OSSESSIONE PER UNA NINFETTA

Spiccava col suo giovane corpo e l'aria da bambina tra la gente ignara

quel piccolo micidiale demonietto inconsapevole anche lei del proprio fantastico potere.

Mi guardò col suo visino indecifrabile di ragazzina tredicenne

come se mi avesse letto il desiderio negli occhi fino ad intuirne la profondità

e nel preciso momento in cui i nostri occhi si incrociarono

tra di noi si stabilì subito un'intesa

capace di annullare in quell'attimo qualunque barriera

ed io non avrei potuto abbassare gli occhi neanche se fosse stata in gioco la mia vita.

La sfiorai ma senza osare toccarla

respirai intensamente quella sua delicata fragranza che sapeva di borotalco

e da quel punto così vicino eppure disperatamente lontano

ebbi per la prima volta

la consapevolezza, chiara come quella di dover morire,

di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare

e di voler essere il primo ad assaporare quel piacere proibito

che soltanto la mia giovanissima dea dell'amore avrebbe saputo offrirmi

in un paradiso illuminato dai bagliori dell'inferno.

Un uomo normale, forse per vergogna o sensi di colpa,

scaccerebbe via dalla propria mente simili pensieri.

Bisogna essere artisti, eterni bambini sempre in volo senza logica né equilibrio

folli di malinconia e di disperazione, di solitudine e di tenerezza

per lasciarsi totalmente trasportare e tormentare

dalla magica ossessione per quella ninfetta.

SITO PERSONALE DI CLAUDIO CISCO