PREZZI


 

Le quotazioni delle lumache da 10 anni subiscono incrementi dell’8-10% all’anno, mentre si segnala una sostanziale equiparazione dei prezzi nelle varie stagioni, e non vi sono più squilibri notevoli tra il prodotto raccolto raccolto d’estate o in autunno, e quello raccolto in stato di riposo invernale.

Il mantenimento di un prezzo stabile è segno di un mercato più ampio, più continuativo e maggiormente legato ad organizzazioni con strutture e sistemi industriali. Inoltre vi è stato anche un grosso cambiamento di tendenza dell’andamento dei consumi delle varie specie. Fino a sette otto anni fa, i dati del mercato erano in prevalenza collegati ad Helix Pomatia, poichè rappresentava la lumaca più conosciuta e trattata: con il passare degli anni,altre specie, un tempo considerate minori, hanno preso il sopravvento, capovolgendo la precedente situazione: si è passsati perciò ad una rivalutazione dei prezzi, sempre più marcata, delle lumache a taglia piccola rispetto a quelle a taglia più grande. Indicativamente i prezzi ingrosso riscontrabili sui mercati generali (anno 1999) sono i seguenti (le oscillazioni sono dovute alla presentazione ed alla qualità del prodotto):

 
Helix Pomatia: da un minimo di £. 8.500 ad un massimo di £. 11.500/Kg.
Helix Lucorum: da un minimo di £. 6.500 ad un massimo di £.8.800/Kg.
Helix Aspersa: da un minimo di £. 9.500 a un massimo di £.12.500/Kg.
(secondo stagione ed asciugatura)

Le quotazioni delle piccole partite, vendute dall’allevatore al ristorante, sono normalmente superiori di un 40-50% circa a quelle sopra riportate. Per questo motivo, e soprattutto per la limitata disponibilità di prodotto a fronte della notevole richiesta, l’allevatore, quello che opera su limitate estensioni territoriali, sceglie questo secondo tipo di vendita perchè più remunerativa.

Il prezzo del prodotto trasformato è diverso e difficilmente quantizzabile, in quanto le confezioni e i prodotti in commercio sono spesso piatti già pronti, in cui il mollusco rappresenta soltanto una parte di peso. Indicativamente va considerato che i prezzi diventano 4 volte superiori a quelli del vivo per medesima quantità, in relazione soprattutto allo scarto, e al calo in peso che avviene nella lavorazione.