Organizzazione a cura della Venerabile Misericordia di Terrinca

La Venerabile Misericordia di Terrinca, Venerdì 21 Aprile alle ore 21.00 ha organizzato la consueta rappresentazione vivente della Passione di Gesù Cristo, la rappresentazione sarà ripetuta tra tre anni nell'Aprile del 2003
Nell’occasione è stato portato il Simulacro di Gesù Morto appena restaurato.

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Entrata in Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Matteo
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Betfage, verso il monte degli ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate nel villaggio che vi sta di fronte, troverete un’asina e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me”. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù : condussero l’asina e il puledro, misero su di esso i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla stese i mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami degli alberi e li stendevano sulla via.
La folla gridava: “Osanna al figlio di Davide, benedetto colui che viene nel nome del Signore, osanna nel più alto dei cieli”.
Entrato Gesù a Gerusalemme tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva : “Chi è costui?” E la folla rispondeva: “Questi è il profeta Gesù da Nazaret di Galilea”.
Parola del Signore.
 
L’ultima cena
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo per mangiare la Pasqua?”.
Ed egli rispose . “Andate in città, da un tale e ditegli: il maestro ti manda a dire: il mio tempo è vicino, farò la Pasqua da te con i miei discepoli”.
I discepoli fecero come aveva ordinato loro Gesù e prepararono per la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a mensa con i dodici, mentre mangiavano, Gesù prese il pane e pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: “Bevetene tutti, perché è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti in remissione dei peccati”.
 
La cattura
Terminato di mangiare Gesù andò con i discepoli in un podere chiamato Getsemani e disse loro: “Sedetevi qui mentre io vado là a pregare”.
Mentre pregava ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo, il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo:
“Quello che bacerò è lui; arrestatelo”. E subito si avvicinò a Gesù e disse:
“Salve Rabbì” e lo baciò .
Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire . Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al Governatore Pilato.
 
Il processo
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: “Sei tu il re dei Giudei?”
Gesù rispose: “Tu lo dici”. E mentre lo accusavano, i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla.
Allora Pilato gli disse: “Non senti quante cose attestano contro di te ?”
Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un prigioniero famoso detto Barabba. Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: “Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?”
Sapeva bene che glielo avevano consegnato per invidia.
Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”
Essi allora urlarono: “Sia crocifisso”. Mentre egli sedeva in tribunale sua moglie gli mandò a dire: “Non avere a che fare con quel giusto; oggi fui molto turbata in sogno per causa sua” .
Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e far morire Gesù.
Allora il governatore domandò: “Chi dei due volete che vi rilasci ?”
Quelli risposero ; “Barabba”.
Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?”
Tutti gli risposero: “Sia crocifisso”.
Pilato visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua , si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile di questo sangue; vedetevela voi”.
E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli”.
Pilato rilasciò loro Barabba consegnò Gesù ai soldati perché fosse flagellato e crocifisso.
 
La flagellazione
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio, spogliatolo gli misero addosso un manto scarlatto, e intrecciata una corona di spine gliela posero sul capo, poi, mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano dicendo: “Salve re dei Giudei” e, sputandogli addosso, lo percuotevano sul capo.
Dopo averlo così schernito lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
 
 
Lungo la strada per il Golgota
Giunti a un luogo chiamato Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte
e sedutisi, gli facevano la guardia.
Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”.
Insieme a lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni salva te stesso;
se tu sei il figlio di Dio, scendi dalla croce” .
Anche i sommi sacerdoti lo schernivano:
“Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso”.
“E’ il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo”.
“Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene”
“Ha detto infatti: Sono figlio di Dio”.

 

colombani.terrinca@tiscalinet.it
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