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- Entrata in Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Matteo
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero
presso Betfage, verso il monte degli ulivi, Gesù mandò due dei
suoi discepoli dicendo loro: “Andate nel villaggio che vi sta di
fronte, troverete un’asina e con essa un puledro. Scioglieteli e
conduceteli a me”. I discepoli andarono e fecero quello che aveva
ordinato loro Gesù : condussero l’asina e il puledro, misero su
di esso i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla stese i
mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami degli alberi e li
stendevano sulla via.
La folla gridava: “Osanna al figlio di Davide,
benedetto colui che viene nel nome del Signore, osanna nel più alto
dei cieli”.
Entrato Gesù a Gerusalemme tutta la città fu in
agitazione e la gente si chiedeva : “Chi è costui?” E la folla
rispondeva: “Questi è il profeta Gesù da Nazaret di Galilea”.
Parola del Signore.
L’ultima cena
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo
per mangiare la Pasqua?”.
Ed egli rispose . “Andate in città, da un tale e
ditegli: il maestro ti manda a dire: il mio tempo è vicino, farò
la Pasqua da te con i miei discepoli”.
I discepoli fecero come aveva ordinato loro Gesù e
prepararono per la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a mensa con i dodici,
mentre mangiavano, Gesù prese il pane e pronunziata la benedizione,
lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate,
questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso
grazie, lo diede loro dicendo: “Bevetene tutti, perché è il mio
sangue dell’alleanza, versato per molti in remissione dei peccati”.
- La cattura
- Terminato di mangiare Gesù andò con i discepoli
in un podere chiamato Getsemani e disse loro: “Sedetevi qui
mentre io vado là a pregare”.
- Mentre pregava ecco arrivare Giuda, uno dei
dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni mandata dai
sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo, il traditore aveva
dato loro questo segnale dicendo:
- “Quello che bacerò è lui; arrestatelo”. E
subito si avvicinò a Gesù e disse:
- “Salve Rabbì” e lo baciò .
- Allora si fecero avanti e misero le mani addosso
a Gesù e lo arrestarono. Lo condussero dal sommo sacerdote Caifa,
presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
- Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli
anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire
. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al
Governatore Pilato.
- Il processo
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il
governatore lo interrogò dicendo: “Sei tu il re dei Giudei?”
Gesù rispose: “Tu lo dici”. E mentre lo
accusavano, i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla.
Allora Pilato gli disse: “Non senti quante cose
attestano contro di te ?”
Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con
grande meraviglia del governatore.
Il governatore era solito, per ciascuna festa di
Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano
in quel tempo un prigioniero famoso detto Barabba. Mentre quindi si
trovavano riuniti, Pilato disse loro: “Chi volete che vi rilasci:
Barabba o Gesù chiamato il Cristo?”
Sapeva bene che glielo avevano consegnato per
invidia.
Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”
Essi allora urlarono: “Sia crocifisso”. Mentre
egli sedeva in tribunale sua moglie gli mandò a dire: “Non avere
a che fare con quel giusto; oggi fui molto turbata in sogno per
causa sua” .
Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la
folla a chiedere Barabba e far morire Gesù.
Allora il governatore domandò: “Chi dei due
volete che vi rilasci ?”
Quelli risposero ; “Barabba”.
Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù
chiamato il Cristo?”
Tutti gli risposero: “Sia crocifisso”.
Pilato visto che non otteneva nulla, anzi che il
tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua , si lavò le mani
davanti alla folla: “Non sono responsabile di questo sangue;
vedetevela voi”.
E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada
sopra di noi e sopra i nostri figli”.
Pilato rilasciò loro Barabba consegnò Gesù ai
soldati perché fosse flagellato e crocifisso.
- La flagellazione
- Allora i soldati del governatore condussero Gesù
nel pretorio, spogliatolo gli misero addosso un manto scarlatto, e
intrecciata una corona di spine gliela posero sul capo, poi,
mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano dicendo: “Salve
re dei Giudei” e, sputandogli addosso, lo percuotevano sul capo.
- Dopo averlo così schernito lo spogliarono del
mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via
per crocifiggerlo.
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- Lungo la strada per il
Golgota
- Giunti a un luogo chiamato Golgota, che significa
luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma
egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
- Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le
sue vesti tirandole a sorte
- e sedutisi, gli facevano la guardia.
- Al di sopra del suo capo, posero la motivazione
scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”.
- Insieme a lui furono crocifissi due ladroni, uno
a destra e uno a sinistra.
- E quelli che passavano di là lo insultavano
scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo
ricostruisci in tre giorni salva te stesso;
- se tu sei il figlio di Dio, scendi dalla croce”
.
- Anche i sommi sacerdoti lo schernivano:
- “Ha salvato gli altri, non può salvare se
stesso”.
- “E’ il re d’Israele, scenda ora dalla croce
e gli crederemo”.
- “Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli
vuol bene”
- “Ha detto infatti: Sono figlio di Dio”.
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