BOGOTA', 22 GIUGNO 2001
CARISSIME/I
AMCHE/CI,
ho
chiesto gentilmente a José, un mio giovane amico, di scrivere una breve -e
profonda- riflessione sulle speranze e sul futuro del popolo colombiano.
Senza
annoiarvi incomincio la traduzione in italiano.
<<Proprio
quando il contesto quotidiano é agressivo ed intenso, come quello colombiano,
giungono i tempi in cui meno possiamo permettere che la “fede” ci
abbandoni.
Siamo
molti i giovani Colombiani che siamo cresciuti in mezzo ad una societá colpita
dalla corruzione e dal narcotraffico, flagelli che sono stati e saranno le
peggiori malattie che possa avere un paese.
Disgraziatamente
é molta la gente che ha perso l’orizzonte, incantata dalla vita molto comoda
che offre il “quattrino facile”. Questo ha generato nella gioventú
un’ambizione senza freni che ha pregiudicato molte famiglie. É doloroso
ricordare gli amici con cui si é
cresciuti e vedere che oggi molti di loro sono morti ed altri sono asfissiati
in vite molto scure. Qui, questi virus attaccano tutti in un modo o in un
altro. Una volta che sono dentro é assai difficile toglierli, la mente risulta
ossessionata da questa terribile ambizione “del quattrino facile ed a tutti i
costi”.
Questi
fattori ci hanno dato un nome nel panorama internazionale che non ci meritiamo:
NON É GIUSTO CHE TUTTI PAGHIAMO A CAUSA DI POCHI. Inoltre la dignitá di tutti
noi é offesa costantemente in molti altri paesi del mondo.
Noi
non abbassiamo e non incrociamo le braccia, perché qui siamo molti di piú i
buoni dei malvagi. Soffriamo, peró non smettiamo di lavorare e studiare,
poiché questa situazione solo noi la possiamo cambiare: la nuova generazione,
i nuovi leaders.
Grazie
a Dio perché mai ci ha abbandonati e sono sicuro che mai lo fará. Unicamente
Lui conosce la grande quantitá di persone che esistono in Colombia per
cambiare tutto un futuro che alcuni si sono azzaradati a predirci, mentre
Colombia soffre queste lotte pagando con il sangue ed il dolore di tutti i suoi
figli. É sufficiente nascere qui per comprendere l’immenso compito che ci ha
dato il nostro Padre davanti a tutto il mondo.
Io
sono un giovane di 25 anni, non sono nato in un ambiente economicamente agiato,
al contrario, ho dovuto lavorare da quando la mia testa lo ricorda, assieme a
mio fratello maggiore.
Lui
adesso ha 28 anni e 2 stupende figlie, per le obbligazioni verso loro non puó
studiare. Io invece vivo solo e posso permettermi anche il lusso di studiare;
qui é molto difficile riuscire a svolgere le due attivitá (studio e lavoro)
allo stesso tempo. Senza dubbi nessuno di noi due perderá la bussola; al
contrario, abbiamo piú forze quando si tratta di fare sacrfici per continuare
a crescere con i famigliari.
Ricordo
che ho avuto un’infanzia molto amara, la fame a volte ci inginocchiava e la
durezza degli adulti con noi era frequente. Peró tutto ció mi ha insegnato a
raggiungere i miei obbiettivi con i miei propri mezzi.
Tra
poco termineró la laurea in “Ragioneria Pubblica” ed ho una micro impresa
di fotocopie (COPY – RÁPIDOS) che con l’aiuto dei miei fratelli faremo
crescere con il passare dei giorni. Peró qui non mi fermo. Tra qualche anno
penso lasciare il negozio per praticare la laurea, altrimenti non sarei
disposto adesso a fare grandi sacrifci.
Tutto
questo l’ho imparato da quando ero molto piccolo. Non voglio che i miei figli
vivano ció che io stesso vissi, desidero che la vita cambi, che le menti
cambino.
SOLO
LE VITE ONESTE ED INTENSE CONCLUDONO CON UNA MORTE TRANQUILLA E PERCHÉ NO,
FELICE.
É
un enorme orgoglio nascere povero, crescere umilmente, imparare ed insegnare,
per poi sperare la fine con un buon sorriso.
JOSÉ ANTONIO FLÓREZ LLANOS>>.
Non
mi resta che ringraziare di cuore a José, un “NORMALE” giovane bogotano
che con la sua vita sta contribuendo alla costruzione di una speranza concreta:
una Colombia molto piú umana.
FRATEL
CLAUDIO P.
P’.S’.
Chi vuole può scrivermi a: hclaudio69@hotmail.com