LETTERA DI FRATEL CLAUDIO PAROTTI

BOGOTA', 22 GIUGNO 2001

BOGOTÁ 21 de JUNIO de 2001

CARISSIME/I AMCHE/CI,

ho chiesto gentilmente a José, un mio giovane amico, di scrivere una breve -e profonda- riflessione sulle speranze e sul futuro del popolo colombiano.

Senza annoiarvi incomincio la traduzione in italiano.

<<Proprio quando il contesto quotidiano é agressivo ed intenso, come quello colombiano, giungono i tempi in cui meno possiamo permettere che la “fede” ci abbandoni.

Siamo molti i giovani Colombiani che siamo cresciuti in mezzo ad una societá colpita dalla corruzione e dal narcotraffico, flagelli che sono stati e saranno le peggiori malattie che possa avere un paese.

Disgraziatamente é molta la gente che ha perso l’orizzonte, incantata dalla vita molto comoda che offre il “quattrino facile”. Questo ha generato nella gioventú un’ambizione senza freni che ha pregiudicato molte famiglie. É doloroso ricordare  gli amici con cui si é cresciuti e vedere che oggi molti di loro sono morti ed altri sono asfissiati in vite molto scure. Qui, questi virus attaccano tutti in un modo o in un altro. Una volta che sono dentro é assai difficile toglierli, la mente risulta ossessionata da questa terribile ambizione “del quattrino facile ed a tutti i costi”.

Questi fattori ci hanno dato un nome nel panorama internazionale che non ci meritiamo: NON É GIUSTO CHE TUTTI PAGHIAMO A CAUSA DI POCHI. Inoltre la dignitá di tutti noi é offesa costantemente in molti altri paesi del mondo.

Noi non abbassiamo e non incrociamo le braccia, perché qui siamo molti di piú i buoni dei malvagi. Soffriamo, peró non smettiamo di lavorare e studiare, poiché questa situazione solo noi la possiamo cambiare: la nuova generazione, i nuovi leaders.

Grazie a Dio perché mai ci ha abbandonati e sono sicuro che mai lo fará. Unicamente Lui conosce la grande quantitá di persone che esistono in Colombia per cambiare tutto un futuro che alcuni si sono azzaradati a predirci, mentre Colombia soffre queste lotte pagando con il sangue ed il dolore di tutti i suoi figli. É sufficiente nascere qui per comprendere l’immenso compito che ci ha dato il nostro Padre davanti a tutto il mondo.

 

Io sono un giovane di 25 anni, non sono nato in un ambiente economicamente agiato, al contrario, ho dovuto lavorare da quando la mia testa lo ricorda, assieme a mio fratello maggiore.

Lui adesso ha 28 anni e 2 stupende figlie, per le obbligazioni verso loro non puó studiare. Io invece vivo solo e posso permettermi anche il lusso di studiare; qui é molto difficile riuscire a svolgere le due attivitá (studio e lavoro) allo stesso tempo. Senza dubbi nessuno di noi due perderá la bussola; al contrario, abbiamo piú forze quando si tratta di fare sacrfici per continuare a crescere con i famigliari.

Ricordo che ho avuto un’infanzia molto amara, la fame a volte ci inginocchiava e la durezza degli adulti con noi era frequente. Peró tutto ció mi ha insegnato a raggiungere i miei obbiettivi con i miei propri mezzi.

Tra poco termineró la laurea in “Ragioneria Pubblica” ed ho una micro impresa di fotocopie (COPY – RÁPIDOS) che con l’aiuto dei miei fratelli faremo crescere con il passare dei giorni. Peró qui non mi fermo. Tra qualche anno penso lasciare il negozio per praticare la laurea, altrimenti non sarei disposto adesso a fare grandi sacrifci.

Tutto questo l’ho imparato da quando ero molto piccolo. Non voglio che i miei figli vivano ció che io stesso vissi, desidero che la vita cambi, che le menti cambino.

SOLO LE VITE ONESTE ED INTENSE CONCLUDONO CON UNA MORTE TRANQUILLA E PERCHÉ NO, FELICE.

É un enorme orgoglio nascere povero, crescere umilmente, imparare ed insegnare, per poi sperare la fine con un buon sorriso.

JOSÉ ANTONIO FLÓREZ LLANOS>>.

Non mi resta che ringraziare di cuore a José, un “NORMALE” giovane bogotano che con la sua vita sta contribuendo alla costruzione di una speranza concreta: una Colombia molto piú umana.

 

FRATEL CLAUDIO P.

 

 


P’.S’. Chi vuole può scrivermi a:  hclaudio69@hotmail.com

 

 

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