SCUOLA MEDIA STATALE

"G. VERGA"

BARRAFRANCA

____o____

 

PROGETTO COMENIUS

 

 

MONASTERI D’EUROPA

"IL MONASTERO DI MONTSERRAT "

CON IL SOSTEGNO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

____o____

 Le informazioni contenute in questa pubblicazione non riflettono

necessariamente la posizione o l’opinione della commissione europea.

 

Hanno collaborato alla stesura del testo gli alunni della Scuola

Media Statale "G. Verga " di Barrafranca.

Anzallo Giuseppe              Mandarino Mihaela

Barresi Denita                    Mattina Stefano

Bevilacqua Alberto             Monte Davide

Bonanno Giuseppe           Nicolosi Giuseppe

Bonasia Stella                    Perri Giuseppe

Bruno Calogero                  Polino Giuseppe

Ciulla Laura                       Puzzangara Lavinia

D’Angelo Orama                Salamone Gaetano

Faraci Salvatore                 Saldigloria Giuseppe

Giunta Emilio                     Siciliano Maria Stella

Giunta Maria Stella            Strazzanti Tiziana

Giunta Stella                     Vetriolo Giuseppe

Gueli Stella                       Zarba Giuseppina

Coordinamento a cura della prof. Cigna Maria Teresa.

Si ringrazia per la gentile collaborazione il prof. Bernat Villaronga,

che ha fornito la documentazione " Guida ufficiale di Montserrat "

" Cosa è Montserrat " e altro materiale utile alla ricerca e allo studio del monastero.

Un ringraziamento particolare ai proff. Messina Luigi e Terranova Carmela che hanno curato la traduzione in lingua inglese e alla sig. Eleonora Mandarino che ha impostato la struttura del testo.

  

 

  

SOMMARIO

 

_____________________________

La Montagna di Montserrat …………………………pag.1

Il Santuario ………………………………………….pag.4

Montserrat nella Storia ……………………………...pag.10

L’Escolania ………………………………………….pag.13

Plaça de l’Abat Oliba ………………………………..pag.17

La plaça di Santa Maria ……………………………..pag.19

L’atrio della Basilica ………………………………...pag.23

La Basilica …………………………………………...pag.26

Le Cappelle della Basilica ……………………………pag.29

Il Presbiterio e il Coro dei monaci ……………………pag.31

L’accesso alla cappellina della Mare de Deu ………...pag.33

La stanza del trono della Mare de Deu ……………….pag.36

La cappellina della Mare de Deu ……………………..pag.39

Il cammino dell’ Ave Maria …………………………..pag.41

Il museo ……………………………………………….pag.43

_______________________________

 

La Montagna di Montserrat

Montserrat in Catalano significa montagna segata, l’aspetto delle rocce, infatti, lascia credere che sia stata segata, forse…….dagli angeli. Il suo stemma viene rappresentato da una sega posta su un gruppo di rupi stilizzate.

La montagna si trova al centro della Catalogna, a trenta Km. da Barcellona; è lunga una diecina di Km. e larga cinque, ha un perimetro ondulato di venticinque Km.

La sua origine geologica è sedimentaria. Alla fine dell’era secondaria, alla base dell’attuale montagna c’era il delta di un fiume, che proveniva dal continente baleare e sfociava in un grande lago catalano. Quando il continente s’inabissò, il lago si essiccò e il delta formò una gran massa pastosa di conglomerati. Questa gran massa, vulnerabile agli agenti atmosferici, durante i millenni, con i movimenti tettonici ed i cambiamenti climatici, ha assunto la forma di un aspro rilievo scolpito. Le sue forme hanno sollecitato la fantasia del popolo ed hanno ricevuto nomi particolari: "Il gigante incantato" - "La testa di morto" - "La proboscide dell’elefante" - "Il pappagallo" - "Il cavallo Bernat"; nelle sue viscere inoltre si sono aperti baratri, caverne e grotte. Le sue rocce quindi sono un conglomerato di ciottoli tenuti insieme da cemento calcareo con frammenti di quarzo, lavagna e porfirio. Il suo clima presenta forti contrasti, dunque ha molti microclimi, che influiscono sulla vegetazione, troviamo, infatti, luoghi molto secchi accanto ad ambienti umidi ed ombrosi.

Gran parte della montagna è ricoperta da lecceti, il cui sottobosco presenta una varietà di piante; circa tremila specie di alberi ed arbusti contrastano con le figure della montagna. La fauna è ricca, troviamo: scoiattoli, rondoni, faine pipistrelli e gechi; tra i mammiferi il cinghiale e le capre selvatiche. Montserrat, grazie al romanticismo germanico, è diventata il simbolo dell’elevazione dello spirito. E’ sempre stata meta preferita degli escursionisti: nessun picco resta inesplorato.

La Generalitat della Catalogna, il 29 Gennaio del 1987, l’ha dichiarata parco naturale.

The mountain of Montserrat

The meaning of Montserrat, in Catalan language, it’s "Sawn Mountain", the appearance of rocks, infact, lets believe that it was sawed, perhaps…..from angels. Its coat of arms is represented by a saw put on a group of stilized cliffs.

The mountain is at the centre of Catalonia, abaut 30 km. to Barcelona; it’s long abaut 10 km. and wide abaut 5 km; its waved perimeter is 25 km.

Its geological origin is sedimentary. At the end of secondary era, at the base of topical mountain, there was the delta of a river, that came from the balearie continent and it flowed into a big Catalan lake. When the continent sank, the lake dried and the delta formed a big doughy mass of conglomerates.

This large mass, vulnerable to the atmospheric agents, during the millennium, with tectonics moviments and climatic changes, assumed the shape of a rough carved rilief. Its shapes urged on people’s fantasy and they took particular names:

"The enchanted Giant", "The dead’s head", "The proboscis of the elephant", "The Parrot", "The horse Bernat"; in its bowels, also, they are opened uppe several abysses, caverns and caves. Its rocks, so, are a conglomerate of pebbles kept together by calcareous cement with fragments of quartz, slate and porphyry.

Its climate presents mighty contrasts, so it has many microclimates that influence on the vegetation; we find, infact, very arid place, next humid and shady environments.

A lot of the mountain is covered by little halm oaks, and the underwood presents a variety of plants; about 3000 kinds of trees and shrubs clash with the figures of the mountain. The fauna is rich, we find: squirrels, swifts, martens, bats and geckos; among the mammals wild boars and wild goats.Montserrat, thanks to german romanticism, became the symbol of the elevation of the mind. It was, always, favourite destination of the hikers: no peak remains unexplored.

The Generalitat of Catalonia, the 29th January 1987, declared it natural park.

IL Santuario

La montagna di Montserrat ha soprattutto un significato religioso. Sin dal secolo VIII si ha notizia dell’esistenza di quattro eremi, uno dei quali dedicato alla Madonna, che prese il nome di Santa Maria, da cui trae origine il Santuario.

Nei primi trent’anni del secolo XI l’abate-vescovo Oliba fondò un monastero vicino all’eremo di Santa Maria.

La Madonna miracolosa attira molti pellegrini e viene venerata per molti secoli.

La statua romanica, importante anche per il suo valore artistico, ha i tratti stilizzati; per il colore bruno del suo viso, i catalani le hanno dato l’appellativo di "Moreneta":

La sua fama si diffonde per opera dei pellegrini di San Giacomo di Compostela e del re di Castiglia, Alfonso il Saggio, che dedica sei dei suoi cantici a sei dei Suoi miracoli.

La devozione per lei si estende verso est durante l’espansione catalano-aragonese, per questo aumenta il numero delle chiese e delle cappelle dedicate alla Madonna di Montserrat. In seguito il culto si diffonderà anche in Occidente con la conquista dell’America, ad opera di un missionario che fu a fianco di Colombo nella conquista del nuovo mondo.

In Cile, in Perù, in Messico, sorgono molte chiese dedicate alla Madonna di Montserrat. Fu il primo culto mariano di dimensione universale. Questa espansione avvenne soprattutto per la protezione e la presenza di pellegrini illustri, per l’attenzione di artisti e letterati e per il continuo aumento di devoti. Papa Giulio II fu abate di Montserrat e fece costruire il chiostro gotico; Giovanni XXIII vi soggiornò prima di essere eletto papa; Carlo I e Filippo II morirono tenendo in mano la candela benedetta del Santuario. Luigi XIV di Francia ordinò suffragi per la Regina Madre. Goethe e Schiller scrissero sulla montagna sacra, la casa dove morì Beethoven era un’antica proprietà del monastero; Ferdinando III d’Austria fece molte offerte per il culto dell’abbazia. Sant’Ignazio di Loyola intraprese qui la sua nuova vita, dopo essere stato cavaliere. L’Eremo primitivo fu sostituito da una cappella romanica, di cui si conserva ancora il portone. Nel sec. XVI, fu costruita l’attuale chiesa che è 66 mt. di lunghezza, 31 di larghezza e 23 d’altezza.

Cresce nel tempo il numero degli eremi sparsi sulle rocce, molti sono gli eremiti stranieri, nonostante ciò avviene con l’invasione napoleonica la distruzione totale del santuario, completata dalle guerre civili e dalle rivoluzioni.

Nella prima metà dello ‘800 un incendio ed i saccheggi riducono in rovina Montserrat, i monaci sono costretti a lasciare il monastero e a nascondere l’immagine della Madonna, per questo scompare il culto della montagna.

Il recupero dei luoghi avviene però in modo rapido, la rinascita catalana, iniziata prima in campo letterario, fa della montagna il centro dei propri ideali religiosi e patriottici.

Vescovi, abati, scrittori e monaci preparano la ricostruzione spirituale e materiale di Montserrat. Le strutture del Santuario furono salvate dal governo autonomo di Barcellona. Molti credenti e anche i miscredenti tengono ancora presente la dichiarazione fatta da Leone XIII, che la proclamava patrona delle diocesi della Catalogna. Amano il Santuario e lo sentono come qualcosa che appartiene a tutti. Sentono il dovere di recarsi almeno una volta in pellegrinaggio sulla montagna e questa visita per loro è anche motivo di festa, qui sono particolarmente rappresentati, come in altri luoghi, i balli di sardana.

Molti turisti visitano la grotta dove, si dice, secondo la leggenda , fu trovata l’immagine della Madonna, al Santuario arrivano anche i pellegrini ammalati. I turisti possono assistere al "Salve Regina" di mezzogiorno, la liturgia viene svolta in lingua catalana, con letture e preghiere adatte. I fedeli pregano a qualsiasi ora nella cappelletta della Madonna. La tradizionale offerta di candele sostituite dai lumini contribuisce alle opere assistenziali. Oltre al numero di lampade votive donate e appese all’interno della chiesa, è frequente l’offerta di bandierine ed emblemi che rappresentano entità religiose, culturali, sociali, economiche e sportive. In Catalogna vi sono numerose chiese e altari dedicati a questa Madonna, molte donne portano come secondo nome di battesimo Montserrat. Spesso fuori e dentro il santuario si suona il "Virolai" che è l’inno di Montserrat, una delle canzoni più amate dal popolo catalano che rappresenta un canto di lode e di speranza.

The Sanctuary

The mountain of Montserrat has, above all, a religious meanig.

Frome the eighth century, there is a report of the existence of four hermitages, one of those is dedicated to Our Lady and took the name of Saint Mary, from which gets origin the sanctuary.

In the early thirty years of 11th century the abbot-bishop Oliba founded a monastery near St. Mary’s hermitage.

The miraculous Madonna attracts many pilgrims and She is venerated for many centuries.

The romanesque statue, important also for its artistich worth, has stylized lineaments; for the brown colour of its face, the catalan people gived Her the appellation of "Moreneta".

Its renown spreads thanks to piligrims of St. James of Compostela and of the king of Castile, Alphonso the wise, who dedicates six of his songs to six of Her miracles.

The devotion for Her spreads toward east during the catalan-aragonese expansion, then the number of churches and chapels dedicated to Our Lady of Montserrat increases.

Then the worship will spread in the West too, with the conquest of America, thanks to a missionary who was at Columbus’s side in the conquest of the New World.

In Chile, Peru, Mexico, many churches, dedicated to Our Lady of Montserrat, rise. It was the first Marian worship of universal dimension. This expansion became, above all, for the protection and the presence of renowned pilgrims, for the care of artists and men of letters and for the continuans increase of devout persons.

Pope Julius the second was abbot of Montserrat and he did to build the gothic

Cloister; John 23rd stayed here before he was elected Pope; Charles the first and Philip the second died keeping in their hands the holy condle of Sanctuary. Lewis 14th of France ordered suffrages for his Queen Mother. Goethe and Schiller wrote about "holy Mountain"; the house where Beethoven died it was on ancient propery of monastery; Ferdinand the third of Austria did many offers for the worship of Abbey. St. Ignatius of Loyola took up his new life here, after that he was knight. The primitive hermitage was replaced from a Romanesque chapel, of which the main door keeps more. In the 26th century the presen church was built; it’s long 66m, wide 31m, and high 23 metres.

In the time the number of hermitages spread on the rocks increases, many are the foreign hermits, in spite of total destruction of Sanctuary with Napoleonic invasion, finished by civil wars and by revolutions.

In the first middle of the nineteenth century a fire and the sacks reduce in ruins Montserrat; the monks are obliged to leave the monastery and to hide Our Lady’s Imoge, for this reason the worship of mountain disappears. The recovery of the places becomes, howerer, in a brief way, the Catalan revival, started before in literal field, it maker the mountain the centre of own religious and patriotic ideals. Bishops, abbots, writers and monks prepare the spiritual and material rebuilding of Montserrat.

The structures of sanctuari were saved by the autonomous government of Barcellona. Many believers and the unbelievers, too bear the declaration in mind made by Lion the thirteenth yet, he proclaimed Her patron of the dioceses of Catalonia. They love Sanctuary and they feel it as something that belongs to all. They fell the duty to go at least once in pilgrimage on the mountain and this tour for them is a festivity reason too, here particulry the Sardana dances are staged, like in other places. Many turists visit the cave where, according to the legend, was found the image of Our Lady, to the sanctuary arrive sick pilgrims, too. The turists can attend to the "Hi Queen" at noon, the liturgy is in catalan language, with readings and prayers. The faithfuls prey at any hour in the little chapel of Our Lady. The traditional oblation of candles replaced by the small oil-lamps given and hung inside of the church, it is frequent the donation of little flags and emblems that symbolize religious, cultural, social, economics and sports entities. In Catalonia there are several churches and altar dedicated at this Madonna, many women have got as second name of baptism "Montserrat". Often, outside and inside the Sanctuary, it plays "Virolai" thet is the hymm of Montserrat, one of the songs most loved by Catalan people, thet represent a song of praise and hope.

Montserrat nella storia

Secondo una leggenda nell’800 d.C. viene trovata, in una grotta della montagna, l’immagine della Mare De Deu de Montserrat.

Nel IX sec. già esistevano quattro cappelle, di cui ora ne è rimasta soltanto una, ed è probabile che fossero già abitate da eremiti. L’abate Oliba nel 1025 fondò il monastero di Montserrat, ma nel XII sec. Venne eretta una nuova chiesa romanica e l’attuale immagine della Madonna. Nel 1223 si formò la prima Escolania di cantori voci bianche, la prima in Europa. Dopo circa 200 anni il monastero diventò un'Abbazia indipendente. Nel 1493 Bernat Boil, antico eremita di Montserrat, accompagnò Cristoforo Colombo in America e chiamò Montserrat una delle isole Antille: iniziò così l’espansione del culto della madre di Monteserrat. Nel 1500 S. Ignazio di Layola vi andò in pellegrinaggio e alla fine del secolo la chiesa fu consacrata. Nel l811 il monastero venne raso al suolo dall’esercito di Napoleone, perde tutte le sue proprietà e rimase sotto la guida di un solo monaco, decadendo. Solo dopo 20 anni i monaci tornarono, e sotto la guida dell’abate Muntades iniziò la ricostruzione definitiva. All’inizio del XX sec. La Madonna Nera venne proclamata patrona della Catalogna.

Tra il 1936 ed il 1939 vi fu una guerra civile in Spagna; i monaci dovettero abbandonare ancora il monastero, 29 di loro morirono. Finita la guerra iniziò il recupero di Montserrat e venne posta la prima pietra della nuova facciata. Nel 1970 il monastero fu occupato da 300 intellettuali, che reclamavano alla dittatura di Franco i diritti umani, e per due giorni venne posto l’assedio dalla polizia e dalla guardia civile spagnola. Il 7 Novembre del 1982, in occasione del Centenario dell’incoronazione della Madre di Dio e della Sua proclamazione a patrona della Catalogna, Giovanni Paolo II visitò Montserrat.

Il 18 agosto dell’anno successivo un grave incendio forestale devastò gran parte della montagna. Nel 1967 il governo della Generalitat di Catalogna

dichiarò la montagna di Monteserrat parco naturale e l'anno successivo iniziò

il restauro della Basilica, che venne realizzato nel 1996. Tra il ’97 e il ‘98 è stato festeggiato il 50° anniversario dell’intronizzazione della Mare De Deu de Monteserrat.

The history of Montserrat

According to the legend in the nineteenth century A.D., in a cave of mountain, the image of the More De Den de Montserrat was founded.

In the ninth century four chopels existed already, which now there is only one and it is probable that hermits lived there. The abbot Olibe in 1025 founded the monastery of Montserrat, but in the twelfth century was erected a new Romanesque church and the actual image of Madonna. In the 1223 the first Escolania of numbers of chair of unbroken voices formed, the first in Europe. After about 200 years the minastery became on indipendent Abbey. In the 1493 Bernat Bail, on ancient hermit of Montserrat, accompanied Cristoforo Columbus in America and maned one of the isles Antille. So the expansion of the worship of Montserrat’s Mother began. In the 1500 Saint Ignazio of Loyola went there in pilgrimage and at the and of century the church was consacrated.

In the 1811 the monastery was razed to the ground from Napoleon’s army, loses all its property and remained under the guide of a only monk, declining. Only, after 20 years the monks came back, and under the guide of the abbot Muntades began the definitive rebuilding. At the beginning of the twentieth century the Black Madonna was proslaimed patron of Catalonia.

Between the 1936 and 1939 there was a civil war in Spain; the monks had to leave the monastery again, 29 of them died.

Finished the war the recovery of Montserrat began and the foundatin stone of the new laid. In the 1970 the monastery was occupied by 300 intelletuals, who complained to the dictorship of Franco the human rights and for two days was put the siepe by the police and the civil Spanish guards. The 7th November 1982, in occasion of the centenary of the coronation of the God’s Mother and of ther proclametins as patron of the Catalonia, John Poul the second visit Montserrat.

The 18th August of the next year a heavy forest five devasted a lot of mountain. In the 1967 the government of the Generalitat of Catalonia daclared the mountain of Montserrat natural park and following year began the restoration of tjr Basilica that was realized in the 1996. Between the 1997 and the 1998 it was celebrated the fiftieth anniversary of the coronatio of the More De Den de Montserrat.

L’Escolania

L’Escolania o Scola Cantorum è formata da circa 50 piccoli cantori, che ricevono non solo lezioni di musica, ma una formazione umana ed intellettuale. La sua esistenza è documentata sin dal sec. XII. Un piccolo gruppo di chierichetti, che interveniva nei canti della liturgia, si trasformò in una scuola di musica.

E’ il conservatorio più antico d’Europa, che sotto la direzione di alcuni monaci, si è arricchito di studi teorici e di strumenti. Molti sono i maestri organisti e strumentisti che l’Escolania ha dato alla nazione; molti professori hanno ricevuto qui la loro formazione, tra questi il chitarrista Sors, padre Cererols e Casanovas.

Ogni chierichetto studia oltre al solfeggio uno strumento: il pianoforte,

l’organo, il violino, il violoncello, il flauto; ed i più dotati studiano anche composizione. La loro abilità gli consente di fare concerti in Catalogna e all’estero, ma anche di registrare centinaia di CD. Il collegio, riconosciuto dalla legislazione ufficiale, offre ai ragazzi, tra i nove ed i quattordici anni, la possibilità di svolgere regolarmente i loro studi. Molti genitori considerano un onore far frequentare l’Escolania ai propri figli; i ragazzi, ammessi dopo un esame eliminatorio, vi rimangono per il tempo necessario, senza perdere i loro contatti con la famiglia, dove tornano durante le vacanze di Natale e per qualche settimana in estate. Il loro scopo principale però è quello di

partecipare alle celebrazioni liturgiche e alla preghiera comunitaria che ha luogo nella Basilica, poiché la vita comune dei monaci è centrata sulla preghiera e sul lavoro. Questa forma di vita lascia supporre che costoro siano persone di grande silenzio interiore, che gli consente di ascoltare la voce di Dio, di fondamentale importanza per la spiritualità monastica.

Le attività lavorative dei monaci sono varie: alcuni si occupano dell’organizzazione interna, altri alla docenza o si dilettano in studi storici, biblici, musicali; altri ancora dedicano il loro tempo al servizio del santuario dirigono i ritiri, fanno conferenze, fanno sì che i turisti arrivati al monastero trovino tutti i servizi che possano farli sentire a loro agio.

Il Monastero, poiché la musica assume un ruolo importante, dirige una casa discografica.

Ogni giorno le varie celebrazioni vengono annunciate dal suono delle otto grandi campane che riuniscono nella Basilica i monaci, i cantori, coloro che lavorano nel santuario, i pellegrini, i visitatori e i turisti, per formare una comunità di preghiera in diverse lingue.

La cerimonia più tipica è la "Salve" di mezzogiorno, seguita dal "Virolai"; dopo i "Vespri" viene eseguito la "Salve montserratina", alternandosi con i monaci, e il mottetto polifonico.

The Escolania

The Escolania or Scola Cantorum is formed by 50 little choristers, who receive not only music lesson, but also human and intellectual education. It was born in XII century. Some altar boys, who sang church songs, became a school of music.

It is the oldest conservatory in Europe, which, under the monks' management, has become very proud of theory and instruments. Many important music teachers came from the Escolania and among them Sors, Cererols and Casanovas. Every chorister studies an instrument: the piano, the organ, the violin, the violoncello, the flute; the most intelligent ones study composition too. They make concerts in Catalonia and abroad, but also they record many CD. This College, recognised by law, gives the boys between 9 and 14 years old the opportunity of regular studies. Many parents consider an honour sending their children to Escolania; the boys are enroled after passing an exam and stay in this school all year round exept on Christmas and summer holidays. Their main end is the partecipation to the monks' life and prayer in the Basilica. This kind oflife suggests that the boys have so great interior silence that they can listen to God's voice.

The works of the monks are many: they teach, study, make conferences and give help to the tourists coming to the monastery. The Monastery makes its own records.

Everyday the Basilica's 8 big bells ring for all the monks, the choristers, the pilgrims telling them the various celebrations in many languages as the midday "SALVE", the "VIROLAI", the "VESPRI" and the "SALVE MONSERRATINA".

Placa de l’Abat Oliba

La placa de l’Abat Oliba è raggiungibile percorrendo la Pujada dels Roures. Essa è circondata da tre grandi edifici dove possono alloggiare i pellegrini, scegliendo tra le celle o gli appartamenti. Al piano terra di questi edifici si trovano diversi servizi alimentari, medici, bar, banca, polizia. In fondo alla piazza si trova una fonte e, proprio lì, in un luogo fiorito, che s’inoltra verso l’interno della montagna, si trova la splendida e maestosa scultura di bronzo dedicata all’Abat Oliba, che nel 1025 fondò il monastero. Manuel Cusachs,

che fu l’architetto, rappresentò il vescovo seduto mentre sostiene con la mano sinistra delle piantine della chiesa di Montserrat, con la destra fa un gesto di benvenuto, secondo la tradizione benedettina, a tutti coloro che s’accostano al santuario. Al centro della piazza vi sono due cedri del Libano, importati da Padre Bonaventura Ubach, e un albero di tasso.

The Placa de l’Abat Oliba

If you drive along the Pujada dels Roures you can reach the Placa de l'Abat Oliba. It is formed by 3 great buildings where the pilgrims can sleep choosing a flat or a room. On the ground floor there are many services like the bank, the police and the supermarket. At the end of the square there is a fountain and the majestic bronze sculpture of Abat Oliba who founded the monastery in 1025. The architect Manuel Cusachs represented the bishop seated having in his left hand the Montserrat church's little plants and welcoming with his right hand all the travellers coming to the sanctuary. In the middle of the square there are 2 cedars of Lebanon imported by Father Bonaventura and a yew-tree.

La plaça di Santa Maria.

Vi si accede da un portone gotico, a destra del quale si può vedere un frammento delle antiche mura, a metà salita, sulla sinistra, vi è la statua di San

Giorgio; continuando si giunge alla Piazza di Santa Maria. Essa è formata da tre piazze disposte a scala, opera dell’architetto Josep Puig i Cadafalch.

Davanti possiamo osservare la nuova facciata del monastero e la balaustra della piazza. Il materiale principale con il quale essa è costruita è la pietra

della montagna levigata. Sulla parte alta della facciata troviamo la scritta il latino: "Urbs Jerusalem Beata Dicta Pacis Visio", che vuol dire: "Beata città di Gerusalemme chiamata visione di pace". Nelle arcate superiori della facciata, sopra una balconata, sono raffigurati, a sinistra, San Benedetto, padre dei monaci e patrono d’Europa; al centro la proclamazione dell’Assunzione della Vergine; a destra San Giorgio patrono della Catalogna. Sul lato sinistro

della facciata troviamo i resti dell’antico chiostro gotico costruito da Papa Giulio II. I capitelli del colonnato sono scolpiti con temi profani e con scudi di Montserrat.

La serie di statue, che delimita la piazza dal lato destro, è dedicata ai santi fondatori di altre istituzioni religiose, che hanno avuto contatto con Montserrat.

In questa piazza, spesso, la domenica si tengono delle manifestazioni folkloristiche: sardanes, castellers, gegants.

The S. Mary’s "Placa"

If you pass through a gothic door on whose right there are the remains of the old walls and forward on the left there is S.George's sculpture, you can reach S.Mary's Square.

It is formed by 3 squares designed by the architect Josep Puig I Cadafalch. You can see the monastery's new front the square's baluster. It is made of the mountain's stone. In the upper part of the front there is an inscription in latin: "URBS JERUSALEM BEATA DICTA PACIS VISIO" which means:"Jerusalem's blessed city called peace vision". In the arcade of the front there is on the left S.Benedict, the monks' father and the Europe's patron; at the center the Virgin's Assumption; on the right S.George, the Catalonia's patron. On left hand side there are the remains of the old gothic cloister made by the Pope Giulio II. The statues of the square on the right represent the saints that founded other religious institutions. In this square on sundays often there are popular feasts like sardanes, castellers gegants.

L’atrio della Basilica.

Percorrendo una delle cinque arcate che conducono all’ingresso del tempio,

possiamo vedere a sinistra la scultura di San Benedetto, che indica la porta d’accesso al monastero dove vivono i monaci, incorniciata da un fregio in pietre, che allude alla fondazione del monastero e alla leggenda del ritrovamento della Mare de Deu.

All’interno del monastero vi si trova una biblioteca di grande valore che contiene circa trecentomila volumi. Nello stesso vestibolo un portone gotico, due sepolcri, una porta romanica ed il chiostro gotico, ricordano Montserrat nella sua storia medievale e rinascimentale. Ai lati dei corridoi che conducono nell’atrio, vi sono raffigurati dei murali che rappresentano le visite dei re cattolici a Montserrat. Le due sculture, una a destra e una a sinistra, rappresentano San Giuseppe e San Giovanni Battista. L’atrio della Basilica fu decorato con stucchi nel 1952: quelli della parte destra evocano le basiliche e i santuari più importanti del mondo cristiano, mentre quelli della parte sinistra rappresentano la storia di Montserrat. Visitando l’atrio possiamo vedere il battistero, inaugurato nel 1958 con un portale dello scultore Carles Collet. La parte superiore rappresenta il mistero della chiesa che amministra i sacramenti, per santificare la vita umana. L’interno è decorato a mosaico con un disegno, che rappresenta il battesimo di Gesù. Accanto al battistero vi è una scultura di Sant’Ignazio di Lojola, una lapide del 1603 ricorda, in latino, la sua notte di veglia con la Mare de Deu.

Guardando il pavimento vedremo al centro dell’arcata un pezzo di marmo nero rotondo in cui c’è scritto: "Qui si trovava l’altare dell’antica chiesa romanica con l’immagine di Santa Maria". Il pavimento in marmo bianco e nero di quest’atrio è di una bellezza notevole, s’ispira a quello del Campidoglio romano disegnato da Michelangelo. Dal centro, proprio dove è situata un’iscrizione latina che fa riferimento al Battesimo, ci appare la maestosa Basilica. In occasione del IV centenario della consacrazione fu iniziato il restauro interno ed esterno. Altri restauri erano stati già effettuati in precedenza.

Basilica’s Hall

If we go to one of the 5 arcades leading to the temple's hall, we can see on the lef S.Benedict's sculpture, which shows the access door to the monastery where the monks live, decorated with stone, which means the monastery's foundation and the Mare de Deu's discovery legend.

Inside the monastery there is a library of great value of about 300.000 books. In the same hall a gothic door, 2 tombs, a romanic door and the gothic cloister, remember Montserrat's medieval and Renessaince history. In both sides of the corridor leading to the hall there are some paintings showing the catholic kings' visits to Montserrat. The two sculptures, one in the right and one in the left, show S.Joseph and S.John Baptist.The basilica's hall was decorated with stuccoes in 1952: those on the right show the basilicas and the sanctuaries the most important in the christian world, while those on the left show Montserrat's story. If we visit the hall, we can see the baptistery, opened in 1958 with the sculptor Charles Collet's portal. The upper part shows the church mistery giving sacraments, to sanctify human life. Inside there is a mosaic showing Jesus's baptism. Near the baptistery there is a sculpture of Loyola's S.Ignatius, a 1603 tomb remembers, in latin, his night watch with the Mare de Deu.

Looking at the floor we see in the middle of the arcade a black marble circle on which it is written: "here was the old romanic church's altar with S.Mary's picture". The hall's white and black marble floor is very beautiful and is like roman Campidoglio's designed by Michelangelo. From the center, in the very spot where there is a latin script referring to the baptism, you can see the majestic basilica. In the 4th consacration centenary the inside and outside restoration was begun. Other restorations were done before.

La Basilica.

Architettonicamente la chiesa s’inquadra fra lo stile gotico e le nuove forme del rinascimento catalano.

Entrando, la nostra vista viene attratta verso il fondo della navata, dove prende posto il coro dei monaci e l’altare maggiore.

Nella parte superiore, al centro, appare una nicchia - tempietto dorata, dove si intravede il trono d’argento dell’immagine di Santa Maria, che presiede tutta la navata. Diversamente dalle altre chiese questa presenta una navata unica

con cappelle comunicanti attraverso contrafforti, e nella parte superiore, vi sono delle tribune laterali, dove inizia la volta con archi e nervature modanati, alla fine dei quali si formano lunette con oculi laterali; al posto del transetto si trova il tamburo ottagonale.

A causa della guerra napoleonica la basilica venne rovinata e in seguito però fu restaurata.

La navata centrale ha 58 mt. di lunghezza, 15 mt. di larghezza e 23 di altezza. Da dopo il restauro il tempio è illuminato dalla di luce naturale, tuttavia all’interno delle cappelle laterali vi sono numerose lanterne, di grande valore

artistico, in ricordo di quelle che vi erano prima della distruzione di Montserrat. Esse sono state offerte da regioni, paesi e gruppi della Catalogna.

Nei pilastri centrali della navata vi sono delle sculture raffiguranti i profeti Ezechiele, Geremia, Isaia e Daniele che ricordano le profezie riguardo alla Vergine Maria.

The Basilica

The church is between the gothic style and the Catalan Renessaince's new forms. If you go to the central nave, you can see the monks' chorus and the high altar. In the upper part, in the middle, there is the S.Mary's silver throne. In contrast with other churches, this has only one nave with communicating chapels through counterforts, and in the upper part, there are side galleries, where the vault begins with arches, moulded ribbings and side oeil-de-boeuf; instead of the transept there is the octagonal tambour.

During the Napoleonic war the basilica was destroyed and later was restored.

The central nave is 58 m. in length, 15 m. in width and 23 m. in highness. After the restoration the church is lighted by natural light, but inside the side chapels there are many lanterns, of great artistic value, remembering those before the Montserrat's destruction. They were given by regions, countries and groups of Catalonia. In the columns of the central nave there are the sculptures of the prophets Ezekiel, Jeremiah, Isaiah and Daniel who remember the Virgin Mary's prophecies.

Le Cappelle della Basilica

La prima cappella è dedicata a Santa Scolastica sorella di San Benedetto.

La cappella del Santissimo è di grande sobrietà ed invita al silenzio; una vetrata la separa dalla navata; il passamano dei due battenti è in bronzo, i simboli che vi sono incisi rappresentano la vita e la morte, tra loro vi è scritta una preghiera dedicata a San Giorgio, nella quale si implora che non vi sia più guerra in Catalogna. All’interno l’attenzione viene attratta dall’altare e dal retablo.

Nella terza cappella è posto un dipinto monumentale che rappresenta la fuga in Egitto, con realismo unico viene descritta l’ansia dei fuggitivi.

La cappella seguente è quella del Santo Cristo.

L’ultima è dedicata all’Immacolata Concezione; il suo insieme architettonico è stato realizzato dall’architetto Antonio Gaudì.

The Basilica’s Chapels

The first chapel is dedicated to S.Scolastica, S.Benedict's sister. The most Holy chapel is very simple and invites you to silence; one window devides it from the nave; the braid of the leaf is in bronze, the symbols mean the life and the death, between them there is a prayer to S.George, in which it is asked that there is no war in Catalonia. Inside your attention is captured by the altar and the retable.

In the third chapel there is a monumental painting showing the flight into Egypt, with singular realism is described the figitives' anxiety.

The following chapel is Saint Christ's. The last one is Immaculate Conception's; it has been realized by the architect Antonio Gaudi.

Il Presbiterio e il Coro dei monaci

Sono da osservare i dipinti modernisti che decorano i pezzi di parete fra i pilastri. Le due più vicine alla nicchia rappresentano uno stuolo di angeli, in quelli centrali vi sono delle allegorie: a destra su Montserrat e la Catalogna, a sinistra sulla chiesa.

Quelle delle estremità raffigurano scene sulla leggenda del ritrovamento dell’immagine di Santa Maria nella Santa Cova. I dipinti, raffigurati nella parte inferiore, rappresentano scene in relazione con la vita della Madre di Dio. L’altare maggiore è costituito da un unico blocco di pietra, il cui peso è di 8 tonnellate, estratto dalla montagna. Esso giace su una lastra dell’antico altare, da cui fu estratta anche la pietra per fare la lapide dietro la quale si trovano le reliquie di alcuni Santi.

Il paliotto è smaltato ed è montato su una cornice d’argento. Sopra di esso una croce d’oro con un crocifisso d’avorio, attribuito a Ghiberti e offerto dall’ordine dei Medici della Catalogna, pende da una corona - baldacchino.

The Presbytery and the Monks’Chorus

The walls between the columns show some beautiful paintings. The two nearest to the niche show some angels, in the central ones there are some allegories: on the right about Montserrat and Catalonia, on the left about the Church.

The extreme ones show S.Mary's discovery in Santa Cova. The lower paintings show Mare de Deu's life. The high altar is formed by a unique stone of 8 tons, extracted from the mountain. It is on the old altar from which the saints' tombstones were extracted. The frontal is enamelled and is set on a silver frame. Over it there is a golden cross with an ivory crucifix, maybe, by Ghiberti given by the Catalonia's doctors' association.

L’accesso alla cappellina della Mare de Deu.

Per venerare l’immagine di Santa Maria situata al centro della tribuna centrale, bisogna uscire dalla Basilica e rientrarvi dalla porta laterale destra. Il timpano che si trova sopra la porta corrisponde all’antico portone barocco, ha un’iscrizione che ricorda i festeggiamenti del centenario dell’incoronazione dell’immagine della Mare de Deu e della sua proclamazione a patrona della Catalogna. Andando avanti si possono ammirare le cappelle laterali di destra,

abbellite da notevoli sculture e vetrate, esse contengono anche i sepolcri delle famiglie che ne favorirono la decorazione.

La prima cappella, dedicata a San Pietro, ha una scultura di bronzo; una lapide ricorda il pellegrinaggio di Papa Giovanni Paolo II.

La seconda rappresenta Sant’Ignazio da Loyola; vi si trova anche una riproduzione della spada che Ignazio lasciò a Montserrat.

La terza è quella di San Martino; egli viene ritratto nel momento in cui divide con la spada il mantello per donarlo ad un povero.

La quarta , di stile modernista, è dedicata a San Josep del Calassang.

L’ultima cappella presenta un dipinto a olio su tela che evoca la figura di San Benedetto, con le mani sostiene la regola della vita monastica, che ha avuto una rilevante influenza nei secoli del mondo cristiano.

The entrance to the Mare de Deu’s Chaplel

To see S.Mary's picture in the midlle of the central gallery, you must go out of the basilica and come in from the right door. The tympanum over the door is in the same place of the old baroque one and it has an inscription that remembers the feasts of the centenary of Mare de Deu's incoronation and of her proclamation as the catalonia's patron. If you go forward you can see on the right the side chapels with beautiful sculptures and windows, there are also the tombs of the family that organized the decorations.

The first chapel, dedicated to S.Peter, has a sculpture in bronze; a tombstone remembers the Pope John Paul II's visit.

The second one represents Loyola's S.Ignatius; there is also the copy of the sword that S.Ignatius gave to Monserrat. The third one is S.Martin; he is dividing with his sword his mantle and giving it to a poor man.

The fourth one, in modern style, is dediceted to Cassalang's S.Joseph.

The last one has an oil painting of S.Benedict (on the left) who has in his hands the rule of monks' life that influenced so much the christian world.

La stanza del trono della Mare de Deu.

A questa stanza si può accedere attraverso un gran portone in alabastro, dove vi sono riferimenti biblici che la tradizione cristiana ha messo in relazione con la Madre di Dio. I due candelabri che la fiancheggiano, anch’essi in alabastro, furono lavorati da Rafel Solanic.(2) L’interno della scalinata è decorato da mosaici. Quelli a destra rappresentano Sante Vergini, mentre a sinistra sono

rappresentate le Sante Madri. Dall’altra parte della sala vi è la Font della Mare de Deu. I rilievi della base della fonte rappresentano i miracoli di Gesù in relazione con l’acqua. I gruppi scultorei dei capitelli rappresentano i miracoli medievali attribuiti a Santa Maria de Montserrat. In fondo alla sala vi è raffigurato un dipinto che rappresenta la nascita di Gesù. Nella saletta di accesso al trono della Mare de Deu vi si trovano dei murali che raffigurano le donne virtuose e coraggiose citate nella Bibbia. Alcune porte d’argento immettono alla scaletta che porta al trono. Questa stanza è ricoperta da mosaici veneziani che raffigurano Maria simboleggiata come Madre dell’umanità, degli apostoli, della chiesa, della Catalogna, dei monaci e dei pellegrini. Le nove lanterne d’argento che circondano la stanza, rappresentano le otto diocesi catalane di Montserrat. Due candelabri d’alabastro hanno sculture che evocano le processioni dei pellegrini che hanno venerato la santa immagine. Il trono della Mare di Dio, fu offerto dai catalani nel 1947; è costituito da due rilievi d’argento, unite da modanature che rappresentano la natività e la Visitazione di Maria; sopra l’immagine, alcuni angeli sostengono la riproduzione della corona, dello scettro e del giglio. La santa immagine è posta sopra un blocco di pietra levigata della montagna di Montserrat, protetta da un baldacchino ed un cristallo ovale. Il colore scuro del viso e delle mani, che l’annovera fra le Vergini negre, ha fatto si che i suoi devoti catalani la denominassero "Moreneta". Il gesto più comune per venerarla è quello di baciare la mano destra che sostiene un globo, simbolo dell’Universo; con la sinistra offre Gesù, suo figlio.

The room of Mare de Deu’s Throne

Through a great alabaster door you can go to this room, where there are biblical elements regarding the Mare de Deu. There are two alabaster candelabra made by Rafel Solanic. The inside of the stairs is decorated by mosaics. Those on the right represent the Saint Virgins, but those on the left the Saint Mothers. In the same room there is the Mare de Deu's Font. On the font's base there are Jesus's water miracles. The capitals represent the S.Mary's medieval miracles. In the end of the room there is a painting about Jesus's birth. In the hall of the Mare de Deu's throne there are paintings showing virtuous and brave women of the Bible. Through some silver doors you can go to the throne. In this room there are Venetian mosaics showing Mary as the mother of humanity, of Apostles, of church, of Catalonia, of monks and of pilgrims. The nine silver lanterns around the room represent Momtserrat's eight Catalan dioceses. Two albaster candelabra have sculptures showing pilgrims' procession to the Mare de Deu. The Mare de Deu's throne was given from the Catalans in 1947; it is formed by two silver reliefs united by mouldings showing the nativity and Mary's visit; upon the picture some angels support the crown, the sceptre and the lily. The saint picture is on a dressed stone from the Montserrat's mountain, under a baldachin and an oval crystal. Because of the dark colour of her face and her hands she has been called by the Catalans "Moreneta". They love kissing her right hand which has a globe, world symbol; with her left hand she gives Jesus, her son.

La cappellina della Mare de Deu.

Scendendo dalla stanza del trono della Mare de Deu, sulla destra c’è la cappellina, uno spazio situato al centro di tre absidi neoromanici, addossati alla facciata orientale del tempio. Quest’opera s’iniziò nel 1876 e si concluse

nel 1885, ma la decorazione interna fu completata nel 1887. Vi è molta armonia fra i diversi stili neoromanici, neogotici e rinascimentali. In

controluce alla navata centrale, proprio davanti all’immagine della Mare de Deu, vi è una scultura di San Giorgio, patrono della Catalogna, scolpita in legno policromo. La cupola è di grande interesse artistico, l’insieme è di tonalità ed enfatizza l’apoteosi nell’infinito, in cui appare la Madre di Dio con Gesù in braccio, circondati da angeli e arcangeli, segue l’immagine della Montagna di Montserrat.

The Mare de Deu’s Little Chaplel

Going down into the room of the Mare de Deu's throne, on the right there is the little chapel, set at the center of 3 neo-romanic apsides on the east side of the temple. This work began in 1876 and ended in 1885, but the inside decoration was completed in 1887. There is much armony among different neo-romanic, neo-gothic and Renessaince styles. Against the light in the central nave, in front of the Mare de deu's picture there is a sculpture of S.George, Catalonia's patron, sculptured in polychrome wood. The great artistic dome represents the infinity, in which there is the Mare de deu with Jesus in her arms around angels and the Montserrat's mountain at the back.

Il cammino dell’Ave Maria.

Uscendo dalla saletta d’accesso al trono, continua lo spazio consacrato delimitato dal muro del tempio e dalla montagna, con il cammino dell’Ave Maria. Per dare continuità tra l’esterno e l’interno fu costruita una copertura

trasparente, sostenuta da una struttura di ferro e cemento armato. Qui vengono offerti ogni giorno dei grandi ceri alla Mare de Deu, che restano accesi notte e giorno. Ogni cero simboleggia la preghiera di una persona rivolta a Maria. Il cammino conduce di nuovo all'atrio della Basilica.

The way of Hail Mary

Coming out of the throne's room, there is the way of Hail Mary delimited from the temple's wall and the mountain. To give continuity between the outside and the inside a transparent ceiling was built in iron and reinforced concrete. Here everyday big church candles are given to the Mare de Deu. They stay alight day and night. Every church candle means one's prayer to Mary. The way brings to the Basilica's hall.

Il museo.

Le opere, che si trovano nel museo, sono donazioni private ed offrono la possibilità di conoscere un poco della storia di Montserrat e della Catalogna.

Padre Bonaventura Ubach, un monaco del Monastero, trovandosi in Medio Oriente riunì una quantità di oggetti e di materiale archeologico, etnologico e botanico, attinente al mondo della Bibbia, per potere illustrare le Sacre scritture in Catalogna. Frutto del suo entusiasmo fu la formazione di un gruppo di monaci dello Scriptorium Biblium, i quali tradussero la Bibbia in lingua catalana dalle lingue originali e il museo dell’Oriente Biblico.

Il Museo si trova nella Piazza di Santa Maria, nel dislivello creato tra la prima piazza grande e la seconda. Vi sono esposte:

-collezioni di Archeologia orientale, con oggetti provenienti dalla Mesopotamia, dall’Egitto, da Cipro e dalla Terra Santa;

-una collezione di pittura dei sec. XII e XVIII, acquisita per la maggior parte in Italia, con opere di Caravaggio, Vaccaro, Tiepolo, Marles, El Greco ed altri;

-oggetti liturgici, del sec. XV e XX, che mostrano l’evoluzione delle tecniche nel campo dell’oreficeria.

-esposizione "Nigra sum" dedicata all’evoluzione dell’iconografia della Mare de Deu nel cosrso dei secoli. Si tratta di un insieme di dipinti, sculture, disegni, incisioni,….

-una collezione della pittura e della scultura catalana che va dalla metà del

XIX sec. alla metà del XX sec: di artisti importanti come Rusinol, Casas,

Norell, Picasso, Dalì ecc. Vi sono anche opere di Monet, Degas, Pisarro e di altri artisti come Sorolla, Sargent, Romero e litografie di Picasso, Mirò, Tapies, Clavè, Le Corbusier Braque.

The Museum

The museum works are private donation and make us know the Montserrat's and Catalonia's history. Father Bonaventura Ubach, a monatery's monk, brought from the Middle East many archaeological, ethnological and botanical objects showing the biblical world in Catalonia. He formed the monks' group of Scriptorium Biblium, who translated the Bible in Catalan language from the original and founded the museum of Biblical East.

The Museum is in S.Mary's Square, between the first large square and the second one. There are on show:

- collection of east archaeology from Mesopotamia, Egypt, Cyprus and the Holy Land;

- collection of pictures of XII and XVIII centuries from Italy by Caravaggio, Vaccaro, Tiepolo, Marles, El Greco and others;

- church objects of XV and XX centuries showing gold making technics;

- "Nigra Sum" showing the evolution of The Mare de Deu's pictures, sculptures and designs in centuries;

- collection of Catalan pictures and sculptures fron XIX to XX centuries: by important artists as Rusignol, Casas, Norell, Picasso, Dali', Monet, Degas, Pisarro, Sorolla, Sargent, Romero, Miro', Tapies, Clave', Le Corbusier Braque, etc.

L’Abate di Montserrat con i professori del Progetto Comenius

" Monasteri d’ Europa".

I proff. Bernat Villaronga, Josè Luis Dominguez, Lola Blanco della

scuola I.E.S. Maragall di Barcellona (Catalogna).

I proff. Petrakis Emmanuel, Psaltaki Evi, Vassilaki Maria della 1th

Gymnasium di Iraklion (Creta).

I proff. Ana Maria de Almeida de Menezes, Maria Irene Costa Inverno

della scuola Secundaria P. Antonio Martins de Oliveira di Lagoa (Portogallo).

I proff. Jacek Spolny, Marzena Kopycka del VI Liceum Ogolnoksztalcace

im. Jana Kochanowskiego di Radom (Polonia).

I proff. Teresa Bilotta, Rosalba Cimi del Liceo Scientifico "L. Da Vinci"

di Firenze (Toscana).

La prof. Maria Teresa Cigna della Scuola Media Statale "G. Verga" di

Barrafranca (Sicilia).

I proff. Nadine Meert, Ann Kiebooms della Sint-Marten Bovenschool

di Beveren (Belgio).