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VENERDI' ALLE 20.30 NELLA SALA PARROCCHIALE
DI VIA SELVA CANDIDA 671 ASSEMBLEA PUBBLICA CON I CONSIGLIERI DEL XIX° MUNICIPIO
CONTRO LE NUOVE INSTALLAZIONI DI ANTENNE PER TELEFONINI A SELVA NERA, MONTE
MARIO, PALMAROLA.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD INSIEME AI CITTADINI PER CREARE UNA
VASTA MOBILITAZIONE A SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PUBBLICA.
Si terrà venerdì 11 gennaio alle ore 20.30 a via di Selva Candida
671 presso i locali della sala parrocchiale la grande Assemblea che vedrà
uniti i cittadini di Selva Nera, Monte Mario e Palmarola.
L'iniziativa, organizzata dagli abitanti di Selva Nera con il pieno sostegno del Comitato di Quartiere e del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, fa seguito all'Assemblea pubblica di domenica scorsa contro l'installazione di tre nuove maxi-antenne di telefonia mobile a Selva Nera in via Spineda 4, a Monte Mario in via Achille Mauri 6 e a Palmarola in via Giuseppe Boffito 7.
All'assemblea di domani hanno preannunciato la loro partecipazione alcuni rappresentanti della giunta e del consiglio municipale.
I gentili cronisti sono invitati.
IL XIX MUNICIPIO SI IMPEGNA ALL ISTITUZIONE DI UNA CONSULTA SULLELETTROSMOG CON LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI.
UN AGENTE DI POLIZIA IN PENSIONE SULLANTENNA DI VIA SPINEDA A SELVA NERA:
"SUL TAVOLO DELLA ASL RME HO VISTO CHE LA RICHIESTA DI NULLA OSTA DEL GESTORE
RECA UNA DATA SUCCESSIVA ALLINIZIO DEI LAVORI (10 GENNAIO 2002).
Nella sala parrocchiale di via Selva Candida 671 si e' svolta una assemblea
pubblica organizzata dagli abitanti della zona di Selva Nera con il sostegno
del Comitato di quartiere e del Coordinamento dei comitati di Roma Nord.
Vi hanno partecipato circa duecento cittadini, l assessore alle Politiche del
Territorio del XIX Municipio Federico Guidi e l architetto Valerio Rufo, consulente
dellAssessorato alla Sicurezza del Comune di Roma.
Il rappresentante del Municipio XIX ha preannunciato listituzione di una Consulta tematica municipale che sara deliberata martedi in consiglio.
La Consulta prevede la partecipazione di vari rappresentanti istituzionali, competenti in materia di inquinamento elettromagnetico e di Salute pubblica, e di un rappresentante dei cittadini per ogni comitato locale o condominio interessato da installazioni di antenne per telefonia mobile.
L architetto Rufo: < alcuni edifici, per come sono stati costruiti e per
la vetusta dei materiali, non sono staticamente compatibili con l aumento di
peso sul solaio determinato da una stazione radio base >.
Rispetto allinstallazione dellantenna per telefonini a via Spineda durante le festivitr, un agente di polizia dellassociazione < Forze di Polizia > e presidente di un Consorzio abitativo di Selva Nera ha dichiarato: < <Ho visto, sbirciando sul tavolo del responsabile della ASL RME, che la richiesta di nulla osta sanitario, presentata dal gestore, era datata 10 gennaio 2002, ad installazione avvenuta > (in violazione della delibera comunale in vigore n° 5187/98 ndr).
< Veniamo a sapere che le irregolaritr su questi impianti, sia sulla proprietr
che sulle autorizzazioni sanitarie, sono gravi, e ai limiti della competenza
penale > dichiara il coordinamento dei comitati di Roma Nord e aggiunge:
< c strano che finora nessun pubblico ufficiale abbia sentito il dovere di
intervenire per chiedere al magistrato il sequestro del cantiere >
Quella delibera di Giunta, dopo quasi due anni di impegno dei Comitati e delle Associazioni, venne sostituita, a dicembre del 2000, da una delibera di Consiglio, la 211/00, approvata all'unanimità che, pur apportando dei miglioramenti rispetto alla precedente (necessità del consenso unanime dei condomini e degli inquilini, pur nel solo caso di utilizzo di parti comuni, i dispositivi di controllo delle immissioni e della potenza di trasmissione, l'aumento della distanza minima da 50 metri a 100 metri da asili, scuole, ospedali, case di cura e di riposo), e pur introducendo peggioramenti (deroga dal rispetto della distanza minima di 100 metri dai predetti luoghi a maggior rischio nel caso di potenze in ingresso a ciascuna antenna inferiori a 5 Watt), eliminava alcune ambiguità e regolamentava anche gli impianti trasmittenti radiotelevisivi. Inoltre, introduceva obiettivi di qualità in linea con i valori già stabiliti dal Regolamento della Regione Lazio, che definiva in 3 V/m il valore massimo del campo elettrico erogabile dal singolo impianto. La nuova delibera accoglieva, in definitiva, gran parte delle richieste dei Comitati e delle Associazioni, anche se un testo alternativo, molto più cautelativo per la popolazione, preparato anche col contributo fondamentale del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, venne inviato all'esame delle Commissioni e dei Consigli delle 19 Circoscrizioni Comunali, e fu messo a confronto con il testo preparato dalla Giunta (la futura 211/00), ma venne escluso, nonostante fosse stato riconosciuto, sia da parte di Consiglieri della maggioranza che dell'opposizione di varie Circoscrizioni, di essere più completo e più tutelante per i Cittadini. A nostro avviso, in sede di Consiglio Comunale avvenne un accordo: voto unanime sulla delibera proposta dalla maggioranza capitolina e votazione unanime, o quasi, di alcune mozioni che impegnavano il Sindaco, rimaste tuttora disattese, presentate dall'opposizione consiliare su Radio Vaticana, su Monte Mario e su alcuni siti di stazioni radio base. Così nacque in Consiglio Comunale la delibera 211 del dicembre 2000.
Ad agosto scorso la nota sentenza del TAR del Lazio, seguita al ricorso dei gestori, ha sospeso la nuova delibera, per cui è tornata in vigore la delibera di Giunta 5187/98. Ci saremmo aspettati che il Comune di Roma ricorresse al Consiglio di Stato. Invece nulla è avvenuto e i termini per il ricorso sono ormai scaduti. Siamo tornati ormai da mesi alla situazione normativa instaurata da febbraio del 1999, in cui è entrata in vigore la 5187/98, e i gestori, dopo aver completato le reti GSM durante tutto il 1999 ed il 2000, grazie all'ambiguità, all'imprecisione, alla permissività e, in tanti casi, alla non applicazione di quella prima delibera, adesso avranno la strada spianata per coprire il territorio di Roma mediante le reti dell'UMTS con altre centinaia di SRB, in un contesto normativo permissivo, ambiguo, impreciso ed inosservato che si unisce all'inattività del Comune di Roma per l'emissione di una nuova normativa, a brevissimo tempo, che dia maggior tutela ai Cittadini, visto che la delibera 211/00 non è stata difesa ricorrendo al Consiglio di Stato.
Infatti, se è vero, come è vero, che è tornata in vigore la 5187/98, chiediamo a Lei, Assessore D'Alessandro:
1 perché mai tutte le antenne montate sopra o a meno di 50 metri da asili, scuole, ospedali, case di cura e di riposo non sono state private dell'autorizzazione e demolite? Ciò doveva essere fatto con ordinanza del Sindaco di Roma entro 120 giorni dall'entrata in vigore della 5187/98, cioè entro il 21 giugno del 1999. Sono passati oltre due anni e mezzo. Ricordiamo gli impianti di via Cassia - Tomba di Nerone, piazzale degli Eroi, via Portuense, via Nomentana, Monte Sacro, e tantissimi altri, alcuni dei quali addirittura completamente abusivi (per tutti, ricordiamo il caso di una clinica di Monte Sacro).
2 perché mai tutte le antenne per le quali il gestore aveva presentato la richiesta di nulla osta sanitario alla ASL competente e all'ISPESL - DIPIA dopo 90 giorni dall'entrata in vigore di quella delibera non sono state private dell'autorizzazione e demolite? Anche ciò doveva essere fatto entro il 22 maggio 1999 mediante ordinanza del Sindaco. Sono passati oltre due anni e mezzo. Si pensi che questa norma era l'unica mantenuta dal dispositivo della nuova delibera. Tale norma è stata quindi disattesa anche per il breve periodo di vita di quest'ultima. Ma è di nuovo in vigore da mesi grazie al ripristino della vecchia delibera e, a causa dell'inadempienza da parte del Sindaco, non viene applicata.
Assessore D'Alessandro, dovrebbe spiegare ai Cittadini in cosa consisterebbero allora regolarità e garanzie assicurate dal Comune di Roma. Se Lei fosse stato presente all'Assemblea di venerdì sera a Selva Nera, avrebbe subito toccato con mano che la regolarità di cui Lei parla, almeno in quel caso, non è verificata e, conseguentemente, la garanzia Sua e dell'Istituzione Comunale è assente. Ciò potrebbe determinare esposti alla magistratura dei Cittadini per l'accertamento dell'esistenza di reati come l'omissione di atti d'ufficio, il millantato credito ed altro. Eppure denunce simili, nel periodo in cui era Assessore l'attuale parlamentare Esterino Montino, presentate proprio per uno dei casi riportati nel secondo punto, sono state inspiegabilmente archiviate dalla magistratura romana.
Quanto precede vede soccombere inopinatamente la legge, la giustizia e i diritti del Cittadino.
Grazie Onorevole D'Alessandro, per il Suo impegno e per le Sue rispettabili dichiarazioni.
INTANTO GLI AMMINISTRATORI LOCALI SI RIMBALZANO LE RESPONSABILITA.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATOI DI ROMA NORD CHIEDE ALLASSESORE COMUNALE DALESSANDRO UNORDINANZA DI BLOCCO DEL CANTIERE.
E singolare quanto sta accadendo a Selva Nera alla periferia Nord Ovest di Roma: il responsabile di una cooperativa abitativa "Sonda 87", composta dagli assegnatari degli immobili in servizio nelle Forze della Marina Militare , ha autorizzato linstallazione di unantenna per telefonini sul solaio delledificio di via Spineda 4.
Subito e' scattata la protesta con manifestazioni e Assemblee: Contro lantenna,
oltre gli abitanti delle palazzine limitrofe, vi sono agenti delle Forze di
Polizia che abitano negli edifici costruiti da cooperative di edilizia popolare
su concessione INPDAP.
La pressione degli abitanti e' talmente forte che oggi lazienda appaltatrice
dei lavori di installazione, sta tentando di "fare in fretta" avendo
ripreso le operazioni con limpiego di numerosissimi operai e diversi automezzi.
Un telegramma e' stato spedito allAssessore Dalessandro perché
ordini subito il blocco del Cantiere come ha fatto ieri a Prima Porta per lantenna
di via Prinotti 68 in collaborazione con il Presidente del XX Municipio.
"Siamo in presenza di gravi irregolarita amministrative e di rischi per la salute che vanno almeno verificati dichiara il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord e aggiunge- prima che venga consumato e ultimato un probabile illecito, lAssessore D'Alessandro e il Presidente del XIX Municipio dovrebbero avere la sensibilita di bloccare, almeno temporaneamente, il cantiere di via Spineda 4.
La fretta dellazienda e' quanto meno sospetta. I cittadini vogliono vederci chiaro.
Coordinamento Comitati di Roma Nord
Egregio Sindaco,
a noi abitanti del quartiere Selva
Nera Babbo Natale ha portato un regalo non gradito!
La notte del 24 dicembre è apparsa una gru che, tra Natale e Capodanno,
ha iniziato furtivamente ad installare in via Spineda 4 un'antenna per la telefonia
cellulare UMTS.
Ci chiediamo come sia stato possibile
autorizzare la costruzione di quest'antenna nonostante siano state riscontrate
dai cittadini evidenti irregolarità.
Ci preme sottolinearne alcune:
· installazione dell'antenna
su di un edificio costruito da una cooperativa di militari su cui gravano finanziamenti
pubblici, che non ha finalità di lucro e che non può locare a
terzi parti private e/o comuni dell'edificio stesso;
· esposizione alle onde elettromagnetiche di persone affette da sindromi
tumorali con documentato rischio di recidiva della malattia , residenti a non
più di 15 metri dall'antenna;
· esposizione alle onde elettromagnetiche di persone portatrici di peace-maker
residenti in prossimità dell'antenna;
· presenza nella zona di altre antenne tra cui Radio Vaticana- Base della
Marina Militare di Santa Rosa - Ripetitore Telecom nelle immediate vicinanze.
Noi protestiamo contro la prepotenza di alcuni che, in nome del più bieco
profitto, si arrogano il diritto di decidere sulla nostra pelle ed inoltre
i cittadini di Selva Nera quest'antenna non la vogliono!
Per questi motivi domenica 27 gennaio dalle ore 11 alle 13,30 si terrà una manifestazione a Via Spineda per chiedere il blocco dei lavori ed il ripristino della libertà violata di decidere sulla propria vita.
Nella speranza che questo appello non cada nel vuoto, La invitiamo a partecipare alla manifestazione, fiduciosi che la Sua presenza possa garantire un confronto aperto e trasparente.
La ringraziamo e La salutiamo cordialmente.
Comitato di Quartiere "NUOVE
ALLEANZE ROMA NORD OVEST"-
Luciano Landonio t
Comitato di Quartiere "SELVA NERA" - Remigio Somma
Non permettiamo a nessuno di speculare sulla nostra salute!
F E R M I A M O L I !
Blocchiamo il progetto di installare antenne per la telefonia cellulare sopra
le nostre case come in Via Spineda 4.
Domenica 27 gennaio alle ore 11.00 vieni in Via Spineda a manifestare contro
chi ha deciso di vendere la nostra pelle e quella dei nostri figli.
Sono stati invitati a partecipare:
W. Veltroni Sindaco di Roma
G. D'Alessandro Ass. Lavori Pubblici Comune di Roma
Marco Visconti Presidente XIX° Municipio
Federico Guidi Ass. al Territorio XIX° Municipio
Tutte le forze politiche comunali e municipali.
Invitiamo tutti i cittadini di Monte Mario, Prima Porta e Palmarola a partecipare
ed a lottare uniti per formare un fronte comune contro l'installazione selvaggia
delle antenne.
Per i nostri bambini sono previsti simpatici omaggi.
· Comitato di Quartiere "SELVA NERA"
· Comitato "NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST"
Aderenti al "COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD"
CENTINAIA DI CITTADINI IN CORTEO A SELVA NERA: UN QUARTIERE IN RIVOLTA CHIEDE PIU SCUOLE E SERVIZI INVECE DELLE ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE.
CERANO CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DEL MUNICIPIO XIX MENTRE LASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI DEL COMUNE HA DATO FORFAIT.
PROPOSTA UNA MANIFESTAZIONE CITTADINA IL MESE PROSSIMO.
Quasi un migliaio di persone in corteo, fatto di bambini, anziani, gruppi di
cittadini venuti da Prima Porta, Palmarola, Monte Mario, La Storta.
Un corteo colorito, pacifico e variegato che al suono di tamburi e fischietti ha attraversato tutta la zona residenziale nuova di Selva Nera collocata sul versante Nord Ovest di Roma.
Un intero quartiere, coperto da lenzuola e striscioni, che chiede piu' servizi, scuole e giardini al posto delle deturpazione ambientale apportata dalle antenne di telefonia mobile.
Contro la selvaggia corsa dei gestori di conquistare, spesso di notte , i solai degli edifici e piazzare la loro "bandiera" a base di elettrosmog.
Ormai si parla di un centinaio di milioni di lire: e' questa la tariffa offerta a imprudenti amministratori di condominio o presidenti di cooperativa per autorizzare le installazioni, forti dei compiacenti e rapidi nulla osta rilasciati dagli Enti Locali e dalla ASL.
<Mia moglie e' malata di tumore e abitiamo a pochi metri dallantenna
di via Spineda> dichiara un cittadino di Selva Nera e aggiunge <loncologo
curante ha consigliato di evitare lesposizione ad emissioni elettromagnetiche
anche di bassa intensita'>.
<Ho una bambina di venti mesi e voglio vederla crescere in salute, non voglio quellantenna davanti al mio balcone!> dice un altra giovane mamma.
Durante lAssemblea pubblica e' stata lanciata la proposta di allargare il fronte della protesta in una manifestazione cittadina da tenersi nel centro di Roma nel mese di febbraio.
Domani il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord incontrera', come da agenda
programmata, lAssessore ai Lavori Pubblici DAlessandro al quale
portera' le istanze sul problema di Radio Vaticana e inserira' questo nuovo
capitolo relativo alle facili autorizzazioni rilasciate ai gestori di telefonia
mobile. COM-RO/REN
La questione di Radio vaticana e
del proliferare delle antenne di telefonia mobile sono state al centro dell'incontro
di oggi tra i comitati di Roma Nord e l' assessore ai lavori pubblici del Comune
di Roma Giancarlo D' Alessandro. Sulla questione di Radio Vaticana, i comitati
hanno chiesto al Comune di Roma di costituirsi parte civile al processo.
L'assessore D'Alessandro si e' impegnato a interpellare il sindaco e la giunta,
annunciando anche che intende scrivere una lettera alla Regione Lazio, in quanto,
ha spiegato, la competenza in materia sanitaria e di rapporti con uno stato
estero, come il Vaticano, e' rispettivamente regionale e del governo. I Comitati
hanno segnalato ''il problema delle persistenti emissioni fuorilegge di Radio
Vaticana e del proliferare delle autorizzazioni edilizie rilasciate ai gestori
di telefonia mobile senza il rispetto della legge sulla trasparenza''. Sulle
antenne radio-base, l'assessore si e' impegnato a presentare in tempi rapidi
una nuova proposta di delibera assicurando la consultazione dei cittadini.
I comitati si sono detti ''insoddisfatti perche' nessun intervento e' stato
garantito sulle irregolarita' evidenziate nel rilascio delle ultime autorizzazioni
edilizie a Roma Nord e hanno sollecitato un incontro urgente con il sindaco
Veltroni prima del 19 febbraio 2002, giorno dell'udienza nel processo contro
Radio Vaticana
COM-RO/REN
COM-RO/REN
Facciamo presente che, contrariamente a quanto concordato con la Segreteria del Sindaco, non era presente l'Assessore all'Ambiente Esposito. Il Coordinamento ha consegnato all'Assessore D'Alessandro una copia del rapporto dello studio epidemiologico sull'incidenza della leucemia intorno agli impianti di Radio Vaticana emesso ad ottobre 2001 dalla ASL Roma E in collaborazione con l'Università di Firenze.
1) Richiesta: ordinanza comunale di blocco immediato dell'erogazione dell'energia elettrica a Radio Vaticana a causa della continuata violazione del limite di 6 V/m, dimostrato con le rilevazioni eseguite da settembre ad oggi dal Coordinamento mediante centralina fissa e strumentazione portatile.
1) Risposta: il Comune di Roma non è competente in materia e non può emettere tale ordinanza nei confronti di ACEA o ENEL.
Il Coordinamento ha fatto presente che tale richiesta era stata già fatta al Commissario Straordinario prefetto Vincenzo Mosino (sostituto del Sindaco Rutelli durante la campagna elettorale per le elezioni politiche) poco prima dell'intervento in tal senso dell'ex Ministro Willer Bordon.
2) Richiesta: costituzione del Comune come parte civile nel processo giudiziario contro Radio Vaticana.
2) Risposta: tale decisione dovrebbe essere presa dal Sindaco, con il concorso della Giunta e del Consiglio Comunale.
E' stato ricordato all'Assessore che il Codacons, nell'udienza del 20 dicembre 2001, si è costituito parte civile, in surroga, per il Comune di Roma, così come è consentito dalla legge italiana alle Associazioni di costituirsi al posto delle Istituzioni manchevoli.
3) Richiesta: stato della normativa comunale per la regolamentazione delle installazioni per la telefonia mobile e per le emittenti radiotelevisive e radiofoniche.
3) Risposta: è in fase di progetto una nuova delibera (sarebbe la terza in tre anni, n.d.r.). L'Assessore ha promesso la consultazione dei Comitati. Il Comune non ha presentato ricorso, per motivi di opportunità tecnico-legale, al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar-Lazio che ha annullato la Delibera 211/2000.
La nuova normativa eviterà, a detta dell'Assessore, possibili motivi di impugnazione da parte dei gestori. Verranno proposte le aree pubbliche come luoghi di installazione degli impianti.
L'Assessore si è mostrato scettico sulla possibilità di sopravvivenza del regolamento della Regione Toscana (0.5 V/m).
Il Coordinamento ha ricordato il caso della Regione Veneto (0.2 microTesla contro 100 microTesla attuali a livello nazionale) che ha guadagnato sentenza favorevole dalla Corte Costituzionale.
Il Coordinamento ha fatto notare che le aree pubbliche possono essere anch'esse vicine alle abitazioni, alle scuole, agli asili, ai parchi-gioco, ecc. e, comunque, si arriverebbe alla condizione di non poter più eliminare gli impianti lì installati.
4) Richiesta: ordinanza di rimozione degli impianti attualmente installati sopra o a meno di 50 metri da scuole, asili, ospedali, case di cura e di riposo.
4) Risposta: poiché tali impianti sono stati installati prima dell'entrata in vigore della Delibera 5187/98, essi non possono essere smantellati perché la sentenza del TAR Lazio relativa a tale delibera ha disposto la non applicabilità ad essi della norma che disponeva la bonifica di quei luoghi entro 120 giorni dall'entrata in vigore di quella delibera (cioè entro giugno 1999). Anche in questo caso il Comune di Roma non ha presentato ricorso al Consiglio di Stato.
5) Richiesta: annullamento delle autorizzazioni e conseguente ordinanza di rimozione degli impianti per i quali i gestori avevano presentato alle ASL, all'ISPESL e al Comune la documentazione tecnica oltre 90 giorni dall'entrata in vigore della Delibera 5187/98.
5) Risposta: nessuna. Né da parte dell'Assessore, né da parte dei suoi collaboratori presenti.
6) Richiesta: motivo della mancanza di trasparenza (legge 241/90) del IX Dipartimento (Ufficio Concessioni Edilizie) verso i Cittadini sulle procedure amministrative e sulla documentazione relative al rilascio delle attuali autorizzazioni (Selva Nera, Palmarola, Monte Mario, Prima Porta, Via Flaminia, ecc.).
6) Risposta: l'Assessorato verificherà i casi esposti (Palmarola, Monte Mario, Selva Nera), annunciando che al IX Dipartimento è stato sostituito il responsabile dell'ufficio preposto al rilascio di tali autorizzazioni.
7) Richiesta: sostituzione del responsabile dell'Ufficio Concessioni Edilizie del IX Dipartimento.
7) Risposta: nessuna.
L'Assessore ha comunicato che è in corso di istituzione un piano per il monitoraggio dei campi e. m. nell'intero Comune di Roma. Tale piano sarà affidato alla Fondazione Ugo Bordoni.
Il Coordinamento ha protestato in quanto tale Fondazione è controllata dalla Telecom e ha inoltre evidenziato che alcuni controlli del campo elettromagnetico relativi alla concessione del nulla osta sanitario da parte delle ASL vengono attualmente affidati, come nel caso di Selva Nera, dall'ARPA-Lazio alla Sielte, società controllata dalla Ericsson. Come dire: controllato e controllore coincidono.
Il Coordinamento ha evidenziato che, con lo stesso approccio collusivo, le attuali commissioni governative includono soltanto figure legate ai gestori della telefonia mobile ed esponenti del mondo scientifico che sostengono da tempo l'inesistenza di alcun problema sulla salute determinato dai campi elettromagnetici.
Conclusioni:
in base a quanto precede, il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, valutando assolutamente inaccettabili le risposte dell'Assessore D'Alessandro, rinnoverà la propria richiesta di incontro urgente con il Sindaco di Roma che dovrebbe avvenire prima del 19/2 p. v., data della prossima udienza del processo contro Radio Vaticana.
Le conclusioni dell'incontro e la posizione del Coordinamento sono state esposte in un Comunicato Stampa inviato telefonicamente all'ANSA.
PRESSO IL TRIBUNALE PENALE DI ROMA
I sottoscritti Germano Monti, Candida De Carolis, Piero Pesce, Osvaldo
Giuliano, rappresentanti del Coordinamento dei Comitati contro l
Elettrosmog, tutti elettivamente domiciliati presso lo studio dellAvv.to
Arturo Salerni in Roma, Viale Carso n. 23, espongono quanto segue.
Nel corso delle iniziative che numerosi comitati di cittadini hanno
intrapreso nei confronti delle installazioni di ripetitori per telefonia
mobile stazioni radio base (SRB), sono stati esaminati, ex L. 241/90,
gli
incartamenti relativi ad alcune autorizzazioni edilizie richieste dalle
aziende installatrici al Comune di Roma, Dipartimento IX, Ufficio
Concessioni Edilizie.
Nei casi che illustreremo, abbiamo riscontrato come i progetti presentati al
citato Dipartimento per ottenere lautorizzazione edilizia siano tutti
caratterizzati da sostanziali difformita fra le situazioni rappresentate nei
progetti medesimi e il reale stato dei luoghi; trattandosi di progetti
elaborati da professionisti qualificati (geometri, architetti e ingegneri)
ed essendo le difformita anche clamorose, appare poco credibile che possa
trattarsi di meri errori materiali, anche in relazione al numero di
situazioni che abbiamo avuto lopportunita di prendere in esame. Parimenti,
emergono anche significative differenze fra alcuni impianti SRB descritti
nei progetti sottoposti allAutorizzazione del Comune di Roma e le
costruzioni effettivamente realizzate.
Premesso che nei confronti delle situazioni citate sono tuttora in corso
accertamenti e sono in essere singoli contenziosi sia fra le aziende e i
comitati di cittadini, sia fra le aziende e il Comune di Roma, riteniamo
necessaria uninvestigazione sul fenomeno nel suo complesso, stanti le
impressionanti similitudini riscontrate nelle diverse rappresentazioni non
veritiere fornite al Comune per ottenere le autorizzazioni edilizie, che
possono indurre ragionevolmente ad ipotizzare lesistenza di un rapporto
associativo fra i diversi interessati, finalizzato allottenimento con
mezzi
fraudolenti delle autorizzazioni edilizie necessarie per procedere all
installazione delle SRB.
Non va dimenticato, infatti, che la particolare situazione edilizia della
nostra citta e caratterizzata da una notevole per non dire preponderante
quantita di stabili edificati in tutto o in parte maniera approssimativa o
addirittura abusiva, quindi al di fuori di ogni criterio di sicurezza; in
questo contesto, lesigenza di dotarsi rapidamente del maggior numero
possibile di impianti SRB sul territorio puo avere indotto taluni, in alcuni
casi, a mettere in secondo piano la sicurezza collettiva e la deontologia
professionale, ricorrendo a stratagemmi e travisamenti della realta per
indurre in errore la Pubblica Amministrazione.
Soltanto linvestigazione dellA.G. adita potra stabilire leventuale
esistenza di un vincolo associativo o di altro pactum sceleris finalizzato
alla condivisione degli espedienti necessari per travisare la realta e
indurre la P.A. a rilasciare le necessarie autorizzazioni: il dato di fatto
dellesistenza di detti travisamenti non e in questione, essendo stati
verificati dai competenti Uffici del Comune di Roma e delle ASL, dei quali
alleghiamo in comunicazione allA.G. adita la documentazione, precisando
che
tutti gli incartamenti, comprensivi dei progetti presentati e delle perizie
effettuate, sono disponibili presso gli Uffici (....)
La Ericsson Telecomunicazioni S.p.A., con sede in Roma, Via Anagnina
Morena, in data 30.6.1999 otteneva lAutorizzazione edilizia n. 189/A per
la
costruzione di una stazione radio base (SRB) sul "torrino" delledificio
sito in Via S. Gimignano n. 62; in data 9.8.1999, su formale richiesta della
Circoscrizione IV del Comune di Roma, lUfficio Abusivismo Edilizio del
Comune effettuava un sopralluogo per verificare la conformita dello stato
dei luoghi rispetto agli atti prodotti dalla Ericsson S.p.A. Le risultanze
del sopralluogo evidenziavano che il "torrino" rappresentato nel progetto
del Geometra XXXXXX non era un "volume tecnico" come definito
dalla
societa richiedente precisamente un "vano extra corsa ascensore",
bensi un
abitazione. Inoltre, lUfficio Abusivismo Edilizio rileva che nei
dati
forniti dalla societa richiedente in merito allintero immobile non era
stato menzionato il fatto che "trattasi di immobile realizzato abusivamente
e in quanto tale sprovvisto di licenza edilizia". In relazione a quanto
evidenziato dal sopralluogo, il Dipartimento IX, in persona dellArchitetto
Francesco Febbraro, con atto del 13.09.1999, avviava la procedura di revoca
dellAutorizzazione edilizia precedentemente concessa.
Ancora la Ericsson Telecomunicazioni s.p.a., il 7.5.2000, otteneva dal
Dipartimento IX del Comune di Roma lautorizzazione edilizia n. 142/A per
la
costruzione di una SRB sulledificio sito in Via della Rustica n. 324;
l
autorizzazione veniva rilasciata sulla base del progetto redatto dallIng.
XXXXXX. In data 20.7.2000, un sopralluogo effettuato congiuntamente dall
Ufficio Abusivismo Edilizio del Dip.to IX, da personale di Polizia
Municipale del VII Gruppo e da personale tecnico della Circoscrizione VII
evidenziava come lIng. XXXXXX avesse omesso di rappresentare correttamente
e lo stato dei luoghi e lo stato di abusivismo dellimmobile, talmente
grave
da determinare successivamente il sequestro dellintero stabile; in
particolare, dal sopralluogo emergeva che erano state effettuate, in epoca
non recente, opere abusive di sbancamento delle fondazioni dellimmobile
per
la realizzazione di due vani cantine comunicanti tra loro; inoltre, per la
realizzazione delle suddette cantine, erano state abbattute porzioni di
murature portanti. Nel corso dellispezione, sono state accertate opere
abusive in corso di esecuzione, consistenti nellulteriore abbattimento
di
porzioni di murature portanti di fondazione del fabbricato per lottenimento
di un vano tecnico e per lalloggiamento di cavi elettrici; sono stati
accertati lampliamento abusivo dei balconi del piano primo e la
realizzazione, anchessa abusiva, di manufatti in muratura a quota terrazzo
di copertura dellimmobile.
Sempre la Ericsson Telecomunicazioni s.p.a., questa volta per installare una
SRB sul terrazzo dellimmobile sito in Corso Vittorio Emanuele II, in data
17.5.2000 otteneva lautorizzazione n. 120/A. Il progetto relativo e stato
eseguito dallIng. XXXXX, responsabile della societa XXXXX.
A tale proposito, a seguito delle richieste della sig.ra Elena Mongini e del
sig. Marcello Ralli, proprietari dellimmobile citato, in data 8.7.2000
l
Ufficio Abusivismo Edilizio del Comune di Roma effettuava un accertamento
tecnico, dal quale emergeva che "lantenna, del peso proprio di kg.
346,48 e
stata fissata sulla muratura in difformita al progetto approvato. Infatti e
stato omesso il consolidamento preventivo delle murature stesse con rete
metallica elettrosaldata. Consolidamento previsto prima del fissaggio dell
antenna (
). Nel progetto presentato al Dipartimento IX per lottenimento
dellAutorizzazione allinstallazione della stazione radio, la Ericsson
rappresenta negli elaborati grafici una situazione non fedele (
). Inoltre
non indica un elemento essenziale ovvero che entrambi i volumi, definiti
genericamente altra proprieta, effettivamente sono due abitazioni. (
)
Sono
visibili crepe e lesioni nelle murature del fabbricato in corrispondenza
delle finestre del piano quinto, sottostante allarea di installazione
degli
armadi out-door; allinterno del vano scale sono visibili ulteriori crepe
in
prossimita delle piastre di contrasto al sostegno del palo antenna; (
)
apertura di un vasto varco operato nella muratura portante del vano
scale/ascensore per il passaggio di cablaggi (
); il muro interessato e
quello sul quale, nella parte alta del vano scale, insistono le putrelle di
sostegno allascensore e del suo macchinario; nel progetto non veniva
precisato che si sarebbe allargato un varco in un muro portante (
).
Durante il sopralluogo (
) si accertava che quanto dichiarato negli atti
presentati a corredo della domanda di autorizzazione edilizia, e in
particolare la perizia giurata circa le distanze minime fra la stazione
radio e il perimetro esterno di scuole, asili nido, ospedali e case di cura,
non corrispondeva alleffettivo stato dei luoghi".
In data 5.5.1999, la societa OMNITEL PRONTO ITALIA S.P.A. (di seguito
indicata come Omnitel) otteneva lAutorizzazione edilizia n. 129/A per
l
installazione di una stazione radio per telefonia cellulare sul terrazzo di
copertura di un edificio in Via Casimiro Teja n. 7; a seguito delle
circostanziate segnalazioni di privati cittadini, l8.5.2000 lUfficio
Abusivismo Edilizio del Comune di Roma effettuava un accertamento tecnico,
dopo che un precedente sopralluogo, in data 22.2.2000, era stato reso
impossibile dallopposizione del proprietario dellimmobile, sig.
XXXXX, che
aveva denegato laccesso allo stabile in questione ai tecnici del Comune
e
ai Vigili Urbani.
Laccertamento tecnico dell8.5.2000 evidenziava numerosi interventi
abusivi
avvenuti "in epoca non recente" tali da far "emergere elementi
nuovi e
determinanti ai fini dellirregolarita o meno dellautorizzazione
rilasciata
per linstallazione della stazione radio, con riferimento alla illegittimita
della preesistenza e in termini di sicurezza ai fini della statica dell
immobile". Il medesimo accertamento acclarava, diversamente da quanto
comunicato dal tecnico incaricato dallOmnitel, "non solo la realizzazione
di strutture in conglomerato cementizio armato, che di per sé assolvono
ad
una precisa funzione statica, ma ha accertato inoltre che le stesse
determinano implicazioni per le strutture in conglomerato cementizio armato
preesistenti e abusive e, in quanto tali, non supportate da alcun dato
tecnico. Elementi che non potevano essere valutati dalla II U.O. del Dip.to
IX, in quanto emersi solo nel corso del sopralluogo sul posto".
A seguito degli accertamenti effettuati, da cui emerge anche la sostanziale
difformita fra il progetto di SRB presentato al Dip.to IX e la costruzione
effettivamente realizzata, notevolmente piu grande e piu pesante, venivano
avviati dallAmministrazione Comunale i provvedimenti del caso: sospensione
e blocco dei lavori, avvio della procedura di revoca dellAutorizzazione,
revoca dellAutorizzazione stessa, Ordinanza di rimozione; contro detti
provvedimenti, lOmnitel proponeva sistematicamente ricorso al T.A.R.,
determinando loggettiva impossibilita per lAmministrazione di eseguirli,
dovendosi limitare a porre in essere misure precauzionali quali la posa in
opera di impalcature ed altre opere provvisionali, quali reti di protezione,
opere tuttora presenti. Si precisa che il progetto della SRB di Via C. Teja
presentato al IX Dip.to al fine di ottenere lAutorizzazione edilizia e
stato curato dallIng. XXXXXX, mentre il Responsabile dei lavori risulta
essere il Geom. XXXXXXX.
Le ultime situazioni da segnalare riguardano la soc. NORTEL NETWORKS S.p.A.
(di seguito denominata Nortel), con sede in Roma, Via Laurentina n. 750,
installatrice per conto del consorzio "Blu".
In data 12.4.2000, la Nortel otteneva lAutorizzazione edilizia n. 134/A,
relativa allinstallazione di una SRB in Via Montelupo Fiorentino n. 56.
A
seguito di esposti e segnalazioni sia di privati cittadini che delle stesse
dirette proprieta interessate, venivano effettuati gli accertamenti di rito,
dai quali emergevano lillegittimita del contratto di locazione presentato,
lincompletezza della documentazione tecnica relativa allaspetto
statico
dellintervento nel progetto e, ancora una volta, la rappresentazione non
conforme allo stato dei luoghi.
Inoltre, la Circoscrizione XV, con nota Prot. 17403 dell11.5.2000,
informava il Dip.to IX che il locale Ufficio Tecnico aveva "constatato
che,
diversamente da quanto dichiarato dal progettista nella relazione tecnica
allegata alla richiesta di autorizzazione, larea nella quale ricade il
previsto impianto e vincolata ai sensi del Piano Territoriale Paesistico
10/15 e che, pertanto, occorre dotare la richiesta di N.O. dellA.G.A.
del
Dipartimento X". Anche in questo caso, lAmministrazione procedeva
all
annullamento dellAutorizzazione.
In data 6.9.2000, la Nortel otteneva lAutorizzazone edilizia n. 236/A/00,
finalizzata allinstallazione di una SRB sulledificio di Via dei
Frassini
n. 2 sulla base di un progetto curato dallIng. XXXXXX, il medesimo
professionista della citata analoga situazione di Via C. Teja; a seguito
delle specifiche richieste delle signore Anna Colace e Sabrina Rossi,
venivano effettuati i consueti accertamenti, che rilevavano come "il locale
indicato negli elaborati prodotti dal tecnico incaricato dalla Nortel come
torrino, su cui e stata posizionata lantenna di ricezione e propagazione
dei segnali radio, risulta sprovvisto di concessione edilizia in merito alla
destinazione duso e agli ampliamenti abusivi.
Infatti, il torrino e in realta un locale residenziale dove sono presenti
due appartamenti regolarmente abitati, e lantenna poggia in parte sul
solaio di un appartamento posto a quota terrazzo condominiale e in parte su
un altro appartamento, posto alla stessa quota (
)". Nello stesso
verbale, e
possibile leggere che "Inoltre, si e accertato che quanto dichiarato nella
perizia giurata circa le distanze minime tra la stazione radio e il
perimetro di scuole, asili nido, ospedali e case di cura, non corrisponde
alleffettivo stato dei luoghi", in relazione alla presenza della
Scuola
Islamica "El Huda" per bambini in eta compresa tra i quattro e i dodici
anni
a circa 20 metri dallimpianto, quando gia allepoca la normativa
prevedeva
una distanza non inferiore ai 50 metri.
In data 30.8.2000, la Nortel otteneva lAutorizzazione edilizia n. 227/A
per
la costruzione di una SRB sulla sommita delledificio sito in Via Pietro
Belon n. 135, a seguito della presentazione di un progetto redatto dallIng.
XXXXXXXX. Siamo in presenza, in questo caso, della piu macroscopica delle
false rappresentazioni presentate al Comune di Roma: infatti, lIng. XXXXXXX
ha rappresentato un palazzo di cinque piani, mentre il fabbricato di Via P.
Belon ne conta, in tutta evidenza, sei. Inoltre, le mansarde abitate
presenti sulledificio, nella rappresentazione fornita al Comune di Roma
sono diventate lavatoi.
Anche detta situazione e emersa soltanto a seguito di esposti circostanziati
presentati da privati cittadini, conseguentemente ai quali, in data
25.1.2001, lUAE effettuava un sopralluogo sul posto, disponendo limmediata
sospensione dei lavori.
TUTTO CIO PREMESSO
I sottoscritti chiedono allAutorita adita di accertare se nei confronti
dei
citati Geom. XXXXX, Ing. XXXXX, Ing. XXXXX, Ing. XXXXXXX, Geom. XXXXXXX,
Ing. XXXXXX, nonché dei responsabili delle societa committenti Ericsson
S.P.A., Omnitel Pronto Italia S.P.A e Nortel Networks S.P.A., ricorrano gli
estremi di reato di cui agli artt. 434, 483 e 489 C.P. e se, in relazione a
questi, si realizzi lipotesi di cui allart. 416 c.p., avendo eventualmente
agito in concorso fra loro e con altri, allo stato non individuati, allo
scopo di ottenere le indispensabili Autorizzazioni edilizie. I sottoscritti
chiedono altresi allAutorita adita di accertare ogni altro reato
eventualmente e da chiunque commesso in relazione alle citate vicende.
I sottoscritti, infine, chiedono di essere informati ai sensi dellart.
408
C.P.P. in caso di archiviazione del presente atto.
Qui di seguito presentiamo la prima parte del resoconto dell'incontro svoltosi ieri 8 aprile fra Comitati e Associazioni di tutela della salute e dell'ambiente e l'Assessore ai Lavori Pubblici e alla Manutenzione Urbana del Comune di Roma, Giancarlo D'Alessandro. Erano anche presenti Dirigenti Comunali e rappresentanti della Segreteria dell'Assessore.
Hanno partecipato esponenti dei Comitati dei Municipi VII e X, del Codacons, di Legambiente, di Bambini senza Radiazioni e del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord.
L'Assessore D'Alessandro ha presentato la Delibera di Giunta "Approvazione della sperimentazione di una "Rete di monitoraggio in continuo dei CEM - campi elettromagnetici" ed approvazione della messa a disposizione di aree ed immobili pubblici per l'installazione di apparati trasmittenti a garanzia dei soggetti particolarmente sensibili.".
Questa Delibera, già approvata, prevede:
1. la messa a disposizione di aree ed immobili pubblici ove installare gli apparati ricetrasmittenti ad una distanza minima di 100 metri da asili, scuole, ospedali, case di cura e di riposo;
2. la realizzazione della sperimentazione di una rete di monitoraggio mediante:
- centraline ricollocabili e/o mobili gestite dall'ARPA secondo metodologie
individuate dalla Fondazione Bordoni;
- la pubblicazione dei dati misurati tramite Internet;
- l'istituzione, presso l'Assessorato, di un Comitato formato da quella Fondazione
e dall'ARPA, per l'attuazione, con il concorso e l'assenso del Ministro delle
Comunicazioni, del Presidente della Regione Lazio e del Sindaco di Roma, del
Protocollo d'Intesa fra la Fondazione Bordoni e l'ARPA Lazio (già firmato
il 7/3 u. s. da questi due Enti e dagli Assessori ai LL. PP. e all'Ambiente
del Comune) al fine di:
-verificare lo stato di attuazione del Protocollo stesso,
-promuovere campagne periodiche d'informazione attivate e gestite dal Comune
di Roma,
-informare periodicamente i Municipi sulle iniziative di monitoraggio in corso
e
garantire una uniforme ed omogenea azione di monitoraggio in tutto il Comune;
3. l'informazione preventiva dei Municipi sulle richieste di installazione e di costruzione di nuovi impianti. I Municipi informeranno i Cittadini;
4. la fornitura da parte delle Aziende al Comune, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente Delibera, dei files necessari alla realizzazione di una mappa informatizzata contenente la localizzazione degli impianti in esercizio, degli impianti in corso di realizzazione ed i piani di previsione delle reti fino a tutto il 2002. L'aggiornamento dei dati sarà effettuato dal Comune sulla base degli ulteriori dati forniti dalla Aziende.
I Cittadini, in un clima acceso, hanno manifestato all'Assessore D'Alessandro e a Dirigenti Comunali presenti all'incontro le seguenti forti obiezioni per:
a. la non sottomissione alle Associazioni e ai Comitati del testo della Delibera per la proposizione di pareri e suggerimenti, prima della sua approvazione;
b. il coinvolgimento della Fondazione Ugo Bordoni nella sperimentazione della rete di monitoraggio e del Protocollo d'Intesa, la quale non offre ai Cittadini sufficienti garanzie in termini di indipendenza e funzioni "super partes", a causa della presenza in quella organismo istituzionale delle società della telefonia mobile;
c. la mancanza di una definizione specifica del metodo di misura della distanza minima di 100 metri dai luoghi sensibili;
d. la contraddizione di fondo insita nell'esclusione dalla norma della distanza
minima di tutti gli altri luoghi a permanenza umana prolungata.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD VINCE UN'ALTRA BATTAGLIA: SOSPESI I LAVORI DI INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO PER LA TELEFONIA MOBILE UMTS A SELVA NERA. GRAZIE ALL'IMPEGNO DEL SINDACO, DELL'ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI E DELL'UFFICIO ABUSIVISMO, BLOCCATI I LAVORI CON UN'ORDINANZA URGENTE NOTIFICATA IERI ALLA ERICSSON. INTANTO RADIO VATICANA CONTINUA IMPUNEMENTE A VIOLARE LA LEGGE.
Ieri è stata notificata l'ordinanza urgente di sospensione dei lavori di installazione di una stazione radio base UMTS a Selva Nera, in via Spineda, nel XIX Municipio, Roma Nord, a causa della mancanza del Nulla Osta Sanitario dell'ISPESL.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord durante l'incontro con il Sindaco Veltroni e l'Assessore D'Alessandro svoltosi in Campidoglio il 19 marzo scorso, aveva dimostrato, con documenti alla mano, che il Nulla Osta Sanitario concesso ai primi di novembre alla Ericsson dalla ASL Roma E era mancante del requisito fondamentale: il parere vincolante dell'ISPESL, indispensabile in base alla Delibera di Giunta 5187/98 tornata in vigore il 25 Agosto 2001, a seguito dell'annullamento da parte del TAR Lazio della successiva Delibera di Consiglio 211/00.
Eppure gli Enti preposti, cioè la ASL Roma E e l'Ufficio Concessioni Edilizie, avevano continuato a procedere secondo quanto disposto dal regolamento ormai non più in vigore.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, nel ringraziare il Campidoglio per la sensibilità dimostrata in questa circostanza, invita ancora il Sindaco Veltroni e la Giunta Comunale a trovare rapidamente una soluzione definitiva al grave problema rappresentato dalla Radio Vaticana che viola ogni giorno ampiamente il limite di legge di 6 Volt/metro, non rispettando così gli accordi bilaterali Italia - Santa Sede e mettendo a rischio la popolazione.
1. I FATTI:
Il 10 aprile scorso i Dirigenti dell'Ufficio Concessioni Edilizie del IX Dipartimento del Comune di Roma e dell'Ufficio Abusivismo del Comune hanno firmato un'ordinanza di sospensione dei lavori di installazione della Stazione radio Base UMTS di via Spineda 4, a Selva Nera, quartiere di Roma Nord.
Motivazione: mancanza del parere preventivo dell'ISPESL-DIPIA.
Come mai è accaduto questo?
Ad aprile 2001 l'ARPA Lazio, sulla base delle regolamentazioni regionali e comunali vigenti, inviava alla ASL Roma E il proprio parere positivo.
Ai primi di novembre quella ASL concedeva al gestore titolare della SRB il Nulla Osta Sanitario.
Sembrava tutto regolare. Invece, il gruppo di ordinanze emesse a raffica alla fine di agosto scorso dal TAR Lazio annullava regolamenti regionali e comunali, fra cui la Delibera di Consiglio Comunale di Roma n. 211/00 su cui si basava l'iter concessorio che era stato applicato per la SRB di via Spineda.
Pertanto, ritornava in vigore la Delibera di Giunta Comunale n. 5187/98 che richiede il parere vincolante dell'ISPESL-DIPIA in base al quale la ASL deve concedere o meno il Nulla Osta Sanitario.
Invece, le ASL di Roma, fra cui la ASL Roma E nella circostanza, e l'Ufficio Concessioni Edilizie del Comune di Roma, II U. O., hanno continuato a procedere come se ad agosto scorso non fosse accaduto nulla. Dal canto suo l'ARPA Lazio ha continuato ad emettere pareri senza averne più il titolo.
Dalla fine di agosto 2001 alla fine di gennaio 2002 (cioè fino al momento in cui l'Assessore D'Alessandro ha emesso ordinanza di blocco del rilascio di nuove autorizzazioni, che è scaduto alla fine di marzo scorso) nel Comune di Roma sono state concesse CENTINAIA di autorizzazioni di SRB (400 fino alla fine di dicembre) con questo criterio.
Ad esempio, l'8 novembre 2001 l'ASL Roma E ha inviato al Comune di Roma - Dipartimento IX - II U. O. i Nulla Osta Sanitari per gli impianti UMTS di:
- Via Carlo Emery 47
- Via Aurelia 444
- Via Spineda 4 (Selva Nera).
Pertanto, tutta la procedura autorizzativa dovrà ripartire dall'inizio.
2. IL DOCUMENTO:
Alleghiamo la lettera del Direttore dell'ISPESL-DIPIA che ha evidenziato il caso della stazione radio base di Selva Nera, dalla quale abbiamo cancellato il nome del destinatario per la protezione della privacy.
3. LE CONCLUSIONI:
Se i Cittadini di casi analoghi a quello di Selva Nera avessero preso coscienza di quanto stava accadendo nel loro territorio e si fossero impegnati come hanno fatto i Cittadini di quel quartiere, a buon ragione possiamo dire che le ordinanze comunali di sospensiva sarebbero state innumerevoli, e non una soltanto.
Rieniamo che:
- le Associazioni di tutela della
Salute e dell'Ambiente,
- le Associazioni di tutela dei Diritti dei Cittadini facenti parte della Consiglio
Nazionale dei Consumatori
presso il Ministero delle Attività Produttive,
- la Magistratura Ordinaria,
- la Corte dei Conti,
debbano intervenire urgentemente su questo caso eclatante di mala amministrazione
della cosa pubblica per accertare responsabilità ed omissioni.
I sottoscritti Cittadini che si qualificano in calce ed aderenti al Coordinamento dei Comitati di Roma Nord e al Comitato "La Cerquetta" presentano al Sindaco del Comune di Roma, onorevole Walter Veltroni, la presente Istanza per:
- l'annullamento dell'Autorizzazione edilizia n. 12/A del 12 marzo 1997 (Allegato 1), relativa alla Stazione Radio Base per telefonia mobile della Telecom Italia Mobile S.p.A. di cui al prot. 24722/96, e rilasciata alla predetta data dal IX Dipartimento - U. O. Concessioni Edilizie - del Comune di Roma, installata in via Giuseppe Costetti 44 (Cerquetta), Roma;
- la demolizione del suddetto impianto installato in via Costetti 44 ed il conseguente ripristino dei luoghi.
Le suddette richieste trovano ampi fondamenti giuridici e sanitari in quanto:
1. la SRB di cui trattasi fa parte del gruppo individuato nella Delibera del Comune di Roma del 29.12.1998 n. 5187 per le quali si prevedeva un termine di 90 giorni dalla data di esecutività della Delibera per presentare richiesta di Nulla Osta Sanitario; la data di esecutività della Delibera risulta essere il 22.02.1999, pertanto la data utile di presentazione delle richieste era il 22.05.1999; la domanda della TIM S.p.A. è stata inoltrata il giorno 25.8.1999, quindi oltre i termini stabiliti dalla Delibera (Allegato 2). A seguito di ciò, il Sindaco di Roma, secondo quanto disposto da questa Delibera, attualmente in vigore, avrebbe dovuto emettere ordinanza di annullamento della suddetta Autorizzazione Edilizia;
2. la ASL Roma E, in data 27/12/1999, ha negato la concessione del Nulla Osta Sanitario riguardante l'impianto TIM di via G. Costetti 44 (Allegato 3) a seguito di parere negativo espresso dall'ISPESL-DIPIA con nota del 16.12.1999, prot. 17221;
3. l'Ufficio Concessioni Edilizie del IX Dipartimento del Comune di Roma ha respinto la richiesta di variante di cui al prot. 6350 del 4.2.99 alla suddetta Autorizzazione Edilizia presentata dalla TIM S.p.A. (Allegato 4);
4. il manufatto di via Giuseppe Costetti 44 risulta realizzato secondo la suddetta variante presentata dalla TIM S.p.A., la cui richiesta di approvazione è stata respinta dal Comune di Roma;
5. l'Ufficio Concessioni Edilizie del IX Dipartimento del Comune di Roma ha da oltre due anni avviato il procedimento di annullamento, ai sensi dell'Art. 7 della Legge 241/90, dell'originaria Autorizzazione Edilizia n. 12/A (Allegati 5, 6, 7 ed 8);
6. l'Autorizzazione Edilizia originaria n. 12/A del 12 marzo 1997 è ormai decaduta naturalmente, essendo ampiamente trascorsi almeno da oltre un anno i termini entro cui dovevano essere completati i lavori;
7. l'Autorizzazione Edilizia originaria n. 12/A del 12 marzo 1997 era stata
rilasciata per la costruzione dell'impianto della TIM S.p.A. sull'edificio di
via Costetti 44, per il quale, alla suddetta data, non era ancora stata concessa
dallo stesso Comune di Roma regolare sanatoria edilizia a seguito di richiesta
inoltrata dal proprietario dello stabile, che risulta essere anche locatore
delle aree e dei locali utilizzati dalla Stazione Radio Base della TIM S.p.A.
ivi installata.
In fede
Roma, lì 19 Aprile 2002.
Ieri 12 giugno 2002 alle ore 18.30,
presso i locali della Parrocchia di S. Giuseppe della zona di Selva Candida,
si è tenuta la riunione della Consulta sull'Elettrosmog del XIX Municipio
del Comune di Roma.
Presenti i rappresentanti di Arpa Lazio, ASL RME, Coordinamento Comitati Roma
Nord, Lega Ambiente, Scuola Leopardi, l'Assessore alle Politiche del Territorio
del Municipio Federico Guidi e vari consiglieri di maggioranza e opposizione.
Presiedeva la Riunione l'Assessore Guidi il quale ha comunicato di aver invitato
formalmente alla Consulta l'Assessorato Ai Lavori Pubblici del Comune di Roma,
il quale risultava assente e non rappresentato da alcuno.
La seduta della consulta è stata seguita da un pubblico di circa cinquanta
persone e da una televisione privata.
Il Pubblico e i membri della Consulta sono stati informati dal Coordinamento
dei Comitati di roma Nord sul Decreto legislativo al vagliato dalla Conferenza
Unificata Stato Regioni e del Sit-In che si terrà davanti a Palazzo Chigi
stasera alle ore 18.00.
La Consulta Municipale ha approvato all'unanimità un Ordine del Giorno
proposto dal Coord.to dei Comitati di Roma Nord che "in ordine al problema
di Radio Vaticana, preso atto delle risultanze scientifiche ed epidemiologiche,
non ancora definitive, che comunque destano una profonda preoccupazione tra
la popolazione residente a S. Maria di Galeria, INVITA gli enti locali e gli
organi di Governo preposti a intraprendere tutte le iniziative tecniche politiche
diplomatiche finalizzate ad un Progetto di delocalizzazione degli impianti di
Radio Vaticana in zone non abitate e con l'uso di tecnologie di trasmissione
non inquinanti".
Ci si augura che in breve tempo un analogo Ordine del Giorno venga approvato
dai Municipi XX e XVIII
Inoltre la Consulta ha approvato all'unanimità la richiesta al Comune
di Roma di revocare definitivamente l'autorizzazione e smantellare l'impianto
di via Spineda 4 (Selva Nera) attualmente sospeso con ordinanza dell'Ufficio
Antiabusivismo del Comune di Roma.
E' stato dato inoltre parere negativo all'installazione di altro impianto a
pochi metri (via Gaverina) in attesa di avere la mappatura completa da parte
dell'Assessorato ai lavori Pubblici del COmune di Roma.
La rappresentante dell'ARPA LAZIO ha fatto presente che gli esiti di alcuni
Monitoraggi eseguiti dall'Arpa sono stati depositati e vanno richiesti alla
Regione Lazio.
La rappresentante della ASL RME ha fatto presente che a seguito della bocciatura
della delibera comunale 211/2001 da parte del TAR, l'Assessore ai Lavori Pubblici
aveva fatto pervenire alla ASL RME una memoria di Giunta che orientava a non
tener più conto del parere dell'ISPESL e a far riferimento solo all'ARPA.
Il presidente Guidi e altri membri hanno fatto osservare che la Memoria di Giunta,
che non è una dlibera, non ha valore giuridico e non può annullare
gli effetti della delibera del Consiglio Comunale n° 5187/98, ritornata
pienamente valida dopo la sentenza del TAR.
Dal pubblico è venuta una richiesta alla Consulta di organizzarsi in
un monitoraggio civico dell'Elettrosmog fatto dai Comitati perchè poca
fiducia e poco affidamento riscuotono certi monitoraggi istituzionali o monitoraggi
affidati a società e fondazioni i cui rapporti con i gestori sono poco
trasparenti.
Il resoconto integrale della seduta e gli atti connessi possono essere richiesti
al Municipio XIX.
UN PATTO DI QUARTIERE CONTRO IL DECRETO LEGGE DEL GOVERNO CHE FAVORISCE LE NUOVE INSTALLAZIONI DI STAZIONI RADIO BASE SUI CONDOMINII:
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD RILANCIA UNA NUOVA INIZIATIVA SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO PER ORGANIZZARE LA CONTROINFORMAZIONE E LA TUTELA DELLA SALUTE DALL'ASSALTO DEI GESTORI, A SEGUITO DEL DECRETO LOBBYSTICO DEL MINISTRO GASPARRI.
Stipulare un patto di quartiere tra i vari amministratori di condominio per impedire che i Gestori di telefonia mobile riescano a far breccia tra i cittadini dietro lo spauracchio: "se non mettete l'antenna sul vostro terrazzo daremo i soldi ai vostri vicini.."
Il decreto anticostituzionale del Governo, studiato ad hoc per favorire i Gestori contro le Autonomie Locali e contro le aspettative di tutela della Salute da parte dei cittadini, mette in moto un'irresponsabile corsa al profitto contro ogni ragionevole principio di precauzione e di tutela della Salute della popolazione.
Il patto di quartiere è scaricabile per tutti i comitati italiani ed europei e per i singoli cittadini dal sito www.comiromanord.it.
Una iniziativa di difesa civica contro la disinformazione dei Ministeri competenti che si avvalgono della complicità di alcune istituzioni sanitarie poco coerenti.
Ci riferiamo all'Istituto Superiore di Sanità che, nonostante il proprio rapporto congiunto con l'ISPESL del 1998 in tema di elettrosmog, ha sconfessato il suo stesso componente dott. Pietro Comba per aver sottoscritto la perizia disposta dal Tribunale di Roma sul nesso tra onde e leucemia nella zona di Roma Nord.
Visualizza il patto di quartiere
23-9-2002 Appello ad intervenire per fermare il Decreto Gasparri
Al Presidente della Giunta Regionale
del Lazio on. Francesco Storace
Al Presidente della Provincia di Roma on. Silvano Moffa
Al Sindaco del Comune Roma on. Walter Veltroni.
p. c.:
Al Presidente della Repubblica prof. Carlo Azeglio Ciampi.
Ai Capigruppo del Consiglio della
Regione Lazio (tramite Segreteria del Consiglio)
Ai Capigruppo del Consiglio della Provincia di Roma (tramite Segreteria del
Consiglio)
Ai Capigruppo del Consiglio del Comune di Roma (tramite Segreteria del Consiglio).
Al Presidente del WWF Italia dott.
Fulco Pratesi
Al Presidente del Codacons avv. Raffaella D'Angelo.
Agli organi d'informazione.
Appello ad intervenire
per prevenire le conseguenze della applicazione del Dlgs 4 settembre 2002, n.198, detto "Decreto Gasparri".
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 215 del 13 settembre 2002 del Decreto Legislativo 4 settembre 2002, n.198 (detto "Decreto Gasparri"), entrato in vigore il giorno successivo, che contiene "Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese",
fa appello
al Presidente della Regione Lazio
on. Francesco Storace
al Presidente della Provincia di Roma on. Silvano Moffa
al Sindaco del Comune di Roma on. Walter Veltroni
perchè siano valutati con attenzione tutti gli aspetti del suddetto decreto legislativo.
Riteniamo che in detto Decreto vi siano aspetti in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana ed effetti istituzionali lesivi delle autonomie locali e dei principi di partecipazione democratica dei cittadini.
Voglia il Presidente della Regione
Lazio considerare l'ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale ed il Presidente
della Provincia di Roma ed il Sindaco del Comune di Roma vogliano considerare
l'ipotesi del ricorso al TAR, entro i 60 giorni previsti dall'entrata in vigore
dello stesso decreto.
Motivazioni della richiesta:
1) "Le categorie di infrastrutture di telecomunicazioni " sono considerate " opere di interesse nazionale ", pur essendo di proprietà dei Gestori e soprattutto senza che il Parlamento lo abbia stabilito, ed " in deroga alle disposizioni di cui all'articolo X, comma 1, lettera c), della legge del 22 febbraio 2001, n. 36." (Art. 3 - Infrastrutture di telecomunicazioni, comma 1), approvata dal Parlamento Italiano;
2) le infrastrutture degli impianti radiolettrici sono dichiarate " compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e realizzabili in ogni parte del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento" (Art. 3 - comma 2) e vengono "assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria " (Art. 3 - comma 3), sottraendo così ai Comuni la possibilità di pianificare l'uso del proprio territorio e di regolamentare le installazioni come previsto nella legge del 22 febbraio 2001, n. 36, dalla Costituzione Italiana e come sancito da numerosissime ordinanze della Magistratura Amministrativa;
3) la " documentazione atta a comprovare il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, relativi alle emissioni elettromagnetiche, di cui alla Legge 22 febbraio 2001, n. 36 e relativi provvedimenti di attuazione " da parte dell'impianto radioelettrico di cui si chiede l'autorizzazione all'installazione utilizzerà soltanto " modelli predittivi conformi alle prescrizioni della CEI non appena emanate." (Art. 5 - Procedimenti autorizzatiori relativi alle infrastrutture di telecomunicazioni per impianti radiolettrici, comma 2) e non terrà anche conto delle misure dei campi elettromagnetici preesistenti;
4) il ricorso ad un fortissimo utilizzo della procedura basata sulla semplice dichiarazione di inizio di attività (D.I.A.) per l'installazione di una vastissima categoria di impianti radioelettrici, " con tecnologia UMTS o altre " (Art. 5 - comma 2), poichè:
a) non sono posti limiti nella definizione della tecnologia, potendo così ricomprendere ogni tipo già presente o futuro;
b) è definito un valore eccessivamente elevato della potenza di trasmissione, addirittura fino a 20 Watt (fino a 7 Watt nel precedente testo), all'ingresso della singola antenna dell'impianto o degli impianti che possono essere installati in un unico sito;
5) le limitazioni alla proprietà privata, permettendo che " l'operatore di telecomunicazioni incaricato del servizio " possa " agire direttamente in giudizio per far cessare eventuali impedimenti e turbative al passaggio ed alla installazione delle infrastrutture." (Art. 11 -Limitazioni legali alla proprietà privata);
6) la retroattività, permettendo che "le istanze presentate alla data di entrata in vigore del presente decreto in tutto il territorio nazionale in relazione agli impianti di cui all'art. 5, comma 2, ultimo periodo, conformi alle prescrizioni ivi indicate" valgano "come denuncia di inizio di attività." (Art. 12 - Disposizioni finali, comma 2);
7) l'abrogazione (Art. 12 - comma 4) dell'articolo 2 bis della legge 1 luglio 1997, n. 189 - Norme per l'installazione e l'uso di infrastrutture, che nei due commi recita:
"1. Nell'installazione e nell'uso di infrastrutture le imprese devono garantire la compatibilità e l'uso delle infrastrutture stesse con le norme vigenti relative ai rischi sanitari per la popolazione, in particolare in merito ai campi elettromagnetici da esse generati."
"2. La installazione di infrastrutture dovrà essere sottoposta ad opportune procedure di valutazione di impatto ambientale",
abrogando così di fatto la
"Valutazione di Impatto Ambientale" nelle procedure di autorizzazione
e, pertanto, in contrasto con l'Art. 32 della Costituzione Italiana e con una
vastissima giurisprudenza amministrativa.
In sintesi, il decreto legislativo di cui trattasi è gravato da diversi
aspetti di incostituzionalità, violando:
a) gli articoli 3, 32, 41, 42, 117 e 127 della Costituzione Italiana;
b) gli articoli 844, 890, 949, 1108, 2043 e 2050 del Codice Civile;
c) le Leggi 241/90, 189/97 e 36/2001 (artt. 1 ed 8);
d) le sentenze n. 382 del 7.10.99 e n. 407 del 26.7.02 della Corte Costituzionale,
oltre ad essere in opposizione ad un elevato numero di ordinanze dei Tribunali Amministrativi Regionali e del Consiglio di Stato e di sentenze della Corte di Cassazione.
Attraverso i predetti auspicati ricorsi si potrebbero così ristabilire le indispensabili garanzie per la salute dei Cittadini, per l'ambiente e per il paesaggio, anche considerando il diritto che le Amministrazioni locali hanno di poter stabilire norme più rigorose e cautelative di quelle nazionali, così come recentemente sancito dalle sentenze n. 382 e n. 407 della Corte Costituzionale e dalla Legge 22 febbraio 2001, n. 36.
Siamo fiduciosi che le SS. VV. concordino sulla delicatezza e la priorità della questione e, ringraziando per l'attenzione, restiamo in attesa di una Vostra cortese risposta.
Distinti saluti.
Roma, 23 settembre 2002
ROMA: L'ISPETTORATO EDILIZIO DEL MUNICIPIO XIX SCOPRE GLI ABUSI EDILIZI DA PARTE DI UN GESTORE DI TELEFONIA MOBILE SU UN TERRAZZO DI VIA TRIONFALE.
MA QUANTI SONO GLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE ABUSIVI O ABUSIVAMENTE MODIFICATI NELLA CAPITALE?
La segnalazione è partita con un fax dal Coordinamento dei Comitati di Roma Nord al Municipio XIX nel lontano luglio 2002 nello stesso momento in cui alcuni operai stavano modificando l'impianto di telefonìa mobile sul terrazzo di via Trionfale 11.295, zona Ottavia.
Il Servizio Ispettorato Edilizio del Municipio XIX si mobilita in data 11 novembre scorso e rileva che sul terrazzo di via Trionfale 11.295 erano state installate parabole, pali in ferro di due metri e mezzo e armadi metallici che non erano previsti nell'autorizzazione rilasciata alla soc. ERICSSON dal Comune di Roma. In data 20 novembre 2002 l'ispettorato informa il reparto edilizio dei Vigili Urbani XIX Gruppo e l'Ufficio antiabusivismo del Comune di Roma.
Due sono le considerazioni da fare :
1) Anzitutto, grazie al Municipio XIX per la risposta, pur tardiva;
2) Sorge però spontanea la domanda: Ma la repressione di un abuso edilizio non si dovrebbe fare in corso d'opera appena se ne ha notizia?
Ci auguriamo che questo piccolo episodio
simbolico possa rappresentare uno stimolo per gli amministratori locali e per
i cittadini a vigilare sul patrimonio urbanistico e paesaggistico del proprio
territorio. Soprattutto in un momento legislativo delicato come l'impugnazione
del decreto c.d. "Gasparri" alla Corte Costituzionale da parte di
un buon numero di Enti Locali, compresa la regione Lombardia. Non si può
assolutamente permettere ai Gestori di continuare a deturpare l'ambiente, in
barba ad ogni principio di precauzione e di rispetto del territorio.
INCONTRO TRA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA REGIONE LAZIO E COMITATI E ASSOCIAZIONI DI TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE SULLA PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA STORACE SULL'ELETTROSMOG.
Due ore fitte di dibattito e di interventi hanno caratterizzato l'audizione di oggi nella Sala Etruschi della Pisana. Protagonisti i Comitati e le Associazioni che si battono da sempre contro l'inquinamento elettromagnetico, quali Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, WWF, VAS, LAUT, Legambiente, e nuovi Comitati, come il Comitato di via Rivelli ad Ostia Antica.
Emendamenti e osservazioni molto critiche sono state illustrate e depositate presso la Commissione. Assente di primo ordine all'audizione è stato l'Assessore all'Ambiente Marco Verzaschi, estensore della proposta di legge.
Il Presidente della Commissione on. Luigi Celori si è impegnato a riportare tutto il dibattito di oggi alla Giunta.
Il Coordinamento dei Comitati di
Roma Nord invita il Governo Regionale ad una completa revisione del testo definendolo
addirittura peggiorativo rispetto al recente Decreto Gasparri che è attualmente
all'esame della Corte Costituzionale per i gravi rischi di incostituzionalità
sollevati da sei Regioni italiane. Per gli stessi motivi molti Comuni italiani
stanno per ricorrere ai TAR regionali.
Leggendo la bozza del Protocollo d'Intesa fra Ministero delle Comunicazioni, ANCI e Gestori dei servizi di telefonia mobile non possiamo che affermare quanto segue:
1. nonostante l'entrata in vigore del Decreto Legislativo 198/02, meglio noto come Decreto Gasparri, sul quale pendono numerosi e fondati rischi di incostituzionalità espressi nei ricorsi presentati alla Corte Costituzionale da ben sette Regioni italiane, da Comuni e dal TAR della Puglia, moltissime Amministrazioni Comunali, e di conseguenza i Gestori della telefonia mobile, stanno incontrando difficoltà nell'applicazione di quel decreto che ha principalmente:
a. definito le infrastrutture degli impianti radioelettrici compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e realizzabili in qualsiasi parete del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento, definendole opere di urbanizzazione primaria, in contrasto con la Costituzione Italiana, con Leggi e con Sentenze della stessa Corte Costituzionale e della Magistratura Amministrativa (Art. 3);
b. abolito per quegli impianti la necessità della Valutazione d'Impatto Ambientale (Art. 12);
c. instaurato un ricorso senza precedenti alla autocertificazione per la quasi totalità degli impianti radiotrasmittenti per la telefonia mobile, avendo definito come condizione per l'applicazione di tale procedura il non superamento di una potenza di trasmissione di ben 20 Watt all'ingresso di OGNI SINGOLA antenna (Art. 5);
d. introdotto di fatto la limitazione della proprietà privata, espropriando la disponibilità dei lastrici solari da parte dei legittimi proprietari (Art. 11);
2. nonostante quanto stabilito da quel decreto legge, l'ANCI avverte la necessità di stipulare un protocollo d'intesa con i gestori della telefonia mobile per:
a. garantire comunque ai gestori la pianificazione e lo sviluppo delle reti telefoniche e la salvaguardia del servizio telefonico, subordinando a quest'ultima la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, l'impatto visivo, il risanamento e la condivisione degli impianti;
b. permettere di fatto ai gestori il camuffamento degli impianti al fine di limitare l'impatto visivo:
c. permettere ai gestori l'accesso ai dati del sistema informativo territoriale dei Comuni Italiani, mettendo così a rischio il diritto alla riservatezza dei Cittadini e a disposizione gratuita di aziende di profitto un patrimonio istituzionale pagato con risorse pubbliche;
d. accettare la compartecipazione dei Comuni agli oneri di locazione nel caso di delocalizzazioni di impianti radiotrasmittenti per interventi di risanamento;
e. accettare il coinvolgimento della Fondazione Bordoni nelle attività di controllo ambientale del territorio, nonostante questa sia controllata dai gestori della telefonia mobile;
Riteniamo che, dopo l'appoggio dato dall'ANCI all'emanazione del Decreto Gasparri in sede di Conferenza Stato-Regioni, questo protocollo d'intesa costituisca un ulteriore attacco alla Salute dei Cittadini, alla tutela dell'Ambiente e del Paesaggio, alla Proprietà Privata.
Pertanto, facciamo appello ai Comuni Italiani aderenti all'ANCI di verificare la possibilità di rassegnare coraggiosamente le dimissioni da quell'Associazione nel caso in cui quel protocollo d'intesa venisse ratificato.
Rivolgiamo altresì un appello agli Amministratori dei Comuni Italiani affinché appoggino i Cittadini ricorrendo e resistendo dinnanzi ai TAR contro i Gestori, così come ha fatto il coraggioso Comune di Ostuni che, con la sua opposizione, ha determinato il ricorso del TAR della Puglia alla Corte Costituzionale contro il Decreto Gasparri.
Distinti saluti.
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