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LETTERA DI UN GENITORE anno 1999
Sono un genitore di alcuni bambini che a novembre, assieme a qualche
>centinaio di altri bambini, sono rimasti intossicati nelle scuole materne
ed elementari di Ottavia (Besso- Bertolotti del 105° circolo).
L'Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio, di cui vi allego la
relazione tecnica, ha individuato le cause dell'epidemia nel cibo
distribuito a scuola il giorno 3 novembre 1998.
La cooperativa di ristorazione avrebbe quindi una
responsabilità contrattuale, oltre che penale e civile, a cui il Comune
di
Roma e in particolare l'Assessore alla scuola dovrebbe immediatamente
riferirsi per l'applicazione delle sanzioni previste dal capitolato.
Ma mentre la relatrice dell'Osservatorio epidemiologico ha
concluso i suoi lavori di indagine ed è stata intimidita con preannunci
di
querela da parte della ditta di ristorazione, l'Assessore alla Scuola si crogiola
dietro una
commissione che è ferma da circa due mesi.
Idem per l'Assessore alla Sanità del Comune e il presidente della XIX
che
preferiscono il silenzio.
Vorremmo che la salmonella a scuola non entri nel menù ordinario. Quello
che
è successo è un'attentato a uno dei diritti fondamentali della
parte più
indifesa della popolazione.
Perciò vi chiedo di attivarvi perchè "la mega cooperativa,
lobby della ristorazione
ben inserita nei circuiti di potere ", pur potente
e
politicamente protetta, abbia le sanzioni che le sono dovute.
Vi chiedo inoltre di promuovere all'interno del Comune una commissione
antitrust per spezzare i monopoli della ristorazione scolastica a Roma che
rendono il Comune subordinato alle ditte e non le ditte subordinate al
Comune.
Ringraziandovi dell'attenzione vi saluto.
Il Coordinamento Genitori Scuole dell'Infanzia
Roma 10 dicembre 2001
Nello scorso mese di giugno il Ministero della Pubblica istruzione ha effettuato
un monitoraggio su "Igiene e Sicurezza nelle Scuole" per conoscere
la situazione sul territorio e per pianificare gli interventi eventualmente
necessari per mettersi in regola con le leggi sulla Sicurezza.
Il monitoraggio è stato effettuato tramite un apposito questionario da
compilare a cura dei Dirigenti scolastici, quali "datori di lavoro"
ai sensi e per gli effetti del D.Lgs.626/94.
E' importante evidenziare che il questionario risulterebbe compilato e inviato
dal Dirigente scolastico, tramite internet, al Ministero della Pubblica Istruzione
in data 28 giugno 2001 .
Dalle risposte date a tale questionario non risulterebbero redatti nè
il documento di Valutazione del rischio, né il Piano di evacuazione.
Invece, dagli atti di ufficio, si rileva che in data 20 giugno 2001, con lettera
prot. 2378/A35, siano stati trasmessi al nostro Dirigente scolastico sia il
Documento di Valutazione del Rischio, correlato delle schede di valutazione
e planimetrie, sia il Piano di Emergenza (entrambi recanti la data di "dicembre
2000") .
Nella copia del Piano di Emergenza per la Scuola "S. Andrea", non
risultano nominati né il "personale incaricato della gestione delle
emergenze", né i "Responsabili del coordinamento" cioè
coloro che, in condizioni di pericolo, impartiscono ordini per la gestione dell'emergenza,
né tanto meno gli "addetti al pronto intervento" cioè
coloro che per primi provvedono a contrastare l'evento con le difese e le attrezzature
disponibili all'interno del plesso scolastico. Da ultimo non risultano nominati
gli "ausiliari per l'assistenza ai disabili" cioè coloro che,
in situazioni di pericolo aiutano materialmente i disabili ad uscire dalla scuola.
Nella copia del "Documento Valutazione del Rischio" della scuola "S.
Andrea" riporta, sempre alla stessa pagina, una richiesta all'Ufficio Tecnico
competente del Comune di Roma di documenti molto importanti ai fini della sicurezza
(Collaudi e messe a norma..)
LE CINQUE DOMANDE AL DIRIGENTE SCOLASTICO:
Perché risulterebbe questa contraddizione tra le risposte date dal Dirigente
al Ministero e la documentazione già in possesso della scuola?
Perché tali importanti documenti non sono stati subito controfirmati dalla Dirigente?
Perché non si è ancora provveduto all'attuazione del Piano di Emergenza e alla designazione dei responsabili e coordinatori dell'emergenza e del pronto soccorso?
E' stata ufficialmente richiesta all'Ufficio competente del Comune di Roma la documentazione prevista nel Piano di Valutazione del Rischio ?
Vista la gravità della situazione dell'edificio, così come rappresentata dal Piano di Valutazione, la Dirigente scolastica ha chiesto al Comune di Roma di inserire la scuola S. Andrea nel programma degli interventi prioritari di ristrutturazione ?
Gentili soci dell'associazione ,
Sono la mamma di un bimbo affetto da una patologia ematologica cronica, uno
stupendo bimbo di 6 anni che é in "attesa" da sempre di un
donatore di midollo osseo, e vive abbastanza bene grazie alle terapie che cronicamente
assume per prevenzione e profilassi.
Quest'anno frequenta la prima elementare e ho scoperto con raccapriccio la situazione,
in generale nella città di Roma e non solo, dei bimbi che non per colpa
loro certo devono assumere farmaci ad orari ben stabiliti che mal si accordano
con gli orari della scuola. Problema a questo strettamente connesso la somministrazione
di farmaci d'emergenza come cortisone per crisi allergiche possibili anche in
bimbi non "malati" ma affetti da allergie multiple, o antiemorragico
per problemi di piastrinopenie, e non oso pensare ai farmaci anticonvulsivi.....
La scuola a torto o a ragione si trincera dietro il "non mi compete",
se non proprio ,presenta un atteggiamento di chiusura completa credendo a torto
che la soluzione del problema riguardi i "pochi poverini malcapitati"
dimostrando una "non considerazione del ruolo di tutela? " del minore
che compete in primis ai genitori ma anche alla scuola dell'obbligo cui affidiamo
i piccolini. Al solito non pagano le "lotte " tra utenti :genitori-scuola
ma solo la collaborazione e credo che si possa noi genitori con "problemi"
cercare di smuovere le autorità centrali per ottenere una qualche riforma
a livello centrale per aiutare i direttori scolastici e gli insegnanti disorientati
se pur disponibili ad aiutare i piccolini. Chiedo perciò se vi interessa
o avete riscontrato anche voi problemi inerenti l'argomento, di aiutarmi con
informazioni sulle realtà locali che conoscete e appoggiando l'iniziativa.
Grazie intanto per l'attenzione prestatami nel leggere questa mia. Se volete
sono pronta ad offrirvi ulteriori chiarimenti. Grazie ancora.
Cordiali saluti Michela
Sono la mamma del bambino allergico
di Roma che ha ottenuto l'assistenza
infermieristica durante tutto l'orario scolastico. Ho letto la lettera
della mamma del bambino con patologia ematologica cronica e spero che voi possiate
rintracciarla per farle sapere, se non ne e' venuta a conoscenza che ora esiste
un precedente giudiziario e pertanto ha una possibilita' in piu' di riuscire
ad ottenere l'assistenza sanitaria a scuola per suo figlio.
L'ordinanza potete trovarla sul sito www.cittadinolex.it
ed e' la n.2779/2002 che vi allego.
Vi prego se conoscete altre famiglie che hanno la necessita' di far sommistrare
i medicinali durante l'orario scolastico, di farmi mettere in contatto con loro
attraverso il vostro sito o dando il mio indirizzo e-mail, perche' sicuramente
piu' siamo e piu' si puo' provare a far leva sulle forze istituzionalmente responsabili
(scuola e sanita') per far approntare piani di intervento sanitario nelle scuole
o dei presidi medici
stabili esite tra l'altro una proposta di legge alla camera dei deputati del
13/12/2001 n. 1190 che potete trovare sul sito della camera www.camera.it per
l'istituzione di presidi medici stabili nelle scuole di ogni ordine e grado.
Roma 20 maggio 2002
AL PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI ROMA
AL COMUNE DI ROMA DIPARTIMENTO XII°
ALLA DIREZIONE DEL MUNICIPIO XIX
AL DIRIGENTE SCOLASTICO DEL 298° CIRCOLO DIDATTICO
OGGETTO: STIPENDI AI PRECARI E SICUREZZA NELLE SCUOLE.
I Sottoscritti genitori della Scuola
Materna ed elementare del 298° Circolo di Roma, Esprimono solidarietà
al Personale supplente costretto da diversi mesi (Gennaio 2002) a rimanere senza
stipendio per i ritardi della burocrazia.
L'incertezza o il ritardo nell'assegnazione dei fondi al Circolo, oltre a mortificare
la dignità e i diritti degli insegnanti e collaboratori precari, impedisce
di assolvere puntualmente alla programmazione economica delle attività
didattiche-progettuali e al saldo dei fornitori.
Sicurezza della Scuola
Allo stesso modo, i sottoscritti ritengono urgente e non rinviabile l'inizio dei lavori di manutenzione, ristrutturazione e adeguamento alla legge 626/94 della Scuola S. Andrea di via Ascrea 24, come richiesto dal Documento di Valutazione dei Rischi trasmesso nei mesi scorsi agli uffici competenti del Comune e del Municipio XIX.
Si chiede pertanto alle Autorità competenti di provvedere con urgenza a sanare le carenze e i ritardi sopra descritti al fine di offrire al Personale della Scuola, ai bambini e alle loro famiglie la possibilità di un Servizio pubblico di qualità degno di "Roma Capitale".
Al Comando Provinciale dei Vigili
del Fuoco Roma fax 064672292
Al Dipartimento della Protezione Civile del Min.ro Interno fax 0668202360
Oggetto: Lavori per l'eliminazione dei rischi presso la Scuola Elementare "S. Andrea" di via Ascrea 24 Roma.
Il Sottoscritto Domenico Ciardulli, nella sua qualità di Presidente
del Consiglio di Circolo didattico e di rappresentante dei genitori,
PRESO ATTO che il Documento di Valutazione del Rischio della Scuola in oggetto,
redatto dal Responsabile esterno del Servizio di Protezione e Prevenzione prof.
Arch. Filippo Fasulo e del quale si allega alla presente la "Sintesi delle
carenze riscontrate" ,
PRESO ATTO che, a distanza di circa due anni dalla elaborazione del Documento
suddetto, persistono nella Scuola gli elementi di grave rischio in esso descritti,
SI CHIEDE al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e al Dipartimento di Protezione
Civile di esercitare le prerogative di propria competenza al fine di aiutare
il Direttore del Municipio XIX del Comune di Roma, ing. Umberto Petroselli (fax
063013606), a rimuovere ogni ostacolo burocratico ed economico che ha impedito
finora il rispetto di condizioni di sicurezza per i bambini della Scuola materna
ed elementare e per il Personale che in essa opera.
Riteniamo non ulteriormente rinviabili i seguenti interventi richiesti dal RSPP,
prof. Arch. Filippo Fasulo:
1) Adeguamento delle uscite di sicurezza al primo piano e nel refettorio e delle
porte delle Aule ;
2) Sostituzione delle ferrofinestre vetuste che oltre a rappresentare "pericolo
per gli spigoli vivi e per i vetri fuori-norma" sono causa di abbondanti
infiltrazioni di acqua piovana;
3) Adeguamento dello spazio scolastico esterno che attualmente è caratterizzato
da piante pericolose per i bambini (oleandri), asfalto con dossi e buche, insufficienti
zone d'ombra, assenza di moduli gioco e percorsi didattici;
4) Adeguamento dei cancelli esterni dei quali uno, quello adiacente alla parrocchia
limitrofa, rimane sempre aperto e comunica con la zona Trionfale, mentre l'altro,
quello principale soggetto ad ossidazioni, è fuori dalla vista della
guardiania ed è privo di pulsante periferico di apertura;
5) Rivestimento delle pareti interne attualmente non conformi perchè
costituite da quarzo graffiato, ricettacolo ideale di polveri allergeniche.
Ci auguriamo che si intervenga senza indugio durante questo periodo estivo e
prevalga nei responsabili incaricati di pubblico servizio uno spirito costruttivo
di operosità a tutela della Salute e del Diritto dei bambini a vivere
in ambienti sani e sicuri come prescrivono le leggi dello Stato e le Convenzioni
Internazionali.
Roma 12 giugno 2002
Il Presidente del Consiglio di Circolo
Domenico Ciardulli
1) I bambini non hanno più a disposizione un importante modulo gioco da quando esso è stato disinstallato per motivi di sicurezza senza però che si sia provveduto alla sua sostituzione. La stessa cosa è avvenuta per un altalena a due posti che era collocata all'angolo del giardino e che è stata anch'essa disinstallata.
2) L'illuminazione del giardino, impiantata recentemente con il sistema a ricarica solare, è fuori uso: La copertura delle lampade, che era costituita da materiale fragile, e le lampade stesse sono rotte.
3) Per oltre un mese l'erba non è stata curata e i cestini per l'immondizia risultano scomposti e aperti.
4) La cartellonistica che vietava di portare i cani e invitava a mantenere pulito è stata tolta.
5) L'allaccio di una fontanella, richiesto qualche anno fa con una petizione di quartiere, non è mai stato fatto nonostante esso sia di facile realizzazione.
Chiediamo ai soggetti in indirizzo di volersi adoperare con urgenza per restituire ai cittadini di Ottavia la piena fruibilità del Giardino di via Tarsia.
Settembre 2002
Nome Cognome | Firma | indirizzo
LA RISPOSTA DEL
SINDACO ALLA PETIZIONE PER I GIARDINI DI VIA TARSIA
Il Comitato Ottavia aderente al Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha ricevuto
una risposta del Sindaco alla petizione per la sistemazione dei giardini di
via Tarsia: Ci invita a contattare Dario Esposito già informato per prendere
accordi con lui sulle iniziative che il Comune può attivare in merito.
Lettera aperta di un genitore
Il maestro Gino Bilotta (chiamamolo così) insegna ai bambini di terza elementare nella Scuola S. Andrea di Ottavia, alla periferia nord di Roma.Qualche giorno fa, l'insegnante stava per aprire la finestra dell'aula per il ricambio d'aria, quando, improvvisamente, un pezzo di ferro è crollato sul pavimento a pochi centimetri da un suo alunno.
La fortuna ha protetto sia il maestro che il bambino ed ha evitato la disgrazia.
Ma adesso in tutta la scuola e nella mensa si sta attenti a non aprire le finestre perchè i bambini e il personale potrebbero farsi male.
Infatti tutti gli infissi sono di ferro, vecchi e arrugginiti, caratterizzati da spigoli vivi e i vetri non sono di quelli antischeggia. Ai piani superiori le infiltrazioni di acqua piovana sono frequenti.
Eppure, prima di questa estate ormai trascorsa, erano stati informati tutti: i Vigili del Fuoco, la Protezione civile, il Comune di Roma, la ASL, il Municipio XIX.
Per ironia della sorte un'operaia della mensa scolastica porta ancora sul viso e sul corpo i segni, forse indelebili, di una finestra che le è crollata addosso nella scuola dove lavorava prima.
Speriamo che un giorno la riparazione delle finestre delle scuole pubbliche diventi più rapida, almeno quanto l'erogazione dei fondi dello Stato alle Scuole Private.
Cosa altro dire? Incrociamo le dita e teniamo ben chiuse le finestre!
Domenico Ciardulli
I bambini tra i 7 e 10 anni trascorrono
a scuola circa un terzo della loro giornata per un totale di almeno 900 ore
l'anno.
Una cattiva qualità dell'aria a scuola può indurre vari effetti
sulla salute a breve e a lungo temine. In funzione degli inquinanti potenzialmente
presenti (Monossido di carbonio, Ossido di Azoto, Formaldeide, Muffe, antiparassitari,
Fumo di tabacco ambientale, Amianto e fibre minerali sintetiche, allergeni...)
i principali effetti sono i seguenti:
--Insorgenza di malessere, cefalea,
sintomi irritativi, (oculari, nasali, delle prime vie aeree a carico della gola)
disagio sensoriale (cattivi odori);
-- Diffusione di malattie infettive delle vie aeree;
-- Alterazione della funzionalità respiratoria;
-- Peggioramento della salute, sopratutto di sintomi respiratori preesistenti
e di malattie allergiche;
A ciò si devono aggiungere le ripercussioni di ordine sociale, quali
la riduzione del rendimento scolastico dei bambini e della produttività
per il personale.
Nel contesto di un Programma dell'Unione
Europea sulle malattie legate all'inquinamento, l'EFA - Federazione Europea
contro le malattie asmatiche e allergiche, ha svolto uno studio molto approfondito
patrocinato dalla Commissione Europea su tutte le informazioni disponibili che
formula raccomandazioni per il miglioramento dello "Stato di salute"
delle strutture scolastiche.
Il nostro Ministero della Salute ha istituito nel 1998 la Commissione tenico-scientifica
per l'elaborazione di proposte in materia di inquinamento negli ambienti confinati,
compresi quelli scolastici. Dai lavori di questa commissione sono nate le "Linee
Guida per la tutela e la promozione della Salute negli ambienti confinati"
pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre 2001 N° 252.
Esse sanciscono il diritto, che deve
essere tutelato, di vivere, lavorare e studiare in un ambiente scolastico sano.
Ciò significa che ad ogni livello istituzionale deve essere riconosciuto
che la qualità dell'aria nelle scuole è un problema prioritario
di Sanità pubblica e devono essere definite e messe in atto misure appropriate
per assicurare la realizzazione degli obiettivi del seguente programma di prevenzione:
1. Completa eliminazione del fumo
di tabacco
2. Eliminazione delle muffe nell'edificio
3. Eliminazioni delle fonti di allergeni
4. Pulizia e manutenzione degli ambienti adeguate
5. Adattamento degli interni per facilitare la pulizia e la manutenzione
6. Adeguato controllo della manutenzione degli impianti di riscaldamento e di
ricambio dell'aria per assicurare una sufficiente temperatura e ricambio d'aria
in classe
7. Monitoraggio periodico e regolare degli standard di qualità dell'aria
8. Formazione appropriata degli alunni, degli insegnanti, del personale scolastico,
dei genitori e dei responsabili della gestione, manutenzione e pulizia degli
ambienti scolastici
Ott. 2002 Genitori per la Scuola
1) Come vengono assicurati gli alunni
delle scuole?
Tutti gli alunni delle scuole pubbliche vengono automaticamente assicurati contro
gli infortuni, con copertura Inail, al momento dell'iscrizione
2) Quali rischi copre l'assicurazione dell'Inail?
Secondo un testo unico del '65, dpr n° 1124, gli alunni sono assicurati solo contro i rischi derivanti da attività scolastiche come educazione fisica o partecipazioni a laboratori scientifici. La norma dice: sono assicurati i bambini "che attendono ad esperienze tecnico-scientifiche o esercitazioni pratiche, o che svolgano esercitazioni di lavoro". Non è previsto un risarcimento in caso di morte degli alunni
3) Quanto paga l'Inail?
Da 11 mila a 22 mila euro, ogni anno, a secondo del grado di invalidità permanente contratta a causa dell'infortunio
4) Cosa succede in caso di morte degli alunni?
Le maggior parte delle scuole stipula polizze integrative con assicurazioni private che coprono i rischi di infortunio o morte legati in generale all'attività scolastica. I risarcimenti dipendono dal capitale assicurato dalla scuola e dal tipo di assicurazione: in caso di morte va da 50 a 100 mila euro
5) Quali altre forme di assicurazione esistono?
I Comuni di solito assicurano i propri edifici, scuole incluse, per danni contro terzi (per esempio, un cornicione che cade per la strada). In questi casi i bambini possono essere considerati "terzi" ed essere risarciti per danno derivante dalla struttura
VENERDI' PROSSIMO INIZIA IL PROCESSO PER L'INTOSSICAZIONE ALIMENTARE CHE NEL NOVEMBRE 1998 PROVOCO' L'INFEZIONE DA SALMONELLA A 183 TRA ALUNNI ED INSEGNANTI NELLE SCUOLE MATERNE ED ELEMENTARI DI OTTAVIA.
IMPUTATI TRE RESPONSABILI DELLA DITTA CHE FORNISCE I PASTI NELLA MAGGIOR PARTE DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI ROMA, MA ANCHE IN OSPEDALI, CASE DI RIPOSO E MENSE AZIENDALI.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD AL SINDACO VELTRONI: "CI ASPETTIAMO CHE IL COMUNE DI ROMA SI COSTITUISCA PARTE CIVILE".
183 tra alunni e insegnanti colpiti da salmonellosi. 14 bambini e un'insegnante ricoverati in ospedale. 1 bambino affetto da salmonellosi operato per sbaglio di appendicite.
Insomma, un vero caos nelle scuole elementari "Besso" e "Bertolotti" di Ottavia nell'autunno di 4 anni fa.
Sull'episodio di intossicazione intervennero i carabinieri dei NAS e la vigilanza sanitaria della ASL RME, mentre l'Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio, dopo un'accurata indagine, identificò nel cibo distribuito nelle scuole il 3 novembre 98 le cause della tossinfezione alimentare.
Il Comune di Roma, nonostante la relazione dell'Osservatorio Epidemiologico, decise di nominare una commissione tecnica le cui conclusioni di "non assoluta certezza" unite al parere "innocentista" dell'Avvocatura comunale, salvarono la ditta appaltatrice da conseguenze amministrative.
Ma la svolta nell'inchiesta condotta dal PM Stefano Pesci della Procura della Repubblica di Roma si ebbe a distanza di tempo con l'esito della perizia affidata al Prof. Claudio Pieri dell'Università degli Studi di Milano:
Una mannaia per gli imputati, non solo riguardo alla conferma delle cause ma anche sulle evidenti carenze del sistema di autocontrollo alimentare dell'Azienda imposto per legge.
Il Coordinamento dei Comitati di
Roma Nord sostiene i numerosi genitori che si costituiranno parte civile in
udienza e invita il Sindaco Veltroni a fare la stessa cosa confidando di trovarlo
d'accordo sull'importanza della Sicurezza alimentare nelle scuole e sulla priorità
della Salute Pubblica rispetto a qualsiasi eventuale interesse politico-elettorale.
(ANSA) - Una bambina di origine sudamericana
rimasta 25 giorni al Bambino Gesu', un altro pochi giorni, una
alunna ha contratto la salmonellosi e ha dovuto rinviare un'
operazione chirurgica cui avrebbe dovuto sottoporsi. Sono alcune
delle conseguenze subite dai bambini delle scuole elementari
Besso e Bertolotti intossicati nel 1998 dai pasti distribuiti
nelle mense degli istituti. A raccontarle, stamani, prima dell'
inizio del processo, molti genitori delle 52 famiglie che si
rivolsero alla magistratura.
Le intossicazioni riguardarono 183 persone, tra alunni e
professori, che contrassero la salmonella. In aula erano assenti
i tre imputati rinviati a giudizio su richiesta del pm Stefano
Pesci: Mario Ottavio Bucarelli, presidente della societa'
cooperativa La Cascina, la societa' di ristorazione che
distribuiva i pasti ai due istituti; Daniele Tonti, delegato
all' igiene della societa' e Silvia Barcaglioni, ispettrice
della stessa con competenza sulla mensa. Per difetti nelle
numerose notifiche non sono state accettate le costituzioni di
parti civili, a cominciare da quella del Coordinamento dei
Comitati di Roma-Nord. Il processo e' stato rinviato al 16
giugno.
- I tre imputati sono accusati in
concorso tra loro di lesioni colpose, e poi di commercio di
sostanze alimentari nocive e del delitto colposo contro la
salute pubblica. Il processo si e' celebrato davanti al giudice
monocratico Della Monica, della decima sezione del Tribunale di
Roma.
Il Coordinamento Comitati Roma-Nord in una nota ha precisato
che non e' stata accolta la richiesta della presenza di un
rappresentante legale del Comune di Roma ''Ci aspettavamo
disguidi burocratici nelle 52 notifiche - e' stato il commento
del Coordinamento - ma siamo ugualmente soddisfatti dei tempi di
marcia chiari e programmati definiti dal giudice monocratico.
Noi pensiamo che questo processo sia molto importante per tutta
la citta' di Roma perche' riteniamo che l'attenzione e la
partecipazione dei genitori al problema della sicurezza
alimentare nelle Scuole debba rimanere alta''. (ANSA).
di Domenico Ciardulli, Presidente del Consiglio di Circolo Didattico 298°
Gentile Assessora Coscia,
a seguito della gravi notizie sull'inchiesta per cibi avariati nelle mense scolastiche pugliesi mi ha colpito la tempestività del Suo comunicato con il quale dichiara che a Roma tutto va bene .
Assieme ad altre numerose famiglie, io e mia moglie ci siamo costituiti parte civile contro La Cascina per la tossinfezione alimentare di qualche anno fa in due scuole di Roma e per la quale vi sono stati tre rinvii a giudizio.
Non ho ancora visto il Comune di Roma al processo, a fianco dei genitori.
Ma ancora continuo a sperare per la prossima udienza, fissata per il 16 giugno prossimo.
Intanto "La Cascina" continua ad esserci, sempre e in ogni luogo: alla nuova scuola dove vanno i figli, alla mensa nel posto di lavoro, in Ospedali, Università, Camere Parlamentari.
Non mi risulta che sia stato fatto un monitoraggio, serio ed esteso, sulla qualità percepita dagli utenti e dalle insegnanti, soprattutto nelle Scuole e nelle Case di riposo comunali.
Il fatto che i Nas siano passati l'anno scorso e non abbiano trovato niente è, secondo me, di scarso significato.
A me risulta, ad esempio, da Presidente del Consiglio di Circolo 298°, che alcune commissioni di controllo, fatte da genitori, hanno più volte rilevato inadempienze abbastanza delicate e serie.
E passo allora alla parte propositiva e costruttiva di questa lettera rivolta a Lei ma anche alla coop. La Cascina: Dal prossimo anno scolastico, tramite una clausola aggiuntiva, vogliate decentrare gli appalti! Vogliate favorire l'autogestione delle mense! Essa ancora è poco diffusa ma sembra funzionare meglio. Date cioè alle Scuole la possibilità concreta (abolendo passaggi burocratici e accompagnando il cambiamento) di organizzarsi direttamente per gestire in proprio le gare e scegliere a chi affidare il servizio, di poter concordare con le ditte affidatarie: regole, menù, sanzioni, i casi di revoca e far pesare e contare così l'intervento degli organi collegiali e il controllo dei genitori.
Il Consiglio di Circolo didattico che presiedo, lAssemblea dei genitori e il Collegio dei docenti, ad esempio, avevano espresso formalmente questa opzione due anni fa, ma la scelta è stata boicottata e non se ne è fatto niente. Ridateci questa possibilità già dal prossimo anno: decentrate lappalto di comune accordo e fatelo con tutte le altre Scuole che vogliano scegliere l'autogestione.
Sarebbe secondo me un primo passo positivo e un primo segnale di buona amministrazione.
Augurandomi di incontraLa presto per discutere del problema, Voglia gradire i migliori Saluti.
GLI SGOMBERI E I TRASFERIMENTI FORZATI
DEI CAMPI NOMADI SONO SOLO ESPRESSIONE DI UNA CULTURA DELL'EMERGENZA NELLE POLITICHE
SOCIALI ":
IL COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD, PROPONE NUOVE STRATEGIE SULLA SCOLARIZZAZIONE
DEI BAMBINI ROM E SULLA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITA'.
In relazione al vertice inter-istituzionale che si tiene oggi sulla questione
dei campi nomadi, Domenico Ciardulli, Segretario del Coordinamento Comitati
Roma Nord dichiara:
"Bene ha fatto il Prefetto di Roma a dire che non bastano gli interventi
di ordine pubblico ma che occorre intervenire anche attraverso una pluralità
di settori convergenti tra i quali i Servizi Sociali.
Occorre, a nostro avviso, prendere coscienza del fatto che un elemento importante
di prevenzione e di integrazione a Roma, come la scolarizzazione dei minori
Rom, è ferma, se non addirittura regredita a livelli di sette anni fa.
A differenza di altre città italiane, dove la presenza di Rom è
maggiore che nella capitale, le Scuole romane, pur animate da buona volontà,
non sono riuscite a modificare lo stato di alfabetizzazione e di integrazione
culturale.
Anche la recente istituzione della Casa comunale dei giochi che, con l'ausilio
di qualche biliardino e videogioco, si propone di contrastare il fenomeno dello
sfruttamento minorile ai semafori, potrebbe avere lo stesso esito negativo a
causa di un approccio poco lungimirante che sembra trascurare le differenze
culturali.
Occorre quindi ripensare la scolarizzazione dei bambini Rom sperimentando un
nuovo modello di alfabetizzazione che inizi dentro gli stessi campi nomadi e
non costringa alla frequenza obbligatoria delle scuole del territorio.
Nello stesso tempo occorre considerare le significative e positive esperienze
di molti capifamiglia Rom che hanno saputo orientarsi al commercio e all'artigianato
in mercati dedicati che riscuotono tuttora un discreto successo e che hanno
spinto tanti di loro alla scelta della casa in affitto.
Partire quindi da queste esperienze per realizzare adeguate Politiche di incentivazione
di tutte quelle possibilità lavorative socialmente compatibili.
Si può evitare di arrivare all'emergenza e all'uso continuo della forza
pubblica armata combattendo la micro/ macrocriminalità e il degrado abitativo
attraverso un intervento multisettoriale sul lavoro, sulla scolarizzazione e
attivando un permanente confronto tra Istituzioni e Comunità Rom per
concordare le regole di ogni Campo e vigilare sulla loro applicazione."
DEPOSITATO OGGI PRESSO LA PROCURA
REGIONALE DEL LAZIO LESPOSTO DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD.
Un esposto e 75 pagine fitte di documenti consegnate oggi presso gli uffici del Procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti, Luigi Mario Ribaudo, per chiedere una verifica sul Piano Sociale di Zona adottato dal Municipio XIX .
Sullo stesso argomento erano intervenuti nel mese di luglio scorso Angelo Bonelli, Capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, e Adriana Spera, consigliere comunale del Gruppo di Rifondazione Comunista, presentando rispettivamente al Presidente Storace e al Sindaco Veltroni due interrogazioni urgenti.
Raffaele Capone, Presidente del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord dichiara: Non riusciamo a capire come sia possibile che un Municipio possa chiedere e ottenere fondi dalla Regione Lazio sulla base delle proposte dei cittadini, fatte in incontri pubblici, e possa poi gestire e impiegare gli stessi fondi sulla base di decisioni politiche fatte in incontri ristretti.
E' RIPRESO OGGI IL PROCESSO CONTRO I RESPONSABILI DE “LA CASCINA”
PER LA TOSSINFEZIONE ALIMENTARE IN DUE SCUOLE ROMANE. IL GIP DECIDE LA CITAZIONE
IN AULA DEL RESPONSABILE CIVILE DELLA DITTA DI RISTORAZIONE.
IL COMUNE DI ROMA NON SI E' COSTITUITO PARTE CIVILE ASSIEME ALLE FAMIGLIE.
I GENITORI: “PROVIAMO DELUSIONE E RABBIA”.
E' ripreso stamane presso il Tribunale di Roma il processo contro i responsabili
della cooperativa "La Cascina" coinvolti nell'intossicazione da salmonella
avvenuta nel 1998 in due scuole romane. Il Comune di Roma avrebbe potuto ancora
costituirsi parte civile assieme alle decine di famiglie ma non lo ha fatto.
Nell'udienza di oggi si sono formalmente conclusi tutti gli adempimenti per
le costituzioni di parte civile.
Il Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Della Monica, ha deciso per
la prossima udienza del 8 ottobre prossimo la citazione in aula del responsabile
civile della cooperativa "La Cascina" per poi continuare nelle udienze
successive con l'audizione dei testi dell'accusa.
Le famiglie, deluse da questo forfait dato dal Comune , hanno dichiarato: “La
sensazione è di rabbia. Abbiamo sperato fino all'ultimo di vedere in
Aula con noi il Comune di Roma . In fondo, si tratta di un problema di Salute
Pubblica verificatosi in due mense scolastiche di competenza comunale”.
DI SEGUITO IL RIEPILOGO DEI FATTI
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Nel mese di novembre 1998, 183 persone, tra bambini e insegnanti, delle scuole
materne-elementari “Besso” e “Bertolotti” di Roma contraevano
l’infezione di Salmonellosi dopo aver pranzato presso le rispettive mense
scolastiche. In particolare, a seguito della tossinfezione, 14 bambini e 1 insegnante
venivano ricoverati in diversi ospedali romani;
L’Osservatorio Epidemiologico Regionale, dopo un’attenta analisi
dei dati, il 18 gennaio 1999 arrivava alle conclusioni che: “l’epidemia
delle scuole Besso e Bertolotti è una tossinfezione alimentare dovuta
alla contaminazione di uno o più cibi serviti nelle mense scolastiche
il giorno 3 novembre 1998”.
Nel frattempo la Procura di Roma, dopo la denuncia di cinquanta genitori, decideva
di aprire un’inchiesta e il PM dott. Stefano Pesci, in data 20 maggio
1999, nominava il prof. Claudio Pieri, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie
alimentari e Microbiologiche dell’Università degli Studi di Milano,
per individuare le cause e le responsabilità dell’epidemia e per
sapere se fossero state adottate dalla cooperativa “La Cascina”
tutte le misure previste dalla legge sull’autocontrollo degli alimenti.
In data 14 ottobre 2002 il Pubblico Ministero, acquisita la perizia tecnico-legale,
decretava la citazione a giudizio di tre persone: del Presidente pro-tempore
della Società cooperativa “La Cascina”, dell’Ispettrice
e del delegato all’Igiene e Qualità presso la medesima Società,
con l’imputazione di “...aver colposamente distribuito sostanze
pericolose per la Salute destinate all’alimentazione e di aver omesso
i necessari controlli di igiene atti a prevenire tossinfezioni alimentari...”
.
In data 14 marzo 2003 si apriva il Processo e circa 25 famiglie si costituivano
parte civile assistite dallo studio legale Galasso.
Un euro al giorno per ogni maxicartello pubblicitario da installare all’interno della scuola, CARD COMMERCIALI PER OGNI BAMBINO E MANIFESTAZIONI DURANTE L'ANNO SCOLASTICO: E' L’”oscena” proposta fatta alla Scuola dell’Infanzia comunale “Besso” di ottavia.
in allegato a questo comunicato stampa il documento “shock” fatto circolare nella scuola Con l’autorizzazione della coordinatrice EDUCATIVA.
I genitori e le maestre in rivolta hanno detto “NO”.
Un vero contratto capestro quello che, con l’autorizzazione della coordinatrice educativa, è circolato nella scuola materna “Besso” durante l’assemblea dei genitori del 30 settembre scorso e nelle riunioni di classe del 7 ottobre. Tutto l’ambiente scolastico sarebbe stato “ostaggio” di 12 cartelloni distribuiti negli spazi scolastici e di una card per ogni bambino con tutta la lista degli sponsor e degli sconti.
Per ogni cartello l’azienda avrebbe fornito un euro al giorno, cioè 30 euro al mese. E in più "manifestazioni" all'interno della scuola che l'azienda si impegna a fare almeno una volta l'anno.
L’offerta è stata illustrata in dettaglio da un agente pubblicitario intervenuto nelle riunioni di classe. Non è un fatto fantasioso ma è la vicenda nuda e cruda accaduta l’altro ieri a Ottavia dove tutto era stato predisposto alla perfezione, con le misure tecniche già effettuate e una scheda di presentazione ai genitori (che qui si allega).
Ma chi dava tutto per già deciso ha dovuto fare i conti con la dura determinazione dei genitori e delle maestre che nelle riunioni di classe hanno ribadito il loro NO secco all’ingresso della pubblicità dentro la scuola.
“Di fronte a questi segnali inquietanti per il futuro della Scuola, il Comune di Roma non può rimanere inerte” dichiara Domenico Ciardulli, Segretario del Coordinamento Comitati Roma Nord, e aggiunge –ci mancava anche l’asilo, un’oasi preziosa ancora al riparo dal televisore imperante, per lanciare messaggi pubblicitari, diretti e frontali, in un luogo dove i bambini trascorrono fino a otto ore al giorno.
Insomma, la vulnerabile ricettività comunicativa dei bambini divorata dal famelico sponsor in nome di una modernizzazione senza freni etici.
Quale futuro per l'insegnamento, la didattica, l'edilizia scolastica, l'istruzione e l'educazione se anche le scuole aprono le porte alla cultura consumista dell’immagine e del profitto ?”
OTTAVIA: ARMADI E PORTE ROTTE, SCASSATE
LE EROGATRICI SELF-SERVICE, RUBATI STEREO, CANCELLERIA E UN QUINTALE DI PROVVISTE
ALIMENTARI DALLA MENSA.
E' LA TERZA VOLTA CHE NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI CASAL DEL MARMO 212 ENTRANO
I LADRI.
POCHI GIORNI DI FA ERA STATA PRESA DI MIRA LA STAZIONE DI OTTAVIA. CRESCE IL
FENOMENO DELLA MICROCRIMINALITA' MENTRE QUALCUNO STA A GUARDARE.
E' successo di notte, nella settimana scorsa. I ladri sono entrati con facilità
perchè il sistema di allarme copre solo la camera blindata ma non le
porte principali.
A luglio scorso, in un'altra incursione notturna, erano stati sottratti materiale
dall'aula multimediale, un mixer e alcuni pc.
Il fatto accade a distanza di poco tempo dai fatti di vandalismo presso la stazione
di Ottavia e questo pone due ordini di problemi:
1) La sicurezza delle scuole e i relativi sistemi di allarme:
2) Gli interventi sociali di welfare tesi alla prevenzione del disagio minorile
e della microcriminalità nel Municipio XIX con particolare riferimento
al quadrante nord-ovest.
La zona di Ottavia ha visto in poco tempo lo sviluppo dell'aspetto commerciale
e consumistico legato alla creazione del maxi-centro commerciale Gulliver e
del cinema adiacente.
Niente è stato fatto per la cultura (la biblioteca più vicina
sta a Primavalle). Poco o niente per creare argini al disagio minorile e potenziare
servizi di sostegno alla famiglia.
Fino ad oggi, uno dei progetti sociali innovativi per la zona di Ottavia, proposto
dal Coordinamento Comitati Roma Nord, è stato ignobilmente bloccato,
nonostante i soldi destinati a quel Progetto siano stati incassati dal Municipio.
In relazione al finanziamento concesso dalla Provincia di Roma finalizzato alla riqualificazione del Giardino pubblico di via Tarsia chiediamo di poter avere un confronto “in loco” con l’ufficio tecnico responsabile del Progetto al fine di illustrare le proposte dei genitori e utenti dell’area verde.
Riteniamo si possa verificare insieme la fattibilità di una protezione del giardino attraverso un cancello d’ingresso che, come succede in altre zone della città e senza oneri per il Municipio, sia affidato all’apertura e chiusura oraria da parte di comitati o associazioni del territorio.
In attesa di un vostro cortese cenno di risposta, ci permettiamo di elencare le opere che, a nostro avviso, andrebbero realizzate all’interno del piccolo parco pubbblico:
Revisione della recinzione esistente;
Revisione impianto di illuminazione ;
Revisione della collocazione delle panchine;
Allaccio e installazione fontanella d’acqua;
Rastrelliera bici all’ingresso;
Sistemazione aiuole e brecciolino di fondo;
Pavimento in lastroni ad impasto di brecciolino per creare un percorso su tutto
il perimetro interno al giardino per passeggiate con carrozzine e cicli;
Realizzazione in un angolo del parco di una piazzola in cemento armato (adatta
per manifestazioni culturali e proiezione film);
Sistemazione fondo di sicurezza per tutti i giochi ed eventuali staccionate
a doghe per quelli “baby”;
Installazione di: Pergolato con 2 panche pic-nic, 2 altalene a due posti e pali
quadrati, 1 altalena a 2 posti con seggiolino a cestello, 1 altalena a bilico;
Sostituzione dei moduli esistenti con 2 Maxi-moduli, dei quali uno a composizione
ginnica esagonale e uno a percorso e installazione di altro modulo per bimbi
da 2 a 6 anni;
Giostra con divanetti;
I GENITORI: "NON CI SERVONO
LETTERE E RASSICURAZIONI. DAL MINISTRO VOGLIAMO SOLO IL RITIRO DEL DECRETO!"
Hanno occupato le rispettive scuole i genitori della "Pietro Maffi"
di via Pietro Maffi n° 47 e della Scuola XXV Aprile di via Federico Borromeo
n° 53-57.
Genitori e bambini trascorreranno la giornata e la notte di oggi nelle scuole,
proseguendo anche nella giornata di venerdì, senza interrompere la didattica
ma attuando forme di didattica alternativa.
La decisione dei genitori si colloca nel quadro delle iniziative in corso a
livello nazionale che si oppongono al nuovo modello di Scuola che emerge dal
decreto L.53/2003, con la scomparsa del tempo pieno come modello didattico ("tutor
+ 27+3+10 ore settimanali NON SONO il tempo pieno") e l’istituzione
dell’insegnante unico.
In mattinata è stato informato e coinvolto il quartiere con volantinaggi,
esposizione di striscioni e attraversamenti pedonali continui, ritardando l’entrata
dei bambini. L'iniziativa di attraversamento pedonale continuo proseguirà
anche nel pomeriggio con l'uscita anticipata dei bambini.
I genitori e i bambini si danno appuntamento per andare tutti insieme al corteo
nazionale del 17/01/2004, ore 14.00 da Piazza Esedra.
NOTA PER I CRONISTI: PER EVENTUALI ULTERIORI INFORMAZIONI TEL. 3394013989
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