Che cosa e' l' Islam?

La risposta migliore a questa domanda e', senza dubbio, quella che trova le sue parole nel sublime Corano. Infatti, nel subline Corano sono contenuti gli insegnamenti di Dio. Noi chiameremo, d'ora in avanti, Iddio con il nome coranico di Allah, gloria a lui l' altissimo. Insegna Allah, gloria a lui l' altissimo, nel sublime Corano: "In verita, la religione presso Allah e' l'islam" . In un altro passo del sublime Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, ammonisce: "E chi preferisce una religione diversa dall'Islam, non se la vedra' accolta e nella vita futura egli sara' nel novero dei perdenti".

Quindi, poiche' Allah, gloria a lui l' altissimo, e' verita' e l'insegnamento di Allah, gloria a lui l' altissimo, e' verita', solamente l'Islam, tra le diverse religioni praticate dagli uomini, e'la vera religione divina. L'islam e' la vera religione divina, poiche' i suoi insegnamenti e i suoi comandamenti sono stati dati a tutti gli uomini da Allah(Iddio), gloria a lui l' altissimo,nel sublime Corano, che fu rivelato per mezzo del profeta Muhammad  l'Apostolo di Allah. Nel sublime Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, ordina:"Obbedite ad Allah ed obbedite all'Apostolo e a coloro che di voi detengono l'autorita' islamica",Nel Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, avverte: "chi obbedisce all'Apostolo, obbedisce ad Allah", "C'e' per voi nell'Apostolo un modello esemplare". Con queste sue parola Allah, gloria a lui l' altissimo, sottolinea un'importantissima verita': gli insegnamenti, i precitti e

gli esempi di vita dell'Apostolo(il profeta Muhammad) hanno valore di regole di condotta. Possiamo,quindi, affermare che l'islam e' il codice di vita, che si fonda sul sublime Corano e sulla nobile Sunna del profeta muhammad . La parola Sunna significa "pratica di vita" e nella pratica di vita del Profeta  ci sono gli esempi da imitare e i modelli di comportamento da mettere in atto, per chi voglia vivere l'Islam.

L'identita' islamica la si realizza solo ed esclusivamente attraverso la pratica del sublime Corano e della Sunna del Profeta Muhammad . Il nome di colui che possiede l'identita' islamica e' quello di muslim(Musulmano). Musulmano e', quindi, solo ed esclusivamente colui che ha fede nel credo islamico e pratica l'Islam, che si fonda su cinque pilastri.

Commettono, conseguentemente, un grave errore tutti coloro che legano l'appartenenza all' Islam a un'area geografica, a una nazionalita', a un passaporto, piuttosto che all'obbedienza ad Allah, gloria a lui l' altissimo, che ha il suo momento interiore nell'iman(il credo islamico) e il suo momento comportamentale nell'Islam (la pratica di vita che si fonda sul sublime Corano e sulla nobile Sunna).

I cinque pilastri dell' Islam

L' Islam e' il Codice di vita, che ha come sue fonti il Sublime Corano, l' insegnamento del Profeta  e la Sua Nobile Sunna(pratica esemplare della vita). Il codice di vita islamico si fonda su cinque regole essenziali. Sono i cinque pilastri dell' Islam. In una tradizione raccolta dall' Imam Al-Bukhari e dall' Imam Muslim, i due luminari nel firmamento della Scienza del Hadith, si narra che il Profeta Muhammad  disse : "Si fonda l' Islam sopra cinque [pilastri] :

I Cinque pilastri dell' Islam sono gli atti di culto fondamentali della religiosita' musulmana. Essi sono la struttura portante del codice di comportamento prescritto all' uomo da Allah, gloria a Lui l' altissimo. Le norme con cui questi atti di culto fondamentali vennero istituiti e le direttive generali per la loro esecuzione si trovano nel Sublime Corano, mentre le regole dettagliate per la loro attuazione pratica si trovano nell' Insegnamento orale del Profeta Muhammad  e nella Sua Nobile Sunna.

La professione di fede Islamica


La professione di fede islamica e' il primo pilastro dell' Islam. In lingua araba il nome del primo pilastro dell'islam e' sciahada e, letteralmente, la parola araba sciahada significa "testimonianza". Infatti, la professione di fede islamica consiste nel rendere testimonianza che non c'e' divinita' tranne Allah e che Muhammed e' l'apostolo di Allah. La formula della professione di fede e':

 

(Asc/hadu an la ilaha illa-llah)

"Attesto che non c'e' divinita', tranne Allah."

(Asc/hadu anna muhammadan rasulu-llah)

"Attesto che Muhammed e' l'apostolo di Allah."

La professione di fede e' il punto di arrivo di una presa di coscienza, che si esprime nella dichiarazione testimoniale; e', altresi' il punto di una linea di condotta coerente alla testimonianza resa verbalmente. La coerenza comportamentale alla dichiarazione testimoniale si esprime nella pratica scrupolosa dell' Islam.

La coerenza alla dichiarazione testimoniale che "non c'e' divinita', tranne Allah." si esprime nella pratica in forma esclusiva del Sublime Corano; infatti non c'e' spazio nella vita del musulmano per altre fonti di regole di condotta: l'unica fonte di norme di comportamento accettata e' il Sublime Libro di Allah. La coerenza alla dichiarazione testimoniale che "Muhammad e' l'apostolo di Allah." si esprime nella pratica in forma esclusiva degli insegnamenti orali del Profeta  e della Sua Nobile Sunna; infatti non c'e' spazio nella vita del musulmano per altre fonti di regole di condotta. L'unico maestro di vita, di cui viene accettato l'insegnamento e preso a modello l'esempio, e' il profeta Muhammad .

Il comportamento da tenere in un caso non espressamente regolato o previsto dal Sublime Corano e dalla Nobile Sunna e' regolato con una norma ricavata dall' interpretazione del Sublime Corano e della Nobile Sunna secondo i criteri interpretativi indicati dal Sublime Corano e dal Profeta .

Il rito d'adorazione

L' esecuzione dell' adorazione (quotidiana) e' il secondo pilastro dell' Islam. L' esecuzione dell' adorazione quotidiana e' la colonna vertebrale dell' Islam e la sua fondamentale importanza e' definita con estrema chiarezza in un insegnamento del Profeta . Disse, infatti: "Nel giorno della resurrezione la prima voce che sarà esaminata nel conto del servo e' l' adorazione. Se il risultato dell' esame sarà stato positivo, anche tutto il resto sarà approvato. Ma se il risultato dell' esame sarà stato negativo, allora anche tutto il resto sara' riprovato!"

Il dovere dell' adorazione quotidiana deve essere adempiuto in ben definiti archi di tempo nel giorno. Dice Allah, gloria a Lui l' altissimo, nel Sublime Corano: "In verita', l' adorazione quotidiana e' per i credenti un dovere da adempiere in tempi prescritti." Nelle ventiquattro ore del giorno le adorazioni prescritte sono cinque. I tempi nei quali ciascuna dev' essere eseguita sono legati al moto apparente del sole ed alla luce solare.

La prima adorazione quotidiana e' quella dell' alba salatu-l-fagr; il suo tempo inizia al primo albeggiare del sole e termina poco prima della levata del sole.

La seconda adorazione quotidiana e' quella del mezzogiorno salatu-z-zuhr; il suo tempo inizia dal momento in cui il sole incomincia la sua declinazione dallo zenit verso occidente e termina nel momento in cui l' ombra gettata da un corpo e' uguale all' altezza del corpo che la proietta.

La terza adorazione quotidiana e' quella del pomeriggio salatu-l-'asr;il suo tempo inizia quando termina il tempo della preghiera del mezzogiorno e termina poco prima del tramonto del sole.

La quarta adorazione quotidiana e' quella del tramonto salatu-l-maghrib; il suo tempo inizia quando il sole e' calato sotto l' orizzonte e ha termine quando tutta la luce solare e' scomparsa dal cielo.

La quinta adorazione quotidiana e' quella del calar delle tenebre salatu-l-'iscia; il suo tempo ha inizio al calar delle tenebre e finisce alla meta' della notte.

Il digiuno di Ramadan


Il digiuno di Ramadan e' il quarto pilastro dell'Islam. Il mese di Ramadan e' il nono dell'anno egiriano e l'anno egiriano e' lunare. L'anno lunare e' di 354 giorni e sull'anno solare, che e' fisso, l'anno lunare si sposta in avanti di 11 giorni all'anno. Il digiuno di Ramadan consiste nel non assumere ne' cibo ne' bevanda, nel non fumare, nel non avere rapporti coniugali, nel non ingerire nessun tipo di sostanze (anche medicinali) per via orale e nel non introdurre nel corpo, per qualsiasi altra via (iniezioni, via rettale) sostanze o medicinali, nell'arco diurno, che inizia all'alba e termina al tramonto, per tutti i giorni del mese di Ramadan. All'osservanza dell'obbligo del digiuno sono tenuti tutti i musulmani puberi, maschi e femmine, capaci di intendere e volere.

Il digiuno si incomincia circa un quarto d'ora prima dell'inzio del tempo dell'adorazione rituale dell'alba (salatu-l-fagr) e deve essere preceduto dall'intenzione di digiunare per tutto il giorno entrante. Il tramonto del sole segna la fine del digiuno e cessa, quindi, il dovere dell'astinenza. L'astinenza viene rotta, ad imitazione del Profeta Muhammad  , mangiando o uno o tre datteri e, in mancanza di datteri, bevendo dell'acqua. In tutte le notti del mese di Ramadan, il Profeta Muhammad  era solito fare, dopo l'adorazione rituale del calar delle tenebre (salatu-l-'iscia), una particolare adorazione, consistente in una serie costituita da un minimo di otto ad un massimo di venti rak'at. All'avvicinarsi dell'alba il Profeta  faceva una piccola colazione, detta suhur, con dei datteri e, prendendo come modello il Profeta , i musulmani fanno anch'essi suhur, prima di affrontare una giornata di astinenza.

Quando spunta la luna nuova del decimo mese dell'anno lunare, il mese di Sciauual, ha termine il mese di Ramadan e con esso finisce il digiuno. Il primo giorno di Sciauual e' la prima delle due solennita' festive dell'Islam: idu-l-fitr (la ricorrenza della rottura). Nel primo mattino si celebra l'adorazione congregazionale della solennita' festiva della rottura del digiuno di Ramadan, che si svolge all'aperto ed a cui tutti i musulmani che vivono in una localita' sono tenuti a partecipare. Prima dell'inizio dell'adorazione congregazionale ogni musulmano e' tenuto a versare alla cassa della comunita' una somma di denaro: zakatu-l-fitr.

Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano: "O voi che credete, vi e' stato prescritto il digiuno, come fu prescritto a coloro che v'hanno preceduto, affinche siate timorati.""E' il mese di Ramadan, nel quale venne fatto scendere il Corano, codice di vita per gli uomini, esposizione chiara delle direttive, criterio per distinguere il bene dal male. Chi di voi veda [l'inizio di] il mese, digiuni!"

In questo mese santo, in cui avvenne la prima rivelazione del Sublime Corano (nella "Notte del Destino"), tutte le opere buone compiute dal musulmano hanno presso Allah un pregio di gran lunga superiore alle stesse opere compiute negli altri mesi dell'anno. Ramadan e' il mese dello sforzo per arricchire la spiritualita', per accrescere la fede, per approffondire la scienza religiosa, per aumentare il timore di Dio, per migliorare la condotta morale e dar maggiore vigore alla pratica dell'Islam, per intensificare la diffusione della Parola di Allah ed affermarNe il primato su qualsiasi parola dell'uomo. Ramadan e' il mese del colloquio con se' medesimo dell'io, e' il mese dei bilanci e dei programmi, e' il mese del rafforzamento dei propositi di camminare sulla diritta via, nella salvifica luce del Sublime e Sapiente Corano e dell'Insegnamento del Profeta Muhammad 

 

L' imposta coranica


La Zakah e' il terzo pilastro dell'islam. Dice Allah, sia gloria a lui l'altissimo, nel Sublime e Sapiente Corano:

"Eseguite l'adorazione rituale quotidiana, pagate l'imposta coranica ed obbedite all' apostolo , puo' darsi che vi venga usata misericordia." "Annuncia a coloro che accumulano l'oro e l'argento, invece di spendere queste loro ricchezze per la causa di Allah, che li attende un castigo doloroso." "I proventi dell'imposta coranica devono essere utilizzati a beneficio: dei poveri dei bisognosi degli esattori [incaricati della raccolta dell'imposta] per coloro i cui cuori sono stati conciliati (all' Islam) per la liberazione dei prigionieri per i debitori inadempienti [per motivi che non dipendono da loro fatto e colpa] per la causa di Allah per la viandante. [Il versamento dell'imposta coranica per i fini sopra indicati] E' un dovere imposto da Allah ed Allah e' l'onnisciente il Sapiente." "Preleva dalle loro sostanze l'imposta coranica. Li renderai puri e mondi. Benedicili." "Abbiate fede in Allah e nel suo Apostolo! Spendete - prelevando da cio' che Allah vi ha elargito - per il trionfo della Sua Causa! Coloro che tra voi avranno creduto ed avranno speso per la Causa di Allah riceveranno una grande ricompensa." "E non pensino coloro i quali tesaurizzano i benefici elargiti dalla provvidenza divina che sia per loro un bene quel che fanno! Anzi e' per loro un male. Quello che avranno accumulato in questa vita sara' il loro abominio nel giorno della resurrezione. Allah e' l'erede dei cieli e della terra e ben informato Egli e' di quello che andate facendo."

Il profeta Muhammad  disse: "Allah ha reso obbligatorio a tutti i musulmani con capacita' contributiva di pagare un'imposta, perche' con i proventi di essa si provveda alla pubblica assistenza. Allah sara' molto severo nel giudicare e nel punire coloro che si sottraggono a quest'obbligo. Sono debitori dell'imposta coranica (Zakah) tutti i musulmani (maschi e femmine) liberi sani e adulti." Il profeta  disse ancora: "Se possiedi 200 dracme - su cui e' trascorso un anno - devi pagare l'imposta coranica nella misura di cinque dracme. Sei esente dall'imposto coranica se non possiedi 20 dinari, ma se possiedi 20 dinari - e su di essi e' trascorso un anno - devi pagare un'imposta coranica di mezzo dinaro."

Il debito d'imposta (coranica) viene in essere dal possesso di 200 dracme oppure 20 dinari, che sono il minimo imponibile. Il minimo imponibile si chiama Nisab. Il dinaro ha il valore di grammi 4,8 di oro (il peso di una "unita' di misura del peso" detta Mithqal). Il Nisab dell'oro e' pari al valore di 96 grammi di oro. Infatti, moltiplicando 4,8 (il peso in oro d' un dinaro) per 20 (il numero dei dinari di cui e' necessario il possesso per il minimo imponibile), si ottiene il peso di 96 grammi d' oro. L' imposta coranica di un mezzo dinaro equivale a 2,4 grammi d' oro e 2,4 e' esattamente il 2,50% di 96.

I beni soggetti ad imposta coranica sono: l' oro, l' argento, la mercanzia e i gioielli, nel caso di tesaurizzazione. Sono soggetti ad imposta coranica, ma in misura diversa dal 2,50% : i prodotti agricoli, le miniere, il tesoro ed il bestiame. Per i prodotti agricoli e' dovuto, a titolo d' imposta coranica, il decimo del valore, se la coltura non richiede spese di irrigazione, mentre e' di un ventesimo, se richiede spese di irrigazione. Per le miniere e' dovuta un' imposta pari ad un quinto del valore, solo se viene scoperta in un terreno sottoposto alla decima. Per il tesoro nascosto sotto terra e' dovuta una imposta pari al 10% del valore, tranne che si tratti di pietre preziose. Per il bestiame e' stata elaborata dalla giurisprudenza islamica una tabella dettagliata di quanto dovuto in natura dai propetari di mandrie e di greggi, in rapporto alle specie di bestiame ed al numero dei capi. Sono esenti dall' imposta le mandrie di meno di sei cammelli e di trentuno bovini e i greggi di pecore e di capre con meno di quarantuno capi.

Il calcolo del nisab in Italia

In Italia il calcolo del nisab si effettua moltiplicando per 96 la quotazione dell' oro alla Borsa dei valori di Milano, nel giorno in cui spira l' anno da quando il cespite tassabile e' entrato nel patrimonio. Cio' perche' e' il valore dell' oro a costituire la base di valutazione per stabilire l' assoggettabilita' all' imposta di un cespite patrimoniale. Se uno dei cespiti patrimoniali ha il valore superiore al nisab, il propetario e' tenuto al pagamento del 2,50% del valore di esso a titolo di imposta coranica.

 

Il Pellegrinaggio (Al-Hagg)

 Il Pellegrinaggio e' un complesso di riti, che si svolge ogni anno nel territorio sacro della Mecca, al quale ogni musulmano, quando ne abbia le possibilita', e' tenuto a partecipare, almeno una volta nella vita. Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano: "Il pellegrinaggio alla Casa per amore di Allah e' un dovere di ogni uomo che ne abbia possibilita'.""Eseguite il hagg [pellegrinaggio maggiore] e la 'umrah [pellegrinaggio minore] per amore di Allah." L'istituzione del Pellegrinaggio alla Nobile Ka'bah risale al tempo di Abramo. Fu infatti il Profeta Ibrahim (Abramo), su lui la pace, con l'aiuto del figlio Isma'il (Ismaele), su lui la pace, a costruire la Nobile Ka'bah. Questo e' testimoniato da Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano. Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo: "E quando Ibrahim con Isma'il ebbero gettato le fondamenta della Casa, dissero: O signor nostro, accetta da noi (quest'opera). Tu sei Colui che ascolta e che sa! O Signore, fa' di noi due musulmani e della nostra discendenza fa' che siano tutti musulmani! Insegnaci i santi riti e rivolgiti benigno verso di noi. Tu sei Colui che Benigno si volge verso i suoi servi, il Sommamente Misericordioso!"

I riti del Pellegrinaggio sono:

  • La circuambulazione della Nobile Ka'bah
  • La preghiera alla stazione di Abramo
  • La corsa tra la montagna di Safa e quella di Marwa
  • La sosta nella piana di 'Arafah
  • La lapidazione di Satana
  • Il sacrificio della vittima consacrata

Il Pellegrinaggio e' una grande adunanza dei Musulmani provenienti da tutte le parti del mondo e simboleggia l'unita' della comunita' islamica e del genere umano. Il Pellegrinaggio si esegue negli ultimi tre mesi dell'anno lunare ed i riti fondamentali si svolgono nei giorni 9 (la sosta in 'Arafah) e 10 (il giorno del sacrificio) dell'ultimo mese dell'anno lunare. Quello di cui abbiamo parlato e' il "grande Pellegrinaggio", ma c'e' anche un "piccolo pellegrinaggio", chiamato al-'umrah (Non obbligatorio), che puo' essere eseguito in qualsiasi periodo dell'anno e, quando viene eseguito nel mese di Ramadan, ha un valore religioso equivalente a quello del grande Pellegrinaggio; consiste in una circumambulazione della Nobile Ka'bah e in una corsa tra Safa e Marwa.

 

 

Fonte:www.islam.it