IL COMITATO REGIONALE LIGURE FIARC
I Comitati Regionali FIARC sono organismi istituiti dalla Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna per coordinare le attività delle compagnie e dei gruppi di una regione.
La loro competenza spazia dall'elaborazione del calendario del Campionato Regionale, alla costituzione di esami (attraverso i referenti istruzione e capicaccia) per il conseguimento dei brevetti di Caposquadra, Capocaccia, Istruttore , coordinando le persone che hanno conseguito tali qualifiche e aggiornandole, attraverso riunioni periodiche e corsi di aggiornamento. 
Attualmente ai Comitati è stata aggiunto l'incarico di proporre modifiche al Regolamento Sportivo, attraverso la Commissione di Stile di Tiro Regionale.
Di fatto il Comitato Regionale fa da intermediario per molte questioni tra la FIARC e le Compagnie, possibilmente risolvendo eventuali  problemi senza dovere arrivare alla Federazione stessa.
Il C.R.L. è formato dalle varie compagnie liguri  che eleggono  un Consiglio di sette Consiglieri ed un Presidente. 
Con il nuovo Statuto FIARC del 2001 i Comitati devono proporre i candidati alle cariche nazionali di  Consigliere,Proboviro e Revisore dei Conti oltre a far parte della Consulta Nazionale con i loro Presidenti 
Ci sono riunioni periodiche di Consiglio, in cui vengono affrontati i vari problemi tra le compagnie, con gli altri C.R. e la Federazione.
Al di là degli aspetti formali il Comitato è formato da arcieri che hanno in comune la stessa passione per il tiro di campagna, si conoscono anche per aver frequentato insieme le numerose gare che annualmente vengono organizzate sia in regione che a livello nazionale, per cui spesso le riunioni si trasformano in un utilissimo scambio delle idee e delle esperienze accumulate dalle varie compagnie nei vari campi in cui si articolano le attività delle compagnie stesse e che, in fondo, sono poi sommate nel C.R.
Uno dei problemi maggiormente sentito dal C.R. è quello di riuscire a far conoscere il tiro con l'arco nella Regione per un' espansione delle attività e un incremento dei praticanti e delle compagnie.
La Liguria, per molti, vuole dire essenzialmente mare
 
 
In effetti essa, per la sua conformazione orografica, è una delle varie regioni italiane che sembrano fatte apposta per il tiro con l'arco di campagna,oltre che per tutti gli sport che si pratichino all'aria aperta in collina, perchè dove finisce il mare iniziano quasi immediatamente i monti. 
Valle Gargassa (Rossiglione)
Località Aurucchi e l'alta Valle Masone Comune di Masone vista dalla zona del M.te Dent
Valle Gargassa (Rossiglione)
Come si può notare dalle foto,il territorio ligure presenta infatti immediatamente a monte della zona costiera la catena montuosa che lo separa dalla pianura Padana.
La zona alpina inizia, dal punto di vista geologico, a Genova-Sestri Ponente, con l'emergenza calcarea del Monte Gazzo, o per lo meno di quello che le numerose cave di pietrisco e calce ne hanno lasciato. Alle immediate spalle di Genova-Voltri ci sono Punta Martin e il monte Dente che superano (di qualche metro) quota 1.000 .
Nella zona sia verso il mare che verso la pianura si incontrano alcune zone di crinale, molto adatte alle nostre attività, essendo abbastanza elevate ma con dislivelli leggeri,solcate da vallette formate da ruscelli (Piani di Prà, Piani di Sardegna,Prato Rondanino,zona Ciazze,Piani di Praglia,zona Capanne di Marcarolo e il crinale del Faiallo per citare solo le zone più  ampie) ad una distanza dalla costa che varia dai 2 ai 15 Km in linea d'aria. Fino a qui siamo sempre nei pressi del ponente Cittadino di Genova.
Alle spalle di Varazze troviamo il Beigua e la sua vasta zona protetta che si estende da parti del  Comune di Sassello fino a zone di  Rossiglione, Campo Ligure e Masone (il Faiallo resta la parte più a levante di quest'area).
Spostandosi alle spalle di Savona si trovano le zone di Altare e la alta Val Bormida già utilizzate come campi gara sia nella zona di Cadibona che di Murialdo.
Alle spalle di Noli la zona protetta dell'altipiano calcareo delle Manie  termina con le falesie di Capo Noli sul mare. 
 

Alle spalle di Finale si estende la zona delle faggete del Melogno appena valicato l'omonimo passo tra i comuni di Calizzano e Bardineto.

La Faggeta del Melogno
Bardineto e il bosco misto 
Saltando tutta la zona che va da Albenga a Bordighera arriviamo fino a Ventimiglia, dove risalendo il Nervia arriviamo al confine con la Francia e alla foresta di abete bianco di Gouta.
Ripartendo alle spalle di Genova, al di là dei Giovi, troviamo la valle Scrivia e spostandoci verso levante le zone dell'alta Val Trebbia.
Sul mare tra Camogli e Santa Margherita si estende il promontorio di Portofino, con il suo passaggio improvviso di tipo di flora tra il versante marittimo e quello montano.
Dietro Chiavari, nella Val d'Aveto troviamo una  importante zona alpina nei pressi di S.Stefano con il monte Penna ed i laghetti  delle Lame, Agoraie, anche qui ampie zone di altopiano immerse tra i boschi in buona parte demaniali e protetti.... e poi si prosegue verso La Spezia. 
Il monte Penna in Val D'Aveto
La Foresta Demaniale della Val D'Aveto
Il Lago delle Lame


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