Al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Al Presidente della Provincia di Fermo Al Presidente della Provincia di Macerata Al Presidente della Provincia di Ancona Al Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Al Presidente della Regione Marche Al Presidente della Regione Veneto Al Presidente della Regione Puglia Al Ministro dell’Agricoltura Al Ministro dell’Ambiente Al Ministro della Salute Al Commissario europeo all’Ambiente Al Commissario europeo all’Agricoltura Al Commissario europeo alla Salute Al Direttore della ASL n.12 di S. Benedetto del Tronto Al Sindaco di Massignano Al Sindaco di Montefiore dell’Aso Al Sindaco di Carassai Al Sindaco di Ascoli Piceno Al Sindaco di Montalto delle Marche Al Sindaco di Offida Al Sindaco di Appignano del Tronto Al Sindaco di Acquaviva Picena Al Sindaco di Castignano Al Sindaco di Grottammare Al Sindaco di S. Benedetto del Tronto
E
p.c.
a Milena Gabanelli, REPORT
Al Direttore de LA STAMPA Al Direttore de IL FOGLIO Al Direttore de IL MANIFESTO Al Direttore de LA REPUBBLICA
Al Direttore de IL
CORRIERE DELLA SERA
Al Direttore de IL SOLE 24 ORE Al Sindaco di Varese Ligure
Gentile Essere
Umano, sono una cittadina
italiana e vorrei raccontarLe una storia banale e assurda allo stesso
tempo. Se volessi darle un titolo sceglierei: “Centrali ad olio
per la produzione di energia elettrica altamente inquinanti e diritti
dei cittadini: una battaglia persa in partenza”. Suppongo di
rivolgermi a Persona qualificatissima e competente in materia, quindi
sarò breve. Lo so, per chi è
chiamato a decidere ogni giorno come Lei, è noioso ascoltare le ragioni
di tutti, specie se prive di una spinta economica consistente e piene,
invece, di richiami alla Saggezza e al Buon Senso, alla Tutela dei
Diritti basilari dell’Uomo, alle Leggi della Costituzione Italiana,
alla semplice Lungimiranza di una buona politica. Insomma, questa è
la storia del Comitato Villa Santi – Val Menocchia, formato da
cittadini come tanti che si uniscono fra loro verso la fine di marzo
2010 per impedire la realizzazione, in piena campagna marchigiana, di
una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata da oli
vegetali. Che banalità! “Però la luce la
vogliamo, no? E ci lamentiamo che costa cara. E poi, da qualche parte si
dovranno pur fare queste centrali, no? Se ognuno dice: “a casa mia
no”, allora non si fa più niente, abbiate pazienza. Serve anche per
il rilancio dell’agricoltura, con i girasoli che si coltiveranno di
nuovo per essere usati come combustibile vegetale, verde, biologico, non
capite? E’ una soluzione ideale, solo i soliti falsi ambientalisti si
oppongono, ma quelli sono pure contro le centrali nucleari: roba da
matti! Questa è vera energia pulita, perché si fa con l’olio, lo
stesso che si usa in cucina. E poi, la legge favorisce queste centrali,
l’Europa spinge per il famoso traguardo del 20-20-20 altrimenti
dovremo pagare multe salatissime, ci vogliamo rovinare?” Dopo questa serie di
osservazioni “intelligentissime” a cui mi sono esposta, insieme agli
altri del comitato, per quattro mesi, ora non ne posso più e ho deciso
di cercare un Orecchio Onesto e Responsabile che ascolti le ragioni di
chi si deve difendere, a proprie spese, dall’arroganza degli
speculatori tutelati da leggi ottuse oltre che da “facilitazioni
procedurali” alquanto dubbie. A dimostrazione
della prepotenza e della motivazione economica fortissima con cui ci
stiamo scontrando allego l’umoristica diffida (all.1) ricevuta da tre
membri del comitato, sùbito colpiti a scopo intimidatorio dopo la
pubblicazione di un volantino (all. 2) terribilmente “infamante e
pieno di falsità” nei confronti della ditta Texon Italia, fabbrica di
solette per scarpe con una ventina di operai in cassa integrazione che
tenta di riciclarsi nella produzione di energia da vendere all’Enel:
utile netto annuo stimato circa 700.000 euro!!! Se moltiplichiamo
per i quindici anni canonici previsti per le centrali di questo tipo, di
certo per degli imprenditori rampanti l’affare è da non perdere, ma
noi, che credevamo di vivere e lavorare in un’oasi felice di verde
campagna e d’aria pulita, chi ci salverà? Chi tutelerà la nostra
salute e la salubrità delle nostre produzioni agricole? Chi è disposto
a difendere una vallata di agricoltori colpevoli di stare nel posto
giusto ma al momento sbagliato? Chi spiegherà a Dustin Hoffmann che lo
spot girato neanche un anno fa “Marche, le scoprirai
all’infinito”, costato alla Regione Marche 1 milione e 780 mila euro
(!!!) è solo un bluff che copre ben altri intenti e verità? E dove
devono sparire le Marche dell’Agricoltura biologica, integrata,
rispettosa dell’ambiente, del Turismo verde e responsabile, dei Vini
DOC e dei Prodotti DOP verso cui la politica regionale ha spinto negli
ultimi 15 anni? Finora nessuno ha
difeso noi cittadini, tranne tre sindaci coraggiosi che si chiamano
Achille Castelli di Montefiore dell’Aso, Marino Mecozzi di Massignano
– che hanno osato fare ricorso al TAR per bloccare l’autorizzazione
regionale al progetto in questione - e
Tiziana Pallottini di Carassai, aggiuntasi dopo aver visto la sorte cui
va incontro la Val Menocchia. Eppure abbiamo
bussato a tante porte: 1) A quella del
sindaco di Ripatransone (4000 abitanti, Bandiera Arancione, CINQUE zone
industriali-artigianali più lotti agricoli trasformati in edificabili
in continua espansione) Paolo D’Erasmo,
che ha autorizzato il progetto della Texon nel suo territorio (ma al
confine con altri due paesi) e che è rimasto sordo alle 170 lettere di
richiesta di impegnarsi a chiedere alla Regione Marche, in autotutela,
la revoca dell’autorizzazione della centrale; e sordo anche alle
successive 2300 firme raccolte (all.3), sempre con lo stesso scopo. 2) A quella
dell’assessore all’Agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno,
dott. Mariani, che non pensa un gran bene delle centrali ad olio, però… 3) A quella dell’ARPAM
ascolana, guidata dalla dott.ssa Cellini, che ha trovato il progetto
Texon così carente da richiedere per ben due volte, specie riguardo le
emissioni di polveri sottili, NUMEROSE INTEGRAZIONI che però,
ancora, “sono scarne e potevano forse essere argomentate in
maniera più dettagliata…” 4) A quella
dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Ascoli Piceno, dott.
Antonini, che ha solo improvvisato un pigro tentativo di trattativa fra
i rappresentanti del comitato, il sindaco di Ripatransone e la Texon
durante l’ultima Conferenza dei servizi, subito fallito. 5) A quella della
ASL n. 12, che non ha MAI partecipato ad alcuna Conferenza dei Servizi
anche quando la sua parola avrebbe potuto fare la differenza orientando
i pareri verso la tutela della salute, diritto costituzionale di tutti i
cittadini. 6) A quella del
sindaco di Cupra Marittima, Domenico D’Annibali, che si è sempre
tenuto alla larga dalla questione, non ritenendo opportuno schierarsi
malgrado le firme dei suoi cittadini, molti dei quali vivono nel
territorio della stessa Val Menocchia. 7)) A quella dei
neoassessori all’Ambiente, Sandro Donati e al Progetto speciale del
Piceno, Antonio Canzian, che hanno ascoltato le nostre ragioni senza però
riuscire a trovare una sola motivazione alla revoca (all.4), visto che
il riesame del progetto l’hanno affidato proprio allo stesso
dirigente, Luciano Calvarese, che l’aveva già autorizzato sei mesi
prima. 8) A quella del
dirigente regionale Luciano Calvarese che, con uno zelo encomiabile, ha
firmato a tempo di record, il 24 dicembre 2009, l’autorizzazione alla
centrale, appena in tempo prima dell’entrata in vigore, il giorno
lavorativo successivo, di una legge regionale molto più restrittiva in
materia di centrali ad olio. 9) A quella del
deputato Luciano Agostini, offertosi lui per primo di venire a parlare
con noi del comitato per capire meglio i termini del problema, magari
per farsi portavoce, in Parlamento, dei desiderata della popolazione in
merito agli impianti di energie alternative per un miglioramento della
legge. Sì, però intanto… I soldi in ballo
sono moltissimi, ma non per questo chi occupa posti di responsabilità
può sentirsi autorizzato a chiudere un occhio e a dichiarare che
progetti come le centrali ad olio siano ecocompatibili e innocui per la
salute. L’energia prodotta
da fonti alternative dovrà essere: assolutamente
pulita – quindi NON
INQUINARE né derivare dalla combustione di alcun materiale; eticamente impeccabile - quindi non dovrà bruciare prodotti
destinati all’alimentazione, né compromettere la salute dei
cittadini, il territorio e le attività già esistenti; rinnovabile
– quindi sfruttare il sole, l’acqua e il vento. Se i finanziamenti
europei non ci fossero, cesserebbe immediatamente tutta questa corsa
agli impianti come quello della centrale Texon, che fanno gola per i
certificati verdi e che inquinano proprio… da morire. Come pure
finirebbe l’arrembaggio alle campagne per l’installazione di
pannelli fotovoltaici direttamente sui terreni agricoli, ancora a
discapito dell’agricoltura e del territorio. Ogni Comune,
Provincia e Regione potrebbe invece contribuire, magari con quegli
stessi aiuti economici stanziati dall’Europa, ad impiantare il
fotovoltaico sugli edifici già esistenti (scuole, palestre, piscine,
cimiteri, parcheggi, capannoni di zone industriali, palazzi di nuova
costruzione, stazioni ferroviarie, aereoporti, ecc.ecc.). Se ne vedono
anche nei parcheggi degli
autogrill sull’autostrada, e servono pure a fare ombra! Quante soluzioni se
solo in politica, negli enti pubblici, nelle amministrazioni locali si
lavorasse onestamente per il
bene di tutti e non per il tornaconto di pochi furbi. Basterebbe il
semplice rispetto di qualche articolo della nostra Costituzione, più
eloquente di qualsiasi altra mia parola e richiesta di intervento, con
cui concludo: ART. 32: La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e
interesse della collettività, …. ART. 41:
L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in
contrasto con l’utilità o in modo da recare danno alla sicurezza,
alla libertà, alla dignità umana. ART. 28: I
funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono
direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e
amministrative, degli atti compiuti in violazione dei diritti. … ART. 54: Tutti i
cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate
funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed
onore, … ART. 130: Un organo
della Regione … esercita, anche in forma decentrata, il controllo di
legittimità sugli atti delle Province, dei Comuni e degli altri enti
locali. In casi determinati dalla legge può essere esercitato il
controllo di merito, nella forma di richiesta motivata agli enti
deliberanti di riesaminare la loro deliberazione. Nell’attesa di un
felice riscontro, di qualsiasi tipo, a questa mia cronaca desolante e
desolata porgo i miei pur fiduciosi saluti all’Essere Umano che,
voglio crederlo, è in Lei. Massignano, 12
luglio 2010
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