Breve aggiornamento sulla situazione di Greg Summers
INFORMAZIONI OTTENUTO DALLA COALIT (www.coalit.org)
Breve aggiornamento sulla situazione di Greg
Summers, condannato a morte in Texas.
In attesa di stendere un resoconto dettagliato delle mie ultime visite a
Greg Summers, avvenute il 3, 4 e 7 maggio
scorsi, vi trasmetto un breve aggiornamento sulla sua situazione dopo il
recente rigetto del ricorso
presentato dai suoi avvocati alla Corte di Appello Criminale dello Stato
del Texas (CCA).
Greg è molto provato da questa circostanza; nonostante sia molto arduo che
la corte di stato accolga i ricorsi dei condannati a morte e riconosca loro
i reclami addotti, per Greg, come per gli
altri, si tratta pur sempre una possibilità in meno.
Il numero degli appelli si sta riducendo e con esso anche
le speranze di Greg di potercela fare.
I suoi avvocati, però, in virtù della propria esperienza e conoscenza del
sistema giudiziario del Texas, avevano previsto questo esito negativo e non si
sono fatti trovare impreparati. Stanno lavorando per presentare in tempo utile
un ulteriore ricorso (Federal Writ of Habeas Corpus) presso la Corte Federale
di Distretto; la scadenza fissata dal giudice è infatti il 1 agosto prossimo.
Se questa corte dovesse negare un’udienza, l¹appello passerebbe alla Corte
Federale del 5° Circuito, un tribunale federale che si occupa dei casi di un
gruppo (circuito) di stati della federazione americana. La corte federale di
Distretto prende invece in esame i casi circoscritti ai singoli distretti in
cui è suddiviso lo Stato.
La situazione di Greg è molto
seria; tuttavia pare che il giudice che prenderà in esame il prossimo appello
sia un persona abbastanza equa e questo lascia ben sperare che, se non altro,
il caso di Greg verrà valutato con la dovuta attenzione e non frettolosamente
come spesso succede. Certo, questa non è una garanzia...Quanto tempo passerà
prima di ottenere una risposta, nessuno lo può prevedere. Possono passare pochi
mesi come un paio d’anni. Nella peggiore delle ipotesi, già a novembre potrebbe
essere necessario rinnovare l’appello alla corte successiva e aspettarsi una
data di esecuzione.
Questa evenienza, che speriamo sia davvero improbabile nel suo caso, ha
lasciato Greg in uno stato di prostrazione. Tutto ciò si aggiunge ad una
situazione già critica, come lui stesso denuncia in una lettera di cui
riporto le linee più salienti.
Greg non ha perso tuttavia la voglia di lottare e confida molto nell’aiuto
dall’Europa, anche per quanto riguarda il progetto di moratoria proposto a
alcuni legislatori texani e che va senz’altro sostenuto e incoraggiato
dai governi europei.
Cosa possiamo fare?
- incoraggiare Greg a non mollare
- continuare a divulgare il suo caso in Italia e in Europa, cercando di
- coinvolgere maggiormente la stampa e i media.
- raccogliere l’adesione di personalità politiche (parlamentari,
europarlamentari), religiose ecc. che, al momento opportuno, siano pronti ad
intervenire mandando appelli alle autorità texane affinchè sia concesso a
Greg un nuovo processo. Attualmente circa 200 personalità hanno aderito a
questa causa.
- raccogliere fondi per continuare a sostenere la campagna di supporto. Per
eventuali versamenti (qualsiasi importo sarà apprezzato di cuore) queste sono
le coordinate del conto bancario:
GREGORY SUMMERS INTERNATIONAL FUND
cc N. 031718 (ABI: 3104 / CAB: 01605)
Deutsche Bank SpA - Sport. ³E² Milano, via Palestrina 2 - 20124 Milano
Caterina Calderoni, Comitato di difesa Spring for Summers
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Testimonianza di Greg Summers sulla situazione alla Terrell Unit (da una
lettera del 11 aprile 2001)
(...) Be¹, ora me ne sto seduto a scriverti nel comfort del lock-down. Sì,
siamo nuovamente in lock down da questo pomeriggio. Dicono perché hanno
scoperto un altro arnese che mancava. Ma io non ci credo. Penso che sia
piuttosto a causa di uno che è morto dopo aver chiesto aiuto per 10 giorni ed
essersi sentito dire da quel vecchio imbecille [il dr Porras, medico di
Terrell] che aveva solo un bruciore al cuore e che la smettesse di lamentarsi.
Il giorno in cui è morto, questo aveva cominciato a chiamare aiuto a
mezzogiorno; quando è arrivata la squadra della sera, la donna del picchetto si
è rifiutata di chiamare qualcuno che lo aiutasse e lui è morto quella sera alle
20.45. Ne abbiamo la conferma dalla guardia che era giusto accanto alla
barella; era morto quando lo hanno portato fuori dalla cella.
Inoltre, ho un resoconto di prima mano da uno che sta un paio di celle più
in là. Non mi mentirebbe mai su questo. Ha
detto che Eddie piangeva e supplicava,
ma quella strega non chiamava aiuto. (...)
Comunque, ho ricevuto una sua lettera
l’altra sera a proposito di un avvocato
per i diritti umani che dovrebbe venire a visitare tutti i pods; ra è venuto il momento di parlare, e lo
stiamo facendo.
Quello che sta succedendo non va bene;
l¹assistenza medica è pessima, quello
non è un dottore, è un idiota. Non si interessa nè vuole curare noi del
braccio. Ma Zeller [il Warden] è
responsabile per la gente del braccio
quanto lo è Porras. È stato informato
su quanto sta succedendo.
E quest¹altra
stronzata della visiting room...Ma le cose si stanno
allentando, lì. Il mio vicino è stato ieri ad una visita di
quattro ore e ha detto che la guardia è andata alle vending machine diverse
volte, sia per
lui che per altri. (...)
Ma ora dicono che non possiamo più
portare le nostre scarpe da ginnastica al di fuori della cella, neppure nella visiting room. Ci vogliono far
portare quelle ciabatte di stoffa dalla
suola sottile. Cat, puoi calpestare una
moneta e sentirla, tanto sono sottili
le suole. Stanno cercando di portarci via la nostra identità, ecco cosa
stanno facendo. Continueranno a venderci
le scarpe, ma non possiamo metterle fuori di cella. Continueranno a
venderci orologi, ma non possiamo
metterli fuori di cella. Un uomo sposato deve
togliersi la fede prima di uscire di cella, anche se il TDCJ va a dire
in giro che sta promuovendo la
famiglia. E dobbiamo pure toglierci la medaglietta se usciamo di cella. La fede e la medaglietta significano
impegno e voto. Tuttavia, loro vogliono
che ce le togliamo. Bisogna cominciare
a scrivere e a lamentarsi per tutto questo. Per non parlare del
fatto che trattengono la posta fino alle
nove di sera o anche oltre prima di distribuirla e questo è sbagliato. E il
picchetto comincia a fare stronzate dalle 6.30, dicendoci di stare zitti, chiamandoci puttane, figli di
puttana.
Tutto ciò è pazzesco.
Non sanno quello che stanno facendo. La
tensione è così alta da far paura. E la
popolazione (i detenuti) è altrettanto cattiva. Stanno facendo ammattire
le guardie. (...)
Quanto agli abusi, quelli fisici, mi
avrebbero detto qualcosa. Sicuramente, quello che sta succedendo si tratta di abusi verbali, mentali;
il portare via le cose...Be¹, non
facendoci portare le nostre scarpe, il nostro logio, la fede, le medagliette, ci
stanno riducendo a robot. Questo deve essere fermato.
C'è bisogno di una campagna per lettera, e-mails, fax indirizzata all'ufficio
di Ombudsman, Carl
Reynolds, Gary Johnson e Wayne Scott.
Bisogna seppellirli di lettere. E se hanno intenzione di farci stare in
queste celle di isolamento notte e giorno, allora ci devono permettere di
avere un piccolo televisore o di ordinare matite colorate e matite da
disegno. Quelle che vendono qui al commissary sono matite per bambini di
4-6 anni. Il verde non è verde, il rosso non è rosso. Ci vogliono proprio
fare impazzire ed è quanto stanno facendo. Ci stanno facendo subire abusi
mentali e lo sanno.
(...) Vedi il problema è che sanno che il
giudice William Wayne Justice può presto cedere allo Stato il controllo totale
delle prigioni ed è per questo che stanno facendo tutte queste schifezze. Lui ha fatto fare quello che era
giusto per vent¹anni. Ma al legale che
rappresenta i detenuti, Donna Brobry, non importa più nulla dei detenuti e
non le è mai importato del
braccio della morte. Molti di noi le
hano scritto su cosa sta succedendo qui e tutto quello che ha saputo dire è che non si vuole immischiare nelle
faccende del braccio della morte.
Questa viene pagata dallo stato, così cosa vogliamo aspettarci...Vorrei che tanti scrivessero anche al giudice Wayne
Justice e lo mettessero al corrente di
tutti questi problemi. Forse non cederebbe più il controllo, se sapesse. Il suo ufficio è ad Austin, ma non ho il
suo indirizzo. Però non gli rimangono
che 60 giorni [fino al termine del suo mandato].
Sappiamo tutti che questo lockdown è
stato a causa del fatto che stiamo scrivendo alle organizzazioni fuori di qui per cercare di coinvolgerle
per farci aiutare e quindi ci vogliono
punire per questo. Non so se sia per il nuovo Warden, è lui il responsabile, ma
le guardie fanno quello che vogliono.
Lui non emetterà alcun 10C (Inter-Office-Communication, cioè una nota/messaggio da parte del Warden o di un
ufficiale di altro rango) a loro, perchè non vuole nulla per iscritto.
In questo modo può negare che sta succedendo tutto questo. Ciò che stanno
cercando di fare è trattarci come detenuti in Administrative Segregation, che vengono puniti per azioni
contro le regole o la politica del TDCJ. Noi non abbiamo fatto nulla ma veniamo
puniti uguamente.
Prologo
Ha l’effetto di una doccia fredda la notizia del rigetto da parte della Corte
di Stato del Texas dell¹appello presentato nel O99. Lo apprendo direttamente da
Greg in una sua lettera inoltratami via -email da un'amica
di Houston. La lettera risale al 30 marzo, giorno in cui Greg ha avuto questa
comunicazione da Danalynn, uno dei suoi avvocati.
All’angoscia che traspare dalle parole di Greg fa eco la sensazione di panico
che mi pervade all¹istante. Non mi aspettavo che succedesse, non così presto.
Mi metto immediatamente in contatto con Clive e Danalynn via e-mail.
Per fortuna la loro risposta non tarda ad arrivare: la situazione è sotto
controllo, mi dicono. In virtù della loro esperienza e conoscenza del sistema
giudiziario, erano preparati a questa evenienza. Cercano di convincermi
dell¹improbabilità che lo Stato del Texas ammettesse le proprie manchevolezze.
Non bisognava farsi tante illusioni. Tuttavia pare che il giudice che prenderà
in esame il prossimo appello sia un persona abbastanza
equa e liberale e questo lascia ben sperare che, se non altro, il caso di Greg
verrà valutato con la dovuta attenzione e non frettolosamente come spesso
succede. Certo, questa non è una garanzia... E poi, quanto di tutto questo
risulta rassicurante per Greg? Io mi posso convincere che la situazione sia
sotto controllo, ma perchè dovrebbe convincersi Greg? Quanti altri ormai
giustiziati si sono sentiti dire la stessa cosa? E sebbene ora la situazione
sia sotto controllo, per quanto ancora lo sarà? Il prossimo appello dovrà
essere presentato alla Corte Federale di Distretto entro il 1° agosto. Non c¹è
dubbio che gli avvocati di Greg saranno pronti per allora, hanno iniziato
subito a lavorare alacremente al Federal Writ of Habeas Corpus, ovvero alla
richiesta di revisione del processo in base ad una serie di reclami addotti.
Il tono angosciato e sconfortato delle lettere di Greg immediatamente
successive alla notizia i quest¹ultimo denial (rigetto dell¹appello) mi
convincono della necessità di andare a trovarlo per sostenerlo in questo
momento critico e di parlare personalmente con Danalynn. Dunque, parto il 1°
maggio alla volta di Houston.
***********
Eccomi ancora una volta davanti al vetro di una delle gabbie di Terrell. Non
c¹è molta gente questa mattina, non a quest¹ora almeno. Non vista dalla guardia
mi tolgo la spilla che mi hanno fatto mettere all’entrata: una
targhetta gialla con la scritta death row visitor in stampatello. Non voglio
che Greg la veda, mi sembra l¹ennesima paradossale forma di zelo: nella
visiting room non ci sono che condannati a morte, dunque a cosa serve questo
orpello se non a farci sentire a disagio e a mortificare ulteriormente i
detenuti?
Il Greg che mi compare davanti è una persona spaventata, provata. È molto
smagrito e appare alquanto stanco. ³Non riesco a dormire nè a mangiare
molto...² Ma ciò nonostante si sa controllare e non mancano i momenti in cui la
tensione si allenta e si riesce persino a scherzare. Mi dispiace di non avergli
fatto trovare qualche snack e un paio di lattine, come faccio di solito.
Devo aspettare più di un¹ora prima di poter accedere alle macchinette
distributrici. Da circa un mese, infatti, non è più permesso servirsi da soli
per approviggionare i detenuti, ma bisogna farlo una sola volta per visita
sotto la stretta sorveglianza della guardia di turno.
Questa ulteriore restrizione è stata applicata in seguito al tentativo di un
famigliare di passare uno spinello ad un detenuto dentro un pacchetto di
caramelle. Il problema è che certe mattine, specie di lunedì, le macchine
sono quasi vuote, per cui bisogna scegliere tra attendere l¹arrivo degli
approviggionamenti o prendere subito quello che c¹è, perdendo però l¹occasione
di potersi rifornire in modo più cospicuo. Come sempre, a
rimetterci sono i detenuti. Per molti di essi il cibo offerto da amici e
parenti durante le visite è spesso l¹unica occasione per mangiare qualcosa di
decente.
Questa mattina siamo fortunati: la macchina dei sandwich è ben rifornita e non
manca neppure la frutta fresca. Faccio avere a Greg tre sandwich, una banana,
una fetta di dolce (Pecan Pie, il suo preferito) e del cioccolato.
Parliamo naturalmente degli ultimi eventi, discutendo le strategie da adottare.
Quando Greg è spaventato, diventa incredibilmente propositivo; i suoi
pensieri corrono velocemente e si tramutano in suggerimenti,
esclamazioni, preghiere. È spaventato, ma non si piange addosso; è pieno di
rabbia per l¹ennesima ingiustizia subita: il rifiuto da parte dello Stato del
Texas nei confronti della sua richiesta di un nuovo processo, nei
confronti della sua protesta verso la sentenza. Vedo che si sforza di pensare
ad altro e di parlare anche d¹altro, ma la sua paura risucchia ogni pensiero
come una calamita e l¹urgenza di questa sua battaglia riaffiora
constantemente nelle sue parole. Tra le foto che ho fatto scattare, ve n’è solo
una in cui Greg sorride. È un sorriso meccanico, casuale, probabilmente
suscitato da qualche cenno che la guardia gli stava facendo. Ancora adesso
fatico a guardarle; la sua espressione contrasta con la mia. Ma, ora me ne
rendo conto, è la mia ad essere fuori luogo. Fa male sapere che non c¹è molto
da fare contro la sua angoscia. Certo, possiamo dirgli di stare calmo ed avere
fiducia nei suoi avvocati ed eventualmente consigliargli di leggere un libro
per rilassarsi. Ma faremmo lo stesso con qualcuno affetto da una grave
malattia? Gli diremmo di stare calmo, di avere fiducia nei medici, di
rilassarsi leggendo un buon libro?
Se io fossi tanto malata, cercherei di lottare per la mia vita, tentando ogni
via, ogni cura. Èd è ciò che Greg sta facendo, anche se non può agire di
persona se non scrivendo, se non contando sull’aiuto altrui, se non
dipendendo dagli altri. Ecco perchè è necessario dare il via ad una nuova
campagna di raccolta fondi, affinchè i suoi avvocati possano continuare a
lavorare per lui, affinchè si possano spedire centinaia di lettere sul caso
di Greg a quante più personalità possibili per ottenere anche il sostegno dei
politici e della chiesa. Potrebbe non servire a nulla (in occasione di altre
esecuzioni di una certa risonanza, si è potuto constatare come questo
tipo di supporto non abbia sortito gli effetti sperati), ma non si può non
tentare. La salvezza di Greg, come di tanti altri là dentro dipende, da una
serie di concause. La qualità della difesa legale è ovviamente fondamentale,
ma conta molto anche il momento. Effettivamente qualcosa sta cambiando in Texas
seppure blandamente. Sono al vaglio dei piani di legge volti ad evitare la
condanna capitale ai ritardati mentali, a garantire il test del
DNA e ad assicurare una difesa legale adeguata agli indigenti. A quanti il test
del DNA era stato invece rifiutato fino a qualche mese fa? Quanti ritardati
mentali si sarebbero potuti salvare se questo decreto fosse stato applicato
prima?
Il Comitato di Giurisprudenza Penale della Camera ha poi approvato due misure
che potrebbero fermare le esecuzioni per due anni in Texas. Se le proposte
della Camera e del Senato risulteranno essere approvate dalla
maggioranza (pari ai 2/3, sia della Camera che del Senato), le risoluzioni
verranno proposte agli elettori in novembre.
Se approvata, una delle misure della Camera imporrebbe una moratoria di due
anni sulle esecuzioni in Texas, mentre verrebbe studiato il sistema che
amministra la pena capitale nello Stato. La seconda misura della Camera darebbe
al Governo l¹autorità per dichiarare la moratoria.
Qualche anno fa, ciò sarebbe stata una cosa impensabile e, di
conseguenza, eventuali futuri sviluppi in questa direzione, oggi ancora di là
da venire, potrebbero invece verificarsi fra qualche tempo. Quello che quindi non
ha funzionato in passato (appelli da parte della comunità internazionale e di
singoli capi di stato, politici, gente comune) potrebbe funzionare ora o fra
breve tempo.
Cerco di incoraggiarlo a continuare a disegnare. Al mio arrivo mi aveva fatto
trovare due disegni in grafite: una natura morta (una bottiglia di vino
francese in mezzo a due bicchieri a calice) e un mezzo busto femminile.
Da tempo gli suggerisco di ritrarre una natura morta ispirata all’ambiente in
cui vive (la sua cella) e rilancio l¹idea. Greg mi confessa di averci provato,
ma di non esserci riuscito. ³Vivo 24 su 24 in una gabbia; ogni cosa
che mi circonda mi ricorda perchè sono qui e cosa mi aspetta. Questo è un posto
terribile. Disegnare, dipingere cose belle, cose diverse da quello che c¹è qui
è per me un modo di estraniarmi, di dimenticare per un po’ di dove sono. È come
tirare il fiato, mi dà sollievo.² Mi dice che talvolta fa vedere i suoi lavori
al suo vicino di cella, che è un bravo artista. Colgo l¹occasione per sapere
più particolari dei suoi rapporti con gli altri
detenuti del suo pod. Mi spiega come fra loro si passano libri e riviste, si
inoltrano messaggi, si organizzano pasti collettivi. Rimango ancora una volta
colpita da come la vita riesca comunque ad infiltrarsi e a conquistare
un barlume di normalità nonostante il sistema tenti di mortificarla con ogni
mezzo. Soprattutto in questo periodo; secondo quanto racconta Greg in una
lettera del mese scorso, le perquisizioni sono più frequenti come le molestie
da parte delle guardie, che restano impunite.
**********
Sabato 5 maggio incontro finalmente Danalynn. L'appuntamento è di nuovo alla
Taqueria Cancùn, una tavola calda messicana. Fuori l¹aria è appiccicosa per il
temporale; dentro, il locale è impregnato dell¹odore di fritto mescolato a
quello delle spezie della cucina messicana (peperoncino e chili). La cameriera,
ispanica, non si sforza neppure di parlare inglese e fatichiamo a farci
intendere. Può sembrare strano, ma molte persone in questa zona non parlano che
lo spagnolo. C'è infatti una tale concentrazione di messicani che lo
spagnolo si può dire sia la lingua predominante.
Non nascondo la mia preoccupazone a Danalynn, che mi conferma la gravità della
situazione di Greg. Tuttavia ripone molte speranze nel giudice che esaminerà il
prossimo Writ of Habeas Corpus. Tra gli argomenti riportati, oltre alla voce
“innocenza”, anche la contestazione delle perizie psichiatriche a cui Greg era
stato sottoposto. Il famoso Dottor Morte (James Grigson) aveva confermato la
pericolosità di Greg, pur non avendolo mai neppure visto, definendolo
irrimediabilmente affetto da turbe anti-sociali della personalità. La perizia
della difesa, dal canto suo, aveva mancato di svolgere le necessarie indagini
limitandosi a contraddire blandamente l’analisi riportata dal’accusa. Queste
perizie, cioè la verifica delle testimonianze di persone estranee alla famiglia
e alla cerchia dei conoscenti più vicini(ad es. insegnanti di scuola, ministri
dela chiesa
ecc.)ma che comunque conoscevano Greg, è quanto stanno cercando di effettuare
Danalynn e Clive. Le indagini sono infatti tutt'ora in corso.
L¹obbiettivo è quello di avere un rovesciamento di sentenza (da colpevole a
innocente) attraverso la celebrazione di un nuovo processo. In caso la sentenza
di colpevolezza venisse tuttavia confermata, si può sperare che la pena di
morte venga almeno commutata in carcere a vita. Ciò non implicherebbe
naturamente la chiusura del caso e la fine del lavoro degli avvocati, ma la
possibilità di poter continuare a lottare senza l'assillo
dell¹esecuzione.
Faccio notare a Danalynn che Greg difficilmente riuscirebbe ad accettare un
esito del genere, dato che il carcere a vita sarebbe una conferma di
colpevolezza. Danalynn mi spiega che a quel punto dovremmo aiutarlo noi a capire
che la sua vita ha per noi un valore anche dietro le sbarre, nonostante una
sentenza a vita. Oltre alla privazione della libertà, la cosa in effetti più
opprimente per chi è condannato a lunghe pene detentive o
addirittura a morte, è proprio perdere coscienza di sè come parte di
qualcosa (famiglia, amici) e al contempo la percezione di sè stessi come causa
di dolore e di disagio per i propri famigliari. Eppure persone sensibili come
Greg sono riuscite a diventare una presenza nella vita di alcune persone e a
parteciparvi attivamente, nei limiti delle proprie possibilità.
Danalynn mi chiede poi qualche previsione sul coinvolgimento dell’Europa sul
fronte pena di morte alla luce della virata a destra della classe politica di
molti governi. Crede molto nel boicottaggio economico come strumento per far
aprire gli occhi ai politici e spera che i governi europei dimostrino una
sempre maggior fermezza in questo senso. L¹Olanda, ad esempio, tanto potrebbe
fare, secondo lei, per promuovere la moratoria delle esecuzioni in Texas. Sono
molte le compagnie olandesi che hanno investito in Texas e
un¹eventuale rinuncia da parte loro potrebbe colpire l'economia di questo paese
in modo significativo. E, si spera, anche le coscienze. Se qualche compagnia
estera rinunciasse apertamente ad avere interessi in Texas a causa della pena
di morte, forse le conseguenze non tarderebbero a manifestarsi.
Recentemente la Rai ha venduto alcuni ripetitori ad una compagnia texana,
la Crown and Castle. Purtroppo ne sono venuta a conoscenza troppo tardi; si
trattava di un¹ottima circostanza per sollecitare questa forma di
boicottaggio e l¹Italia avrebbe avuto una bella occasione per dimostrare il
proprio impegno contro la pena capitale. Ma così non è stato. E sempre a
proposito della Rai: qualche mese fa una troupe di Rai 1 mandata dalla
redazione di un programma pomeridiano molto popolare, è venuta a casa per
un’intervista su Greg.Oltre all’intervista, è stato ripreso parecchio
materiale, come i quadri di Greg, le sue lettere, le sue foto. Purtroppo il
servizio non è mai andato in onda. Forse, alla fine l’argomento è stato
giudicato non idoneo alle aspettative del
pubblico. In fin dei conti, la storia di uno sconosciuto da dieci anni in una
cella di una prigione in Texas ci riguarda meno di ciò che la moda propone per
l¹estate o dell’ultimo flirt di questo o quel personaggio. La pena di morte non
fa audience, a meno che non si abbia un caso spettacolare per le mani, come
Joseph O'Dell o Rocco Bernabei. Mi viene quasi il sospetto che il servizio su Greg sia stato
fatto slittare a causa del rinvio dell¹esecuzione di Timothy McVeight, il
bombarolo di Oklahoma City. Nel frattempo la trasmissione in questione è agli
sgoccioli e probabilmente il filmato non andrà mai in onda. Me ne
rammarico molto perchè sono convinta che ci sarebbe stato di grande aiuto ed
avrebbe contribuito a convincere la gente dell¹orrore della pena di morte.
Mi amareggia constatare ancora una volta come tutto sia ormai valutato in
termini di audience, di mercato.
In Texas sono state giustiziate 40 persone nel 2000, un record. Sei persone
sono state messe a morte quest’anno. Non è sufficientemente tragico o
spettacolare per tornare a parlarne?
Epilogo
Vorrei concludere questo breve resoconto con una nota di speranza: una preghiera
di Sister Helen Prejean (l’autrice di Dead Man Walking) affinché venga abolita
la pena di morte.
A Prayer to Abolish the Death Penalty
by Helen Prejean, CSJ
God of Compassion,
You let your rain fall on the just and the unjust
Expand and deepen our hearts
so that we may love as You love
even those among us
who have caused the greatest pain by taking life.
For there is in our land a great cry for vengeance
as we fill up death rows and kill the killers
in the name of justice, in the name of peace.
Jesus, our brother,
you suffered execution at the hands of the state
but you did not let hatred overcome you.
Help us to reach out to victims of violence
so that our enduring love may help them heal.
Holy Spirit of God,
You strengthen us in the struggle for justice.
Help us to work tirelessly
for the abolition of state-sanctioned death
and to renew our society in its very heart
so that violence will be no more.
Amen.
*****************
Caterina Calderoni
Comitato di Difesa Condannato a morte - Spring for Summers Italia
website: www.sfsonline.cjb.net
GREGORY SUMMERS INTERNATIONAL FUND
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