Breve aggiornamento sulla situazione di Greg Summers INFORMAZIONI OTTENUTO DALLA COALIT (www.coalit.org) Breve aggiornamento sulla situazione di Greg Summers, condannato a morte in Texas. In attesa di stendere un resoconto dettagliato delle mie ultime visite a Greg Summers, avvenute il 3, 4 e 7 maggio scorsi, vi trasmetto un breve aggiornamento sulla sua situazione dopo il recente rigetto del ricorso presentato dai suoi avvocati alla Corte di Appello Criminale dello Stato del Texas (CCA). Greg è molto provato da questa circostanza; nonostante sia molto arduo che la corte di stato accolga i ricorsi dei condannati a morte e riconosca loro i reclami addotti, per Greg, come per gli altri, si tratta pur sempre una possibilità in meno. Il numero degli appelli si sta riducendo e con esso anche le speranze di Greg di potercela fare. I suoi avvocati, però, in virtù della propria esperienza e conoscenza del sistema giudiziario del Texas, avevano previsto questo esito negativo e non si sono fatti trovare impreparati. Stanno lavorando per presentare in tempo utile un ulteriore ricorso (Federal Writ of Habeas Corpus) presso la Corte Federale di Distretto; la scadenza fissata dal giudice è infatti il 1 agosto prossimo. Se questa corte dovesse negare un’udienza, l¹appello passerebbe alla Corte Federale del 5° Circuito, un tribunale federale che si occupa dei casi di un gruppo (circuito) di stati della federazione americana. La corte federale di Distretto prende invece in esame i casi circoscritti ai singoli distretti in cui è suddiviso lo Stato. La situazione di Greg è molto seria; tuttavia pare che il giudice che prenderà in esame il prossimo appello sia un persona abbastanza equa e questo lascia ben sperare che, se non altro, il caso di Greg verrà valutato con la dovuta attenzione e non frettolosamente come spesso succede. Certo, questa non è una garanzia...Quanto tempo passerà prima di ottenere una risposta, nessuno lo può prevedere. Possono passare pochi mesi come un paio d’anni. Nella peggiore delle ipotesi, già a novembre potrebbe essere necessario rinnovare l’appello alla corte successiva e aspettarsi una data di esecuzione. Questa evenienza, che speriamo sia davvero improbabile nel suo caso,  ha lasciato Greg in uno stato di prostrazione. Tutto ciò si aggiunge ad una situazione già critica, come lui stesso denuncia in una lettera di cui
riporto le linee più salienti. Greg non ha perso tuttavia la voglia di lottare e confida molto nell’aiuto dall’Europa, anche per quanto riguarda il progetto di moratoria proposto a alcuni legislatori texani  e che va senz’altro sostenuto e incoraggiato dai governi europei. Cosa possiamo fare? - incoraggiare Greg a non mollare - continuare a divulgare il suo caso in Italia e in Europa, cercando di - coinvolgere maggiormente la stampa e i media. - raccogliere l’adesione di personalità politiche (parlamentari, europarlamentari), religiose ecc. che, al momento opportuno, siano pronti ad intervenire mandando appelli alle autorità texane affinchè sia concesso a Greg un nuovo processo. Attualmente circa 200 personalità hanno aderito a questa causa. - raccogliere fondi per continuare a sostenere la campagna di supporto. Per eventuali versamenti (qualsiasi importo sarà apprezzato di cuore) queste sono le coordinate del conto bancario: GREGORY SUMMERS INTERNATIONAL FUND cc N. 031718 (ABI: 3104 / CAB: 01605) Deutsche Bank SpA - Sport. ³E² Milano, via Palestrina 2 - 20124 Milano Caterina Calderoni, Comitato di difesa Spring for Summers ___________________________________________________________ Testimonianza di Greg Summers sulla situazione  alla Terrell Unit (da una lettera del 11 aprile 2001) (...) Be¹, ora me ne sto seduto a scriverti nel comfort del lock-down. Sì, siamo nuovamente in lock down da questo pomeriggio. Dicono perché hanno scoperto un altro arnese che mancava. Ma io non ci credo. Penso che sia piuttosto a causa di uno che è morto dopo aver chiesto aiuto per 10 giorni ed essersi sentito dire da quel vecchio imbecille [il dr Porras, medico di Terrell] che aveva solo un bruciore al cuore e che la smettesse di lamentarsi. Il giorno in cui è morto, questo aveva cominciato a chiamare aiuto a mezzogiorno; quando è arrivata la squadra della sera, la donna del picchetto si è rifiutata di chiamare qualcuno che lo aiutasse e lui è morto quella sera alle 20.45. Ne abbiamo la conferma dalla guardia che era giusto accanto alla barella; era morto quando lo hanno portato fuori dalla cella. Inoltre, ho un resoconto di prima mano da uno che sta un paio di celle più in là. Non mi mentirebbe mai su questo. Ha detto che Eddie piangeva e supplicava, ma quella strega non chiamava aiuto. (...) Comunque, ho ricevuto una sua lettera l’altra sera a proposito di un avvocato per i diritti umani che dovrebbe venire a visitare tutti i pods; ra è venuto il momento di parlare, e lo stiamo facendo. Quello che sta succedendo non va bene; l¹assistenza medica è pessima, quello  non è un dottore, è un idiota. Non si interessa nè vuole curare noi del braccio. Ma Zeller [il Warden] è responsabile per la gente del braccio quanto lo è Porras. È stato informato su quanto sta succedendo. E quest¹altra stronzata della visiting room...Ma le cose si stanno allentando, lì. Il mio vicino è stato ieri ad una visita di quattro ore e ha detto che la guardia è andata alle vending machine diverse volte, sia per lui che per altri. (...) Ma ora dicono che non possiamo più portare le nostre scarpe da ginnastica al di fuori della cella, neppure nella visiting room. Ci vogliono far portare quelle ciabatte di stoffa dalla suola sottile. Cat, puoi calpestare una moneta e sentirla, tanto sono sottili le suole. Stanno cercando di portarci via la nostra identità, ecco cosa stanno facendo. Continueranno a venderci le scarpe, ma non possiamo metterle fuori di cella. Continueranno a venderci orologi, ma non possiamo metterli fuori di cella. Un uomo sposato deve togliersi la fede prima di uscire di cella, anche se il TDCJ va a dire in giro che sta promuovendo la famiglia. E dobbiamo pure toglierci la medaglietta se usciamo di cella. La fede e la medaglietta significano
impegno e voto. Tuttavia, loro vogliono che ce le togliamo. Bisogna cominciare a scrivere e a lamentarsi per tutto questo. Per non parlare del fatto che trattengono la posta fino alle nove di sera o anche oltre prima di distribuirla e questo è sbagliato. E il picchetto comincia a fare stronzate dalle 6.30, dicendoci di stare zitti, chiamandoci puttane, figli di puttana. Tutto ciò è pazzesco. Non sanno quello che stanno facendo. La tensione è così alta da far paura. E la popolazione (i detenuti) è altrettanto cattiva. Stanno facendo ammattire le guardie. (...) Quanto agli abusi, quelli fisici, mi avrebbero detto qualcosa. Sicuramente, quello che sta succedendo si tratta di abusi verbali, mentali; il portare via le cose...Be¹, non facendoci portare le nostre scarpe, il nostro logio, la fede, le medagliette, ci stanno riducendo a robot. Questo deve essere fermato. C'è bisogno di una campagna per lettera, e-mails, fax indirizzata all'ufficio di Ombudsman, Carl Reynolds, Gary Johnson e Wayne Scott. Bisogna seppellirli di lettere. E se hanno intenzione di farci stare in queste celle di isolamento notte e giorno, allora ci devono permettere di avere un piccolo televisore o di ordinare matite colorate e matite da disegno. Quelle che vendono qui al commissary sono matite per bambini di 4-6 anni. Il verde non è verde, il rosso non è rosso. Ci vogliono proprio fare impazzire ed è quanto stanno facendo. Ci stanno facendo subire abusi mentali e lo sanno. (...) Vedi il problema è che sanno che il giudice William Wayne Justice può presto cedere allo Stato il controllo totale delle prigioni ed è per questo che stanno facendo tutte queste schifezze. Lui ha fatto fare quello che era
giusto per vent¹anni. Ma al legale che rappresenta i detenuti, Donna Brobry, non importa più nulla dei detenuti e non le è mai importato del braccio della morte. Molti di noi le hano scritto su cosa sta succedendo qui e tutto quello che ha saputo dire è che non si vuole immischiare nelle faccende del braccio della morte. Questa viene pagata dallo stato, così cosa vogliamo aspettarci...Vorrei che tanti scrivessero anche al giudice Wayne Justice e lo mettessero al corrente di tutti questi problemi. Forse non cederebbe più il controllo, se sapesse. Il suo ufficio è ad Austin, ma non ho il suo indirizzo. Però non gli rimangono che 60 giorni [fino al termine del suo mandato]. Sappiamo tutti che questo lockdown è stato a causa del fatto che stiamo scrivendo alle organizzazioni fuori di qui per cercare di coinvolgerle per farci aiutare e quindi ci vogliono punire per questo. Non so se sia per il nuovo Warden, è lui il responsabile, ma le guardie fanno quello che vogliono. Lui non emetterà alcun 10C (Inter-Office-Communication, cioè una nota/messaggio da parte del Warden o di un ufficiale di altro rango) a loro, perchè non vuole nulla per iscritto. In questo modo può negare che sta succedendo tutto questo. Ciò che stanno cercando di fare è trattarci come detenuti in Administrative Segregation, che vengono puniti per azioni contro le regole o la politica del TDCJ. Noi non abbiamo fatto nulla ma veniamo puniti uguamente. Prologo Ha l’effetto di una doccia fredda la notizia del rigetto da parte della Corte di Stato del Texas dell¹appello presentato nel O99. Lo apprendo direttamente da Greg in una sua lettera inoltratami via -email da un'amica di Houston. La lettera risale al 30 marzo, giorno in cui Greg ha avuto questa comunicazione da Danalynn, uno dei suoi avvocati. All’angoscia che traspare dalle parole di Greg fa eco la sensazione di panico che mi pervade all¹istante. Non mi aspettavo che succedesse, non così presto. Mi metto immediatamente in contatto con Clive e Danalynn via e-mail. Per fortuna la loro risposta non  tarda ad arrivare: la situazione è sotto controllo, mi dicono. In virtù della loro esperienza e conoscenza del sistema giudiziario, erano preparati a questa evenienza. Cercano di convincermi dell¹improbabilità che lo Stato del Texas ammettesse le proprie manchevolezze. Non bisognava farsi tante illusioni. Tuttavia pare che il giudice che prenderà in esame il prossimo appello sia un persona abbastanza equa e liberale e questo lascia ben sperare che, se non altro, il caso di Greg verrà valutato con la dovuta attenzione e non frettolosamente come spesso succede. Certo, questa non è una garanzia... E poi, quanto di tutto questo risulta rassicurante per Greg? Io mi posso convincere che la situazione sia sotto controllo, ma perchè dovrebbe convincersi Greg? Quanti altri ormai giustiziati si sono sentiti dire la stessa cosa? E sebbene ora la situazione sia sotto controllo, per quanto ancora lo sarà? Il prossimo appello dovrà essere presentato alla Corte Federale di Distretto entro il 1° agosto. Non c¹è dubbio che gli avvocati di Greg saranno pronti per allora, hanno iniziato subito a lavorare alacremente al Federal Writ of Habeas Corpus, ovvero alla richiesta di revisione del processo in base ad una serie di reclami addotti.
Il tono angosciato e sconfortato delle lettere di Greg immediatamente successive alla notizia i quest¹ultimo denial (rigetto dell¹appello) mi convincono della necessità di andare a trovarlo per sostenerlo in questo momento critico e di parlare personalmente con Danalynn. Dunque, parto il 1° maggio alla volta di Houston. *********** Eccomi ancora una volta davanti al vetro di una delle gabbie di Terrell. Non c¹è molta gente questa mattina, non a quest¹ora almeno. Non vista dalla guardia mi tolgo la spilla che mi hanno fatto mettere all’entrata: una targhetta gialla con la scritta death row visitor in stampatello. Non voglio che Greg la veda, mi sembra l¹ennesima paradossale forma di zelo: nella visiting room non ci sono che condannati a morte, dunque a cosa serve questo orpello se non a farci sentire a disagio e a mortificare ulteriormente i detenuti? Il Greg che mi compare davanti è una persona spaventata, provata. È molto smagrito e appare alquanto stanco. ³Non riesco a dormire nè a mangiare molto...² Ma ciò nonostante si sa controllare e non mancano i momenti in cui la tensione si allenta e si riesce persino a scherzare. Mi dispiace di non avergli fatto trovare qualche snack  e un paio di lattine, come faccio di solito. Devo aspettare più di un¹ora prima di poter accedere alle macchinette  distributrici. Da circa un mese, infatti, non è più permesso servirsi da soli per approviggionare i detenuti, ma bisogna farlo una sola volta per visita sotto la stretta sorveglianza della guardia di turno. Questa ulteriore restrizione è stata applicata in seguito al tentativo di un famigliare di passare uno spinello ad un detenuto dentro un pacchetto di caramelle. Il problema è che certe mattine, specie di  lunedì, le macchine
sono quasi vuote, per cui bisogna scegliere tra attendere l¹arrivo degli approviggionamenti o prendere subito quello che c¹è, perdendo però l¹occasione di potersi rifornire in modo più cospicuo. Come sempre, a rimetterci sono i detenuti. Per molti di essi il cibo offerto da amici e parenti durante le visite è spesso l¹unica occasione per mangiare qualcosa di decente. Questa mattina siamo fortunati: la macchina dei sandwich è ben rifornita e non manca neppure la frutta fresca. Faccio avere a Greg tre sandwich, una banana, una fetta di dolce (Pecan Pie, il suo preferito) e del cioccolato. Parliamo naturalmente degli ultimi eventi, discutendo le strategie da adottare. Quando Greg è spaventato, diventa incredibilmente  propositivo; i suoi pensieri corrono velocemente e si tramutano in suggerimenti, esclamazioni, preghiere. È spaventato, ma non si piange addosso; è pieno di rabbia per l¹ennesima ingiustizia subita: il rifiuto da parte dello Stato del Texas nei confronti della sua richiesta di un nuovo processo, nei confronti della sua protesta verso la sentenza. Vedo che si sforza di pensare ad altro e di parlare anche d¹altro, ma la sua paura risucchia ogni pensiero come una calamita e l¹urgenza di questa sua battaglia riaffiora constantemente nelle sue parole. Tra le foto che ho fatto scattare, ve n’è solo una in cui Greg sorride. È un sorriso meccanico, casuale, probabilmente suscitato da qualche cenno che la guardia gli stava facendo. Ancora adesso fatico a guardarle; la sua espressione contrasta con la mia. Ma, ora me ne rendo conto, è la mia ad essere fuori luogo. Fa male sapere che non c¹è molto da fare contro la sua angoscia. Certo, possiamo dirgli di stare calmo ed avere fiducia nei suoi avvocati ed eventualmente consigliargli di leggere un libro per rilassarsi. Ma faremmo lo stesso con qualcuno affetto da una grave malattia? Gli diremmo di stare calmo, di avere fiducia nei medici, di rilassarsi leggendo un buon libro? Se io fossi tanto malata, cercherei di lottare per la mia vita, tentando ogni via, ogni cura. Èd è ciò che Greg sta facendo, anche se non può agire di persona se non scrivendo, se non contando sull’aiuto altrui, se non dipendendo dagli altri. Ecco perchè è necessario dare il via ad una nuova campagna di raccolta fondi, affinchè i suoi avvocati possano continuare a lavorare per lui, affinchè si possano spedire centinaia di lettere sul caso di Greg a quante più personalità possibili per ottenere anche il sostegno dei politici e della chiesa. Potrebbe non servire a nulla (in occasione di altre esecuzioni di una certa risonanza, si è potuto constatare come questo tipo di supporto non abbia sortito gli effetti sperati), ma non si può non tentare. La salvezza di Greg, come di tanti altri là dentro dipende, da una serie di concause. La qualità della difesa legale è ovviamente fondamentale,
ma conta molto anche il momento. Effettivamente qualcosa sta cambiando in Texas seppure blandamente. Sono al vaglio dei piani di legge volti ad evitare la condanna capitale ai ritardati mentali, a garantire il test del DNA e ad assicurare una difesa legale adeguata agli indigenti. A quanti il test del DNA era stato invece rifiutato fino a qualche mese fa? Quanti ritardati mentali si sarebbero potuti salvare se questo decreto fosse stato applicato prima? Il Comitato di Giurisprudenza Penale della Camera ha poi approvato due misure che potrebbero fermare le esecuzioni per due anni in Texas. Se le proposte della Camera e del Senato risulteranno essere approvate dalla maggioranza (pari ai 2/3, sia della Camera che del Senato), le risoluzioni verranno proposte agli elettori in novembre. Se approvata, una delle misure della Camera imporrebbe una moratoria di due anni sulle esecuzioni in Texas, mentre verrebbe studiato il sistema che amministra la pena capitale nello Stato. La seconda misura della Camera darebbe al Governo l¹autorità per dichiarare la moratoria.  Qualche anno fa, ciò sarebbe stata una cosa impensabile e, di conseguenza, eventuali futuri sviluppi in questa direzione, oggi ancora di là da venire, potrebbero invece verificarsi fra qualche tempo. Quello che quindi non ha funzionato in passato (appelli da parte della comunità internazionale e di singoli capi di stato, politici, gente comune) potrebbe funzionare ora o fra breve tempo. Cerco di incoraggiarlo a continuare a disegnare. Al mio arrivo mi aveva fatto trovare due disegni in grafite: una natura morta (una bottiglia di vino francese in mezzo a due bicchieri a calice) e un mezzo busto femminile. Da tempo gli suggerisco di ritrarre una natura morta ispirata all’ambiente in cui vive (la sua cella) e rilancio l¹idea. Greg mi confessa di averci provato, ma di non esserci riuscito. ³Vivo 24 su 24 in una gabbia; ogni cosa che mi circonda mi ricorda perchè sono qui e cosa mi aspetta. Questo è un posto terribile. Disegnare, dipingere cose belle, cose diverse da quello che c¹è qui è per me un modo di estraniarmi, di dimenticare per un po’ di dove sono. È come tirare il fiato, mi dà sollievo.² Mi dice che talvolta fa vedere i suoi lavori al suo vicino di cella, che è un bravo artista. Colgo l¹occasione per sapere più particolari dei suoi rapporti con gli altri detenuti del suo pod. Mi spiega come fra loro si passano libri e riviste, si inoltrano messaggi, si organizzano pasti collettivi. Rimango ancora una volta colpita da come la vita riesca comunque ad infiltrarsi e a conquistare un barlume di normalità nonostante il sistema tenti di mortificarla con ogni mezzo. Soprattutto in questo periodo; secondo quanto racconta Greg in una lettera del mese scorso, le perquisizioni sono più frequenti come le molestie da parte delle guardie, che restano impunite. ********** Sabato 5 maggio incontro finalmente Danalynn. L'appuntamento è di nuovo alla Taqueria Cancùn, una tavola calda messicana. Fuori l¹aria è appiccicosa per il temporale; dentro, il locale è impregnato dell¹odore di fritto mescolato a quello delle spezie della cucina messicana (peperoncino e chili). La cameriera, ispanica, non si sforza neppure di parlare inglese e fatichiamo a farci intendere. Può sembrare strano, ma molte persone in questa zona non parlano che lo spagnolo. C'è infatti una tale concentrazione di messicani che lo spagnolo si può dire sia la lingua predominante. Non nascondo la mia preoccupazone a Danalynn, che mi conferma la gravità della situazione di Greg. Tuttavia ripone molte speranze nel giudice che esaminerà il prossimo Writ of Habeas Corpus. Tra gli argomenti riportati, oltre alla voce “innocenza”, anche la contestazione delle perizie psichiatriche a cui Greg era stato sottoposto. Il famoso Dottor Morte (James Grigson) aveva confermato la pericolosità di Greg, pur non avendolo mai neppure visto, definendolo irrimediabilmente affetto da turbe anti-sociali della personalità. La perizia della difesa, dal canto suo, aveva mancato di svolgere le necessarie indagini limitandosi a contraddire blandamente l’analisi riportata dal’accusa. Queste perizie, cioè la verifica delle testimonianze di persone estranee alla famiglia e alla cerchia dei conoscenti più vicini(ad es. insegnanti di scuola, ministri dela chiesa ecc.)ma che comunque conoscevano Greg, è quanto stanno cercando di effettuare Danalynn e Clive. Le indagini sono infatti tutt'ora in corso. L¹obbiettivo è quello di avere un rovesciamento di sentenza (da colpevole a innocente) attraverso la celebrazione di un nuovo processo. In caso la sentenza di colpevolezza venisse tuttavia confermata, si può sperare che la pena di morte venga almeno commutata in carcere a vita. Ciò non implicherebbe naturamente la chiusura del caso e la fine del lavoro degli avvocati, ma la possibilità di poter continuare a lottare senza l'assillo dell¹esecuzione. Faccio notare a Danalynn che Greg difficilmente riuscirebbe ad accettare un esito del genere, dato che il carcere a vita sarebbe una conferma di colpevolezza. Danalynn mi spiega che a quel punto dovremmo aiutarlo noi a capire che la sua vita ha per noi un valore anche dietro le sbarre, nonostante una sentenza a vita. Oltre alla privazione della libertà, la cosa in effetti più opprimente per chi è condannato a lunghe pene detentive o addirittura a morte, è proprio  perdere coscienza di sè come parte di qualcosa (famiglia, amici) e al contempo la percezione di sè stessi come causa di dolore e di disagio per i propri famigliari. Eppure persone sensibili come Greg sono riuscite a diventare una presenza nella vita di alcune persone e a parteciparvi attivamente, nei limiti delle proprie possibilità. Danalynn mi chiede poi qualche previsione sul coinvolgimento dell’Europa sul fronte pena di morte alla luce della virata a destra della classe politica di molti governi. Crede molto nel boicottaggio economico come strumento per far aprire gli occhi ai politici e spera che i governi europei dimostrino una sempre maggior fermezza in questo senso. L¹Olanda, ad esempio, tanto potrebbe fare, secondo lei, per promuovere la moratoria delle esecuzioni in Texas. Sono molte le compagnie olandesi che hanno investito in Texas e un¹eventuale rinuncia da parte loro potrebbe colpire l'economia di questo paese in modo significativo. E, si spera, anche le coscienze. Se qualche compagnia estera rinunciasse apertamente ad avere interessi in Texas a causa della pena di morte, forse le conseguenze non tarderebbero a manifestarsi.  Recentemente la Rai ha venduto alcuni ripetitori ad una compagnia texana, la Crown and Castle. Purtroppo ne sono venuta a conoscenza troppo tardi; si trattava di un¹ottima circostanza per sollecitare questa forma di boicottaggio e l¹Italia avrebbe avuto una bella occasione per dimostrare il proprio impegno contro la pena capitale. Ma così non è stato. E sempre a proposito della Rai: qualche mese fa una troupe di Rai 1 mandata dalla redazione di un programma pomeridiano molto popolare, è venuta a casa per un’intervista su Greg.Oltre all’intervista, è stato ripreso parecchio materiale, come i quadri di Greg, le sue lettere, le sue foto. Purtroppo il servizio non è mai andato in onda. Forse, alla fine l’argomento è stato giudicato non idoneo alle aspettative del pubblico. In fin dei conti, la storia di uno sconosciuto da dieci anni in una cella di una prigione in Texas ci riguarda meno di ciò che la moda propone per l¹estate o dell’ultimo flirt di questo o quel personaggio. La pena di morte non fa audience, a meno che non si abbia un caso spettacolare per le mani, come Joseph O'Dell o Rocco Bernabei. Mi viene quasi il sospetto che il servizio su Greg sia stato fatto slittare a causa del rinvio dell¹esecuzione di Timothy McVeight, il bombarolo di Oklahoma City. Nel frattempo la trasmissione in questione è agli sgoccioli e probabilmente il filmato non andrà mai in onda. Me ne rammarico molto perchè sono convinta che ci sarebbe stato di grande aiuto ed avrebbe contribuito a convincere la gente dell¹orrore della pena di morte. Mi amareggia constatare ancora una volta come tutto sia ormai valutato in termini di audience, di mercato. In Texas sono state giustiziate 40 persone nel 2000, un record. Sei persone sono state messe a morte quest’anno. Non è sufficientemente tragico o spettacolare per tornare a parlarne? Epilogo Vorrei concludere questo breve resoconto con una nota di speranza: una preghiera di Sister Helen Prejean (l’autrice di Dead Man Walking) affinché venga abolita la pena di morte. A Prayer to Abolish the Death Penalty by Helen Prejean, CSJ God of Compassion, You let your rain fall on the just and the unjust Expand and deepen our hearts so that we may love as You love even those among us who have caused the greatest pain by taking life. For there is in our land a great cry for vengeance as we fill up death rows and kill the killers in the name of justice, in the name of peace. Jesus, our brother, you suffered execution at the hands of the state but you did not let hatred overcome you. Help us to reach out to victims of violence so that our enduring love may help them heal. Holy Spirit of God, You strengthen us in the struggle for justice. Help us to work tirelessly for the abolition of state-sanctioned death and to renew our society in its very heart so that violence will be no more. Amen. ***************** Caterina Calderoni Comitato di Difesa Condannato a morte - Spring for Summers Italia website: www.sfsonline.cjb.net GREGORY SUMMERS INTERNATIONAL FUND cc N. 031718 (ABI: 3104 / CAB: 01605) Deutsche Bank SpA - Sport. ³E² Milano, via Palestrina 2 - 20124 Milano