n. 81 - Agosto 2000

Foglio interno di collegamento della Fraternità Secolare Agostiniana di Vita Consacrata "Communio"

LA  PREGHIERA  DELLA  MADDALENA

Dopo che il Signore l’ha salvata con il suo perdono, Maria Maddalena ha vissuto una vita totalmente nuova: pentimento, gratitudine e volontà di non più peccare. Il comando di non peccare più lei l’ha osservato. Fedele e incondizionata, ha venerato e adorato colui che le ha rimesso il suo peccato: il suo Maestro. Lei ha vinto in Lui.

Penetrata dalla regalità del suo Maestro fino al fondo del suo essere, la profondità del suo pentimento non ha avuto di eguale che una contemplazione e una gratitudine sempre fortemente legate al ricordo della sua vita passata.

Passionalmente attaccata al suo Maestro, lei ha fatto parte del piccolo resto di coloro che l’hanno seguito fino in fondo. Nell’ora in cui si trova ai piedi della croce, perduta di dolore, lei sa che il suo Signore non può più sentirla con orecchie umane. Ma colei che ha scelto “la parte migliore” lo prega ora come se fosse già in cielo, ed ella sa che ormai la sua preghiera è ascoltata in Cielo.

Questo 22 luglio 2000, nel giorno del rinnovo dei miei voti temporanei, mi metto ai piedi della Croce e associo la mia preghiera a quella della peccatrice pentita.

 Sei Tu, mio Signore,
che mi hai liberato da tutta la mia vita di peccato.
Ogni giorno oppressa alla vista del mio peccato passato,
ogni giorno consumata dalla grandezza del tuo perdono,
io voglio restare con te, ogni giorno della mia vita.

Ed ora, mio Signore,
che posso fare io per Te?
La tua sofferenza indicibile è la risposta al mio peccato.
Che posso fare io per te, mio Signore?
Io so ora che la tua sofferenza indicibile
è la risposta ad ogni peccato del mondo.

Allora, te ne prego, mio Signore,
permettimi di espiare con Te,
di soffrire con Te,
di portare con Te
i peccati del mondo intero.

E permettimi che io resti là
a raccogliere ogni battito del Tuo cuore,
ogni pulsazione del Tuo essere,
ogni goccia del tuo sangue,
sparso per i peccati del mondo intero.

Ora, io vedo la Tua missione infinita
per portare al Padre tutti quelli che,
come me nella mia vita anteriore,
si oppongono a Te.
Tu, “l’impeccabile”, Tu, colui che mai peccò,
come puoi Tu espiare per i miseri peccatori?
Quale dovette essere il peso di questa missione sovrumana?

Sì, mio Signore, la Tua missione sorpassa
le tue povere forze umane,
e Tu rendi la tua anima al Padre,
nello sfinimento di una sofferenza opprimente.
I nostri peccati, questi sono gli oltraggi
che gli uomini ti hanno inflitto:
il Tuo povero corpo flagellato, lacerato, oltraggiato,
coronato di spine.

Il tuo povero cuore saturo del disprezzo degli uomini,
trafitto...
La tua povera anima umiliata, disprezzata...
assetata.
Assetata d’amore.

Allora, io te ne prego, mio Signore,
lasciami smorzare quella sete,
lasciami vedere,
lasciami toccare e che mi lasci toccare,
lasciami sentire il prezzo del tuo perdono.
Lasciami strigerti,
lasciami partecipare.

 Sì, lasciami partecipare al Tuo olocausto.
Io te ne prego, mio Signore,
lasciami espiare,
per non m’importa quale peccatore,
per molti, se Tu lo vuoi.
Lasciami fare penitenza,
e lasciami che ti offra ogni penitenza
che Tu mi avrai preparato
per la salvezza delle anime dei peccatori.

Prendi ciascuno dei miei giorni
ciascuna delle mie notti,
e fanne un giorno e una notte di penitenza.
Lasciami promettere qui, ai piedi della Tua croce,
che la sofferenza del ricordo del mio peccato
la gratitudine del ricordo del Tuo perdono,
la penitenza sopportata per compassione
con la tua opera di redenzione,
e che, infine, tutta la mia vita a venire
non sia che pura conformità alla Tua vita.
Senza lasciarti, fa’ di me ciò che tu vuoi
nel senso della Tua croce. Amen.

(Marie-José Biondini)

SIAMO  COMUNITA’  DI  FRATELLI
CHE  VIVE  CON  IL  POPOLO  DI  DIO 

Lettera del Priore Generale ai fratelli e sorelle dell’Ordine sui rapporti religiosi-laici

Con questo titolo il Priore Generale dell’Ordine Agostiniano, P. Miguel Angel Orcasitas, in data  11 giugno 2000 ha inviato una circolare ai frati e alle monache dell’Ordine per presentare le conclusioni del primo Incontro Internazionale di Laici Agostiniani tenuto a Roma dal 16 al 21 luglio 1999. Il motivo della lettera: “riflettere sulle conclusioni e tentare di dar seguito alle aspettative suscitate da questo congresso internazionale fra i numerosi partecipanti”. Tentiamo una sintesi della lettera.

La lettera è divisa in cinque sezioni:

1. Le conclusioni del Congresso internazionale dei laici agostiniani.
2. La necessaria identità delle Fraternità agostiniane secolari.
3. La sfida della comunione, della differenza e della
corresponsabilità.
4. Verso un laicato responsabile e organizzato.
5. Un atteggiamento nuovo di fronte al laicato.

1. Le conclusioni del Congresso internazionale dei laici agostiniani.

Indice

 - “Senza dimenticare altri aspetti, il risultato più duraturo (del Congresso) sta proprio nelle conclusioni. Esse sono un sicuro sostegno per il futuro e la garanzia di nuovi atteggiamenti che, in qualche caso, occorre creare e, in altri, consolidare. Sebbene la figura teologica ed eccelsiologica del laicato, dopo il Concilio Vaticano II, sia uscita dall’indeterminatezza, non è stato così per i modelli pratici di collaborazione e per l’inserimento dei laici nei programmi pastorali della Chiesa. Questa panoramica generale, chiaramente, si riflette anche nell’Ordine”.

- “Le nuove convinzioni cui è giunta la teologia richiedono un cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti, altrimenti si rimane fermi ad una sterile dichiarazione d’intenti. Nel popolo di Dio, ogni membro è legato agli altri da una necessità reciproca”.

- “In nessuna comunità l’integrazione del laicato nelle sue opere può obbedire a ragioni di necessità. Molto meno per una comunità agostiniana...”. Il Vaticano II invita i laici a partecipare alla triplice funzione di Cristo: profetica, sacerdotale e regale, e le Costituzioni OSA affermano che gli Agostiniani sono una “comunità di fratelli che vive con il popolo di Dio”, chiamati quindi alla comunione e alla condivisione con tutti i discepoli di Gesù.

- L’idea della Chiesa-comunione, riscoperta dal Vaticano II, è di radice agostiniana e quindi pienamente consona con il carisma e la natura dell’Ordine.

2.  La necessaria identità delle Fraternità agostiniane secolari.

Indice

- “Assistiamo contemporaneamente al tramonto e al sorgere di movimenti nella Chiesa. Il problema di molti gruppi è quello dell’identità e dell’improrogabile adattamento al momento storico”. La Chiesa del Vaticano II ha potuto rinnovarsi perchè si è chiesta coraggiosamente: “Chiesa, chi sei?”. Anche l’Ordine deve porsi la stessa domanda.

- Chi siamo? Anzitutto siamo una porzione di Chiesa che pone come centrali la vita comune e la comunione.  Siamo poi una comunità missionaria, cioè comunità aperta (“l’esatto contrario di un gruppo che si impoverisce e soffoca per mancanza di scambi con l’esterno”).

- Fin dalle sue origini storiche, l’Ordine ha fatto partecipi i laici della sua stessa esperienza religiosa, quale cammino per vivere il vangelo e raggiungere la santità. Oggi occorre rivedere gli elementi strutturali, forse non più consoni con i tempi moderni, avere il coraggio di sperimentare nuove formule, senza confondere i ruoli.

3. La sfida della comunione, della differenza e della corresponsabilità.

Indice

- “Religiosi e laici, ognuno col proprio ruolo e al proprio posto, diversi ma complementari, siamo davanti a questa triplice sfida”: della comunione, della differenza e della corresponsabilità.

- “La comunione è frutto della carità e porta all’unità... Il binomio unità-carità è il centro di gravità del pensiero di S. Agostino... L’unità e la carità sono i segni dell’amore alla Chiesa”.

- “Sottolineare la differenza non indica nessuna sfiducia nei confronti dell’unità... Ministri, religiosi e laici hanno ruoli diversi nella costruzione del Corpo di Cristo. Non è facile delimitare il campo dei laici nel mondo e ancor meno indicarne i limiti precisi”. Ma è una sfida ineludibile.

- “La corresponsabilità deriva dalla comprensione della Chiesa come Popolo di Dio”. Far divenire i laici corresponsabili dell’evangelizzazione è una sfida cui oggi la Chiesa non può rinunciare.

4. Verso un laicato responsabile e organizzato.

Indice

- Questi ultimi anni hanno visto una diversificazione di struttura e di appartenenza, per quanto riguarda il laicato agostiniano. “L’associazionismo ammette forme diverse e, consapevolmente, l’Ordine offre una molteplice varietà di proposte (Istituto di vita consacrata -Communio-, Fraternità Agostiniane Secolari, Confraternite e Associazioni Pie, Gruppi giovanili...)”.

- Oggi sono necessari stabilità e dinamismo, organizzazione e creatività, con possibilità di una gradualità per quanto riguarda il legame con l’Ordine.

- Il Segretariato OSA per i Laici sta ultimando una Guida per le Fraternità Agostiniane Secolari che intende aggiornare il testo ufficiale dell’Ordine, emanato nel 1980 per gli Agostiniani Secolari.

5. Un atteggiamento nuovo di fronte al laicato.

Indice

Quest’ultima sezione della lettera è un appello ai frati e alle monache ad aprirsi ai laici e ad eliminare alcuni atteggiamenti di chiusura. “Se ai laici oggi chiediamo organizzazione e responsabilità, ai religiosi dobbiamo chiedere accoglienza e, soprattutto, la mentalità, ecclesiale ed agostiniana, di far parte del Popolo di Dio che è un Popolo di uguali”.

- La vita religiosa è diversa, con caratteristiche proprie, ma non “superiore” alle altre forme di vita cristiana.

- Ciò che le Fraternità Agostiniane Secolari saranno, “dipenderà, in gran parte, dalla nostra accoglienza e dal nostro accompagnamento nei confronti dei laici più vicini. E’ una responsabilità che non possiamo ignorare né evitare”.

La lettera si conclude con queste parole: “Vi invito a condividere con i laici la ricchezza della spiritualità agostiniana. Fa parte del meraviglioso patrimonio comune della Chiesa, di cui nessuno può appropriarsi come se fosse un’eredità esclusiva”.

COMMUNIO - Foglio interno di collegamento della Frater-nità Secolare Agostiniana di vita consacrata "Communio".Redazione: P. Pietro Bellini, via Paolo VI, 2500193 Roma - tel. (06) 68 00 61; fax: (06) 68 00 62 99.E-mail Responsabile: pbellini@aug.org

E-mail Segreteria:  communio@libero.it


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