a cura degli alunni di II B - scuola media L. de Lorenzo - Viggiano

coordinati della Prof.ssa Antonietta DI PIERRO

 

 

I fanciulli battono le monete rosse

Contro il muro. (Cadono distanti

Per terra con dolce rumore.) Gridano

A squarciagola in un fuoco di guerra.

Si scambiano motti superbi

E dolcissime ingiurie. La sera

Incendia le fronti, infuria i capelli.

Sulle selci calda è come sangue.

Il piazzale torna calmo.

Una moneta battuta si posa

Vicino all'altra alla misura di un palmo.

Il fanciullo preme sulla terra

La sua mano vittoriosa.

(L.Sinisgalli - Vidi le Muse)

   

I giochi di oggi sono diversi da quelli del passato, adesso i nostri compagni sono il computer, la play station, i videogiochi... tutti molto costosi. Davanti a questi schermi passiamo ore e ore senza scambiare una parola con nessuno, da soli, immobili, unico movimento un dito che clicca. Ce ne stiamo chiusi nella nostra stanza che è diventata un ufficio con scrivania, telefono, televisione, stereo.

Nel passato, invece, i giochi erano molto diversi.

I ragazzi della nostra età passavano tutto il loro tempo libero nelle strade o nei campi a contatto con la natura e in compagnia dei loro coetanei, non c'erano soldi per i giocattoli, ma si divertivano con poco: bastava il tacco di una scarpa vecchia per avere "nu merc'", il cerchio di un barile abbandonato per organizzare corse divertenti, un ramo dopo la potatura degli ulivi per ricavarne "nu strumm'l'".

 

Il gioco, allora, era davvero una palestra di vita, permetteva di imparare a vivere con gli altri, a rispettare le regole, a litigare e difendere le proprie idee, a mettere in atto piccole astuzie. Con il gioco i ragazzi si esercitavano anche in abilità necessarie nel mondo dei grandi e non solo perchè dovevano costruirsi i giocattoli, alcuni dei quali erano anche abbastanza difficili: "u strumm'l'", per esempio, richiedeva la bravura di un falegname. Pensiamo anche a tutta la concentrazione necessaria nel momento di tirare "nu merc'" o di far ruotare un cerchio senza farlo cadere, all'agilità di mani che giocano alle cinque pietre o di ragazzi che saltano a "cavadduzz'"...

Oggi quei giochi sono rimasti solo nel ricordo dei nostri genitori alcuni dei quali ne parlano con rimpianto e un tale luccicchio negli occhi che... quasi quasi ci viene voglia di lasciare da parte i giochi supertecnologici del nostro tempo e metterci a giocare con loro come una volta.

Gli alunni di II B

 

U Merc'

Cavadduzz'

U C'rch'

Occorrente:
  • da 3 a 6 giocatori
  • uno spazio con un muro o muretto
  • "nu merc'", un cerchio di gomma ricavato dal tacco di una vecchia scarpa
  • una buona quantità di bottoni, preferibilmente di camicia.
Occorrente:
  • da 6 a 10 giocatori
  • uno spazio ampio con un muro

 

Occorrente:
  • da 2 a 6 giocatori
  • uno spazio all'aperto abbastanza ampio
  • il cerchio di un barile vecchio
  • "nu rampin", un'asta di filo di ferro arrotondato dal lato che deve sostenere il cerchio

 

Come si gioca:
  • si stabilisce la misura, costituita da un palmo o da un bastoncino;
  • si fa la conta, uno degli ultimi usciti fa il primo lancio;
  • seguono gli altri in successione; i più bravi fanno scommesse: esclamano "nciù m'tt'", "nciù stram'tt'", "nciù stramittidd'", impegnano 2, 4 o 8 bottoni;
  • vince chi si avvicina alla distanza stabilita; i vinti consegnano i bottoni.
Come si gioca:
  • si formano due squadre e si fa la conta;
  • la squadra designata si dispone in modo da formare un cavallo e i componenti dell'altra squadra uno dopo l'altro saltano;
  • vince la squadra che salta se qualcuno degli avversari si arrende dicendo "sella", perde se qualcuno nel saltare perde l'equilibrio e cade.
Come si gioca:
  • ogni partecipante deve far rotolare il cerchio e senza farlo inclinare o cadere;
  • vince chi riesce a compiere il percorso più lungo.

 

Il nostro consiglio:

conviene sempre entrare nella squadra

dei pesi massimi!

Il nostro consiglio:

è preferibile una strada

senza buche o avvallamenti!

 

 

 

 

Spacca fr'ttata

'A campana

L' C'nq' pret'

Occorrente:
  • da 1 a 6 giocatori
  • nu strumm'l', una trottola fatta in legno di ulivo
  • una cordicella lunga poco più di un metro
  • uno spazio all'aria aperta.

 

Occorrente:
  • da 3 a 6 ragazze
  • uno spazio sufficientemente largo
  • un gesso o un carbone
  • una pietra schiacciata o nu'merc'.

 

Occorrente:
  • 2 o 3 ragazze
  • 5 pietre di una grandezza tale da poter essere tenute una con il mignolo e tutte nel pugno
  • un gradino all'aperto.

 

Come si gioca:
  • si disegnano due cerchi concentrici a terra;

  • si fa la conta e chi esce lancia la prima trottola e "sta sotto";

  • seguono gli altri, anche contemporaneamente;

  • vince chi riesce a colpire e a far uscire la trottola dal cerchio, gli altri "restano sotto", rientrano nel gioco solo se qualche giocatore caccia fuori la loro trottola con un lancio.

 

Come si gioca:
  • si disegna la campana, formata da tre caselle, "rui pacc, sabbat'cch, nat dduj pacc e campanon"  e si fa la conta;

  • partendo dalla prima, si lancia la pietra in ogni casella e si va in tutte le altre saltando su un piede, al ritorno si riprende la pietra;

  • il gioco passa di mano se la pietra va fuori o il piede tocca un margine

  • il giocatore che ha lanciato in tutte le caselle ne occupa una, può attraversarla solo il proprietario o chi vuole lui;

  • vince chi ha occupato più caselle alla fine del gioco.

 

Come si gioca:
  • si fa la conta per la successione;

  • si lancia una pietra in alto, se ne prende una a terra, si riprende quella che cade;

  • il gioco continua prendendo 2 pietre per volta, poi 3 e 1, poi 4;

  • seguono "u tuzzulatur'"con una pietra tenuta col mignolo e battuta ad ogni lancio, il ponte e le dita allargate sotto cui spingere le pietre

  • il punteggio è stabilito da "l'uccellino": a mani intrecciate si prendono le pietre con i due indici, di lanciano in alto facendole cadere sui dorsi.

 

Il nostro consiglio:

all'inizio occupare le prime caselle!

 

 

 

Gli alunni di II B

ringraziano il prof. Nicola CONTE, le mamme e i papà

per la collaborazione

 

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