ATTO IV

 

Scena I

STROBILO, EUCLIONE, PENTOLA

 

(Giunge Strobilo, il servo di Liconide, il giovane amato da Fedria, mandato da questi nei pressi della casa di lei, per avere notizie sulle nozze. SI ferma nei pressi del tempio)

 

STROBILO   Il mio padrone, Liconide, è innamorato della figlia di Euclione. Oggi ha scoperto che lei sta per sposarsi con suo zio Megadoro. È disperato ed io sono qui per aiutarlo. Devo osservare ciò che succede, per riferirglielo. Mi nascondo nell’altare della dea Fede, da cui posso vedere ogni cosa, senza essere visto… sstt… sta arrivando Euclione.

 

EUCLIONE   (uscendo dal tempio, parla tra sé e sé, senza vedere Strabilo) Cara dea Fede, ti ho affidato il mio oro: custodiscilo in gran segreto! (entra in casa sua)

 

STROBILO   (a parte) Cosa sentono le mie orecchie! Euclione ha nascosto un tesoro nel tempio

 

PENTOLA     Sono qui, mi senti? Aiuto!

 

STROBILO   Lo trovo… me lo prendo e divento ricco! Urrà! (entra nel tempio)

 

 

  EUCLIONE   (sentendo il corvo, esce di casa) Un corvo che gracchia! (agitato) Cattivo presagio. Svengo… muoio… corro dalla mia pentola! (corre verso il tempio e vi entra. Scopre Strabilo e lo trascina fuori per i capelli) Esci di qui, vai via! Ladro! (Fa il gesto di picchiarlo)

 

STROBILO   Cosa ti prende? (Impaurito) Non picchiarmi!

 

EUCLIONE   Ladro! Confessa!

 

STROBILO   Ladro? E di che cosa?

 

EUCLIONE   Avanti, ridammi ciò che è mio!

 

STROBILO   (fingendosi innocente) Cosa ti devo ridare?

 

EUCLIONE   E me lo chiedi?

 

STROBILO   Io non ho preso niente!

 

EUCLIONE   Fammi vedere le mani.

 

STROBILO   (beffandosi di lui) Eccole! (gliele mostra) Lo vuoi capire che non ti ho rubato niente? (a parte) Ma vorrei averlo fatto!

 

EUCLIONE   Alza il mantello!

 

STROBILO   (alza il mantello) Ecco fatto! Se vuoi, puoi anche perquisirmi!

 

EUCLIONE   Conosco questi trucchetti! Fai finta di niente per imbrogliarmi…Avanti, ricominciamo! La mano destra!

 

STROBILO   (mostra la destra) Eccola!

 

EUCLIONE   La sinistra!

 

STROBILO   Eccole tutt’e due!

 

EUCLIONE   Sono stufo, così non ne vengo a capo! (in tono minaccioso) Sputa l’osso!

 

Strobilo finge di sputare, ma non esce niente.

 

EUCLIONE   Non fare il finto tonto, lo so che ce l’hai tu.

 

STROBILO   (disperandosi) Avere che cosa?

 

EUCLIONE   Non te lo dico, ma qualunque cosa sia, ridammela!

 

STROBILO   Tu sei pazzo! Non hai trovato niente: cosa vuoi ancora da me?

 

EUCLIONE   (riflettendo) Be’, in fondo non ha niente addosso. (A Strobilo) Vattene! Sparisci! (Rientra nel tempio).

 

STROBILO   Vado… vado! (a parte) Ora cercherà un nuovo nascondiglio… mi nascondo, così potrò spiarlo e rubargli il tesoro. Sssttt… eccolo che esce (si nasconde)

 

EUCLIONE   Grazie al corvo ho salvato la mia pentola (gracchiando e guardando in alto) Cra… cra… corvo vieni qui… voglio regalarti qualche buona parolina… di più non posso, perché sono povero! (Non ottenendo risposta, si ricompone) Ora devo trovare un posto più sicuro per nasconderla. Ho trovato! La metterò nel boschetto del dio Silvano! (Si dirige verso il boschetto e vi sparisce dentro)

 

STROBILO   Bene, bene… devo solo arrivare prima di lui, salire su un albero, vedere dove nasconde la pentola e poi l’oro sarà mio! (corre verso il boschetto e sparisce) Certo il mio padrone mi aveva detto di aspettarlo qui… ma un tesoro vale più di una sgridata!


Atto IV - Scena II

LICONIDE, EUNOMIA, FEDRIA

 

Da casa di Megadoro, esce il giovane Liconide con la mamma Eunomia.

 

LICONIDE    Ti ho detto tutto, mamma. Ti prego di aiutarmi. Parlane allo zio.

 

EUNOMIA    Tenterò. Spero che comprenderà l’amore che vi lega e il desiderio che avete di sposarvi.

 

LICONIDE    Grazie!

 

Si sente la voce di Fedria da casa di Euclione.

 

FEDRIA        Oh, balia, aiutami. Non posso sposare Megadoro: io amo Liconide!

 

LICONIDE    (tende l’orecchio verso la casa di Euclione) Mamma, ascolta le sue parole… anche lei mi ama!

 

EUNOMIA    Entriamo, così parlerò a tuo zio.

 

Si avviano per entrare in casa di Megadoro, ma entra solo Eunomia, mentre Liconide dice:

 

LICONIDE    Arrivo subito! (a parte) Strobilo, dove sei? Eppure gli avevo detto di aspettermi qui (entra anche lui in casa di Megadoro)

 

 

 

 

 

Atto IV - Scena III

STROBILO

 

Ricompare Strobilo, uscendo dal boschetto, con la pentola in mano.

 

STROBILO   Sono ricco, sono ricco! Ce l’ho fatta: gli ho rubato il tesoro!

 

Entra Euclione, sconvolto.

 

STROBILO   Ecco Euclione: devo nascondermi! (entra in casa di Megadoro)

 


Atto IV - Scena IV

EUCLIONE, LICONIDE

 

EUCLIONE   Sono vivo o sono morto? Fermatelo, fermatelo! Ma chi? (Al pubblico) Vi scongiuro, aiutatemi, indicatemi il colpevole! Il ladro si è nascosto tra voi? Nooo? Muoio! Sono rovinato, distrutto, condannato… (piange disperato)

 

Liconide esce dalla casa di Megadoro, sentendo le urla di Euclione

 

LICONIDE    Chi è quest’uomo che si lamenta e si strappa i capelli davanti a casa nostra? … ma è Euclione! Piange… allora ha scoperto tutto! Sa che la figlia non vuole sposarsi perché ama me…

 

EUCLIONE   (sente qualcuno, rivolto a Liconide) Chi è là!

 

LICONIDE    Sono uno sventurato!

 

EUCLIONE   Eh no, lo sventurato sono io… io, perdutamente perduto!

 

LICONIDE    Allora sai tutto? (si inginocchia) Perdonami, ti confesso che sono io il colpevole del tuo dolore…

 

EUCLIONE   (lo prende per il bavero, Liconide si alza) Sei tu, allora!

 

LICONIDE    Sì.

 

EUCLIONE   Tu hai osato toccare una mia proprietà!

 

LICONIDE    Sì… e per questo ho deciso di tenerla con me!

 

EUCLIONE   Ah, pretendi anche di tenerla contro la mia volontà…

 

LICONIDE    No, non contro la tua volontà! Ritengo che sia giusto che sia mia… convinciti anche tu!

 

EUCLIONE   Ma io ti denuncio, se non mi ridai ciò che mi hai rubato!

 

LICONIDE    Io… rubato? Dove? Cosa?

 

EUCLIONE   Ora fai finta di niente, eh… (urlando) La mia pentola piena d’oro!

 

LICONIDE    Ma di quale oro parli? Io non so niente… io parlavo di tua figlia. Siamo innamorati e mio zio Megadoro non la sposerà più!

 

EUCLIONE   Come? Non la sposerà più? Povero me, che disgrazia… niente oro e niente nozze!

 

LICONIDE    Sì, dopo aver scoperto l’amore che ci lega, ha acconsentito alle nostre nozze.

 

EUCLIONE   Vado da Megadoro per scoprire la verità (entra in casa di Megadoro)

 

LICONIDE    Tra poco arriverò anch’io. (tra sé e guardandosi intorno) Ma dove si è cacciato Strobilo? Non posso attendere oltre, in casa di mio zio si sta parlando del mio futuro… vado (si avvia verso casa di Megadoro, ma vede uscirne Strobilo e si ferma)


 

torna a "Le attività"

torna a "Scuola elementare"

pagina successiva