L'analisi della situazione socio-ambientale | L'analisi del contesto territoriale | ||
La storia e l'identità dell'Istituto La composizione dell'Istituto Gli spazi e gli strumenti |
Il Comune di Viggiano Le risorse del territorio La strategia relazionale La famiglia |
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Il piano dell'offerta formativa | L'organigramma dell'Istituto | ||
Le finalità istituzionali Gli obiettivi educativi L'impostazione metodologico-didattica Le scelte organizzative Le attività curricolari |
Le figure obiettivo | ||
Il piano delle visite guidate | |||
I progetti |
Forse
mai come in questo nostro tempo la scuola è stata al centro di tante
attenzioni, e non soltanto degli " addetti ai lavori " - organi di
governo centrale e periferico, mondo accademico, professionisti, sindacati - ma
anche di organismi sovranazionali, del mondo del lavoro e della produzione,
della stampa, dei mass media in genere oltre che, ovviamente, di tanta parte
degli studenti e dei loro genitori.
Cosa
è potuto accadere di così coinvolgente e persino intrigante da indurre un così
diffuso movimento dell'opinione pubblica e così vasti ed autorevolissimi
settori della vita politica, amministrativa, culturale, sociale a prendere
posizione, ad emettere pronunciamenti, dichiarazioni, pareri, suggerimenti, in
maniera a volte persino convulsa se non proprio esasperata?
Rincorrere
le argomentazioni addotte dai tanti, spesso improvvisati, " riformatori
" almeno nei diversi momenti di più acceso dibattito, specie in questi
ultimi anni, per tentarne un'analisi ed una ricomposizione, se non organica,
almeno significativa, è impresa difficile e forse anche poco produttiva ai fini
e nell'economia di questo nostro lavoro, non fosse altro che per il " vizio
" di parte manifesto, nel magma dialettico, in tante "visioni" o
"angolazioni" delle problematiche sollevate e delle soluzioni
proposte. D'altra parte la scuola non è nuova a questo marasma tutorio, almeno
a livello di dibattito pubblico - ma anche, talvolta, legislativo - essendo
convinzione diffusa e persistente che in campo educativo ciascuna opinione o
posizione sia valida quanto ogni altra.
Ci è parso invece molto più proficuo, per dare fondamento autorevole, e dunque maggiore credibilità, a questo nostro documento programmatico ed agli intenti che vi sono esposti, rintracciare nei tantissimi documenti ufficiali, di indirizzo e normativi ( che riflettono - è inutile negarlo - le elaborazioni professionali e culturali più avanzate ed attuali sul piano internazionale ) le motivazioni di fondo addotte a sostegno di una così vasta e per taluni aspetti radicale riforma del sistema scolastico italiano, già definita nelle sue linee regolamentari portanti ma, al momento, non ancora conclusa sul piano legislativo, soprattutto dopo l’intervento delle nuove proposte enunciate nel recente “Rapporto Bertagna”, che condurrà, inevitabilmente, ad una ulteriore fase di cambiamenti, prossimi ad essere sanciti per legge, che intanto generano perplessità e qualche incertezza sui possibili adeguamenti che verranno richiesti.
La nostra proposta educativa e formativa, tuttavia, si manterrà sempre coerente con le proprie scelte, in continuità con quanto sinora perseguito e realizzato, poiché si àncora a valori e finalità vivi e sentiti dalla più vasta comunità sociale, e dunque ancora, e forse sempre, attuali. Questo Istituto, naturalmente, non ha atteso né attende inerte le annunciate riforme: persegue, anzi, con ogni determinazione il suo progetto di espansione e di arricchimento dell’offerta, certo che, comunque, in tal modo, saprà continuare a svolgere con maggiore disponibilità di mezzi e di esperienza i suoi compiti fondamentali e irrinunciabili, “la formazione dell’uomo e del cittadino”, e che si porrà così, nel contempo, in grado di adeguare più prontamente – e senza sostanziali sconvolgimenti nella vita scolastica della sua utenza – la sua azione alle mutate richieste legislative.
Evidenzieremo
per prima come, soprattutto in quest'ultimo decennio, si sia profondamente
modificato lo scenario entro cui vanno collocate le problematiche educative e
formative non soltanto delle nuove generazioni, ma di quanti, in età produttiva
( che tende a dilatarsi nel tempo, a scapito della sua tradizionale connotazione
anagrafica ) vogliono conservare e sviluppare la loro capacità di interazione e
di integrazione nei processi socio - economici e culturali, in continua e sempre
più rapida trasformazione, di una comunità non più localmente né
culturalmente determinabile, se l'Unione Europea ha perduto i contorni di un
miraggio ed anzi continua ad espandersi, nuovo forte polo attrattivo, verso
frontiere sino a ieri inimmaginabili, e se, soprattutto, il " virtuale
" ha assunto la stessa concretezza del reale già solo con la
“globalizzazione” dei mercati finanziari e dell'informazione.
Quale
uomo e quale cittadino, dunque, per questo ormai incombente " villaggio
globale " ? E quale scuola e con quali compiti, perché quell'uomo e quel
cittadino possano trovarvi collocazione adeguata, senza mai smarrire, per
giunta, la propria identità storico - culturale, ed anzi assumendo la propria
" diversità " come valore essenziale per una dinamica evolutiva
positiva dell'intera umanità, e dunque come diritto individuale incoercibile in
un mondo votato alla pace ed al progresso.
Non
è solo l'Italia a chiederselo. Né mancano risposte autorevoli.
Jaques
Delors, notissimo ex Presidente della Commissione Europea, in particolare per la
sua acuta ed intelligente visione delle problematiche della produzione e dello
sviluppo e della stretta relazione intercorrente fra formazione e mondo del
lavoro, nel suo " Libro bianco " del dicembre del 1993, definisce la
scuola come " un luogo da dove dovrebbero uscire cambiati, nelle relazioni
e nelle conoscenze, tanto gli alunni quanto chi insegna", individuando come
compito prioritario di questa istituzione l'infondere negli allievi il desiderio
e il piacere di apprendere, la capacità di imparare ad imparare, la curiosità
intellettuale.
E'
su questa idea forte, dunque, - rincalza il " Libro bianco " dello
stesso autorevolissimo Organo europeo nel 1995, intitolando il documento con un
emblematico quanto programmatico enunciato: " Insegnare ad apprendere.
Verso la società conoscitiva " - è su questo intento che deve incentrarsi
tutta l'impostazione dei processi di apprendimento perché si possano conseguire
traguardi formativi significativi o, più esplicitamente, perché gli alunni,
imparando ad apprendere, acquisiscano competenze che permettano loro di
comprendere, interpretare ed interagire proficuamente con la realtà. Potranno
così costruirsi un sapere utile nel tempo, che consenta loro di confrontarsi
con la contemporaneità senza perdere lo spessore della memoria: un sapere che
sappia rapportarsi alle nuove esigenze di conoscenza, sia procedurali che di
contenuto, avendo di mira la costruzione di un'identità soggettiva che sappia
continuamente ritrovarsi, a livelli dialettici sempre più elevati, in
un'identità collettiva fatta di memoria della tradizione, ma anche proiettata
nella prospettiva del futuro comune da costruire.
Traguardi
non certo facili in una società così complessa e per mille aspetti così
diversificata Solo una scuola veramente rinnovata, che incentri finalmente la
sua azione sui bisogni di crescita di ciascun alunno, colto nel suo reale
contesto di vita ma informato e partecipe di quanto di più significativo accade
nella più vasta realtà nazionale ed internazionale, sarà capace di dare a
tutti e ad ognuno la possibilità e gli strumenti per accedere ai
"saperi"(1) e consentirà a tutti di acquisire valide competenze.
La
scuola dell'autonomia, oggi, così come sinora delineata dai tanti documenti di
matrice governativa ma anche da tante riflessioni e dibattiti di autorevoli
studiosi, ci mette in condizione di poter offrire una risposta formativa sempre
più adeguata non soltanto ai reali bisogni degli alunni ma anche alle
richieste, ovviamente condivisibili, del territorio in cui opera, attraverso
l'uso di questo nuovo, fondamentale strumento di progettazione, denominato, come
è ormai noto a tutti, “Piano dell'offerta formativa ".
Il
P.O.F. dell'Istituto comprensivo di Viggiano è stato elaborato da un gruppo di
lavoro, designato dal Collegio dei docenti, costituito con i rappresentanti di
ciascun ordine di scuola, coordinato dall’insegnante F.O., responsabile della
“Gestione dell’Offerta Formativa".
Nella
stesura del presente documento si è tenuto conto dei seguenti criteri, ritenuti
essenziali per renderlo adeguato ai fini della chiarezza e della fattibilità: