AZIENDA ZOOTECNICA

 

L’azienda zootecnica che abbiamo visitato appartiene al signor Martino Sanfelice che l'ha rilevata dalla sua famiglia nel 1987; in quell’anno, per la sua inesperienza e un po’ per le condizioni igieniche che non erano le stesse di oggi, le mucche furono infettate dalla tubercolosi e ne morirono 15, per evitare che anche le altre si ammalassero le macellò e fece il vuoto sanitario: per 8-9 mesi lasciò la stalla  vuota, in questo modo sterminò tutti i germi rimasti.

In seguito andò in Lombardia ad acquistare vacche di razza, allora ne comperò 160, ma poi con le nascite l’azienda si è allargata ed ora conta  300 capi di cui 150  da latte e gli altri 150 da carne. In questa operazione l’azienda poté disporre di finanziamenti della CEE, ma a quel tempo anche le leggi italiane, con l'esenzione  fiscale, e la Cassa del Mezzogiorno sostenevano molto gli allevatori  che operavano miglioramenti.

Gli animali  sono ricoverati in grandi capannoni, che permettono di utilizzare attrezzi sia per la distribuzione dei pasti che per la pulizia, e sono sistemati su più livelli in modo che possano avere un proprio spazio sia i vitellini nei primi 3 mesi di vita che le vacche all’asciutto, ossia quelle che non producono latte per riposare prima del parto. Ognuno di loro ha una sua cuccetta in modo che ha davanti il posto per il cibo e dietro lo spazio per gli escrementi che vengono ripuliti meccanicamente 2 volte al giorno, questa sistemazione permette alle vacche di rimanere  pulite e, quindi, evitare  malattie e dare latte  senza germi.

Nell’azienda si produce latte e carne. Ogni vacca dà 40-42 l. di latte al giorno, questo viene trasportato a Battipaglia, dove una parte viene venduta con il marchio di alta qualità e l'altra viene ceduta ad  aziende per la trasformazione. Ogni vacca ha un vitellino all'anno, alla nascita i maschi vengono venduti al nord nei primi sette giorni di vita, quando sono ancora alimentati solo con il latte e senza  foraggio, per fare carne bianca che è molto pregiata e viene pagata sul mercato ad un prezzo molto elevato. Le femmine, invece, restano nell'azienda per essere allevate e produrre vitelli, poi a 6-7 anni finiscono al macello; il signor Martino ci ha spiegato che l'età è bassa, ma in questo modo si hanno animali efficienti e sani, mentre le vecchie quando contraggono malattie danno più spese.

 

IL LAVORO NELL'AZIENDA

 Nell’azienda  Sanfelice il lavoro è svolto quasi tutto meccanicamente: con  300 capi di bestiame ci sono solo 4 operai fissi, 2 per la mungitura e 2 per il lavoro esterno. Al momento del raccolto di fieno e mais, c’è bisogno di maggiore mano d’opera, ma non è facile trovarla anche perché nello stesso periodo la forestale chiama per i lavori, quindi l’azienda è costretta a aumentare lo stipendio. Nel passato ha fatto ricorso anche agli extracomunitari, ma questi, dopo essere stati messi in regola ed aver lavorato per un periodo, se ne sono andati rispondendo alle richieste di qualche azienda del nord che ha offerto una paga maggiore; per questo motivo il proprietario preferisce gli italiani, ma soprattutto le macchine che, una volta comprate, non danno nessun problema. A conferma di ciò intorno ai capannoni abbiamo visto un gran numero di attrezzi di ogni dimensione, quello che ci ha colpito è un enorme carro miscelatore vicino al quale sembravamo tanti nani.

La mungitura si svolge dalle 4 alle 7 del mattino e il pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00, per questo lavoro c’è una stanza apposita dove si fanno entrare le mucche attraverso un percorso obbligato, invece l’operaio ha uno spazio centrale posto al di sotto, in questo modo sta più comodo per i lavori che deve compiere. Il latte munto finisce direttamente in una cisterna evitando contatti e formazioni di germi. Attualmente si mungono solo 12 vacche per volta, ma il signor Martino ha in progetto un impianto per 24, vorrebbe acquistare i robot che usano al nord e che non richiedono nessuna mano d'opera, ma non può perché qui al sud manca l'assistenza.

Oltre agli operai l'azienda richiede il lavoro di due esperti: il veterinario e l'alimentarista, il primo fornisce un pacchetto per ogni vacca: fa i vaccini, controlla durante la gravidanza, assiste durante il parto, provoca la fecondazione artificiale, quest'ultima è preferita nell'azienda perché evita la trasmissione delle malattie, assicura la razza scelta e il seme di un toro provato che la migliora; attualmente con i sistemi di cuccette e di alimentazione il suo lavoro è notevolmente diminuito.

L'alimentarista viene una volta al mese per gestire i pasti,  stabilisce le razioni in base al peso, al pelo e all'aspetto salutare di ogni vacca che per essere in forma non deve essere grassa al momento del parto; il signor Martino ci ha detto che il suo intervento costa parecchio, ma che tale spesa viene ampiamente ricompensata perché una buona alimentazione aumenta la salute e la produzione. Il cibo è costituito da fieno e mais prodotti nell'azienda ed ha come sistema il piatto unico che comprende fieno, mangimi e sali minerali trincerati, questo per evitare le preferenze delle mucche e, quindi, malattie da cattiva alimentazione.

 

 

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