Il Comune di Mandatoriccio
è posto a 600 metri s.l.m.; anticamente faceva parte della
Calabria Citeriore (catasto 1608-1741 Archivio di Stato di Napoli,
era casale di Pietrapaola e dipendeva dal distretto ecclesiastico
di Rossano.
Discordanti sono le tesi
degli studiosi riguardo alle origini storiche di Mandatoriccio:
gli storici N. Leoni e C. Zupi fanno risalire la sua fondazione
intorno al 1535, epoca nella quale un certo Francesco
Mandatoriccio, fiorentino, immigrato per cause politiche,
rifugiatosi, prima a Cariati e poi a Pietrapaola fondo il primo
nucleo di Mandatoriccio.
Secondo le tesi sviluppate
dal Valente, Mandatoriccio sarebbe nato intorno ai primi del
Seicento per volontà di Teodoro Mandatoriccio, signore di Crosia;
il centro così sorto venne dotato di un castello fortificato ad
opera dello stesso fondatore. Lo storico in questione sostiene
ancora che: alla estinzione della famiglia Mandatoriccio (1676),
il paese passò per successione femminile, ai cosentini Sambiase
ai quali appartenne fino al 1806 anno della eversione della
feudalità. Sempre secondo le tesi formulate dal Valente:
l'ordinamento amministrativo disposto dai francesi per legge il
gennaio 1809, considerava Mandatoriccio luogo ossia Università
nel cosiddetto Governo di Cariati.
II successivo riordino
operato per decreto 4 maggio 1811, istitutivo di Comune e
Circondari, mantenendo Mandatoriccio nella giurisdizione di
Cariati gli attribuiva Pietrapaola come frazione.
Nella sistemazione data dal
Borbone per legge 1 maggio 1816 Mandatoriccio perdeva Pietrapaola
elevata a Comune autonomo.
Dal 1929 al 1934 Pietrapaola
tornava ad essere frazione di Mandatoriccio.
Una Bolla Ecclesiale emanata
dall'Arcivescovo di Rossano ci dice che Mandatoriccio venne
dichiarata parrocchia nel 1708 e Felice Nicola di Sambiase,
principe di Campana e barone di Casale dotò, la nascente
parrocchia, di un piccolo appezzamento di terreno detto Milo e di
un mulino detto Torno e di decine di derrate da dare al parroco
annualmente (le località menzionate esistono ancora oggi con le
stesse denominazioni), e sono state incamerate dall'IDSC (Istituto
Diocesano Sostentamento Clero).
In base alle notizie esposte
possiamo dire che quasi tutti gli storici menzionati sono più o
meno concordi nel far risalire le origini di Mandatoriccio intorno
alla metà del 1500 e gli inizi del 1600, discordanti invece, come
abbiamo visto, sono le tesi riguardo alle vicende politico sociali
che ruotano intorno a Mandatoriccio. Un dato é certo che il
paese, anticamente dipendeva dal Principato di Pietra Paola dal
quale prendeva lo stesso nome Pietro-Paolo come dimostra una carta
del 1714 rinvenuta presso la biblioteca Nazionale di Napoli. Si
e', pero, propensi a ritenere che in quell'epoca esistesse di già
il castello visto nel testo: Castelli in Calabria lo storico
Valente parla del maniero del Marchese Guidosso, Signore di
Pietrapaola la cui fondazione viene fatta risalire intorno al
1400.
Le emergenze architettoniche
di particolare interesse storico-ambientale che ne caratterizzano
il territorio sono tre: il castello, la chiesa di S. Pietro e
Paolo e il castello o torre dell'Arso.
II castello di Mandatoriccio
è ubicato nella zona più elevata del paese e rappresenta il
nucleo principale del centro storico; la sua costruzione viene
fatta risalire intorno alla metà del 1400, inizi del 1500, ma
incerte e discordanti sono le vicende che hanno caratterizzato la
storia dell'immobile nel corso dei secoli. Attualmente il Castello
è stato ristrutturato ed è adibito a sede comunale.
L'anno di costruzione della
chiesa di S. Pietro e Paolo si aggira intorno ai primi del 1600 e
tale tesi viene confermata dalla data del 1684 posta sulla base
della fonte battesimale. Elementi architettonici di rilevante
valore stilistico della chiesa sono: il soffitto ricoperto in
legno di noce pregiato, intarsiato e lavorato artigianalmente e
l'altare maggiore in marmo policromo, entrambi collocati nella
navata centrale della chiesa. Attualmente la chiesa presenta tre
navate, ma la diversità dei materiali impiegati e la pianta
irregolare fanno facilmente presupporre la loro costruzione in
epoche diverse.
I Castello dell'Arso,
attualmente di proprietà privata, posto all'imbocco della valle
omonima e una delle permanenze architettoniche fortificate più
significative del territorio comunale.
Si può far risalire l'anno
di costruzione attorno al 1000 e da fonti popolari si dice che
anticamente fosse bagnato dal mar jonio. Dal punto di vista
architettonico potrebbe definirsi esemplare unico per la tecnica
costruttiva usata, presenta infatti quattro facciate a vela in
pietra.