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PIANO OFFERTA FORMATIVA
EDUCARE ALL'
INTERCULTURALITA'
- La presenza dell’ “altro ” mette sempre in
gioco la nostra parte emotiva, forse, quella più irrazionale,
fantasmatica e, a dispetto della ragione rifiuti e resistenze
continuano a sopravvivere.
- Il
bambino, non importa se handicappato, disadattato,
appartenente ad altre religioni o extracomunitario, nella
classe ci mette in crisi: genera conflitti sconvolge
sicurezze, disturba l’usuale andamento del sistema
educativo, il quale non è stato pensato e strutturato per una
formazione della diversità e nella diversità.
- Verso l’
“altro” noi continuiamo ad avere tentazioni pesanti di
assimilazione, di omologazione, di ingabbiamento. Quasi senza
rendersene conto, tendiamo esasperatamente ed incessantemente
di inglobarlo nel nostro orizzonte di significato, di ridurlo
a misura di noi stessi, di esorcizzare alla sua estraneità
inducendolo a vedere solo quello che noi vogliamo.
- Per quanti
sforzi facciamo, noi oggi a scuola arriviamo solo a pensare,
agire, vivere in termini di “multiculturalità”, di
convivenza più o meno dignitosa, tra culture diverse e non ci
avvediamo che è proprio dell’ “altro” che è necessario
partire per arrivare all’ “interculturalità” intesa
come scambio non solo di dare ma anche di ricevere poiché
ogni cultura dispone di risorse spesso di valori inestimabili,
forse nascosti ad occhi pieni della propria superiorità, non
sanno cercare.
- Considerando
quindi che “ multi ”
e “
inter ” costituiscono
i poli di un itinerario progressivo di formazione, sarà
necessario :
- -
correggere il nostro ingenuo immaginario che ha le
radici nella scarsa conoscenza dell’ ”altro”;
- -
riflettere senza lenti pregiudiziali su fatti e
problemi reali ed oggettivi ma spesso distorti ed amplificati;
- -
cercare le ragioni profonde di tanti nostri
atteggiamenti e comportamenti.
- Nei
riguardi della diversità ciascuno mette in gioco se stesso:
negazione, rifiuto, pseudoaccettazione, costituiscono i più
diffusi meccanismi di difesa. Siamo noi in discussione, il
diverso rappresenta soltanto l’occasione per rivedere noi
stessi e i nostri limiti.
- Nella
consapevolezza delle potenzialità educative insite nella
valorizzazione delle differenze, i Docenti dell’Istituto
Comprensivo si sono prefissi il seguente obbiettivo generale:
- -
allargare la capacità di relazione degli alunni
attraverso un consapevole processo conoscitivo che,
affrontando stereotipi e pregiudizi, li attrezzi a vivere bene
in una società sempre più multiculturale dove è necessario
fare i conti con i modi di essere e di porsi, diversi dei
nostri.
- Le finalità
sottese a tale obbiettivo generale sono:
- -
alimentare nei bambini una cultura della diversità
come base reale convivenza democratica;
- -
attivare anche sentimenti negativi per renderli
consapevoli di talune sensazioni sgradevoli, dichiarare in
termine di timore o di disprezzo e quindi facendolo riflettere
sull’errore cognitivo basato sul pregiudizio.
- La
scoperta che “ quei neri ” non riassumono necessariamente
ciò che di peggio può attribuire loro la fantasia di ogni
singolo bambino sicuramente li tranquillizzerà.
- I
contenuti, le attività e le verifiche saranno meglio
delineare in sede di programmazione didattica.
- Gli
obiettivi che si intendono raggiungere con le suddette attività
sono:
- -
la consapevolezza dei profondi sommovimenti che
nell’attuale periodo storico attraversano, scompongono e
ricompongono popoli, culture e Stati;
- -
la consapevolezza che le problematiche inerenti ai
rapporti tra culture diverse richiedono intelligenza ed
equilibrino collegati alla dottrina dei diritti dell’uomo e
del cittadino;
- -
l’acquistare di strumenti per combattere sul piano
intellettuale, culturale, etico, religioso e psicologico gli
stereotipi che esasperano i conflitti tra culture diverse;
- -
la ricerca di un nuovo equilibrio tra l’istanza
dell’identità nazionale quale fattore indispensabile di
riconoscimento della propria appartenenza individuale e
sociale e la dimensione interculturale e soprannazionale;
- -
l’analisi del territorio alla ricerca della diversità
culturale, sociale, religiosa ed etnica;
- -
la consapevolezza che il rapporto tra culture diverse
non può essere impostato come giusta posizione o separatezza
ma come compresenza, reciprocità, dialogo e scambio al fine
di creare una nuova qualità della vita;
- -
l’analisi e la valorizzazione al significato del
pluralismo nelle varie epoche storiche;
- -
l’importanza di affrancarsi dalle condizioni di
partenza per allargare il campo delle proprie esperienze verso
la ricerca di più modelli di umanità esistenti o possibili;
- -
il riconoscimento che i valori e i diritti che danno
valore e orientano l’esistenza non sono presenti tutti nella
nostra cultura e nemmeno nelle culture diverse dalla nostra:
essi sono il risultato di un percorso da percorrere insieme
alla ricerca d’identità;
- -
la coscienza che alla base di una società
interculturale debbono esserci fondamenti trans-culturali come
il rispetto, il dialogo, l’impegno;
- -
l’allargamento dello sguardo alle vicende economiche,
politiche, sociali, religiose che determinano tensioni tra
popoli e gruppi sociali diversi;
- -
la ………..di cogliere nella storia di persone e gruppi sia i caratteri dell’unicità
identitaria che dell’universalità della comune appartenenza
all’umanità;
- -
la consapevolezza che le legittime differenze
individuali, sociali culturali, etniche, religiose e
linguistiche non devono sfociare in chiusure nazionalistiche o
in processi di intolleranza razzistica;
- -
la coscienza dei grandi movimenti migratori che si
stanno verificando nell’attuale epoca storica e dei relativi
problemi di convivenza interculturale;
- -
conoscere e comprendere i processi attraverso i quali
si sono venute costruendo la propria cultura e le altre che si
incontrano nel corso delle esperienze;
- -
contribuire individualmente e collettivamente a
stabilire i valori su cui fondare i diritti che garantiscono
la convivenza umana;
- -
interiorizzare le conoscenze e capacità metodologiche;
- -
essere sensibili alle problematiche della costruzione
della Comunità Europea, perché ciò denota comportamenti di
solidarietà attiva verso i problemi di persone e di gruppi
sociali immigrati nel nostro territorio;
- -
la consapevolezza che il possesso di più lingue è uno
strumento importante per il dialogo e lo scambio tra culture
diverse;
- -
intendere che le diversità naturali e culturali,
patrimonio inalienabile degli individui e dei gruppi, non
ostacolano ma stimolano alla coscienza e alla comprensione
reciproca nell’ottica di una costante ridefinizione della
propria appartenenza;
- -
tendere negli atteggiamenti concreti e quotidiani della
vita della scuola con un “fare” educativo il più
possibile attento allo specifico degli alunni: situazioni
individuali, temperamenti, tempi e modalità di apprendimento.
-
- L’età
degli alunni sarà una ricchezza da sfruttare: gli
atteggiamenti non sono ancora radicati e le curiosità possono
trasformarsi in interessi, affinando gli strumenti di
riflessione, di analisi e sviluppando notevole duttilità
mentale.
-
- La giovane
età degli alunni permetterà inoltre di prevedere un
intervento di ampio respiro dosato nel tempo, con livelli
successivi di
approfondimento e di problematizzazione fino in quinta.
-
- Il
seguente progetto è diversificato in modo diverso, per metodo
ed itinerario operativo in riferimento al primo ed al secondo
ciclo della scuola elementare ed alle classi di scuola media,
partendo dall’aspetto affettivo relazionale, alla coscienza
della propria identità personale, sociale e culturale;
utilizzando e approfondendo alcuni strumenti dell’ indagine
storica per ricostruire la Storia delle Classe, la storia
individuale e quella della loro famiglia.
-
- IN
particolare per il primo ciclo la ricostruzione del proprio
passato aiuta il bambino a rappresentarsi, mentre quella della
propria famiglia, lo aiuta riflettere sulla propria identità.
-
- Infatti
parallelamente agli studi sociali, i bambini saranno invitati
a ricostruire il loro “da dove veniamo”, attraverso il
gioco dell’ albero genealogico .
-
- Durante le
lezioni di geografia, invece , i bambini scopriranno,
esplorando il quartiere , il paese, riflettendo sugli spazi
quotidianamente esperiti, acquistandone di nuovi, conoscendone
le modificazioni e gli utilizzi stabiliti dagli uomini ed anche le norme scritte e non che ne regolano gli usi.
-
- Per gli
alunni del secondo ciclo e soprattutto per quelli delle classi
quinte e della Scuola Media, l’obiettivo sarà quello di
comprendere che la diversità etnica e culturale, comporta
l’assunzione del concetto di “reciprocità
e della diversità”.
-
- Da qui ne
deriverà la possibilità di scambio e di arricchimento, a
condizione, però, che il tema affrontato non venga colto solo
con i freddi strumenti dell’analisi conoscitiva, ma venga
messa in gioco anche
la modalità affettivo - emotiva degli alunni.
-
- Si cercherà
pertanto di :
| incentivare i sentimenti di
simpatia; |
| il possesso di strumenti
metodologici e conoscitivi per analizzare la storia al
di fuori delle categorie, dell’egemonia culturale, del
colonialismo (popoli civili – popoli incivili),
attribuendo ad ogni popolo la sua dignità storica e le sue
motivazioni ad uno sviluppo autonomo; |
| conoscenza
degli articoli della Costituzione
e della Carte internazionale dei Diritti degli uomini, che
sanciscono principi e valori dell’interculturalità. |
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Sito
realizzato dal Gruppo di Progettazione Informatica dell'Istituto
Comprensivo di Mandatoriccio - Pietrapaola - Calopezzati (CS) |
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