Nato in Calabria, a Cariati. Vive
ed opera a Roma in piazza San Giovanni dall'età
infantile.
La sua arte è ricca di colore e
temi interessanti. Tonalità e problematiche si fondono in
contrasti piacevoli e raccordi impegnativi. L'attenzione
dell'artista è, soprattutto, colpita da eventi che
mettono a nudo le contraddizioni della vita e, queste
stesse, lui le ricerca nei fenomeni naturali e nella
esternazione dei sentimenti individuali.
Cultore dell'arte figurativa,
colora le immagini con la pregnanza dei suoi momenti
interiori "forti", forgiati dalla personale
esperienza di vita, in particolare nell'ultimo periodo che
lo ha visto lottare e vincere contro il male fisico.
Sagace vignettista, critico
sociale, trae spunto da eventi che segnano il cammino
della vita di ogni uomo, rilevandone il suo frequente
assuefarsi al valore degli altri, in tutto ciò che spinge
a sembrare, più che essere.
Da qui la ripetuta
rappresentazione delle maschere e dei temi pirandelliani,
quasi a rivendicare con esasperazione il bisogno della
libertà dell'uomo in una società mediatica troppo
invadente, violenta, insensibile alla disoccupazione, alla
chiusura delle fabbriche e alla miseria meridionale.
Il meridionalismo di Nicola
Jannelli, sfonda la teoria di colori e si illumina della
bellezza naturale del paese natio, della memoria dolce del
mare Jonio, tra il dignitoso lavorare dei pescatori e la
serenità di barche solitarie che restano immobili,
incantate da un sole senza ombre, tiepido, rassicurante.
Artista e speculatore, Nicola Jannelli è un prodotto
culturale nostalgico, ma sicuramente rappresentativo
dell'attuale ricerca di identità che accomuna ogni uomo
libero che vuole sopravivere all'attuale società
travolgente.