Comune di Curinga
" PAESE FIORITO "


 CURINGA e la sua STORIA
    Immerso in un paesaggio largo ed arioso ,tra mare e montagna,arroccato su di una collina coltivata ad uliveti e vigneti, Curinga guarda sulla piana di Lamezia Terme ed il Mar Tirreno in posizione panoramica.
    E' un paese antico e moderno insieme .
    Quì infatti ,le tradizioni della Calabria più genuina e contadina si fondono con l'atmosfera naturale di un' agricoltura in continuo sviluppo.
    Di antica origine il paese fu sottoposto (come del resto l'antica frazione Lacconia) a vari feudatari: nel sec. XII ai Santo Liceto,poi ai Marzano nel 1332,ai Caracciolo nel 1409,ai Ruffo nel 1417,ai Di Palma nel 1560, poi ai Carafa, poi ancora ai Caracciolo,ai Loffredo ed infine di nuovo ai Ruffo che lo dominarono fino all'eversione della feudalità nel 1806.
     Quasi distrutto dal violento terremoto del 1783,venne riconosciuto comune con giurisdizione sulla frazione Acconia dal decreto istitutivo dei circondari e dei Comuni  del 4 maggio 1811 .
    Alla fine del '700 Curinga contava 3.010 abitanti,4.177 nel 1901;5.004 nel 1921;6.605 nel censimento del 1951.
   Il territorio del Comune che si estende per 51,47 Kmq degrada dolcemente dalle falde delle Serre (Monte Contessa m. 881) al litorale Tirrenico ,e comprende oltre al bellissimo centro storico le frazioni collinari di Centone,Jencarella,San Salvatore,Ergadi e Zecca e,al centro della piana, la già citata Acconia e varie altre frazioni (Ergadi,Trunchi,Torrevecchia).
    Curinga Centro,a 40 Km da Catanzaro,dista 14 Km dallo svincolo per Pizzo Cal. dell'autostrada del Sole SA-RC, e circa 15 Km dalla stazione ferroviaria,dall'aeroporto e dallo svincolo di Lamezia Terme.
    Il centro storico è molto pittoresco.
    Basta inoltrarsi nelle stradine e nei vicoli per scoprirne la bellezza :casette strette l'una contro l'altra in pietra con finestre in castagno vivo,piccole salite lastricate.

 


Salita posta vecchia


Attraversando le stradine di via Calvario,via San Giuseppe,si finisce per scoprire scalette in pietra, palazzotti gentilizi o interessanti motivi architettonici nei portali e nelle balconate di antiche costruzioni private come palazzo Bevilacqua che oggi è quasi completamente ristrutturato ed è adibito a museo.
Vecchio Portale pal. Bevilacqua
Portale di Palazzo Bevilacqua(ora ristrutturato 
per intero e sede del Museo).
 Portale palazzo Perugini
 E poi le Chiese,numerose e pregevoli, come la Chiesa dell' Immacolatacostruita nel tardo '700 piena di stucchi ben conservati realizzati dai fratelli Guzzi di Gimigliano nei primi anni del 900,con una splendida facciata sormontata da due bassi campanili cuspidali ed un elegante timpano sorretto da due robuste colonne  abbellita da tre splendidi portali in bronzo dello scultore Alessandro Romano .
Chiesa dell'Immacolata dall'alto
Chiesa dell'Immacolata (dall'alto).
  Sobria e solenne è la Chiesa Matrice intitolata a Sant'Andrea ,restaurata di recente, all'interno della quale si trovano stucchi e decorazioni  e delle interessanti sculture lignee  del 600,ed una incantevole acquasantiera in marmo col Cristo seduto ad altezza naturale realizzata a tutto tondo .
    Infine il Santuario del Carmine,edificato su un terrazzo un pò isolato dal resto del paese ed affacciato sul golfo di Lamezia anch'esso arricchito con il Portale del Profeta Elia  in bronzo massiccio, stucchi e decorazioni,arredi in legno pregevoli ed uno splendido Organo.
    Piene di decoro e cariche di storia,anche se disadorne, le altre Chiese.
    Nella parte alta del paese notevoli e ristrutturate di recente sono i resti del Convento della Madonna del Carmine,erroneamente detto S.Elia Vecchio.
    Particolare interesse tra le frazioni che formano il Comune riveste la frazione di Acconia,di origine più antica della stessa Curinga centro.Fu sede di un monastero brasiliano,di una protopapa e di una colonia monastica femminile di S.Maria de Canna.
    E' certo che i sovrani Angioini vi ebbero una villa per la caccia nel 1330.Ancora nel 1487 ebbe dagli Aragona capitoli e privilegi e godette di una relativa prosperità.
    Per la dolcezza del clima il territorio di Lacconia veniva consederato il più adatto per la coltiva- zione della canna da zucchero.
    Alfonso di Aragona per incrementarne la coltivazione vi aveva costruito grandi edifici e trappeti per la preparazione dello zucchero.Alluvioni e terremoti hanno interrotto la vita tranquilla della città.
    Dopo l'alluvione del 1706 quando l'Amato travolse ogni cosa della pianura si trasferirono a Curinga.
    Acconia nuova,che si è sviluppata intorno alla triangolare piazza S. Giovanni,è oggi centro di grande interesse agricolo.
    Sulla costa,in c.da Torrevecchia a guardia del Tirreno si erge una torre cilindrica scarpata in buono stato di conservazione detta Torre di Mezzapraia .
    In località Trivio(proprietà Greco) sono leggibili gli avanzi attribuiti all'antica "statio ad turres", menzionata dagli itinerari Romani.
    In c.da prato S. Irene è stata scoperta una necropoli greco-romana con suppellettili sepolcrali di età ellenico-latina.
    Vestigia di età classica  (in prossimità del torrente Tre Carlini  esiste un antico sepolcreto) si riscontrano anche nel letto del torrente Turrino ed altrove.Fra i reperti di scavo:un tesoretto di stateri Greci arcaici(VI sec. a.c.);nella frazione Acconia visibili resti di un complesso termale, purtroppo in stato di abbandono,detto "tempio di Castore e Polluce" con frigidarium e calidarium,peraltro l'unico che si conserva in tutta la Calabria fino quasi all'altezza della copertura.
    Il rinvenimento di una moneta bronzea Diocleziana ha confermato la datazione dello stabilimento appartenente ad una grande villa rustica alla fine del III° -IV° sec a.c.;il frigidarium a pianta rettangolare,absidato ed orientato,permette l'ipotesi di una utilizzazione culturale cristiana.
    L'economia del paese è in prevalenza basata sull'agricoltura,con la produzione di ottimo olio di oliva e di vini esclusivi e pregiati,ed affianca le colture specializzate presenti e firenti nella pianura(ortofrutticoli,vivai,piante,ecc.)
    L'artigianato,nonostante i vuoti generazionali e la carenza di personale dedicato ad esso conserva ancora oggi isole della tradizione artigiana (lavorazione del ferro battutto, decorazione di mobili,tessitura).
    Fiorentissima è anche l'arte del telaio:scialli pregiati,coperte e biancheria da corredo vengono ancora lavorati con antichi telai a mano da espertissime maestre.Incantevoli sono i corredi da sposa impreziositi con finissimi lavori di ricamo,frutto di pazienza e perizia,e di un gusto che ha sapore d'altri tempi(quando ancora era diffusissimo l'allevamento del baco da seta e le stoffe che si producevano nel Comune godevano di grande rinomanza,e non solo in Calabria che ultimamente si stà cercando di recuperare.
    L'intero territorio ha una chiara vocazione turistica grazie anche alla sua posizione geografica, tra mare e montagna.
    Faggi ombrosi ricoprono l'alta collina,mentre 5 Kilometri di spiaggia incantevole con un esteso arenile di sabbia silicea alle cui spalle fiorisce una magnifica pineta,rendono piacevole il soggiorno estivo.
    Un paese,Curinga,dalle solide radici affondate nel passato,ma proiettate nel futuro.

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