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Il complesso denominato "Monastero" costituito da una chiesa e un convento, occupa l'area in cui in epoca medievale era collocato un conventino dei Carmelitani, soppresso al tempo di Innocenzo X (1644-1655).La chiesa intitolata a Sant'Alfonso dei Liguori venne costruita nel 1730, grazie all'impegno economico del marchese Bartolomeo Rota che fece ampliare anche l'edificio , in modo da potervi ospitare 42 francescani. Dopo varie vicende, nel 1822, il convento fu adibito a Monastero delle Suore della Congregazione del SS. Redentore dette Liguorine, da Sant'Alfonso dei Liguori, fondatore dell'ordine. Ad esse seguirono le Stimmatine ed infine le Immacolatine che nel 1959 vi istituirono l'istituto Magistrale, oggi chiuso. Nel refettorio è possibile ammirare una serie di affreschi di Paolo Brunetti del 1737 che si ispirano a scene conviviali. L'interno della chiesa si articola in 3 navate con 9 altari. Alla luminosità della navata centrale si contrappongono i toni più scuri della parte absidale determinati dalla presenza dell'organo e del coro, due opere barocche di pregevole interesse artistico. L'organo, recentemente restaurato, è ricco di ornati a rilievo, con puttini, foglie d'acanto e stemmi. Il coro è costituito da 33 stalli di acero bianco lavorati ad intarsio, raffiguranti scene tratte dagli avvenimenti narrati nella Bibbia. L'altare maggiore in marmo policromo, anch'esso di rilevante pregio artistico, presenta ai lati gli stemmi delle Liguorine e della famiglia Rota. Anche se di difficile lettura, per il deterioramento, sulla volta si possono ammirare tre pitture di Plaudo Flascis rappresentanti San Francesco al cospetto di Dio, San Michele Arcangelo e l'Assunzione.Sempre all'interno Qui vi sono i dipinti che rappresentano le stazioni della Via Crucis. In queste tele i vari momenti della passione e morte di Cristo sono interpretati con forte carica drammatica. Nei personaggi sono espressi i taanti moti dell'animo, in un alternarsi di amore, odio, violenza, disperazione. Nell'incontro di Gesù con la Madre si legge il dolore della Vergine protesa verso il figlio, nel tentativo di alleviargli la sofferenza. Nel Cristo inchiodato alla croce il volto di Gesù è una maschera di dolore, e sulle labbra contorte c'è l'implorazione, mentre la Madre assiste impotente.

 

La Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Giovanni Battista, patrono del paese, venne costruita nel 1730 nell'area occupata dalla vecchia chiesa non più adeguata. Dell'antico edificio l'unico corpo superstite è il campanile che pure è stato ricostruito nella parte terminale in seguito alla sua distruzione dovuta ad un fulmine e ne costituisce l'ingresso generando una facciata alquanto particolare.Linterno è ad una navata con 8 altari laterali in cui sono conservate tra l'altro due statue lignee raffiguranti San Giovanni Battista e San Giuseppe opere di Giacomo Colombo, artista della scuola napoletana vissuto tra il 1679 ed il 1705. Pur se di autore ignoto, collocabile intorno al '600, di notevole interesse artistico è un dipinto su legno raffigurante la Madonna della Purità recentemente restaurato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed ambientali del Molise. Degna di nota, infine, una pala di Paolo Gamba del 1751 che rappresenta la Sacra Famiglia circondata da puttini mentre in basso le anime del purgatorio ascendono, aiutate dagli angeli.