STORIA


STEMMA COMUNALE:
Di azzurro, al castello d’oro, torricellato di un pezzo centrale, da cui fuoriesce, a destra, un braccio vestito di ferro, la cui mano, di carnagione, sostiene la bilancia della giustizia d’oro.
Molto probabilmente l’immagine della mano che regge la bilancia deriva dall’attività di pesatura dell’oro che secondo la tradizione veniva effettuata in questa località in tempi antichi.


ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE:
Riferimento al latino “PONDERARIUM”, inteso come luogo di pesatura di metalli auriferi, con certificazioni ufficiali o da un “PONS AERIANUS” dal nome personale “AERIUS”.
Con molta probabilità furono però i Romani a dare il nome di PONDERANIUM, alteratosi quindi in PONDERANUM o “PONDERARIUM” che indicò il luogo delle pubbliche misure.

EDIFICI, MONUMENTI STORICO – ARTISTICI E OPERE D’ARTE SIGNIFICATIVI:
- Torrione del castello, “ ’l Ciucarun ”:

Era il torrione d’entrata del castello di epoca medievale, già citato come esistente nel 1405. Posto nel centro storico e adorno di caditoie è in pietra e cotto, con il portone d’ingresso a sesto acuto sul lato est anticamente munito di ponte levatoio, come testimoniano tre fenditure verticali, affiancato da un altro arco ribassato ora murato. Il lato ovest presenta un arco a tutto sesto ed i muri sono formati da un misto di mattoni e ciottoli, posti a spina di pesce, caratteristica delle costruzioni del 1400. Nell’interno sul lato est in alto vi è un arco ribassato con archivolto in mattoni e sotto di esso un motivo decorativo in mat
toni. Il torrione venne ribattezzato “Ciucarun” dagli abitanti del luogo perché, per moltissimo tempo, in esso fu collocata la campana più grande, rimossa dal campanile danneggiato nel XV secolo da un incendio.

- Chiesa Parrocchiale:
Dedicata a S. Lorenzo, la chiesa attuale venne edificata, dopo ripetuti ampliamenti e rifacimenti, nel XVII secolo sui resti di una antica costruzione medievale, antecedente il 1200, che venne in parte distrutta da un grande incendio nel 1409, assieme al castello e a gran parte del paese.
La facciata “a frontone” è settecentesca e realizzata con mattoni a vista, con un prezioso portale centrale in noce massiccia, scolpito nel 1700 in noce massiccia e un elegante scalone in pietra che contorna tre lati dell’edificio realizzato nel 1818. All’interno si possono ammirare numerose pregevoli opere come l’altare maggiore in marmo, opera del 1797 di Carlo Domenico Roncone, l’antico altare “del Suffragio”, in stile barocco, scolpito da giovanni Vaglio di Pettinengo (1691) e decorato da Bartolomeo Defabianis di Zumaglia (1751), il coro in legno scolpito nel XVII secolo, pregevoli icone e affreschi cinquecenteschi, venuti alla luce solo nel 1959, durante i lavori per la costruzione della cappella dedicata alla Madonna di Oropa, l’architrave e il grande
crocifisso in legno, opere di Gaspare Chiorino di Ponderano del 1681. Il campanile, la cui base romanica fa ritenere che durante la costruzione sia stata sfruttata una torre dell’antico castello, è del 1660.
 
 
 - Chiesa della Confraternita di S. Giovanni:
Sorge vicino alla Chiesa parrocchiale ed è formata da due edifici costruiti in epoche e stili differenti e
uniti l’uno all’altro. L’antico oratorio fu costruito intorno al 1500 con la facciata rinascimentale rivolta verso nord e trasformato poi in presbiterio nel 1644 quando si costruì una seconda chiesa ad unica navata molto ampia e facciata a sud. Questa è ornata di stucchi e ha nella parte superiore due nicchie con i resti di statue in cotto raffiguranti S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista mentre sopra al portone d’ingresso, ora murato vi è un dipinto mal conservato che presenta la Madonna con il Bambino. Il campanile, posto su un lato dell’antico oratorio, è un’opera settecentesca in stile barocco con cupola a cipolla.

  - Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano:
È una antica chiesetta posta sul lato sinistro dell’attuale cimitero, formata da una ricostruzione barocca del 1632 su una precedente romanica (XII sec.), prolungamento di un’abside in stile romanico crollata nel 1955. Nell’interno vi erano preziosi affreschi dei sec. XIV - XVI, ora conservati
 
DESCRIZIONE DEGLI AVVENIMENTI STORICI PIÙ SIGNIFICATIVI:
L’origine del paese risale, almeno secondo la tradizione, all’epoca dei Romani che avrebbero istituito in questa località il luogo di pesatura dell’oro estratto dal torrente Oremo e dalla Bessa. Prima della conquista Romana, Ponderano faceva parte del distretto degli ICTIMULI o VITTIMULI, popolo di origine ligure o celtica e primo popolo che i Romani conobbero nel Biellese, quando circa nel 200 A.C. occuparono la Gallia Cisalpina. I Vittimuli possedevano “AUROFODINE”, miniere sulle rive dell’Elvo e nei monti del Biellese da cui veniva estratto oro che pare venisse poi pesato a Ponderano, ove sembra esistesse un “PONDERARIUM” (Ponderario).
Le prime notizie storiche su Ponderano risalgono all’anno 882, quando il 16 marzo, il Serenissimo Imperatore Carlo III, detto il Grosso, a persuasione di Littuardo Vescovo di Vercelli, donava a favore della Chiesa di S. Eusebio di Vercelli la sua gran Corte, detta Biella della quale Ponderano faceva parte, con sue corti, ville, alpi e pertinenze.
In epoca medievale il paese fece parte del Comitato di Vercelli e compare infatti nel diploma imperiale del 988 con il quale l’imperatore Ottone III conferma il possesso della zona a Manfredo di Cavaglià, figlio di Ajmone, conte di Vercelli che aveva già ottenuto da Ottone I le corti di Ponderano e dei territori circostanti Biella per cambio fatto con la Chiesa di Vercelli. L’uccisione del Vescovo Pietro di Vercelli da parte di Arduino Marchese di Ivrea, con la complicità di Manfredo provocò la reazione dell’imperatore Ottone che con diplomi del 7 maggio 999 e del 1 novembre 1000 restituì alla Chiesa di Vercelli i beni del Marchese e di suoi parenti e amici e le confermò il dominio di tutto ciò che l’imperatore Carlo aveva concesso a Littuardo Vescovo nel 882. Dal Vescovo lo accettarono poi i discendenti di Manfredo, Signori di Montiglio e Camairano ai quali venne successivamente confiscato da Enrico II e dato nel 1014 al vescovo di Vercelli. Passato dopo alterne vicende nelle mani degli Avogadro di Cerrione, vi rimase fino al 1404 quando questi si sottoposero alla Signoria di Amedeo di Savoia e Ponderano entrò a far parte dei domini di casa Savoia. Nel 1409 il Castello fu distrutto da un incendio che coinvolse anche gran parte del Borgo e la Chiesa.

Ceduto poi nel 1551 alla famiglia Dal Pozzo, che già in precedenza vi vantava interessi patrimoniali, rimase di proprietà di questi fino alla soppressione dei feudi. Verso la fine del XVIII secolo alcuni ribelli armati, sostenuti da un Avogadro di Formigliana, minacciarono il saccheggio del paese ma la popolazione unita impedì che tale disegno venisse portato a termine. Molti ribelli, arrestati, vennero fucilati e l’Avogadro poté salvarsi solo grazie all’intervento del principe di Carignano. A fine secolo Ponderano passò sotto il dominio dei Repubblicani Francesi ma nel 1815, con la caduta di Napoleone, ritornò sotto la giurisdizione di casa Savoia. Per tutto il XIX secolo, escluso un brevissimo periodo durante il quale subì la dominazione austriaca (1859), Ponderano rimase in mano ai Savoia che, dopo l’unità d’Italia, lo inserirono nella provincia di Novara. Nel 1927 il paese passò alla provincia di Vercelli e, in seguito all’istituzione della provincia di Biella, divenne parte di questa.