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La Belle Epoque dell'età della pietra. Le case delle Fate.

 

Nuraghe mannuLa belle èpoque della storia sarda è senz'altro il neolitico (IV-III millennio a.C.). La "felice età dell'oro nero" così come è stata chiamata dagli archeologi per via dell'intenso uso e commercio dell'ossiadiana. Questa roccia nera, di origine vulcanica, vetrosa e tagliente veniva utilizzata per confezionare le micidiali punte di freccia: armi indispensabili per un popolo di cacciatori che su quest'attività basava la sua economia e sussistenza. Cinquantaquattro "domus de Janas" ricavate direttamente su diverse tipologie di roccia, con l'unico ausilio degli attrezzi di scavo in pietra, testimoniano la forte presenza umana in questa epoca lontana nel territorio dorgalese. Le "Domus de Janas" o case delle fate (secondo la tradizione mitologica popolare) sono delle piccole tombe per lo più monocellulari (composte da un unica celletta) dove trovano dimora le spoglie dei defunti. Ma è possibile anche ammirare esmpi di domus pluricellulare composte da più ambienti intercomunicanti o di necropoli formate da più domus come quella di "Conca e Janas" (ben 8 domus) raggiungibile percorrendo la S.S. 125 direzione di Orosei percorrendo la deviazione all'altezza del Km. 211.5. Tra le numerose Domus del paese consigliamo la visita della domus "Pirischè", facilmente raggiungibile dalla circonvallazione a monte all'altezza della zona "La Pineta", parte una strada sterrata di circa 1 Km. che conduce al piccolo monumento, sito sul ciglio della strada. Ricavata da una colata basaltica, l'interno del vano sepolcrale di pianta rettangolare è diviso da una parete. Di grande interesse anche la domus "Isportana", situata nella circonvallazione a valle del paese lungo una deviazione a sinistra della strada che immette nella valle di "Oddoene".