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Un itinerario tra vetrine e botteghe.

 

Donna al telaioI giovani orafi dorgalesi cresciuti nelle antiche botteghe artigiane, hanno apportato innovazione, modernità e soggettività con le loro preziose creazioni. Ma non hanno tradito e abbandonato la tipica caratteristica produzione sarda, frutto delle remote relazioni con gli altri popoli e civiltà del mediteraneo. Tra i gioielli, ricordiamo quelli in filigrana, ottenuti attraverso un lungo ed elaborato processo in cui l'oro è ridotto in sottilissimi e delicati filamenti. Da menzionare i classici bottoni che impreziosiscono il costume tradizionale, le fede sarda, Sa Croniola, Sa Zoiga o sos Isprudentes (amuleti in argento raffiguranti uomini o animali).Arte in casa Macciotta Un altro posto di rilievo occupa l'arte della tessitura che pur comprendendo una vasta gamma di manufatti si caratterizza sopratutto per la lavorazione dei tappeti. Conosciuta per la particolare tecnica dell'annodato di stile orientale, metodo di lavorazione esclusivo di pochi paesi sardi. L'aver dato i natali a Salvatore Fancello, artista cui nel palazzo comunale è stato dedicato un museo, nobilita il lavoro dei numerosi ceramisti del paese. Artisti-artigiani che hanno contribuito all'arredamento urbano con la creazione di quadri e mosaici sistemati lungo le vie del paese. In passato per gli spostamenti dal paese alla lontana campagna i pastori e i contadini utilizzavano delle grosse borse in pelle che contenevano le provviste alimentari: pane carasau, formaggio e qualche pezzo di lardo.