Un po' di Avise con i suoi I Tre Castelli e... altro ancora
Accanto ai castelli è opportuno citare, come edificio religioso più importante,
la parrocchiale di Avise. Gli studiosi valdostani J. A. Duc ed Henry ritengono che
la parrocchia di Avise esistesse già nell’VIII secolo. Secondo la tradizione la
primitiva Chiesa di San Martino si sarebbe trovata tra le località di Runaz e Pierre
Taillée, lungo l’antica strada strada romana. Distrutta insieme all’intero villaggio
di Runaz dagli eserciti di passaggio nel corso del IX o del X secolo, la chiesa
sarebbe stata ricostruita dall’altro lato della Dora Baltea, in un sito meno esposto
alle incursioni militari. In quest’ultimo luogo sorge l’attuale Parrocchiale di
San Brizio, costruita tra il 1863 ed il 1864. Della chiesa preesistente essa conserva
cinque altari settecenteschi e il campanile risalente al XV secolo. Di un certo
interesse è un Crocifisso databile alla prima metà del Quattrocento che, come altri
grandi crocifissi presenti in Valle d’Aosta, prende a modello quello della Cattedrale
di Aosta messo in opera nel 1397.
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Dei tre edifici fortificati che caratterizzano il borgo, il Castello di Avise sorge a
occidente del paese ed è costituito da un fabbricato quadrato a quattro piani,
rafforzato nell’angolo di sud-ovest da una torre anch’essa quadrangolare.
Fu fatto edificare da Bonifacio di Avise, capitano di Savoia, alla fine del
Quattrocento. Estintasi la nobile famiglia, passò in proprietà ai Bianco di San
Secondo, i quali nel 1798 lo vendettero ai privati. Il castello presenta sulla
facciata una bella serie di bifore decorate a chiglia rovesciata, mentre al suo
interno conserva interessanti elementi architettonici: in particolare, è da
ricordare un soffitto ligneo con mensole zoomorfe, che richiamano motivi ornamentali
tardo-medievali. Sulla porta d’ingresso alla torre si può ancora leggere il motto
dei signori di Avise: “Qui tost Avise tard se repent”.
Da ricordare, infine, che nel 1951 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo
ponte che collega il capoluogo con la S.S.26.
Come tutte le piccole comunità rurali di montagna, Avise ha vissuto in prima persona
il problema dello spopolamento: dalla fine del XVIII secolo a oggi il numero degli
abitanti si è ridotto a circa la metà.
L’economia è basata ancora in buona parte sull’agricoltura: predominano i prati ed
è diffusa la coltivazione della vite (da cui si produce un buon Petit Rouge),
delle patate e degli alberi da frutto.
Presente l’allevamento bovino delle razze pezzate, rossa e nera, diffuso soprattutto
nel Vallone di Vertosan dove viene prodotta la Fontina. Altra fonte di ricchezza sono
le numerose foreste, alle quali è legata la lavorazione del legno, assai sviluppata
a Cerellaz, frazione a 6 km da Avise, Sulla riva destra della Dora, di fronte al
capoluogo, si trova, come già è stato ricordato, una grande centrale elettrica
collegata alle linee internazionali.
E’ attiva una cava di marmo verde (serpentino) nel Bosco di Runaz, vicino a Mont Colomb.
Tra le ricorrenze folcloristiche da segnalare:la festa della panna a Baulin (forma
locale Beileun), un alpeggio a 1800 metri di altitudine, domenica 29 giugno 2003;
la Battaille des Reines (il tradizionale combattimento fra mucche) che si disputa
la prima domenica di agosto ( 3 agosto 2003) a Breuil, nel Vallone di Vertosan,
a circa 1800 metri di altitudine e la festa delle castagne, accompagnata da vin brûlé
che si svolge l'ultima domenica di ottobre (26 ottobre 2003) presso i capannoni di
Runaz.