Un po' di Avise con i suoi I Tre Castelli e... altro ancora
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Presso la chiesa parrocchiale sorge il Castello Blonay,situato in posizione militarmente coperta su uno sperone di roccia circondato da vigneti. Come scrive il De Tillier, dovrebbe trattarsi della dimora più antica dei nobili di Avise. Nel testamento del 1945 il signore Prospero di Avise lo dette in eredità a Claudio e Giosuè De Blonay, figli di una sua sorella. Da tale famiglia, originaria dell’Haute Savoie, il castello derivò il nome con il quale è oggi conosciuto. E’ composto da un’alta torre quadrata, databile probabilmente al XII secolo, e da un corpo di fabbrica apparentemente quattrocentesco, e con finestre a crociera. A est del paese, posta più in alto rispetto al capoluogo, si trova infine la Cassaforte Le Cré, detta anche Casa-forte Ducrest di cui rimangono oggi solo i ruderi. Secondo Andrea Canotto l’edificio apparteneva in origine a Pietro di Avise, vicebalivo di Aosta nel 1425. Nella seconda metà dello stesso secolo fu venduta a Bonifacio Ducrest, funzionario ducale di origine savoiarda, la cui famiglia si estinse all’inizio del Settecento. Malgrado lo stato di rovina, presenta ancora alcune belle riquadrature di porte in pietra lavorata del XVI secolo.
Dei tre edifici fortificati che caratterizzano il borgo, il Castello di Avise sorge a occidente del paese ed è costituito da un fabbricato quadrato a quattro piani, rafforzato nell’angolo di sud-ovest da una torre anch’essa quadrangolare. Fu fatto edificare da Bonifacio di Avise, capitano di Savoia, alla fine del Quattrocento. Estintasi la nobile famiglia, passò in proprietà ai Bianco di San Secondo, i quali nel 1798 lo vendettero ai privati. Il castello presenta sulla facciata una bella serie di bifore decorate a chiglia rovesciata, mentre al suo interno conserva interessanti elementi architettonici: in particolare, è da ricordare un soffitto ligneo con mensole zoomorfe, che richiamano motivi ornamentali tardo-medievali. Sulla porta d’ingresso alla torre si può ancora leggere il motto dei signori di Avise: “Qui tost Avise tard se repent”.

Accanto ai castelli è opportuno citare, come edificio religioso più importante, la parrocchiale di Avise. Gli studiosi valdostani J. A. Duc ed Henry ritengono che la parrocchia di Avise esistesse già nell’VIII secolo. Secondo la tradizione la primitiva Chiesa di San Martino si sarebbe trovata tra le località di Runaz e Pierre Taillée, lungo l’antica strada strada romana. Distrutta insieme all’intero villaggio di Runaz dagli eserciti di passaggio nel corso del IX o del X secolo, la chiesa sarebbe stata ricostruita dall’altro lato della Dora Baltea, in un sito meno esposto alle incursioni militari. In quest’ultimo luogo sorge l’attuale Parrocchiale di San Brizio, costruita tra il 1863 ed il 1864. Della chiesa preesistente essa conserva cinque altari settecenteschi e il campanile risalente al XV secolo. Di un certo interesse è un Crocifisso databile alla prima metà del Quattrocento che, come altri grandi crocifissi presenti in Valle d’Aosta, prende a modello quello della Cattedrale di Aosta messo in opera nel 1397.


Da ricordare, infine, che nel 1951 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo ponte che collega il capoluogo con la S.S.26.
Come tutte le piccole comunità rurali di montagna, Avise ha vissuto in prima persona il problema dello spopolamento: dalla fine del XVIII secolo a oggi il numero degli abitanti si è ridotto a circa la metà.
L’economia è basata ancora in buona parte sull’agricoltura: predominano i prati ed è diffusa la coltivazione della vite (da cui si produce un buon Petit Rouge), delle patate e degli alberi da frutto.
Presente l’allevamento bovino delle razze pezzate, rossa e nera, diffuso soprattutto nel Vallone di Vertosan dove viene prodotta la Fontina. Altra fonte di ricchezza sono le numerose foreste, alle quali è legata la lavorazione del legno, assai sviluppata a Cerellaz, frazione a 6 km da Avise, Sulla riva destra della Dora, di fronte al capoluogo, si trova, come già è stato ricordato, una grande centrale elettrica collegata alle linee internazionali.
E’ attiva una cava di marmo verde (serpentino) nel Bosco di Runaz, vicino a Mont Colomb.
Tra le ricorrenze folcloristiche da segnalare:la festa della panna a Baulin (forma locale Beileun), un alpeggio a 1800 metri di altitudine, domenica 29 giugno 2003; la Battaille des Reines (il tradizionale combattimento fra mucche) che si disputa la prima domenica di agosto ( 3 agosto 2003) a Breuil, nel Vallone di Vertosan, a circa 1800 metri di altitudine e la festa delle castagne, accompagnata da vin brûlé che si svolge l'ultima domenica di ottobre (26 ottobre 2003) presso i capannoni di Runaz.
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