Architettura e genius loci.
Nell’articolo
del 06.01.05 - Cavriana e la fontana del Torcolo - il monumento della fontana è
stato indagato in qualità di architettura rappresentativa dell’identità
estetica, storica, culturale del luogo di appartenenza. La fontana è stata
considerata anche come parte integrante del paesaggio, inteso come relazione
tra i caratteri fisici del territorio e l’attività dell’uomo che vi è
stanziato. La presenza a Cavriana di una fonte d’acqua può aver generato
nell’antichità un culto locale di tipo mitico - oracolare connesso alla
tradizione del culto di Apollo e avere contribuito al permanere e allo sviluppo
dell’insediamento umano. Da questo spunto è importante ora soffermarsi sui
concetti di locus e di genius loci.
Aldo
Rossi nell’opera - Architettura della città - pubblicata nel 1966, definisce il
termine locus come il: - rapporto singolare eppure universale che esiste tra
una certa situazione locale e le costruzioni che stanno in quel luogo. La
scelta del luogo per una costruzione singola come per una città, aveva un
valore preminente nel mondo classico; il sito era governato dal genius loci,
dalla divinità locale, una divinità appunto di tipo intermedio che presiedeva a
quanto si svolgeva in questo stesso luogo…L’architettura nel mondo antico e nel
Rinascimento conformava una situazione; le sue stesse forme si mutavano nella
mutazione più generale della situazione, esse costituivano un tutto e servivano
ad un avvenimento costituendosi esse stesse come avvenimento; solo così si può
capire l’importanza di un obelisco,di una colonna, di una lapide…Solo nella
storicità dell’architettura avviene quella separazione tra l’elemento
originario e le forme che il mondo antico sembra aver risolto per sempre e da
cui deriva il carattere di permanenza che noi riconosciamo a quelle forme -
Anche
Joseph Rykwert nell’opera - L’idea di città - del 1976 scrive che nel mondo
antico: - la scelta di un sito era un fatto molto importante da cui dipendeva
il destino del popolo…ed era sempre rimessa alla decisione degli
dei…l’intervento divino formava parte integrante del processo di fondazione ed
era incorporato nel sistema di nozioni in base al quale gli abitanti di una
città sentivano questa come la loro patria. L’animale mediatore poteva essere
una comune vittima sacrificale (ad esempio una capra…)…Nel medioevo molti
sovrani, o almeno i loro dotti consiglieri, conoscevano le antiche tradizioni
riguardanti il modo di fondare e di disporre le città….Nell‘Europa del
Rinascimento le usanze etrusco - romane erano talmente consolidate
nell’immaginazione collettiva da poter essere adattate ai bisogni delle
comunità civili -
Gli insediamenti
che si possono studiare sotto il profilo dell’integrazione tra ambiente
costruito e paesaggio e per i quali è più facile scorgere il rapporto tra sito
e idea di costruzione, sono:
-
l’insediamento di sommità o centro disteso su una dorsale, su un poggio o su un
cocuzzolo nonché ubicato in corrispondenza di un valico o di una insellatura.
Si riscontrano ad esempio sulle colline dell’anfiteatro morenico del Garda in
una posizione più favorevole rispetto alle limitrofe depressioni, spesso occupate
in passato da aree palustri,
-
l’insediamento di fondovalle o di pedemonte (anche al piede di una collina),
-
l’insediamento rivierasco o centro ubicato su un argine, su un terrazzo
fluviale o su una sponda lacustre,
- il
borgo o insediamento di medie e piccole dimensioni che ha svolto, nel periodo
medioevale e in quello barocco, un ruolo economico e di difesa nei confronti
del territorio circostante. Esso è in genere caratterizzato da uno o più di
questi elementi: un mercato di una certa importanza, una forma di
fortificazione, e un certo numero di edifici di famiglie patrizie (Vedasi ad
esempio l’immagine del borgo cavrianese denominato nel catasto Teresiano - Borgo Pozzugola -).
Nel
borgo che era di proprietà vescovile, si può invece trovare un’importante
chiesa plebana o collegiata,
- il
villaggio o insediamento preindustriale con funzione prevalentemente rurale, la
cui unità costitutiva è la famiglia patriarcale,
-
l’architettura religiosa comprendente le strutture costituite dalla chiesa e da
un edificio quale l’abbazia, il monastero, o il seminario. Nonostante questa
architettura risponda alla regola dell’ordine religioso di appartenenza e sia
tipicamente organizzata intorno ai chiostri, il rapporto con il sito è un
fattore importante per la sua conformazione finale.
-
l’architettura della produzione comprendente sia le corti rurali o cascine che
gli impianti produttivi con gli edifici annessi.
In conclusione
ritengo interessante affrontare, nei prossimi articoli di questa rubrica,
alcuni casi di studio concreti da cui emerga il rapporto tra sito e genius loci
quale elemento decisivo per la conformazione dell’architettura.
Valentino Ramazzotti
Data: 06.03.2005