Gentili visitatori:
questo sito è dedicato alla storia
dell’architettura e alla ricerca in materia di beni culturali che sono
argomentate nelle tre principali rubriche:
Architettura e civiltà, Architettura nel paesaggio e Scoprendo
l’architettura.
Esse hanno come denominatore
comune i manufatti costruiti dall’uomo in rapporto al luogo e al contesto
sociale, economico e culturale nel quale sono stati realizzati.
L’architettura
monumentale è il risultato della interazione tra la memoria storica, il tessuto
edilizio esistente ed il livello di conoscenza raggiunto dalla collettività o
strato sociale che ha voluto tradurla in realtà.
Nel
corso della storia il sapere tecnico-teorico, derivante dalla costruzione di
architetture dotate di valenza simbolica e riconosciute come modelli
innovativi, è stato tramandato oralmente, come un mito, da un luogo all’altro
ed ha indotto, sulle popolazioni che lo hanno recepito, la trasformazione della
tecnica costruttiva e del linguaggio architettonico.
Viceversa
è dimostrato che anche le invenzioni più straordinarie dell’uomo come ad es. la
cupola di Filippo Brunelleschi per Santa Maria del Fiore in Firenze, sono una
geniale elaborazione di principi, forme e tecniche consolidate nel campo del
costruire. Brunelleschi ha probabilmente derivato la disposizione dei mattoni a
spina di pesce, decisiva per poter erigere la cupola, sia dalla conoscenza
diretta o indiretta di alcune volte bizantine e persiane che dai motivi
decorativi dei pavimenti delle ville romane.
Allo
stesso modo è possibile ritrovare una stretta correlazione tra l’archetipo
costruttivo della casa isolata neolitica ed il mègaron, la parte centrale degli
antichi palazzi micenei, costituita da una stanza con focolare centrale
contornato da quattro colonne e preceduta da vestibolo ed antisala. Tale
struttura si riscontra poi nello schema planimetrico del primitivo tempio
greco.
Per questo l’architettura che la storiografia ispirata dal pensiero romantico ed estetizzante dell’Ottocento ha valutato come ‘minore’, costituisce in realtà un documento storico importante.
E’ un libro di pietra che deve essere studiato per conoscere meglio la civiltà a cui appartiene, per scoprire informazioni sull’autore, sulla committenza e sui personaggi che ne hanno fruito ma anche per indagare un determinato periodo storico ed il nesso con altre opere architettoniche.
La legge fondamentale della natura per la quale nulla si crea o si distrugge ma tutto si trasforma vale per l’architettura che è arte dello spazio con la quale l’uomo si rappresenta e che è un bene culturale fondamentale perché costituisce il paesaggio urbano ed il paesaggio originato dall’interazione di fattori naturali ed umani sul territorio.
Per
Noi che viviamo in questo nuovo millennio caratterizzato dalla comunicazione
globale e dalla continua ricerca dell’immagine, dei concetti come genius loci e
trasmissione del valore culturale, possono apparire lontani e senza una reale
importanza.
Ricordando
le parole di Italo Calvino - ci affacciamo al nuovo millennio senza sperare di
trovarci nulla di più di quanto saremo capaci di portarvi – spero che i
contenuti di questo sito possano contribuire alla riflessione su alcuni
concetti che, essendo stati il fondamento della nostra civiltà, sono la
speranza di un futuro più sostenibile.
Segnalo
anche la rubrica Zibaldone – attualità e pensiero che si divide
in due parti:
- gli
scritti raccolti durante la mia attività di relatore/moderatore a conferenze e
convegni su temi storici e di cultura materiale;
- L’angolo
del Blog - dedicato agli eventi, ai dibattiti e alle questioni relativi
all’architettura contemporanea.
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