1999-2001….. La guerra continua
Il 13 maggio
1999, come Movimento per la
Confederazione dei Comunisti, eravamo con i nostri compagni ,le compagne
e il nostro striscione, alla mobilitazione indetta a Firenze contro la guerra imperialista voluta dalla Nato e
dall'Europa, guerra votata in pieno dal centro sinistra e dal centro
destra.
Il 10 maggio
di questo anno si è tenuta una manifestazione per ricordare quegli scontri e
per dire che la guerra non è mai finita.
Riportiamo di
seguito il breve documento distribuito quella mattina dal Centro Popolare
Autogestito FI-Sud.
Il 13 maggio
1999
Il 13 maggio
1999: Manifestazione contro la guerra della Nato in Yugoslavia, convocata dai
sindacati di base in occasione del loro sciopero generale, e durante la quale hanno
sfilato più di 3000 persone appartenenti anche a collettivi studenteschi, a
centri sociali e associazioni.
Al termine del corteo i manifestanti, ormai giunti
sotto il consolato americano, sono stati brutalmente caricati dalla polizia,
senza motivo né preavviso.
Il pestaggio è stato rapidissimo e violentissimo.
Per disperdere la folla, gli uomini in divisa hanno iniziato a sparare
lacrimogeni ad altezza d'uomo. E' ormai famoso il filmato - mandato in onda
varie volte anche da "Striscia la notizia" , dove si vede quello che
la censura Rai e tutti i mezzi di informazione hanno omesso di dire: poliziotti
che si accanivano su persone a terra, inermi; che manganellavano chi capitava
loro davanti, e che attaccavano i dimostranti a suon di calcio di fucile in faccia.
Sono state decine i feriti fra i manifestanti: tra questi una lavoratrice ha
rischiato la vista, una consigliera regionale (del Movimento per la
Confederazione dei Comunisti) è stata colpita al collo da una manganellata. Il
corteo si è quindi diretto verso la sede regionale dei D.S., per denunciare le
responsabilità del maggior partito di governo nella guerra contro la
Jugoslavia. Loro la chiamavano "intervento umanitario" mentre il
movimento di protesta che nacque in opposizione a questa, denunciava già quello
che oggi è di dominio pubblico.
Cioè: l'uso delle armi all'uranio impoverito e i
rischi di contaminazione conseguiti dalla popolazione e dall'ambiente, le
nefandezze dell'operazione Arcobaleno e gli interessi mafiosi che ci stavano
dietro, la falsità delle cifre riguardo ai presunti massacri e profughi fornite
dalla propaganda di guerra della "democratica" Europa, gli interessi
europei e statunitensi nella ricostruzione e creazione di oleodotti, e nello
smantellamento della Federazione Jugoslava (quello che sta accadendo oggi in Macedonia ne è una diretta conseguenza),
ultimo intoppo all'allargamento dell'UE e soprattutto della Nato nella regione.
I giorni successivi al 13 maggio gli attacchi dei
mezzi di (dis)informazione e dei partiti politici di destra e di sinistra sono
stati violentissimi. Presi di mira erano i sindacati di base che avevano
indetto lo sciopero generale. Si voleva a tutti i costi criminalizzare chi si
opponeva con fermezza all'attacco
imperialista in Yugoslavia. Si voleva colpire chi portava avanti la lotta nei
posti di lavoro, chi aveva riportato l'anti-imperialismo sotto i riflettori. Si
capovolgevano i fatti veri. Non erano più i poliziotti ad aver commesso un vile
attacco, ma si pretendeva che vi fosse stata una guerriglia urbana premeditata
e organizzata appunto dai sindacati di base.
Niente di più falso.
Nei giorni successivi la Digos ha compiuto
perquisizioni in case di persone identificate durante gli scontri. Sono partite
denuncie, chi per blocco stradale, chi per resistenza, chi per lesioni a
p.u. e 46 manifestanti sono rimasti
coinvolti nell'inchiesta.
Diversi di loro hanno poi visto la loro denuncia
stralciata. In tutto sono 15, i lavoratori rinviati a giudizio. Per lo più sono
appartenenti alla così detta "area dei centri sociali": tre i
compagni del C.P.A fi.sud.
La prima udienza si tiene il 10 maggio. Cosa
inaudita, l'udienza è prevista nell'aula bunker di S.Verdiana, generalmente
utilizzata per processi mafiosi o per pericolosi criminali.
Non è un caso.
L'obbiettivo è
limpido. In un periodo di crisi profonda come quello che stiamo attraversando,
l'attacco dello Stato si sta facendo sempre più duro nei confronti delle realtà
e di chi continua a lottare contro le politiche antipopolari dei nostri
governi, contro l'imperialismo aggressivo occidentale, e in solidarietà con i
popoli oppressi in lotta, come in Jugoslavia, in Turchia, in Palestina o in
Colombia.
E' importante che tutti coloro che hanno partecipato
alle mobilitazioni contro la guerra, tutti coloro che lottano per difendere i
diritti dei lavoratori contro i padroni, che subiscono quotidianamente i
soprusi dei poteri forti e della polizia, che richiedono l'uscita dell'Italia
dalla Nato e la chiusura delle basi situate sul suolo nazionale, partecipino.
Una piccola
nota, uscendo il giornale dopo l'iniziativa
Il processo è stato rinviato a novembre. Deve essere
anche detto che come esponente del Movimento per la Confederazione dei
Comunisti insieme ad Andrea Sorrentino aderente al Centro sociale ex Emerson,
organizzazione presente in massa in quel giorno di lotta, abbiamo prodotto
denuncia contro la polizia per i fatti del 13 maggio 1999, fatto inusuale e
originale perché non accade spesso e non accade spesso di disporre di prove
contro la polizia.
Fatto altrettanto interessante e significativo:
sulla nostra denuncia è stato deciso il “non luogo a procedere”.
La solidarietà ai compagni imputati è da parte
nostra militante e seguiremo ovviamente gli sviluppi.
(O. Lunghi)