Affondare
i referendum
con l’astensione
I referendum del 21 maggio propongono un modello di società inaccettabile in cui si dà ai padroni il diritto di licenziare senza giustificato motivo, privando i lavoratori e le lavoratrici di ogni possibilità di tutela mentre si toglie ogni residua possibilità di espressione politica a chi non si sente o non vuole essere rappresentato dai poli.
Lo scatenamento referendario innescato da radicali e soci contiene un messaggio devastante secondo cui le tensioni sociali trovano soluzione "democratica" attraverso l’imposizione di una maggioranza valutata attraverso la partecipazione allo strumento anonimo e individualistico del voto.
Di volta in volta, a secondo del diritto da opprimere, maggioranze diverse verranno scatenate contro questo o quel gruppo o classe sociale.
Chi è convinto che i diritti fondamentali della persona, anche nei posti di lavoro, siano inviolabili e a nessuna maggioranza può essere consentito l’arbitrio di lederli, non può partecipare all’immondo gioco di questi referendum.
L’UNICO ATTEGGIAMENTO POLITICAMENTE COERENTE
E’ STRONCARLO RADICALMENTE DAL BASSO
CON UN PROCESSO DI DELEGITTIMAZIONE ATTRAVERSO
L’ASTENSIONE. UNA VOLTA PER TUTTE.
Il Comitato Nazionale per l’astensione ai referendum sostiene lo
SCIOPERO GENERALE DEL 10 MAGGIO
indetto da CUB, SLAI COBAS e USI contro i licenziamenti
senza giustificato motivo, l’attacco ai diritti sociali,
al diritto di sciopero, di assemblea e di associazione.
Al comitato hanno già aderito una serie di realtà sindacali di base, forze politiche
nazionali e locali che hanno dato vita a numerosi comitati territoriali.
COMITATO NAZIONALE PER L’ASTENSIONE AI REFERENDUM
Per comunicazioni e adesioni: e mail cub.nazionale@tiscalinet.it – tel.0270631804 – 0270630166 – fax 0270602409
Cobaslai@ats.it – tel/fax 0331773741 – 028392117 – federazione@rdbcub.it – tel.067008872 – fax 067005631