MOVIMENTO PER LA CONFEDERAZIONE DEI COMUNISTI

 

Comunicato stampa sul risultato elettorale

 

La vittoria di Berlusconi nelle elezioni del 13 maggio è figlia della politica liberista e confindustriale dei governi – prima “tecnici” e poi di centrosinistra – che dal 1992 hanno realizzato una vera e propria restaurazione sociale a danno dei lavoratori salariati.

Questa politica ha spianato la strada alla destra, il cui impianto di fondo basato sulla triade tatcheriana fatta di liberismo, autoritarismo e atlantismo, ha già trovato il modo di affermarsi ampiamente nell’ultimo decennio.

Con le elezioni di domenica scorsa questa affermazione trova anche una consacrazione politica con il successo di Forza Italia e la prospettiva di un governo di legislatura.

Il risultato del 13 maggio mette in evidenza, ancora una volta, il carattere antidemocratico del sistema maggioritario. La destra non ha la maggioranza assoluta degli elettori, ma ha una netta maggioranza dei seggi. Nel giorno del suo successo la destra ha perso circa il 3% dei voti rispetto al ’96, vincendo solo in virtù dell’alleanza con la Lega. Si è rovesciato così il quadro del ’96 quando vinse un centrosinistra minoritario.

Questi dati, oltre ad evidenziare le assurdità del maggioritario, chiariscono che non c’è stato oggi uno spostamento a destra del paese così come non c’era stato a sinistra nel 1996.

Le caratteristiche della campagna elettorale, divenuta una sorta di referendum su Berlusconi, hanno accentuato la spinta al bipolarismo riducendo ulteriormente gli spazi per le forze non allineate.

E’ in questo quadro estremamente difficile che, come Movimento per la Confederazione dei Comunisti, abbiamo svolto la campagna elettorale in Toscana.

Il risultato è stato buono nei collegi uninominali della Camera dove siamo riusciti a presentarci. Abbiamo infatti ottenuto il 3,2% nel collegio di Capannori-Garfagnana (LU) ed in quello della Valdinievole (PT) ed il 2,1% nel collegio di Lucca.

In soli 3 collegi otteniamo quasi 7.000 voti, arrivando terzi dopo Ulivo e Polo e collocandoci davanti a Democrazia Europea, Italia dei Valori e Lista Bonino.

Questo risultato, certo parziale e circoscritto, è stato ottenuto in presenza di un black-out informativo (effetto della cosiddetta “par condicio”) ancora più pesante per un simbolo alla sua prima presentazione in elezioni politiche.

Da questi dati traiamo un’indicazione positiva: c’è circa un 3% dell’elettorato che non si rassegna al bipolarismo, che vuole uscire da questa trappola, che vuole lottare contro centrodestra e centrosinistra e che lo fa votando comunista.

Da questa importante indicazione vogliamo ripartire per rilanciare il processo di aggregazione di tutte le realtà e di tutti i soggetti comunisti che vogliono lavorare alla costruzione di un’opposizione strategica al capitalismo e alle sue rappresentanze politiche, siano esse di centrodestra che di centrosinistra.

 

 

Firenze 15/05/2001              MOVIMENTO PER LA CONFEDERAZIONE DEI COMUNISTI

                                                                   Coordinamento regionale della Toscana