Empoli 13 febbraio 1945/13 febbraio 2000

Una data storica da non dimenticare.

La partenza da Empoli di oltre 500 volontari, a grande maggioranza comunisti, per partecipare alla guerra di liberazione nazionale, per liberare l’Italia dai fascisti e nazisti, avvenne il 13/2/45 alle prime ore del mattino da piazza Antonio Gramsci. Già da diversi mesi prima, stava maturando all’interno del governo dell’epoca, sotto la spinta del P.C.I. e del C.L.N. la proposta del sottosegretario al Ministero della guerra, il comunista Mario Palermo, di indire un bando di arruolamento volontario per istituire l’Esercito di Liberazione Nazionale. Il comando dell’esercito alleato in Italia, dopo un batti e ribatti accettò e i volontari partirono facendo tutti il proprio dovere. Alcuni non tornarono, morirono combattendo, altri rimasero feriti. Il nostro commosso ricordo va ai Caduti e per noi empolesi al giovane vetraio e compagno comunista Valfredo Polidori che durante la storica battaglia sul fiume Senio di Alfonsine cadde sotto il piombo nazifascista il 10 aprile 1945. Dopo la battaglia sul fiume Senio, in località Valle del torrente Gargana, il 20 aprile 1945 cadeva il compagno comunista Guido Guidi di Montelupo Fiorentino, lasciando nel dolore la moglie e il figlio. I suoi affezionati compagni lo ricordano anche come un attivo combattente comunista dentro l’antifascismo. Detto questo perché i cittadini del nostro circondario ne onorino la memoria, credo giusto fare alcune considerazioni di carattere politico per denunciare la caduta di coerenza politica verso la nostra storia da sempre imperniata sui più nobili ideali di socialismo e di libertà. La nostra Costituzione Repubblicana, nata dalla resistenza al fascismo e nazismo, non è un caso che porti la firma di un grande uomo politico incarcerato dai fascisti per lunghi anni, il comunista Umberto Terracini.

Tra i tanti articoli che essa contiene ce ne sono alcuni che fanno proprio al caso in questione.

Sono: - I partiti sono la garanzia per la nostra vita democratica. L’Italia ripudia la guerra come mezzo ecc., con la conseguenza che l’Italia non avrebbe dovuto fare parte di nessun blocco militare. L’Italia vieta l’ingresso sul suolo italiano ai membri maschi della casa Savoia.

La maggioranza di governo in pieno accordo coi partiti che la compongono ha aderito, non solo alle richieste della NATO e degli USA di intervenire nel Golfo Persico con i bombardamenti, ma ha anche ceduto il nostro suolo per una guerra non dichiarata a un paese nostro vicino causando morti, distruzioni e fame, mentre in un ramo del nostro parlamento si è già votato per il rientro in Italia dei Savoia. Credo basti tutto questo, per poter affermare che il nostro comune non è stato all’altezza dell’organizzazione di questo 55° anniversario. Il sottoscritto non ha niente di personale con i personaggi designati a parlare al cinema teatro Excelsior, anzi ha rispetto per tutto quello che rappresentano. Tutti quei politici di alta e media levatura che oggi sono a dirigere partiti di area centro sinistra non si ricordano più di essere nati nei partiti sani che hanno fatto la storia in Italia prima e dopo la seconda guerra mondiale, come il P.S.I di Pietro Nenni e il P.C.I di Antonio Gramsci e di Palmiro Togliatti, e che proprio in questi partiti hanno fatto le loro belle carriere.

Il comune di Empoli doveva invitare i partiti che ancora si richiamano alla storia della resistenza, le organizzazioni combattentistiche e dell'antifascismo, ed insieme non solo designare i personaggi politici che ancora hanno la coerenza storica della resistenza (e in Italia ce ne sono ancora) a parlare alla nostra manifestazione, e anche affiggere un manifesto che mettesse in risalto la nostra resistenza visto come va oggi in Italia la politica.

Certo sarò presente nel corteo per le vie cittadine per deporre le corone ai nostri caduti e alla lapide che ricorda la nostra partenza; è un atto civile per ricordare e onorare i nostri caduti e per dire NO! allo strisciante revisionismo storico e politico.

Siro Giani

Cittadino onorario di Alfonsine

Comunista Empolese

(Inviato alla redazione del "Il Tirreno" di Empoli il 10/2/2000 - non pubblicato)