Finanziaria
2001
una vera e
propria
ISTIGAZIONE A DELINQUERE
Agevolazioni per i padroni che evadono i contributi
"Ridotte le sanzioni per il ritardato
o l’omesso pagamento di contributi.
Scompare infatti la cosiddetta “una tantum”, che consisteva in una sanzione tra
il 50 e il 100% del debito in base all’entità dell’evasione e al comportamento
del contribuente. La Finanziaria 2001 stabilisce ora una sanzione annua pari al
tasso ufficiale di riferimento maggiorato del 5,5% nel caso di mancato o
ritardato pagamento di premi o contributi ..."(IlSole24ore,23
dicembre 2000).
Con l'art.116 "sono soppresse le sanzioni
amministrative, sostituite da quelle civili, in caso di accertato ritardo,
omissione ed evasione di contributi e premi derivanti da falsità di
registrazioni e denunce obbligatorie"
"L'omissione assumerà rilevanza penale solo se abbia
determinato un'evasione contributiva oltre i 5 milioni e sia superiore alla
metà dei contributi dovuti.
"Nel caso in cui il padrone, attraverso omissioni o
falsità di registrazioni, evada una somma pari a dieci milioni di lire su
trenta milioni di contributi dovuti nel mese, il suo comportamento non assumerà
rilevanza penale ...".
Inoltre "il comportamento di ravvedimento del datore
di lavoro, che paga i contributi omessi anche dopo l'accertamento ispettivo,
pur realizzando un illecito penalmente sanzionabile sarà sufficiente per
l'archiviazione del caso"
Ridotte le sanzioni ai padroni per le violazioni delle
norme sul collocamento
L'articolo 116 della finanziaria 2001 - oltre a
ridurre le sanzioni per le evasioni contributive - riduce le sanzioni per le
violazioni delle norme sul collocamento.
La circolare applicativa del ministero del Lavoro n.12
del 22-1-01 opera una distinzione tra illeciti sostanziali e formali,
abolendo le sanzioni per questi ultimi; "la nota ministeriale considera ad
esempio illeciti formali l'omessa indicazione, nella comunicazione di
assunzione al centro per l'Impiego, della qualifica di inquadramento o il
contratto collettivo applicato”.
5 anni di regali ai padroni in nero
La Finanziaria 2001 stanzia 900 miliardi per
premiare i padroni in nero, esentandoli dal pagamento dei contributi.
"Ad usufruirne saranno le imprese del Mezzogiorno,
che sottoscriveranno entro un anno i contratti di riallineamento i quali
potranno avere durata quinquennale. All’interno di questo periodo si
applicheranno gli sgravi che dovranno essere decrescenti: 100% il primo anno,
80% il secondo, 60% il terzo, 40% il quarto e 20% il quinto ed ultimo
anno"
"Per i lavoratori semi-sommersi, ovvero già
denunciati agli enti previdenziali, i benefici saranno pari al 50% di quelli
riconosciuti per i dipendenti completamente in nero. Per le imprese che hanno
già sottoscritto contratti di riallineamento, la Finanziaria prevede invece una
sorta di conguaglio contributivo per il periodo trascorso".
Tolti anche i contributi per gli assegni familiari:
altri 1500 miliardi all'anno regalati ai padroni
La
finanziaria 2001 riduce ai padroni gli oneri sociali dello 0,8% (circa 1500 miliardi all'anno) grazie alla
fiscalizzazione dei contributi per gli assegni per i nuclei familiari.
Questo regalo era stato deciso dal Patto di Natale del '98 per compensare i padroni
per l'introduzione della carbon tax. La carbon tax è stata sospesa, ma il
regalo per i padroni è rimasto!
Negli
ultimi tre anni il "costo del lavoro" è stato dimezzato e ora in
Italia è il più basso d'Europa:
·
Nel 1998 - con
l'introduzione dell'Irap
- sono stati eliminati i contributi sanitari, con riduzione drastica
del 10% del "costo del lavoro" (nel '97 il gettito dei contributi
sanitari - pur in presenza del 60% di evasione - era stato di oltre 55mila
miliardi !!).
·
Nel 1999 altri 1500
miliardi in meno di "costo del lavoro" con la eliminazione di
alcuni oneri sociali (0,10 asili nido - 0,16 Enaoli - 0,21 tubercolosi - 0,35
Gescal) per un totale dello 0,82%.
·
Poi è stata la volta
dell'indennità di maternità, della decontribuzione del salario
variabile dei contratti aziendali e territoriali, dei vergognosi regali sull'Inail
(l'ultimo da 700 miliardi all'anno), fino all'esenzione totale
dal pagamento dei contributi (e delle tasse, e pure con
l'aggiunta di "sovvenzioni" miliardarie a fondo perso per gli
investimenti) non solo per padroni in nero, del sud e delle aree
"depresse" del centro-nord, ma sempre più indistintamente per
tutti i padroni d'Italia.
a cura dello Slai Cobas Alfa Romeo - Arese
(Mi)