ROMPIAMO IL SILENZIO DEL REGIME BIPOLARE

PER UNA RINNOVATA BATTAGLIA COMUNISTA

 

Più sfruttamento, meno libertà; più autoritarismo, meno democrazia; più esercito, meno stato sociale; ricchezza senza limiti per il vertice della piramide, fame e malattie per miliardi di uomini: è questo il capitalismo reale del 2000.

Una società piegata al dominio del mercato e dell’impresa, una scienza ed una tecnica asservite sempre più al capitale: è questo lo sfondo della vita quotidiana dell’uomo del 2000. Al crescente sfruttamento del lavoro umano si accompagna quello della natura, al disastro sociale si somma così quello ambientale.

In Italia questo modello di società ha disegnato i contorni e determinato i contenuti del regime della seconda repubblica nel quale viviamo.

Centrodestra e centrosinistra non sono altro che due facce della stessa medaglia, due modi solo parzialmente diversi di garantire gli stessi interessi, quelli delle oligarchie finanziarie dominanti. In campagna elettorale litigheranno, o faranno finta di farlo, ma chiunque vincerà saranno sempre d’accordo sulle scelte fondamentali.

E’ stato così per 5 anni. Il centrosinistra ha sostenuto la guerra di aggressione imperialista alla Jugoslavia, ha guidato l’adesione dell’Italia al polo imperialista europeo, ha introdotto il lavoro interinale, ha proposto un sistema elettorale ancora più maggioritario, ha varato l’esercito professionale, ha rafforzato la politica di respingimento/sfruttamento dei lavoratori immigrati, al posto dell’amnistia ha introdotto nuove norme repressive.

Queste scelte fondamentali sono state sempre condivise nella sostanza con il centrodestra. E’ anche per questo, e per la devastante azione di revisionismo storico messa in campo dalle forze della cosiddetta “sinistra” che oggi lo schieramento berlusconiano è più forte e le formazioni fasciste  più aggressive.

I comunisti non possono rassegnarsi a questa situazione. Tantomeno possono piegarsi alla logica del maggioritario e del bipolarismo.

Chi lo fa, sia pure contraddittoriamente come Rifondazione, contribuisce al degrado della politica, portando acqua al mulino di quelle forze che pure a parole Bertinotti dice di combattere. Se si vuole davvero lottare contro l’omologazione al pensiero unico del mercato occorre battersi in primo luogo contro le forze che fanno da battistrada al dominio di questo pensiero. La “non belligeranza” non è un compromesso, è una resa.

Ai comunisti compete invece la belligeranza contro il capitalismo e le sue rappresentanze politiche; compete la lotta contro l’imperialismo italiano ed europeo. E’ per questi motivi che troverete il simbolo del Movimento per la Confederazione dei Comunisti sulla scheda elettorale: per poter dire, anche il giorno delle elezioni, un no chiaro e forte al regime bipolare e alla seconda repubblica. E’ questo il modo migliore per riaffermare una presenza comunista che provi a misurarsi con le questioni dell’oggi.

Ci presentiamo alle elezioni non per accettare le regole del gioco, ma proprio per denunciare il carattere chiuso, autoritario, di regime delle istituzioni della seconda repubblica.

Come comunisti non intendiamo rinunciare a nessuno spazio di battaglia politica. La presenza sulla scheda elettorale della falce e martello e della stella rossa ha dunque un significato preciso: è il segno di una scelta di lotta per riaffermare il nome, il senso, i contenuti di una rinnovata battaglia comunista.

La conflittualità di classe si pone oggi contro e non dentro le istituzioni autoritarie del regime bipolare. Ogni proposta, ogni programma, ogni iniziativa di lotta deve partire da questa consapevolezza.

Il nostro non è dunque un semplice programma elettorale come quello degli altri; è l’indicazione di obiettivi attraverso i quali promuovere la riorganizzazione del proletariato, per una nuova stagione di lotte che metta in discussione il buio opprimente che i lavoratori vivono da anni.

Il nostro è un programma dichiaratamente incompatibile, ma non è un programma astratto, basandosi su rivendicazioni concretamente in campo e sulla riproposizione di obiettivi storici del movimento operaio e comunista. Al tempo stesso vogliamo mettere al centro, come tema oggi decisivo, la questione della libertà. Libertà da ogni forma di sfruttamento ed oppressione, libertà individuale e collettiva. Il trionfo del liberalismo economico ha infatti coinciso con l’attacco a tutte le forme di libertà eccetto quelle di esclusiva competenza delle classi dominanti. Anche per questi motivi attribuiamo una grande importanza alle rivendicazioni di autodeterminazione delle donne e a quella della libera circolazione per tutti i lavoratori immigrati.

 

IL PROGRAMMA DEI COMUNISTI

 

CONTRO IL RUOLO IMPERIALISTA DELL’ITALIA

La partecipazione all’aggressione alla Jugoslavia ha mostrato con chiarezza il nuovo ruolo imperialista dell’Italia, all’interno del polo imperialista europeo.

·        Uscita dell’Italia dalla Nato e ritiro immediato dei contingenti militari italiani in missione all’estero

·        Risarcimento dei danni di guerra al popolo jugoslavo e cessazione immediata di ogni embargo (Cuba, Irak, Libia ecc.)

·        Abolizione dell’esercito professionale istituito a scopi imperialistici e scioglimento immediato della “Folgore”

 

CONTRO IL “GOLPE BIANCO” DELLA SECONDA REPUBBLICA

·        Ripristino del sistema elettorale proporzionale

·        Abolizione delle prefetture

·        Diritto di voto per tutti coloro che risiedono sul territorio nazionale, indipendentemente dalla nazionalità

 

PER UN LAVORO GARANTITO E TUTELATO, PER LA DIFESA E L’AUMENTO DEI SALARI

Il capitalismo contemporaneo contempla solo un lavoro precario e flessibile ed un salario sempre più povero ed incerto. Battersi per il lavoro e per il salario è dunque possibile solo combattendo alla radice le compatibilità del sistema.

·        Immediata reintroduzione della “scala mobile”

·        Salvaguardia del trattamento di fine rapporto (Tfr)

·        Istituzione di un minimo contrattuale unico per tutti i lavoratori, compresi i cosiddetti “atipici”

·        Abolizione del lavoro in affitto (interinale)

·        Riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione

·        Estensione del principio della “giusta causa” in caso di licenziamento alle imprese sotto i 15 dipendenti

·        Abrogazione integrale dell’articolo 19 della Legge 300 che riconosce la rappresentanza sindacale solo alle sigle firmatarie di contratti e/o maggiormente rappresentative

 

DIRITTO PER TUTTI AD UNA PENSIONE ADEGUATA

·        Ripristino del sistema pensionistico integralmente pubblico, regolato sulla base del calcolo retributivo

·        Riconoscimento del diritto alla pensione anticipata di 5 anni per chi compie lavori usuranti

·        Salvaguardia della pensione di anzianità con il limite lavorativo posto a 60 anni per gli uomini e 55 per le donne

 

PER IL POTENZIAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA

NO ALLA SCUOLA DI CLASSE

·        Gratuità di tutti i livelli di istruzione e abolizione del “numero chiuso” nelle università, servizi pubblici gratuiti per consentirne la frequenza

·        Elevamento dell’obbligo scolastico e introduzione dell’insegnamento obbligatorio di una lingua straniera fin dalla scuola primaria

·        Introduzione nei ruoli di insegnamento di nuove figure destinate alla mediazione culturale e all’integrazione linguistica degli alunni di provenienza straniera

·        Nessun finanziamento pubblico alle scuole private, confessionali e non

 

 

 

 

PER IL POTENZIAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA

NO ALLA SANITA’ PER I RICCHI

·        Gratuità del servizio sanitario nazionale, come previsto dalla legge istitutiva

·        Stop ai tagli nella sanità pubblica e alla chiusura degli ospedali periferici

 

GESTIONE PUBBLICA E CONTROLLO SOCIALE NEI SERVIZI

E NEI SETTORI STRATEGICI DELL’ECONOMIA

·        Gestione pubblica e controllo sociale del settore energetico, delle telecomunicazioni, delle ferrovie e delle linee urbane, del servizio postale

·        Intervento pubblico e controllo sociale sui settori economici strategici (cantieristica, siderurgia, escavazione)

·        Intervento pubblico nell’edilizia tale da risolvere i problemi abitativi; affitti corrispondenti al 10% del salario medio

 

NO ALLA FISCALITA’ DI CLASSE. ABBIAMO GIA’ DATO!

I lavoratori e i pensionati hanno finanziato di tasca loro l’ingresso nell’Europa di Maastricht con penalizzazioni e decurtazioni di ogni genere. Oggi chiediamo la restituzione di quanto ci è stato tolto e il recupero dei nostri soldi.

·        Aumento della detrazione d’imposta per lavoro dipendente (e pensioni) di 5 milioni annui

·        Tassazione fortemente progressiva per i redditi da impresa e capitale

 

NO ALLA GIUSTIZIA DI CLASSE

Le carceri italiane sono oggi sovraffollate in gran parte da immigrati, tossicodipendenti, emarginati. La borghesia risolve con il carcere le contraddizioni sociali da lei stessa prodotte.

·        Amnistia generalizzata per i reati minori e per i detenuti politici condannati sulla base della legislazione d’emergenza

·        Liberalizzazione delle droghe leggere e legalizzazione dell’uso delle droghe pesanti per combattere i mercanti di morte

 

LIBERA CIRCOLAZIONE PER GLI UOMINI E LE DONNE SUL TERRITORIO NAZIONALE

Mentre i capitali e le merci circolano liberamente su tutto il pianeta, questo diritto è negato ai lavoratori migranti, costretti a subire soprusi, ingiustizie e discriminazioni di ogni genere.

·        Possibilità di spostarsi liberamente da uno Stato ad un altro

·        Accesso al diritto di cittadinanza e di voto politico ed amministrativo

·        Promozione di accordi bilaterali con i paesi di origine dei lavoratori immigrati ai fini previdenziali

·        Superamento della legge “Turco-Napolitano” e del meccanismo dei “flussi programmati”

·        Rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno sottratto alle competenze delle questure e attribuiti ai comuni

·        Riconoscimento dello status di “rifugiato” oggi sistematicamente negato

·        Agevolazione dell’esercizio del diritto al ricongiungimento familiare

·        Chiusura dei “centri di permanenza temporanea”, veri e propri lager in cui vengono rinchiusi i cosiddetti “clandestini”

 

NO ALL’INGERENZA DELLA CHIESA NELLE FUNZIONI DELLO STATO

·        Abrogazione del concordato sottoscritto tra Chiesa cattolica e Stato italiano per dire no ad ogni forma di ingerenza della Chiesa nello Stato

·        Abolizione del contributo dell’8 per mille

 

 

 

 

 

 

I CANDIDATI

DEL MOVIMENTO PER LA CONFEDERAZIONE DEI COMUNISTI

Casella di testo: Quota proporzionale circoscrizione della Toscana

LUNGHI  ORIETTA
MAZZEI  LEONARDO
SCARDIGLI  SANDRO
SODANI  GIOVANNI  ANTONIO

 

 

 

 

 

 

 

 

Collegi Camera dei Deputati:

 

Collegio 12 (Valdinievole)                        GISBERTO GIACOMELLI

Collegio 23 (Lucca)                                      GIUNTOLI FRANCESCO SETTIMO

Collegio 25 (Capannori-Garfagnana)        LEONARDO MAZZEI

 

Collegi Senato:

 

Collegio 6 (Pistoia)                                       VALERIO GENTILI

Collegio 9 (Lucca)                                       VIRGINIO MONTI

 

 

CONTRO IL BIPOLARISMO

PER PARLARE DEL LAVORO, DELLO SFRUTTAMENTO, DELL’OPPRESSIONE

 

PER RICOSTRUIRE UN’OPPOSIZIONE

AI PARTITI DEL CAPITALISMO ITALIANO ED EUROPEO

 

 

COMUNISTA NON FARE L’OPPOSIZIONE A META’ !

 

VOTA LA STELLA ROSSA

 DEL MOVIMENTO PER LA CONFEDERAZIONE DEI COMUNISTI