Un caso di sarcoidosi cutanea generalizzata
M. Fimiani, E. Pianigiani, A. Andreassi°, P. Rubegni, G. De Aloe, P.
Taddeucci
Istituto di Scienze Dermatologiche, Università Degli Studi di Siena,
Siena
° Cattedra di Chirurgia Maxillo-Facciale, Università “La Sapienza”, Roma
Presentiamo il caso
di una paziente di 62 anni giunta recentemente alla nostra osservazione per la
presenza da circa 6 mesi di lesioni infiltrate dermo-epidermiche, in forma di
noduli e placche, di colorito rosso-brunastro, diffuse a tutte l'ambito
cutaneo. Gli esami ematochimici di routine risultavano nella norma, mentre
veniva evidenziato un aumento dei valori della beta-2 microglobulina e
dell'ACE. Una ecografia degli organi addominali mostrava la presenza di calcoli
nella colecisti e note di idronefrosi a carico del rene sinistro. Un esame
radiografico del torace evidenziava un ampliamento del mediastino superiore e
degli ili polmonari dovuto alla presenza di linfoadenopatie e concomitanti
alterazioni parenchimali di tipo reticolo-nodulare. Le prove di funzionalità
respiratoria risultavano nei limiti, nonostante una scarsa compliance della
paziente, mentre un lavaggio broncoalveolare mostarva note di flogosi della
mucosa bronchiale. La ricerca di micobatteri su materiale broncoaspirato dava
esito negativo, mentre una biopsia bronchiale faceva reperire delle aree di
metaplasia squamosa dell'epitelio di rivestimento bronchiale, con presenza di
una modesta flogosi cronica linfocitaria e fibrosi della parete, ma assenza di
lesioni granulomatose. Infine un esame bioptico eseguito su una delle lesioni
cutanee metteva in evidenza delle lesioni di tipo granulomatoso, con notevole
ricchezza di cellule epitelioidi e presenza di rai cristalli birifrangenti.
Quindi, sulla base dei dati clinici e strumentali veniva posta diagnosi di
sarcoidosi cutanea generalizzata.
La sarcoidosi è una
malattia sistemica ad eziologia sconosciuta, descritta per la prima volta da
Hutchinson e da Boeck alla fine del secolo scorso. La sua incidenza può variare
in maniera consistente a seconda della area geografica, risultando più
frequente nel nord Europa. Le manifestazioni cutanee compaiono circa nel 25%
dei casi, con una leggera prevalenza nel sesso femminile, ed una insorgenza
nella III-V decade. Oltre all'impegno cutaneo, le manifestazioni in assoluto
più frequenti sono a carico delle mucose bronchiali, del parenchima polmonare,
dei linfonodi mediastinici, del fegato e della milza. Il trattamento sistemico
della malattia, principalmente a base di steroidi, clorochina e derivati della
vitamina D, agisce prevalentemente sulla sintomatologia sistemica e cutanea, e
non è infrequente assistere ad una ripresa della malattia alla sospensione
della terapia. Riteniamo utile la segnalazione del caso da noi osservato per la
pronta regressione della sintomatolgia cutanea con un trattamento a base di
steroidi sistemici, regressione che persiste a distanza di circa sei mesi dalla
sospensione della terapia. Tale trattamento ha permesso un ottimo controllo
delle manifestazioni sistemiche della malattia.