Pemfigoide bolloso in paziente con psoriasi
Donato Calista, Cristina Fiorentini*, Giorgio Landi
U. O. di Dermatologia Azienda-USL Ospedale “M.Bufalini” – Cesena
* Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Medicina Clinica
Specialistica e Sperimentale, Sezione di Clinica Dermatologica.
Presentiamo un caso
di pemfigoide bolloso insorto in un paziente di 63 anni il quale da 10 anni
soffriva di psoriasi in chiazze diffuse. Le lesioni bollose erano insorte
improvvisamente senza apparenti cause scatenanti, simultaneamente ad una fase
di riacutizzazione della sintomatologia psoriasica. Il paziente veniva trattato
con prednisone 1 mg/kg/die, con completa regressione dei sintomi nell'arco di
10 giorni. Il follow-up non ha mostrato recidive delle due dermatosi a distanza
di un anno.
La letteratura
internazionale riporta solo 60 casi di associazione psoriasi e pemfigoide
bolloso. Sebbene una relazione casuale non possa essere esclusa, vista
l'elevata incidenza della psoriasi nella popolazione generale (0,25-5%), in alcuni
pazienti le terapie topiche cheratolitiche, riducenti, corticosteroidee o
l'irradiazione con UVA con o senza psoraleni o di UVB sono state individuate
come possibili fattori scatenanti della dermatosi bollosa. Infatti tali terapie
potrebbero scatenare la manifestazione bollosa autoimmunitaria presente già
allo stato subclinico o indurre la sua comparsa attraverso l'esposizione degli
antigeni della giunzione dermo-epidermica.