DERMATITE BOLLOSA RECIDIVANTE: caso pro diagnosi
M.BERTERO, M. GATTONI, S. ASTOLFI, M.CAMETTI, G.LEIGHEB
Clinica Dermatologica - Università del Piemonte Orientale
"A.Avogadro" –
Ospedale Maggiore della Carità - Novara
Ragazza di 10 anni in
buone condizioni generali di salute e con anamnesi remota negativa.
Nel mese di giugno
c.a. comparsa improvvisa di alcune lesioni bollose pruriginose localizzate alle
avambraccia ed alle gambe. Le bolle, di 1 - 3 cm di diametro erano a cupola
tesa, contenuto sieroso e circondate da
alone eritematoso a tonalità cupa. Alla
superficie dorsale del polso sinistro era presente una placca
eritemato-edematosa nummulare, alla superficie dorsale del polso destro una
grande placca con le stesse caratteristiche, a limiti netti, di 3 cm di
diametro, centrata da una bolla di 1 cm.
Tutti gli esami
ematochimici eseguiti risultavano nella norma e negativa era l'anamnesi
prossima.
La paziente non venne
trattata e si ebbe la spontanea regressione delle lesioni in circa 20 giorni.
Nel mese di ottobre
c.a. comparsa di nuove lesioni con analoghe caratteristiche .
Una visita di
consulenza a Milano propose la diagnosi di sindrome di Sweet.
La diagnosi
differenziale si poneva inoltre tra fitodermatite, entomodermatosi, dermatosi
bullosa autoimmune, eritema polimorfo atipico.
L'esame istologico
mostrava un distacco dermoepidermico con edema intercellulare del malpighiano,
epidermide necrotica con cellule epiteliali multinucleate e discreto infiltrato
linfoide perivascolare.
La DIF era negativa.
Dopo un mese dal
secondo episodio, regressione delle manifestazioni.
All'ultima visita di
controllo viene posta diagnosi di tossidermia medicamentosa, supportata anche
da un'attenta revisione del preparato istologico che propone la diagnosi di
"dermatite dell'interfaccia".
Dopo un
interrogatorio "di sesto grado" la madre della ragazza finalmente
ammetteva l'assunzione di una compressa di Nimesulide due giorni prima delle
eruzioni cutanee.