Larva migrans cutanea bollosa

C. Tomasini, E. Soro,  P. Broganelli, P.  Dapavo.

 

Un giovane di 26 anni, in buone condizioni generali, si è presentato alla nostra osservazione per la comparsa da circa 10 giorni di una dermatosi intensamente pruriginosa ai piedi. Un trattamento topico con ntimicotici ed antibiotici non aveva dato risultati apprezzabili. L’esame obiettivo evidenziava la presenza di vescico-bolle a contenuto emorragico in sede plantare e agli spazi interdigitali associate a pustole e croste mieliceriche ed intensa essudazione bilateralmente.   A livello del dorso era possibile notare alcune strie eritematose lineari e serpiginose, sormontate da vescicole. 

Il paziente era reduce da un soggiorno marino in Messico e la dermatite era insorta dopo una settimana dal rientro in Italia. E’ stato intrapreso trattamento per via generale con con albendazolo (400 mg/die per 6 giorni)  e chinolonici con risoluzione del quadro clinico.

“Larva migrans cutanea” è un termine clinico che descrive una caratteristica dermatite indotta dalla penetrazione e migrazione nella cute di larve di Nematodi, parassiti intestinali di diversi animali, tra cuio la larva del cane rappresenta la più frequente causa di infestazione umana.  Alle nostre latitudini, la dermatite si osserva per lo più come malattia di importazione in soggetti che hanno soggiornato in aree endemiche e che sono venuti  a contatto con terreni infestati da larve di anchilostomi depositate dalle deiezioni di animali.  Nell’uomo, la dermatite è autolimitante per incapacità della larva di penetrare in profondità e raggiungere l’intestino per completare il  ciclo vitale.

La diagnosi di larva migrans cutanea è solitamente agevole e si basa sul riconoscimento delle caratteristiche lesioni lineari e serpiginose, intensamente pruriginose. Tuttavia, in alcuni casi, si possono verificare complicanze batteriche e/o micotiche e reazioni iperergiche di tipo vescicoloso e bolloso che possono mascherare  il quadro clinico e ritardare la corretta diagnosi.