INFILTRATO LINFOCITARIO BENIGNO DI JESSNER-KANOF: DESCRIZIONE DI UN CASO.

Oriana Simonetti, Lia Laghi, Carla Cingolani, Roberto Verdolini, Maria Luisa Bernardini,  Annamaria Offidani.

Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Ancona.

 

 

L'infiltrato linfocitario benigno, descritto per la prima volta nel 1953 da Jessner e Kanof, si caratterizza clinicamente per la presenza di placche rotondeggianti, eritematose, non desquamanti, che si estendono in senso centrifugo e presentano risoluzione centrale. Le lesioni possono essere sia singole che multiple e si localizzano più frequentemente al volto ed al dorso di giovani adulti. La malattia ha un decorso prolungato con alternanti fasi di remissione e recrudescenza del quadro clinico.

Riportiamo il caso di un paziente di 54 anni di età, che presentava, in sede scapolare sinistra,  due placche eritematose del diametro di circa 6 cm. Le lesioni mostravano superficie liscia, non desquamante, ed  una delle due placche presentava risoluzione centrale. All'anamnesi il paziente faceva risalire la comparsa delle prime lesioni a circa 4 anni prima e le descriveva come placche asintomatiche, che risolvevano spontaneamente ma con tendenza a recidivare in sedi differenti. L'esame istologico evidenziava, al di sotto di una epidermide normale, la presenza di un denso infitrato linfocitario a livello del derma reticolare. L'infiltrato, costituito da piccoli linfociti maturi, presentava una disposizione prevalentemente perivascolare e periannessiale. Lo studio immunoistochimico  evidenziava una netta positività dei linfociti per l'anticorpo anti-CD3, ed una quasi completa negatività per l' L26, e ciò confermava che l'infiltrato era costituito quasi esclusivamente da linfociti T.