Malattia di Castleman multicentrica
associata a sarcoma di Kaposi
Savoia P, Fierro MT, Quaglino P, Zaccagna A, Bernengo MG.
I Divisione Universitaria di Dermatologia – Università di Torino
Direttore Prof.ssa M.G. Bernengo
Un uomo di 62 anni
giunse alla nostra osservazione nel dicembre 1997 con modeste lesioni
maculo-papulose di tonalità rosso-violacea, localizzate agli arti inferiori.
Gli esami ematochimici erano nella norma, mentre dal punto di vista
immunologico era presente una importante immunodepressione (CD4+ 15%, 279/mm3); la sierologia per HIV era negativa. L'esame istologico confermava la
diagnosi clinica di malattia di Kaposi. Il paziente fu trattato con
radioterapia ed Interferon-?, senza apprezzabile beneficio. Dal gennaio 1999 le
condizioni generali del paziente erano progressivamente scadute, con comparsa
di astenia, calo ponderale, ipertermia,
linfoadenopatie generalizzate ed epatosplenomegalia. Gli esami
ematochimici documentavano un'anemia emolitica autoimmune. La TC dimostrava la
presenza di voluminose adenopatie mediastiniche ed addominali; la biopsia ossea
dimostrava un midollo ipercellulare, con spiccata diseritropoiesi ad impronta
megaloblastica. Veniva effettuata biopsia linfonodale, con riscontro di un
sovvertimento della struttura con follicoli prominenti ed espansione delle aree
interfollicolari e massiva infiltrazione da parte di plasmacellule, compatibile
con la diagnosi di malattia di Castleman plasmacellulare. La PCR eseguita su
sangue periferico documentava la presenza di DNA virale per HHV-8. Il paziente
è stato trattato con polichemioterapia (Mitoxantrone e Fludarabina), con un miglioramento delle condizioni generali e
una parziale regressione delle adenopatie e delle lesioni cutanee. Tuttavia, il
persistere di ridotti livelli di emoglobina e l'insorgenza di una importante
piastrinopenia non hanno permesso di proseguire tale terapia; si è quindi verificata
una ulteriore progressione della malattia ed il paziente è deceduto
nel settembre di quest'anno.
La malattia di
Castleman, o iperplasia linfoide angiofollicolare, descritta per la prima volta
nel 1954, è una rara entità clinico-patologica ben definita, che viene
classificata nel gruppo dei disordini linfoproliferativi atipici. In letteratura sono descritte una forma
localizzata, caratterizzata da un decorso clinico benigno, ed una forma
multicentrica, ad andamento aggressivo e il cui decorso può essere complicato
da gravi infezioni., di cui sono stati descritti finora circa poche decine di
casi. Questa patologia si associa frequentemente a neoplasie maligne, in
particolare linfomi, e al sarcoma di Kaposi. Tale associazione potrebbe non
essere casuale, in quanto entrambe le condizioni riconoscono nell'HHV-8 un
presunto fattore eziologico.