IPERPIGMENTAZIONE CUTANEO-MUCOSA DA CICLOFOSFAMIDE

P. Faina, *G. Antonini, A. Farabini, T. Franco, L. Leoni, V.C. Merra, A. Provini, O. Barduagni

Istituto di Clinica Dermatologica, Universita’ degli Studi “La Sapienza” Roma

*Dipartimento di Scienze Neurologiche,  I Clinica Neurologica,

Universita’ degli studi “La Sapienza” Roma

 

 

I più frequenti effetti collaterali che possono insorgere durante protocolli terapeutici che prevedono l’utilizzo di agenti chemioterapici sono a carico dell’apparato gastro-intestinale, sottoforma di una sintomatologia caratterizzata da nausea, vomito, anoressia e del sistema emopoietico quali anemia, leucocitopenia e piastrinopenia. Più raramente gli agenti chemioterapici possono indurre tossicità a carico della cute, delle mucose e degli annessi. L’iperpigmentazione muco-cutanea risulta essere, in quest’ambito, un effetto collaterale piuttosto comune. Riportiamo il caso di una donna di 49 anni, affetta da neuropatia motoria assonale in trattamento dal mese di dicembre 1998 con ciclofosfamide ed immunoglobuline per via endovenosa. In seguito al miglioramento del quadro clinico veniva continuata terapia con ciclofosfamide per via orale al dosaggio di 100 mg/die. Dopo circa 6-8 settimane dalla somministrazione del  farmaco compariva una iperpigmentazione cutaneo-mucosa a livello delle superfici palmo-plantari bilateralmente e del dorso della lingua. Un esame istopatologico eseguito su prelievo bioptico di una lesione in corrispondenza del palmo della mano sinistra non evidenziava alterazioni significartive. Il meccanismo etiopatogenetico alla base della comparsa di un’iperpigmentazione cutaneo-mucosa in seguito all’utilizo di chemioterapici non è ancora del tutto chiarito.