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GIOVANNI TOFFANO
GASPARE PACCHIEROTTI
(Fabriano 1740 – Padova 1821)
Il crepuscolo di un "musico" al tramonto della Serenissima
EDIZIONI ARMELIN MUSICA - PADOVA
pp. 129 - L. 20.000
Nonostante la considerevole fama di cui godeva presso i contemporanei, Gaspare Pacchierotti oggi è quasi del tutto dimenticato. Eppure fu proprio lui ad inaugurare due dei più importanti teatri d’Europa, La Scala di Milano nel 1778 e La Fenice di Venezia nel 1792.
La bellezza della sua voce di soprano castrato, l’estensione prodigiosa di tre ottave, la capacità straordinaria di commuovere gli ascoltatori, fecero di lui il modello del canto italiano nell’ultimo trentennio del Settecento.
Cantò nei principali teatri italiani e fu a lungo a Londra, dove fu ammirato da Charles Burney, di cui divenne anche amico.
Interpretò le opere e le cantate dei più importanti compositori della sua epoca, Haydn compreso, ma fu legato in modo particolare a Ferdinando Bertoni, con cui condivise il dolore per la caduta di Venezia.
Interrotta la carriera teatrale a cinquantatré anni, si ritirò a vivere a Padova, dove acquistò ingenti proprietà e dove ricevette le visite delle più grandi personalità del suo tempo.

Il volume contiene anche un saggio di Roberta Bortolozzo sui rapporti tra Antonio Calegari (1757-1828), maestro di cappella alla Basilica del Santo a Padova dal 1814 alla morte, e Pacchierotti, soprattutto in relazione al trattato di Calegari Modi generali del canto premessi alle maniere parziali onde adornare e rifiorire le nude e semplici melodie o cantilene giusta il metodo di Gaspare Pacchiarotti, e un saggio di Gloria Listo che illustra le vicende storico-artistiche della famiglia Pacchierotti, nella quale si distingue il nipote del cantante, Giuseppe Cecchini Pacchierotti, realizzatore del complesso padovano, purtroppo perduto, esempio tra i più importanti di architettura neogotica della città.

Giovanni Toffano, musicista e critico musicale, è nato a Padova nel 1955. Laureato in scienze politiche con tesi di argomento "politico-musicale" e diplomato in flauto dolce, ha collaborato per molti anni con il quotidiano Il Mattino di Padova e scrive tuttora per i periodici CD Classica e Orfeo.
Ha pubblicato inoltre per la rivista Schema e per il Bollettino dell’A.M.I.S. Antiquae Musicae Italicae Studiosi.

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