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I mille volti della violenza 

Non esiste solo l’abuso sessuale

La violenza contro le donne è un fenomeno sottovalutato nelle sue reali dimensioni.

Una ricerca dell’ONU ha evidenziato una realtà allarmante: circa il 20% della popolazione mondiale femminile ha subito almeno una volta nella vita un’aggressione fisica o sessuale.

Per quanto riguarda l’Italia, un’indagine dell’Istat evidenzia che "una donna su due nel nostro paese ha subito nel corso della vita una violenza fisica, una telefonata oscena o un esibizionismo. 714.000 donne italiane hanno subito stupri di cui solo un’infima parte è stata denunciata. Più di mezzo milione di donne hanno subito ricatti sul lavoro. Emerge un panorama inquietante di un fenomeno in gran parte sommerso…"

Questi fatti non riguardano solo contesti sociali emarginati: le vittime , così come gli autori della violenza, appartengonoa tutte le classi sociali, a tutte le età, a tutte le professioni.

Costringere la donna a rapporti sessuali contro la propria volontà è un reato contro la sua integrità fisica e psichica. La violenza sessuale non sempre è esercitata da estranei, è tale anche quando avviene entro coppie regolarmente sposate. Essa genera sempre sofferenza e disagio, minando l’equilibrio stesso della donna.

Quando il tuo partner ti impone rapporti sessuali contro il tuo desiderio, quando ti impone di avere rapporti con altre persone o ti costringe a utilizzare materiale pornografico…qualsiasi attività sessuale che non abbia il tuo consenso E’ VIOLENZA!

Alcun stereotipi da sfatare:

  • Una donna non può essere violentata "se non ci sta". Non si è difesa abbastanza, non ha opposto resistenza.
In situazioni di pericolo a chiunque può accadere di bloccarsi completamente, di rimanere paralizzato dalla paura. Ma questo non può essere letto come accondiscendenza.
  • L’atteggiamento della donna o il suo modo di vestire "provoca" l’uomo, per cui le donne "serie" non vengono violentate.
In nessun caso l’aspetto di una donna od il suo comportamento possono autorizzare un uomo a violentarla.
 



 

A letto con il nemico

Relazioni pericolose: la violenza domestica

La violenza esercitata sulle donne ha molto spesso le mura domestiche come teatro .

"La violenza domestica rimane la meno visibile nonostante si tratti di una delle forme più comuni di violenza contro le donne; secondo le stime in Europa ogni anno essa uccide o ferisce gravemente più donne di quanto facciano il cancro o gli incidenti stradali" (Consiglio d’Europa, Assemblea generale 3 aprile 2000).

Si tratta di una violenza che si sviluppa gradualmente, fatta di maltrattamenti fisici e/o psicologici che si protraggono nel tempo.

I litigi, spesso scatenati da motivi banali, diventano sempre più frequenti e vengono accompagnati da episodi di violenza (strattoni, schiaffi, pugni…) che nel tempo diventano sempre più gravi.

La violenza arriva inattesa, imprevedibile, spesso seguita da scuse e dalla promessa che non si ripeterà più. E così la donna si illude di riuscire a controllare il comportamento violento del proprio partner, tende a minimizzare la situazione nella falsa speranza che quella sia l’ultima volta. I litigi, però, continuano e così pure gli episodi di violenza. La spirale della violenza è innescata!

Spesso, poi, le donne-vittime si convincono di esserne in qualche modo la causa, di essere loro stesse il problema: …"non sono brava"..."sono stata io a farlo innervosire" , …si convincono di aver "meritato" la violenza che ricevono. Arrivano a vivere la situazione attraverso gli occhi del proprio maltrattatore. La stima di sé e delle proprie possibilità si frantuma giorno dopo giorno, naufragando nella "normalità" degli insulti, delle minacce, dei divieti, delle aggressioni.

La donna vittima della violenza si sente sola.I mariti violenti sono sempre gelosi, e non solo degli altri uomini , ma anche delle amiche e dei parenti. Così fanno di tutto per isolare la donna da tutti gli altri rapporti.
 

Ma "LUI" chi è?

Alcolizzato, drogato, disadattato? E’ tranquillizzante pensare che chi maltratta la propria compagna sia un drogato o un alcolista: "è colpa del bere", non dell’uomo. In realtà recenti ricerche hanno evidenziato che gli uomini violenti che hanno problemi di alcolismo o di tossicodipendenza sono la netta minoranza.

Oltre il 60% di coloro che maltrattano la propria moglie o convivente è rappresentato da insospettabili uomini che hanno una vita assolutamente normale, un lavoro, una professione, relazioni sociali senza ombre…

Uomini "per bene" che nel chiuso delle pareti domestiche si trasformano, con esplosioni di violenza incontrollata, per i quali picchiare o maltrattare la moglie è legittimo oltre che una faccenda strettamente privata …"tra moglie e marito non mettere dito"…, in quanto la donna deve assoluta obbedienza al marito e in famiglia il proprio "potere" di maschio è autorizzato e senza limiti. Un uomo che si pensa forte, ma…

La sua forza conta sul tuo silenzio!
 


Piccoli accorgimenti che ti posssono salvare

Molte situazioni pericolose potrebbero essere evitate, col solo ricorso al buon senso. Ecco alcune accuratezze da seguire.

In Casa

  • Sistema uno spioncino sulla porta e controlla prima di aprire. Non aprire agli sconosciuti. 
  • Tieni sempre la porta chiusa a chiave anche se esci momentaneamete.
  • Sia in tua presenza che assenza lascia in casa accese luci e radio, in modo che si osservino dall'esterno segnali di vita.
  • Quando rientri di notte tieni le chiavi in mano, evita di fermarti a frugare nella borsetta.
  • Se qualcuno ti riaccopagna, chiedigli di lasciarti solo una volta che tu sia entrata in casa.
Al telefono
  • Non rispondere dicendo il tuo nome a chi ti chiede "Con chi parlo?". Fai piuttosto un'altra domanda: "Con chi vuole parlare?".
  • Se ricevi una telefonata oscena riattacca immediatamente senza replicare. la tua reazione, spaventata o indignata può aumentare il piacere di chi sta facendo la telefonata. Se la situazione persiste chiedi alla società telefonica di cambiarti il numero.
  • La scia sulla segreteria telfonica messaggi a plurale anche se vivi da sola.
In auto o sui mezzi pubblici
  • Parcheggia in luoghi ben illuminati, in prossimità di abitazioni o edifici.
  • Se hai l'impressione di essere seguita prosegui fino al luogo vicino più frequentato e senza scendere dalla macchina suona il clazon finchè qualcuno non venga ad aiutarti.
  • In treno evita di entrare negli scompartimenti vuoti.
  • Se qualcuno ti infastidisce col suo comportamento alzati e dirigiti verso uno scompartimento più affollato.
  • In caso di molestie, sia da parte di uno sco che di una persona conosciuta, grida ad alta voce: "Milasci stare". Si crede piùalle proteste di chi  è infastidia da un passante che da un parente.
Per la strada
  • Tieni con te a portata di mano un fischietto, può essere un simpatico portiachiavi, per attirare l'attenzione e chiedere aiuto.
  • Percorri di preferenza strade frequentate e illuminate.
  • Non fare mai l'autostop.
  • Se qualcuno ti chiede informazioni da un'auto tieniti a distanza si sicurezza.
  • Se hai l'impressione di essere seguita accertatiche sia vero: attraversa la strada, cambia direzione, entra in un negozio. se verifichi che i tuo sospetto è fondato dirio un luogo frequentato e luminoso, attira l'attenzione e chiedi aiuto.

 

 

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