COORDINAMENTO DEI DOCENTI DI VERONA |
DOCUMENTO DI INDIRIZZO
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Siamo un gruppo di insegnanti che hanno sentito la necessità di incontrarsi per discutere su questioni che riguardano la scuola e la riforma complessiva in atto. |
Ci siamo ora costituiti in coordinamento |
PERCHE'
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I punti che appaiono più preoccupanti nel progetto di riforma e nella
politica scolastica del Ministro Moratti sono: |
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2. Le linee guida della riforma: il sistema duale istruzione-formazione E' il punto cruciale della riforma Moratti! Prevede che lo studente, nel passaggio alla scuola superiore, debba scegliere tra due percorsi distinti, di differente spessore culturale, gestiti da soggetti istituzionali diversi: l'istruzione liceale, a carico dello Stato, la formazione professionale, demandata completamente alle Regioni. Non condividiamo, in particolare, la cosiddetta "canalizzazione precoce", cioè il fatto che lo studente effettuerà, a soli tredici anni, una scelta decisiva per il futuro, e, data la divaricazione netta tra i due sistemi, difficilmente reversibile. Peseranno inevitabilmente su questa scelta l'immaturità del ragazzo e le condizioni sociali e culturali della famiglia. E così la scuola pubblica, nella prospettiva della riforma, rischia di abdicare ad una delle sue funzioni fondamentali, negandosi come fattore di mobilità e promozione sociale. |
Ciò comporterà:
Riteniamo, insomma, che la scuola pubblica venga privata di risorse e
ne risulti pesantemente dequalificata e impoverita. |
4. La privatizzazione della scuola pubblica Il progetto di riforma prefigura un sistema integrato pubblico-privato, nel quale la scuola pubblica rischia di essere catturata nella logica e nelle forme di un modello privatistico e aziendale. Segnale evidente è la forte retorica dell'impresa, come unico riferimento organizzativo, costruito per rispondere alle domande degli utenti-consumatori. Perdendo di vista la specificità della scuola pubblica, si riduce inoltre il tempo-scuola a favore di corsi extra-curricolari, si immettono in ruolo docenti di religione cattolica che, scelti dalla Curia, verranno tuttavia retribuiti dallo stato. La riforma degli organi collegiali, deprimendo la collegialità e sottraendo spazi alla gestione democratica, prefigura una scuola verticistica, con forti ingerenze esterne. Infine, in riferimento alle numerose forme di finanziamento alla scuola privata recentemente introdotte, domandiamo come sia possibile garantire una scuola pubblica efficiente e qualificata in un regime di risorse scarse. |
Su questi problemi siamo interessati ad avviare una discussione pubblica, aperta alla società civile: ai docenti, agli studenti, ai genitori, ai cittadini tutti. |