LACRIME DAL CIELO
A chi non è mai capitato di recente,
di seguire con paura gli eventi
che una volta erano così naturali,
trascurabili, a volte piacevoli.
Ma ora non è più pioggia è diluvio,
non è più terremoto è catastrofe,
non è più natura è paura.
Chi non si è mai lasciato coccolare,
dalle gocce battenti su un vetro,
restando pigro in un caldo letto,
divertendosi a contare 1… 2… 3…
Ora si aspetta con terrore,
la conclusione della luce
che lascia spazio ad un tuono che è minaccia.
E si rimane con il fiato sospeso
e nel silenzio si pensa:
ma quanta acqua può scendere ancora?
Dio! Fa che smetta.
E ci chiediamo cosa sia successo alla natura,
cosa sia successo al mondo,
anche se siamo coscienti, in fondo,
in una parte nascosta del nostro io segreto,
che siamo noi che abbiamo fatto qualcosa alla natura,
che siamo noi che abbiamo stravolto il nostro mondo.
E fuori, incessante, continua lo scroscio violento,
quasi a ricordarci che non possiamo distoglierci
e che non dovremo infierire ancora.
È di nuovo giorno e si apre una piccola speranza,
i fiumi della notte spariscono
con i nostri fantasmi.
All’orizzonte si affaccia con difficoltà
un sole malato, anche lui,
ma ancora nuvole nere ci minacciano.
Piove, no!
Sono lacrime, lacrime dal cielo.