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Saverìo
Belgrano di Famolasco
Nel 1746, l'avvocato piemontese Giovanni
Battista Belgrano chiese al Re l'investitura a Conte di Farnolasco; Famolasco, a quei
tempi, era un cascinale nei dintorni di Fossano, in provincia di Cuneo... Il Re esaudì la richiesta e, dietro versamento di 5000
Lire, il professionista acquisì il titolo nobiliare desiderato.
La famiglia ebbe, così un blasone che,
secondo il "Blasonario Piemontese -,
"è troncato, d'azzurro a tre gigli d'oro male ordinati, e d'argento alla pianticella di frumento, di verde, con tre spighe ".
Il figlio del novello conte, Saverio, nato nel
1738, seguì, la strada che spettava all'epoca a tutti i rampolli delle famiglie nobili -.
intraprese infatti la carriera militare entrando nel Corpo Reale degli Ingegneri del Regno
Sardo-Piemontese. Nominato Ufficiale, il giovane ingegnere militare, venne trasferito in
Sardegna, dove operò dal 1761 al 1769, durante il regno di Carlo Emanuele RI. Saverio
Belgrano di Famolasco, probabilmente favorito dalle sue nobili - ancorché recenti -
origini, ebbe ben presto incarichi di una certa importanza; ma alla sua fortuna personale,
Saverio seppe aggiungere un notevole talento ed una squisita sensibilità artistica.
Ciò nonostante, il suo nome, poco noto anche
ai cultori della storia dell'architettura della Sardegna, è praticamente sconosciuto
nella stessa Famolasco; in Sardegna, invece, numerose città ricordano questo artista
nella loro toponomastica stradale.
Belgrano realizzò nell'Isola numerose,
splendide opere, non limitando il suo impegno alla sola progettazione di strutture
militari, ma espandendosi anche verso l'architettura pubblica e privata. La sua attività
si svolse in tutto il territorio dell'Isola: a Castelsardo dove, nel 1762, formulò dei
preventivi per alcune riparazioni al castello; a Cagliari, con alcuni lavori nel porto
(l764) e con il progetto di una cartiera, nel 1765; a Sassari, dove, sempre nel 1765,
diresse alcuni lavori al Palazzo Regio. Anche il progetto per il fanale di Porto Torres è
opera dell'ancor giovane (1767) ma oramai affermato Ufficiale - E' probabile che il
progetto del Forte S. Vittorio - costruito nel 1767 a Carloforte - sia opera sua. Nell'
isola di San Netro, si trova una sua torre di avvistamento; analogo manufatto, oggi noto
come Torre di Napoleone, è presente nell'isola di Santo Stefano, nel nostro Arcipelago.
Proprio per questo, ed al fine di meglio inquadrare la figura di questo originale artista
che amò grandemente la Sardegna, l'Amministrazione Comunale di La Maddalena ha già preso
contatti con il Comune di Bibiana-Famolasco, per reperire tracce documentali negli archivi
locali.
Ma è soprattutto a Cagliari che Belgrano
espresse le sue capacità ed il suo eclettismo: in quella città, oltre ai lavori già
detti, egli eseguì preventivi per la riparazione del molo del porto e per la
ristrutturazione di un magazzino della darsena, curò, inoltre il restauro della cupola
del Duomo. Con queste opere agì come ingegnere; ma il suo talento emerse nella sua
attività come architetto, soprattutto nella progettazione di un complesso edilizio che
comprendeva l'Università, il Seminario ed il Teatro, quest'ultimo mai realizzato.
I primi passi di questa impresa cominciarono
attorno al 1765, quando il giovane ingegnere militare, allora Capitano, cominciò ad
interessarsi alla sistemazione della vecchia Università. La proposta di Belgrano, che
prevedeva di trasformare il bastione detto del Balice in una vasta terrazza nella quale
potessero trovare spazio i tre edifici, era estremamente originale e raffinata. Il
complesso, armonicamente inserito nel tessuto
della città, sapientemente integrato con
l'architettura delle costruzioni adiacenti, mirava, in modo allora rivoluzionario, alla
edificazione di un grande centro culturale.
La posizione elevata rispetto alla città, il
grande respiro dei porticati aperti ne facevano un'opera urbanistica originale e di grande
valore estetico - Ma il progetto iniziale fu in gran parte stravolto, forse perché, come
detto, troppo avanzato per quei tempi: solo l'Università rimase nel sito preventivato e
fu inaugurata nel 1770. Il seminario non ebbe fortuna: fu inaugurato, con molte varianti
rispetto al progetto iniziale, nel 1778, dopo la partenza del Famolasco dalla Sardegna; in
seguito, per vari motivi, fu destinato a ricovero di mendicità. Oggi l'edificio ospita la
Collezione Sarda Luigi Piloni", costituita da preziosi dipinti di artisti sardi del
cinquecento e del novecento, oltre ad una raccolta di gioielli e tappeti sardi del XVII e
XVIII secolo e varie altre preziose raccolte di oggetti.
Sempre come architetto, e sempre a Cagliari,
Belgrano redasse un progetto per recuperare il Castello di San Michele, ubicato vicino
all'attuale cimitero, nonché numerose altre opere di minor rilevanza.
Saverio Belgrano mori in Piemonte, nel 1778.
La Torre di Napoleone, nell'Isola di Santo
Stefano, oggi restaurata, è una delle opere minori dell'architetto piemontese, una
realizzazione militare che poco, o nulla, concede al gusto estetico: un'opera pensata da
un tecnico militare, concepita solo per soddisfare le esigenze militari che ne avevano
suggerita la costruzione, certamente meno raffinata delle opere cagliaritane, ma non per
questo meno significativa. Un'opera legata ad uno degli eventi che hanno fatto la storia
dell'arcipelago e che, nel 1793, fu testimone di una sconfitta di Napoleone.
Alberto SEGA
Bibliografia
Cavallari Murat, Augusto.
"Saverio Belgrano di Famolasco, ingegnere sabaudo quale architetto in Sardegna".
Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e Architetti in Torino. N.2 - Febbraio 1961.
Atti del Convegno Nazionale "Arte e Cultura del
'600 e del '700 in Sardegna (Cagliari - Sassari 2-5 Maggio 1983). A cura di Tatiana K.
Kirova. Edizioní Scientifiche Italiane.
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