Antologia Meridiana


Echi passati presenti - ricordi e raccordi

Che cos’è il ricordo? Ogni giorno, qualunque cosa stiamo facendo, leggiamo continuamente la realtà intorno a noi. Impressioni visive, sonore, testuali, olfattive, tattili con le quali entriamo in contatto e che vengono archiviate in un angolo della mente. Immagini, dunque, ma non solo: anche parole, concetti che guidano il nostro percorso di lettura e contribuiscono a formare il significato finale complessivo della nostra lettura.
Il ricordo è allora la rappresentazione mentale personale di una porzione di ciò che abbiamo visto, letto, udito e così via.
La prima caratteristica dei ricordi è quindi quella di trarre origine dall’incontro fra noi e la realtà; la seconda è quella di esistere solo internamente a noi, nella mente.
Tuttavia, ciò non basta a definirne compiutamente la natura: occorre analizzare il rapporto che essi hanno col tempo o, per meglio dire, con lo scorrere del tempo.
Il ricordo esiste sempre dopo.
Non può che esistere dopo l’evento da cui trae origine. E’ una porzione del passato che rivive come immagine mentale. E’ il prima che viene trasportato nel tempo - ed è pacifico che il trasporto può avvenire solo nel senso dello scorrere del tempo, quindi in avanti.
Val la pena sottolineare la straordinaria ricchezza che questo semplice meccanismo porta con sé: senza il ricordo, il passato sarebbe totalmente inerte, un semplice insieme di eventi dimenticati e non trasmissibili che non potrebbe mai divenire presente.
Il tempo, dunque, crea ricordi e permette loro di esistere. L’esistenza del ricordo però non è costante nel tempo: la sua entità, ricchezza di particolari, complessità, viene erosa dallo scorrere del tempo. Man mano che arrivano ricordi recenti, quelli più lontani vengono spostati negli strati profondi della mente e riportarli alla luce (alla mente) è difficile. Poiché possono vivere solo come rappresentazioni mentali personali, sono soggetti al decadimento e divengono sfuocati.
Proust ha sottolineato nella Recherche che i ricordi sono anche strumento per comprendere la realtà. Attraverso la meditazione, divengono ri-creazione di un passato ancora vivo.


Giuliano Fiore