Antologia Meridiana


Il senso dell’ombra

Guardando all'unico punto fermo dell'orizzonte di senso si vede chiaramente la fine di tutto quel  mondo di percezioni che ci segue sempre come un'ombra di colori tenui durante la vita.

Ci segue, attaccata alla nostra  figura corporea, come un cane segue il padrone.

L'interlocutore privilegiato che assume mille  forme d'immagine, consigliere instancabile e fantasioso in grado di dettare la sua legge di giustificazione all'agire in ogni momento della vita.Il  genio della lampada che esaudisce ogni desiderio del condannato a morte. Egli risponde sempre alle domande poste risolvendo comunque tutti i problemi, possedendo in sè il senso del nulla.

Il nulla che si distingue nella salvaguardia del concetto di Unicità dell'individuo, perchè così facendo tutto è possibile, perfino il futuro.

Occupiamo così grandi aree nel territorio della Volontà, ben sapendo che la motivazione perderà gradualmente i contorni primitivi, bisognosa com'è di rinnovare continuamente la sua carica cognitiva. Non c'è saggezza in tutto ciò, ma chi se ne frega se, nella stessa solitudine,  è possibile affermare il proprio coraggio di quotidiano combattente.

Guerrieri del nulla incontro al destino, che si identifica con l'inevitabile paragone dell'eterno pensare gli stessi pensieri. Parole che stan dentro e fuori di noi, combinate incessantemente, tanto da sembrare mille catene genetiche. A tutto ciò si dà il nome di fantasia o creatività, maldistinguendo evidentemente tra l'attributo di purezza di questi due concetti e la scontata esibizione di un infinito labirinto. Corrono dietro a sè stesse, le ombre di senso, inseguendosi e inseguendo padroni senza casa. Non ci sarà mai posto per un luogo vero, fino a quando saremo convinti di poter contare su noi stessi, perchè avremo sempre un'autorità senza avere alcun  autore. Appena trovata, una verità, ci appare ormai sfumata nei suoi contorni, proprio perchè non è che l'ultima novità esistenziale apparsa sulla scena. Una trovata geniale da mettere sul mercato delle idee.

Oltre il nulla, ultimo  baluardo della nostra inconcludenza cocciuta, non ci sono ombre, ma solo lo spazio che vien prima della parentesi. Dentro la scrittura c'è l'autore, anche se non è mai quello che scrive. Fuori dalla scrittura tutto tace, in infinita quiete. Probabilmente la fine di un testo pone il presupposto all'estensione di un' eco delittuosa, ombra ( inguaribile? ) di una necessità cieca.

L'ombra come inevitabile accesso, compagna silenziosa che si guarda bene dall'essermi testimone.

L'ombra dell'attesa, in attesa della luce che ne determina la vita. Attesa di tornare a casa, nella casa che è di tutti. Quando non son io a ritenermi necessario agli altri , ma la mia maschera leggendaria, allora il silenzio mostra la sua ostinata voce.

L'ombra che corre è l'ombra che segue una storia e con essa la Storia tutta. In quest'alterità non speculativa acquista valore l'affidamento che la sentinella  fa sullo straniero che ha di fronte, quando quest'ultimo si avvicina al suo avamposto. Pur non conoscendo quella figura, pur non ri-conocendo in essa nessuna similitudine percettiva, la sentinella non chiede alcuna Parola convenzionale, abbassa il fucile e fa passare quell'ombra attraverso una porta aperta.

 

Ivan Ceruti