Antologia Meridiana


Linee rette

Le due linee rette corrono una accanto all'altra all'infinito. E' un principio geometrico... Guardo le sbarre di ferro infinite che formano le rotaie della ferrovia. Unite dalle traversine di legno marce coperte di quegli strani sassi aguzzi e neri sparsi su tutte rotaie del mondo. La nebbia comincia ad alzarsi sui campi, è surreale. Si sta formando infatti solo sul campo di destra. A sinistra invece sibila il bagliore lieve e lontano dell' ultimo sole di questa giornata. Costeggio queste rotaie verso... verso... verso... una direzione... anche se non so quale di preciso. In queste campagne silenziose non si sente un solo rumore, un solo suono. Neppure uno strepitio lontano, che so di colpi di arma da fuoco, o di trattori, o di un treno che finalmente passi di qui. Invece nulla. Continuo a camminare, il tempo sembra sospeso in un rigurgito tra la vita e la morte, i rovi che crescono rigogliosi attorno alle rotaie mi costringono a salire sopra la strada ferrata. Tendo l’orecchio non vorrei che il treno atteso come una salvezza arrivasse proprio adesso. Adesso che ho dei rovi intricatissimi a destra e a sinistra uno strapiombo che da su un fiume, più che un fiume rigagnolo, più che rigagnolo altra riga dritta verso un’altra direzione, (rotaie nord-est, fiume nord-ovest).

Ma il treno non arriva, e anche i rovi se ne vanno. Posso tornare a costeggiare le rotaie e continuare verso... verso... una direzione... Fortuna che vagano ho incontrato la ferrovia, almeno sono sicuro di non vagare in tondo ma verso una direzione, anche se mi sembra di qui di esserci gia passato, forse in un altro tempo, forse cinque minuti fa. Ma che dico è impossibile, geometricamente parlando. Le due rette se ne vanno all' infinito senza mai intersecarsi.. cazzo è un fottuto principio geometrico. Questo silenzio persistente però comincia ad innervosirmi, non mi fischiano neppure le orecchie, eppure dovrebbero. Dopo mesi di esplosioni grevi e di forti rumori tutto questo silenzio dovrebbe farsi 'sentire' Invece no. E qui attorni non c'è un cazzo di anima viva. Neppure un cane randagio marrone spellachiato, solo rotaie infinite. Ma dove c'è una ferrovia ad un certo punto dovrebbe esserci una stazione... giusto? Ma infondo non c'è problema, le gambe non mi fanno male. La gola mi arde, ma non ho sete... Lo stomaco si contorce, ma non ho fame. Ho acqua e cibo ma non importa ai fini del tempo che scorre. Alzo gli occhi e il buio mi cade addosso, improvviso. Un buio strano, non inizia da una parte per poi piano estendersi su tutto. Questo cala sul totale. Quindi cade il buio. E le rotaie continuano in un infinito loop temporale. Continuo a non vedere anime (vive o morte...) continuo a non sentire gli aerei.. eppure dovrei. Ma forse lontano scorgo un profilo (che cambia contorno ad ogni momento) Qualcosa a ridosso della ferrovia... si è un cazzo di stazione, accelero.. il passo.. corro.. corro. . Ed ecco di fronte a me una stazione piccola bassa e ... vuota.. Non ci sono luci ne strade nelle vicinanze.... Titubante entro nella stazione d'aspetto che è vuota e senza sedie.. il tabellone degli orari contiene solo u  foglio bianco.. l'edicola è sprangata e vuota.. Esco nel piccolo piazzale.. vuoto Mi giro i cartelli che indicano il nome della stazione ci sono ma non recano alcuna scritta, solo blu con cornice bianca.. l'orologio sopra alla stazione non ha lancette...

Oltre al piazzale non vedo nulla, una nebbia irreale è scesa e io rimango paralizzato perché adesso non posso più sperare neppure in un principio geometrico.

E lontano contino a NON sentire rumori di nessun tipo, e non ho fame e non ho sete.

Solo nebbia irreale.    


Emanuele Mandelli