Meridiana.
altre le
ore, allora.
non
uno sguardo in più.
non
un offesa nell’aspettare.
chi
c’era c’era.
senza
ticchettio se non le
foglie
che spiegavano la notte.
a volte
s’usciva e si contava
il
tempo dal respiro o un
lungo
bastone nel terreno
t’insegnava
il momento.
poi
tu mi guardavi e non
era
più nulla.
silenzio.
sapevo
non saremmo
mai
nati.
per
non morire.
e così
ti
guardavo,
ancora.
Cristiano Sormani
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