Poesie dal Web

La canzonetta di psiche

Tra te e me, ci sono io, che sono anche altro. Le mie parole,
saranno chiuse in una tomba. Strade, d'intorno, mi circondano, di solo, spoglie,
radianti, al vento d'odori di fruscii e bombe. Qui! Niente e nessuno è molle,
privo di volontà. Immagino il Paradiso, come un'unica casa, per il mondo, dove condividano le veglie,
senza il regalo della malinconia, i profumi cristallini, che non dimenticano.

Ho percorso a tratti, una solitudine estrema, spesso violenta,
impostami, da chi è il disumano sulla terra, la bestia. Il fato, ignora la mia richiesta d'aiuto, nell'infermità,
non importa, se implori, chi neanche ti ascolta, c'è sempre l'ultima speranza. Sono debole e la lenta,
prepotenza della mia preghiera, non ha convinto Cristo, ma è un inganno a Satana la mia vita.

Eppure, se tutti sono gloriosi, perché, non vestirsi dalla nascita di gioia, poiché,
come il goloso, che nell'oceano della noia, si nutre sempre più, anche,
la forza conservativa e vittoriana del glorioso, per noia, suona l'arpa, oh! Psiche.

Così! Si tesse l'anima del mondo, le trame di ogni bella o brutta storia, all'amore,
sono unite. Un amore, che splende al chiarore di un lume,
ahimè! Che strano, vivere schiavo di un fiume,
ma Dio, mi ha reso un liberato, la musica delle mie parole,
i fratelli non dimenticano.